SQUARCI NELLA FORTEZZA EUROPA

 

 

Permessi di soggiorno per tutti i tunisini richiedenti asilo illegittimamente detenuti nel lager di Santa Maria Capua Vetere.

 

Ci sono voluti pi due mesi di battaglia giudiziaria ma, alla fine, i quasi cento tunisini di Santa Maria Capua Vetere avranno un permesso di soggiorno, almeno fino alla conclusione del procedimento innanzi al Tribunale di Napoli che vaglier, singolarmente, le richieste di protezione internazionale sbrigativamente e sommariamente rigettate dalla Commissione Territoriale di Caserta.

 

Oggi il Cie chiuso e posto sotto sequestro e i ragazzi tunisini titolari del diritto ad essere liberi sul territorio nazionale: ci conferma la fondatezza delle ragioni, giuridiche e politiche, che, sin dall'inizio, abbiamo opposto all'apertura del CIE e alla illegittima detenzione dei migranti.

 

Dalle piccole angherie e violenze alle omissioni di atti d'ufficio, dalle violazioni dei diritti dei minorenni detenuti nel centro alla violazioni del diritto di difesa e non da ultimo all'irresponsabile comportamento della magistratura casertana che ha convalidato i trattenimenti bench manifestamente illegittimi: in questi mesi abbiamo affrontato un vero muro di gomma.

 

Una persecuzione, tra il politico e lamministrativo, la cui ultima abnormit che la Questura di Brindisi ritiene di non rilasciare i propri ospiti bench titolari del diritto al permesso di soggiorno (e contrariamente a quanto accaduto ai migranti tunisini detenuti nei centri di Bari, Bologna e Lamezia Terme, rilasciati qualche giorno fa).

 

La battaglia per la difesa dei diritti minimi fondamentali, dunque, continua: sar depositata nei prossimi giorni un esposto contro la Questura di Brindisi per il mancato rilascio dei migranti richiedenti asilo e ricorrenti; in ogni caso, il trattamento inumano e degradante che hanno subito sul territorio italiano in generale, e pi in particolare all'interno del Cie di Santa Maria ed in quello di Restinco a Brindisi, saranno portate innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

 

Facciamo, pertanto, appello a tutti i movimenti, le realt e le associazioni affinch si possa intensificare il sostegno, legale e politico, alle battaglie per la difesa dei diritti minimi fondamentali in favore di pratiche reali di solidariet.

 

 

Rete Antirazzista Napoletana