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Libri e Pubblicazioni : Ocse: in calo la migrazione per lavoro, in crescita quella per studio
(13/07/11)

Cala l’immigrazione per lavoro soprattutto quella che riguarda i lavoratori permanenti. Crescono invece i movimenti internazionali di studenti, soprattutto cinesi, indiani, coreani. E aumenta però la disoccupazione tra i giovani immigrati. Questi alcuni dei dati diffusi dal rapporto Ocse “International Migration Outlook: SOPEMI 2011” che esamina i recenti sviluppi dei flussi migratori nei paesi membri dell'Organizzazione internazionale.

Nel 2009 i flussi migratori nei paesi Ocse hanno raggiunto la quota di 4,3 milioni di individui, il 7% in meno rispetto al 2008. Il calo ha riguardato anche la migrazione per lavoro che ha subito una battuta di arresto del 6%. In questo ambito, la situazione è differente se si guarda alla migrazione per lavoro di tipo permanente e a quella di tipo temporaneo. Nel 2009 infatti i lavoratori temporanei - soprattutto stagionali non qualificati - hanno raggiunto quota 1,9 milioni mentre i permanenti appena 1,5 milioni.

Dal 2008 continua ad aumentare invece il numero di studenti internazionali che ha superato i 2,3 milioni di individui. Oltre il 18% (410mila persone) è costituito da cinesi, il 7% da indiani (163mila), il 5% da coreani (110mila).

Preoccupa il dato sulla disoccupazione che tra i nati all’estero è notevolmente aumentata, colpendo soprattutto i giovani migranti. In tutti i paesi Ocse – tranne la Germania – il tasso di occupazione dei giovani immigrati tra i 15 e i 24 anni è diminuito negli ultimi tre anni e in misura maggiore rispetto a quello dei giovani locali. In media nei paesi europei Ocse, nel terzo trimestre del 2010 il 24,5% dei giovani immigrati era senza lavoro rispetto al 19,6% dei giovani nati in loco.

Rispetto all’impatto demografico, in 20 paesi Ocse su 34 gli immigrati hanno superato il 10% delle popolazione locale e paesi di immigrazione come Germania e Paesi Bassi (con popolazioni di immigrati rispettivamente del 13 e dell’11%) sono stati sorpassati da nuovi paesi di immigrazione come Irlanda e Spagna. L’aumento generale della presenza di migranti ha modificato le politiche governative con l’introduzione di misure restrittive in materia di migrazione e asilo e, parallelamente, con lo sviluppo di programmi di integrazione per l’inserimento socio-economico delle famiglie e l’integrazione scolastica dei più giovani.

International Migration Outlook 2011 - sintesi (versione in italiano)

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