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Libri e Pubblicazioni : Lavoratori immigrati: i dati dell'Istat sull'occupazione
(25/05/11)

L'area più colpita dal calo dell'occupazione è il Nord d'Italia dove risiede il 61% della forza lavoro straniera. Il settore che ha registrato minori conseguenze è quello del terziario, soprattutto nei servizi alla famiglia, dove continua a crescere l’occupazione straniera. Forte il divario tra le retribuzioni degli italiani e degli immigrati. E’ quanto riferisce l’Istat nell’ultimo rapporto annuale 2011.

In Italia nel 2010 il tasso di occupazione degli stranieri residenti è sceso dal 77,7% del 2009 al 76,2%. Dato che si è accompagnato all’aumento del tasso di disoccupazione (dall’11,2% all’11,6%). La situazione si presenta più grave nei territori più abitati dagli stranieri: il Nord, infatti, dove risiede il 61% della forza lavoro straniera, vede una più forte discesa del tasso di occupazione e un aumento del tasso di disoccupazione degli stranieri rispetto agli italiani. Tuttavia, è di sette punti percentuali più alta la quota di stranieri che nelle regioni settentrionali cercano un’occupazione (il 11,6% contro il 4,2% degli italiani). Al Centro gli stranieri hanno conseguito sia un più alto tasso di occupazione, sia una maggiore difficoltà a trovare lavoro, mentre nel Mezzogiorno dove risiede il 12,4% della forza lavoro straniera, gli immigrati hanno registrato una più elevata partecipazione al mercato dal lavoro e tassi di disoccupazione inferiori agli italiani.

Le diverse comunità di immigrati hanno risposto in modo diverso alla crisi. Gli albanesi e i marocchini prevalentemente occupati nell’industria presentano una forte diminuzione dei tassi di occupazione e un aumento di quelli di disoccupazione. Le comunità filippina, polacca e ucraina, in maggioranza donne occupate nei servizi alle famiglie, hanno invece risentito meno della crisi.

Riguardo ai settori, il calo dell’occupazione tra gli italiani ha riguardato soprattutto le professioni qualificate e tecniche sia per gli uomini che per le donne mentre la crescita dell’occupazione straniera ha interessato le professioni non qualificate quali manovale edile, addetto pulizie, collaboratore domestico, bracciante agricolo, assistente familiare. Nell’industria, la forte caduta dell’occupazione italiana si è confrontata con il lieve aumento di quella straniera. Nelle costruzioni, ad esempio, l’occupazione straniera è continuata a crescere soprattutto nelle regioni centrali. Anche nel terziario troviamo una dinamica simile con un aumento dell’occupazione straniera nei servizi alle famiglie dove lavora uno straniero su tre di quelli che operano nel terziario.

Infine alcuni dati sulle retribuzioni. Nel 2010 la retribuzione media mensile netta degli stranieri è stata del 24% inferiore a quella degli italiani (rispettivamente 973 e 1.286 euro). Ancor più grave la differenza tra le donne (788 e 1.131 euro). Il divario diventa ancora più ampio tra i lavoratori a tempo indeterminato con gli stranieri che in media guadagnano circa un quarto in meno degli italiani (rispettivamente 987 e 1.333 euro).

Rapporto annuale 2011 Istat

File allegati: Istat_rapporto_2011.pdf 
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