Diversità e libertà per vivere insieme

Nell’estate del 2010, il Consiglio d’Europa ha incaricato un “Gruppo di personalità eminenti” – guidato da Joschka Fischer - di preparare un rapporto sulle sfide che ci pongono il ritorno dell’intolleranza e della discriminazione in Europa. Il rapporto sottolinea quanto il rischio sia serio, identifica le cause e formula una serie di proposte per “vivere insieme”. Il documento individua 17 principi guida, che proponiamo qui.

“Pensiamo che in una società libera la coesistenza pacifica tra persone di differenti razze, religioni e culture possa essere raggiunta se tutti condividiamo questi principi fondamentali.

1. Come minimo, ci deve essere accordo sul fatto che la legge deve essere rispettata, più una diffusa consapevolezza di cosa una legge sia e di come possa essere cambiata. Ecco perchè è così importante che tutti gli stati membri del Consiglio d’Europa abbiano aderito alla Convenzione Europea sui Diritti Umani, e che ciascuno di essi chieda ai propri cittadini di rispettare le leggi, finchè sono in vigore.

2. Nessun cittadino può chiedere una deroga a questo principio in virtù delle proprie particolarità culturali. E nessun individuo può essere considerato membro di un gruppo culturale o religioso a meno che egli non abbia liberamente chiesto di esserne considerato parte. Ma tutti i cittadini hanno il diritto di poter esprimere la propria opinione su come dovrebbero essere le leggi.

3. Il principio fondante della democrazia è che coloro che sono colpiti dalle decisioni devon poter avere l’opportunità di esprimersi. Per questo ogni Stato dovrebbe impegnarsi per estendere i pieni diritti e doveri di tutti i cittadini, incluso il diritto di voto. Come primo passo, i non cittadini dovrebbero comunque essere ammessi al voto amministrativo, così come già oggi avviene per i cittadini dell’UE residenti in un altro stato dell’UE.

4. L’accesso alla cittadinanza dovrebbe dipendere da criteri civici, e non culturali, etnici o religiosi.

5. Una volta ottenuta la cittadinanza, i diritti e i doveri devono essere gli stessi per tutti.

6. La parità di diritti tra uomo e donna, proclamata nel preambolo della Carta delle Nazioni Unite, non può essere ignorata o negata. In nessuna circostanza il rispetto delle identità culturali o religiose può essere invocato per giustificare l’esclusione di una ragazza dall’educazione o per l’esclusione dalla vita sociale delle donne adulte.

7. Tutte le persone – maggioranza o minoranza, cittadini o no, residenti o non residenti – sono soggette alla legge dello stato nel quale si trovano, e lo stato la deve applicare loro equalmente. Questo non significa che la legge possa essere usata per l’omogeneizzazione culturale della popolazione. Come principio generale, essa deve rispettare  la libertà di scelta dell’individuo, finchè questa non danneggia la libertà degli altri. Come ogni altra persona, gli immigrati devono obbedire alle leggi, imparare la lingua ufficiale del paese e fare qualcosa di utile per i propri concittadini.

8. Ma non sono sono tenuti a rinunciare alla propria fede, cultura o identità. Nè l’Islam nè qualsiasi altra religione possono essere considerate a priori incompatibili con i valori europei. Nessuno di noi ha una sola identità – ci definiamo in modo differente secondo il contesto.

9. I cittadini di ciascuno stato devono decidere tra sè, attraverso i processi costituzionali, i precisi confini delle regole e dei valori che devono condividere per vivere insieme in democrazia. Ma devono farlo in modo tale da permettere al più grande numero possibile di cittadini di sentirsi pienamente accettati, qualunque sia l’identità di ciascuno, e senza chiedere a qualcuno di rinunciare a parti della propria cultura.

10. Gli obblighi devono essere ridotti al minimo. E’ necessario distinguere ciò che deve essere imposto per legge da ciò che è semplicemente desiderabile per il buon vivere. La prima categoria diritti e libertà di base, mentre la seconda comprende concetti come il rispetto reciproco – che è certo importante, ma non può che esistere nei cuori e nelle menti.  [...]

