COMUNICATO STAMPA
COLLEGIO DIFENSIVO TUNISINI CIE ANDOLFATO
Dopo circa due mesi di udienze, ricorsi, esposti e denunce, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha posto sotto sequestro il lager Caserma Andolfato.
Non abbiamo ancora avuto la possibilit di leggere le specifiche motivazioni con le quali il PM Bottino ha giustificato il sequestro ma certamente sono state riconosciute le ragioni della battaglia legale e umanitaria portata avanti da tutte le associazioni e i movimenti antirazzisti della Campania.
Sin dallĠinizio, infatti, abbiamo denunciato lo stato di inadeguatezza della tendopoli, sorta da un giorno allĠaltro allĠinterno di una caserma militare, le condizioni inumane e degradanti in cui hanno vissuto i ragazzi tunisini per oltre 50 giorni, le illegittime violazioni dei diritti minimi fondamentali e la sistematica lesione del diritto di difesa.
Domani depositeremo un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, corredata, tra lĠaltro, di foto e video che rappresentano le tende di plastica bucate dai proiettili dei lacrimogeni, al fine di accertare lĠorigine e la dinamica dellĠincendio, che saranno agevolmente verificate attraverso una perizia alla quale cercheremo di partecipare con i nostri tecnici. Dubbi sono sorti anche in relazione ai tempi e ai modi dellĠintervento per domare lĠincendio, tenuto conto che allĠinterno della Caserma soggiornavano mezzi dei Vigili del Fuoco che sarebbero potuti intervenire alle prime scintille e non dopo pi di unĠora allorquando pi della met delle tende erano gi distrutte dallĠincendio e gran parte dei ragazzi intossicati.
Ma al di l delle specifiche responsabilit, lĠincendio divampato nel campo conferma, senza alcuna possibilit di smentita, lĠ estrema pericolosit e la totale inadeguatezza del luogo in cui da un giorno allĠaltro stato istituito il centro per il trattenimento coatto di centinaia di migranti.
Il sequestro del lager, per, non risolve la questione principale: che ne sar dei ragazzi tunisini ? Oggi abbiamo avuto conferma che sono stati trasferiti nei CARA di Foggia e Crotone, centri di accoglienza anchĠessi non strutturati per una detenzione coatta.
Nei prossimi giorni saranno depositati i ricorsi in Cassazione contro i provvedimenti del giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere che ha convalidato lĠillegittimo trattenimento, i ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dellĠUomo di Strasburgo per il trattamento inumano e degradante e quelli avverso i dinieghi del riconoscimento della Protezione Internazionale emessi dalla Commissione di Caserta che ha rigettato tutti le richiesta (tranne una) e contro la quale sar presentata unĠesposto per omissione dĠatti dĠufficio oltre che una segnalazione alla Commissione Nazionale per il Diritto dĠAsilo.
In attesa degli ulteriori sviluppi, giudiziari e non, confidiamo sul sostegno di tutti quanti hanno lottato per la liberazione dei migranti illegittimamente trattenuti, affinch si riaffermi lo stato di diritto contro le logiche dello stato di polizia e il ricorso a misure emergenziali che violano sistematicamente i diritti minimi fondamentali.
Avv. Cristian Valle Avv. Antonio Coppola
Avv. Francesca Viviani Avv. Eliana Accetta