COMUNICATO STAMPA

 

 

Il grande bluff

Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci

 

50 mila posti per profughi fantasma, quelli che forse arriveranno ma ancora non ci sono. Un appello a Regioni, Comuni, Province e societ civile a fare la loro parte per laccoglienza, in futuro. Quelli reali, che gi sono arrivati,  trattiamoli invece come carne da macello, assegniamogli  il marchio di clandestini e via col rimpatrio appena possibile!

Questa la solidariet modello Maroni. E purtroppo le dichiarazioni del ministro non lasciano spazio a smentite.

Mentre si dice pronto  ad accogliere i profughi della guerra in Libia,  parte per la Tunisia sperando di strappare (in cambio di cosa?) un accordo per il rimpatrio dei clandestini.

Chi profugo e chi clandestino lo stabilisce il fato o direttamente il ministro, a seconda dei casi.

Infatti una parte degli stessi tunisini arrivati in questi due mesi li possiamo trovare a Parigi perch scappati da un centro daccoglienza senza essere stati identificati, in un centro per richiedenti asilo, con la domanda firmata senza nemmeno essere stati informati di quel che facevano,  in un centro di detenzione senza aver avuto la possibilit, pur chiedendolo, di presentare richiesta dasilo, oppure per strada, dopo aver lasciato le impronte digitali alla polizia e quindi non potendo uscire dallItalia, o ancora in quel villaggio della solidariet,  approntato a Mineo, provincia di Catania, in mezzo al nulla. Il tutto senza un criterio, una spiegazione.  Insomma un terno al lotto, giocato sulla  pelle dei giovani tunisini e della popolazione di Lampedusa.

Vorremmo sapere dal governo chi ha deciso per i giovani tunisini presenti nei CIE che quella era la loro giusta collocazione  e che non cerano i requisiti per la richiesta dasilo? E chi ha deciso che invece altri potevano presentare la domanda? Molti stavano nello stesso gruppo,  non hanno capito niente di quello che, in entrambi i casi,  gli stava capitando  e adesso sono disperati. Per questo si stanno ribellando ovunque, anche con atti di autolesionismo e tentati suicidi.

Chiunque si occupa di  questa materia sa che i 5000 che adesso stanno accalcati su un piccolo lembo di terra in mezzo al mare, potrebbero facilmente essere smistati e ospitati nei tanti posti disponibili in giro per lItalia. E solo il cinismo del governo a tenerli bloccati l  in condizioni disumane (e speriamo non succeda niente di grave, anche se qualcuno probabilmente nellincidente ci spera,  visto che ne ha creato le condizioni!).

Bloccati in attesa di che cosa? Di essere rimpatriati tutti in  Tunisia? Ma davvero il ministro pensa di poter chiudere la partita con un risultato cos  sproporzionato e ingiusto?

Noi, se ci sar chiesto, daremo il nostro contributo attivando la parte solidale del Paese. Ma sicuramente non saremo disponibili a partecipare a questa roulette russa che il ministro chiama accoglienza.

 

Roma, 22 marzo 2011