11. E’ necessario massimizzare la persuasione. Abbiamo già molte buone leggi. Ci sono casi in cui la legislazione nazionale o locale deve essere implementata per metterla in linea con gli standard europei. Ma la questione più importante è rafforzare gli attuali standard legali e dei diritti umani. Spesso si trovano delle scuse. Gli stati che non riescono ad applicare le convenzioni si giustificano, per esempio, con la carenza di risorseo con le specificità nazionali. Ma alla fine è sempre una questione di scelta delle priorità. Che viene dettata spesso dai sentimenti dell’opinione pubblica. Per questo pensiamo che una migliore convivenza nel 21esimo secolo dipenda molto poco dagli obblighi e molto dalla capacità di convincimento di persone con diverse culture sul fatto che non possono che vivere insieme, e conviene che trovino il modo più semplice per farlo.

12. Tutti gli esseri umani devono essere tutelati dalla legge, e i più deboli hanno diritto a che le autorità facciano uno sforzo nella loro direzione. Ciò riguarda in particolare le minoranze e specialmente i Rom.

13. Allo stesso modo, dovrebbe essere chiaro che tutti i cittadini e tutti i residenti hanno diritto a pari trattamento di fronte alla legge, a pari accesso all’istruzione e al lavoro. E’ necessaria una più forte vigilanza in questo senso.

14. E’ comunque chiaro che in molti casi l’uguaglianza legale non è sufficiente a garantire agli immigrati o ai membri di minoranze di godere appieno di uguali opportunità e di uguale partecipazione alla vita comune delle società europee, perchè soffrono di svantaggi socio economici che tendono a confinarli ai margini della società. Questi svantaggi socio economici rischiano di divenire ereditari e permanenti, se non vengono contrastati con misure speciali, in particolare sulle opportunità di carriera e di istruzione per i bambini e i ragazzi.

15. Mentre tutto quanto detto è necessario, può non essere del tutto sufficiente per assicurare che persone di differenti culture, religioni e background geografico possano vivere insieme in piena armonia in tutti i paesi d’Europa. C’è ancora il rischio che persone di un certo background vengano confinati, o si autoconfinino, in alcune realtà, e che le persone che si considerano membri dei gruppi “indigeni” facciano assunzioni false e ostili verso le minoranze, mettendo in circolo pregiudizi e dicerie. Per questo il modo migliore per contrastare i pregiudizi è il contatto costante e costruttivo. Quando ci si conosce come concittadini o colleghi, e non tramite stereotipi, si può davvero vivere insieme.

16. La libertà di espressione è il cuore di una società libera, ed è un diritto umano fondamentale. I devoti di una religione possono essere profondamente feriti se sentono che la loro identità, la loro religione con i suoi sacri simboli, sono soggetti ad una pubblica ridicolizzazione. La libertà di espressione pertanto deve essere realizzata con rispetto per tali sentimenti, in particolare nei mass media.

17. Comunque, consideriamo molto importante che prese di posizione pubbliche, volte a rafforzare stereotipi e pregiudizi, non rimangano senza risposta. Crediamo che tutti i cittadini, e specialmente quelli in posizioni di autorevolezza, hanno l’obbligo di condannare le offese razziali o religiose, e di rifiutare gli stereotipi. La battaglia contro il pregiudizio non si combatte in tribunale, ma nel dibattito pubblico.

Il gruppo delle personalità eminenti è composto da Joschka Fischer, Emma Bonino, Timothy Garton Ash, Martin Hirsch, Danuta Hubner (Poland), Aye Kadıoglu, Sonja Licht, Vladimir Lukin e Javier Solana. Il rapporteur è Edward Mortimer.

Traduzione di Diego Ciulli

Questa voce è stata pubblicata in Ideas, Prima pagina e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Diversità e libertà per vivere insieme

  1. Pingback: Consiglio europeo – Rapporto sull’ integrazione e rispetto dei diritti delle minoranze | Migranti Torino

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>