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Libri e Pubblicazioni : Rapporto annuale 2011 del Centro Astalli
(18/04/11)

Centro Astalli (a cura di)
"Rapporto annuale 2011"
2011
pp. 88

Sono 16mila le persone prese in carico dai servizi del Centro Astalli nel corso del 2010. Più basso rispetto all'anno precedente il numero dei pasti distribuiti alla mensa ma molto più lunghi e difficili i percorsi di integrazione. Lo rileva il Centro Astalli nel suo ultimo rapporto annuale pubblicato nei giorni scorsi.

Mensa. Il numero dei pasti distribuiti nel 2010 dall'associazione gesuita è leggermente diminuito rispetto all’anno precedente attestandosi su una media giornaliera di 330. Si è allungato invece il periodo di frequentazione della mensa superando i 6 mesi solitamente previsti. Il 73% degli utenti di questo servizio ha meno di 30 anni e le nazionalità maggiormente rappresentate sono l’afgana (28%), la somala (14%), l’eritrea (11%) e l’irachena (8%).

Percorsi di integrazione. Nel 2010 come effetto della politica dei respingimenti è diminuito il numero delle richieste di asilo: appena 10.500 a fronte delle 17.600 del 2009 e delle 30.300 del 2008. Tuttavia il sistema di accoglienza non è stato in grado di rispondere in maniera efficace alle richieste: resta lungo il periodo di permanenza nei centri e i percorsi verso l’autonomia sono particolarmente difficoltosi. Non sono mancati casi di rifugiati che sono stati costretti a rientrare nel circuito di accoglienza in seguito al fallimento del loro progetto di integrazione. Secondo quanto emerge dallo sportello di orientamento lavoro del Centro Astalli, anche molti giovani qualificati trovano difficoltà nella ricerca di un’occupazione. Alle scuola di italiano molte persone si sono iscritte per il secondo anno consecutivo, dato che conferma che molti stentano a trovare un lavoro.

Vittime di tortura. Sono state complessivamente 386 le persone vittime di tortura individuate e accompagnate dal Centro Astalli durante il 2010, che corrisponde al 72,6% dei 531 nuovi utenti seguiti dal centro d’ascolto e orientamento legale. Per la maggior parte (quasi il 90% del totale) provengono da paesi africani e, in particolare, dalla Guinea (23,5%), dalla Costa d’Avorio (18,6%) e dal Togo (12,6%). La Guinea è il paese maggiormente rappresentato tra i pazienti dell’area di salute mentale, che nel 2010 ha effettuato 1.155 visite presso il Centro SaMiFo. Nel 2010 sono state effettuate 146 visite medico-legali e rilasciati altrettanti certificati al fine di dare evidenza ai traumi subiti. Ciò che emerge rispetto al 2009 è il notevole aumento delle azioni del Centro d’ascolto e orientamento legale legate ai ricorsi e ai gratuiti patrocini, ossia a favore di utenti – anche vittime di tortura – che hanno avviato una procedura di appello in seguito al diniego ricevuto.

Rapporto annuale 2011

File allegati: Rapporto_2011.pdf 
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