Nel mercato dei consumi alimentari, gli stranieri scelgono prevalentemente la ristorazione. Di più recente scoperta il bar. E’ quanto emerge dal Rapporto sull’imprenditoria straniera nella ristorazione italiana realizzato dalla Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe).
Sono oltre 38mila, pari al 12,1% del totale, le imprese gestite da stranieri che operano nel mercato dei consumi alimentari. La loro presenza è più forte nelle tradizionali attività di ristorazione con una quota pari al 13,8%. Il bar rappresenta un format di più recente scoperta con il 10,2% sul totale delle imprese attive nel canale. E’ soltanto negli ultimi anni infatti che gli stranieri, soprattutto cinesi, aprono bar nelle maggiori città del centro-nord a testimoniare che è ormai superata la barriera psicologica data dalla specificità italiana di questo format di esercizio. Modesto il ruolo degli stranieri nel segmento della ristorazione collettiva (mense aziendali, scuole, ospedali, carceri) e nel catering in ragione della maggiore complessità organizzativa e operativa di un mercato che si sviluppa prevalentemente per mezzo di appalti. Rispetto alla distribuzione delle imprese straniere, i tre quarti di quelle attive nei servizi di ristorazione si concentrano in sei regioni: Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana.
Rapporto sull’imprenditoria straniera nella ristorazione italiana