(ASCA) - Roma, 2 mar - ''Si continua a trattare come
emergenza un problema grave, che - si deve ammettere - non e'
di facile soluzione. Non si possono tener chiusi gli occhi o
fingere che solo la forza (il divieto) possa sortire
l'effetto desiderato. I problemi dell'Africa sono problemi di
tutti, cosi' i problemi di Lampedusa e Linosa non sono solo
vostri, ma di tutti''. Cosi' l'arcivescovo di Agrigento,
mons. Francesco Montenegro, ha parlato oggi
dell'immigrazione, nel corso di una visita pastorale ai
fedeli di Lampedusa.
''Continuate a pagare - e non e' giusto - quanto non si
riesce (non oso dire non si vuole, spero che non sia cosi') a
decidere nei palazzi di chi amministra la cosa pubblica.
Ancora una volta - ha aggiunto il vescovo secondo il
resoconto del Servizio di Informazione Religiosa della Cei -
ci siamo scontrati con la confusione, l'incompetenza e la
fedelta' a pregiudizi che diventano penalita' e offesa per
chi deve subirli''.
''Un evento che si e' paragonato ad un esodo biblico -
secondo mons. Montenegro - non potra' essere risolto con la
ronda di navi lungo il Mediterraneo. Di la' c'e' gente che
vuole vivere, vuole mangiare, vuole riconosciuta la sua
dignita'... e se, in quei Paesi, si e' arrivato a questo
punto, puo' anche darsi che ci sia la responsabilita' di chi
si e' preoccupato di colonizzare e creare rapporti
vantaggiosi per noi, che siamo da questa parte, dimenticando
l'esigenza di quelle popolazioni''.
''Se Lampedusa o Linosa, anziche' essere isole in mezzo al
mare, fossero un luogo vicino a citta' importanti, come si
sarebbero comportati coloro che decidono'?'', ha chiesto
mons.
Montenegro. ''Probabilmente con gli immigrati alla stessa
maniera, visto che la cultura del diverso e' carente. Anche
se poi, quando siamo noi ad andare nelle altre terre,
chiediamo rispetto e ci sentiamo offesi se non dovessero
trattarci con rispetto. Sappiamo bene cosa avvenne quando i
nostri emigranti arrivarono, e non per turismo, nelle terre
dell'America. Si trovarono di fronte muri alti e spessi di
pregiudizi e di paure.
Eppure, la voglia di una vita diversa e migliore prevalse e
fu vincente. Ma, come dicevo, se un flusso cosi' insistente
fosse avvenuto altrove, soluzioni, adattamenti e attenzioni
per i cittadini si sarebbero trovati senz'altro. Lampedusa e
Linosa meritano eguale rispetto e attenzione''.
''La nostra fede - ha sottolineato l'arcivescovo di
Agrigento - ci chiede atteggiamenti coerenti con cio' che
crediamo. Ci chiede solidarieta', anche se questa comporta
rinunce e rischi.
Chiede giustizia, ma dice anche che il nostro cuore deve
essere accogliente. Ci ricorda che noi siamo quelli delle
beatitudini (che pagina scomoda!) e accettandole crediamo che
l'egoismo assurdo non puo' mai averla vinta, ma cio' che
sempre vince e' l'amore, che e' tale se sa farsi misericordia
e compassione''.
asp/mcc/rob
(Asca)
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