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Comunicati Stampa

Ministero dell'Interno, 09.06.2011

Il sottosegretario Sonia Viale al GAI di Lussemburgo: «Promuovere accordi globali tra l'UE ed i Paesi nordafricani»



Il Sottosegretario all'Interno Sonia Viale, con delega all'immigrazione ed asilo, ha partecipato oggi al Consiglio dei Ministri dell'Interno dell'Unione Europea, ultimo appuntamento della Presidenza ungherese nell'ambito del Consiglio Giustizia e Affari Interni (GAI). 

Il Sottosegretario Viale, nell'affrontare la questione dell'emergenza umanitaria a seguito degli sviluppi della crisi nordafricana, ha espresso l'apprezzamento dell'Italia sul lavoro svolto dalla Commissione Europea per aver portato a termine le tre comunicazioni tese a dare una risposta al fenomeno dell'immigrazione, all'asilo e al dialogo con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Ha ricordato l'efficacia dell'accordo italo-tunisino del 5 aprile scorso che ha permesso di arrestare il flusso di immigrati verso l'Europa migliorando anche le capacita di intervento in mare della Tunisia per la salvaguardia delle vite umane. Ha quindi sottolineato la necessità di proseguire gli sforzi per portare avanti il negoziato tra Frontex e le autorità tunisine, sulla base del mandato conferito all'agenzia europea dal Consiglio GAI dell'11 aprile. 

Il Sottosegretario, nel suo intervento ha sollecitato l'urgenza di "individuare ulteriori risorse attraverso le quali fornire concreto supporto agli Stati membri maggiormente colpiti dalla pressione migratoria" e "promuovere accordi tra l'UE ed i Paesi nordafricani che abbiano una portata globale e che siano relativi ad aiuti economici, all'impegno nel contrasto dell'immigrazione irregolare e nel rimpatrio dei propri cittadini". Iniziative e impegni che dovranno far parte integrante delle misure che verranno adottate dal prossimo Consiglio Europeo, in materia migratoria. 

Quanto alla governance di Schengen - ha concluso Sonia Viale - "non può essere messo in discussione il principio di libera circolazione intracomunitaria che deve coniugarsi col rafforzamento delle frontiere esterne dell'UE e con la creazione di adeguati strumenti di reazione a possibili emergenze, evitando iniziative unilaterali".




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