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Maroni: “Clandestini in tutta Italia”. Ma le Regioni frenano Stampa E-mail
Il ministro: “Tunisini trattenuti fino al rimpatrio”. Ma Regioni ed Enti locali per ora hanno detto sì solo ai profughi


Roma – 31 marzo 2011 – Tutte le Regioni, tranne l’Abruzzo, avranno centri per i migranti sbarcati in Sicilia. Ma i piani di intervento sono due: alcune strutture ospiteranno i profughi arrivati dalla Libia, che hanno diritto all’asilo e per questo “potranno rimanere in Italia anche per molti anni”, altre serviranno per trattenere i clandestini tunisini, che “sono destinati al rimpatrio”.

Lo ha spiegato oggi Roberto Maroni al termine del consiglio dei ministri. Il titolare del Viminale ha ricordato l’accordo raggiunto ieri per i profughi, mentre domani il governo sottoporrà a Regioni ed Enti locali una lista di siti per “diecimila nuovi posti” che serviranno per trattenere i clandestini. Ed è questa, per ora, la questione più spinosa.

“In un mese e mezzo  – ha detto infatti Maroni - sono sbarcate circa ventiduemila persone. Ci sono duemila profughi arrivati dalla Libia, soprattutto eritrei e somali, ma tutto il resto sono tunisini e quindi sono da considerare clandestini da rimpatriare”. Difficile però che tornino presto a casa, perché le autorità tunisine “si sono impegnate a bloccare i flussi in uscita e ad accettare i rimpatriati, però finora non hanno fatto nulla. Berlusconi dovrebbe andare lì a sollecitarli”.

Finchè la Tunisia non collabora, i tunisini rimarranno però in Italia. E, come per i profughi, secondo Maroni vanno distribuiti “in tutte le regioni tranne l’Abruzzo. Il rifiuto che sorge ovunque si individua un sito non può essere giustificato, nessuno può chiamarsi fuori da un’ emergenza umanitaria di queste dimensioni”.

Fatto che sta che sui i centri per i clandestini ancora non c’è un accordo con le Regioni. “Sugli immigrati irregolari noi avevamo avanzato una serie di proposte, non abbiamo trovato l'accordo, quindi questa e' una scelta del governo sulla quale non c'e' l'accordo delle Regioni. Quelle annunciate sono scelte unilaterali'' ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, commentando le affermazioni di Maroni.

"Domani andremo alla cabina di regia  e verificheremo di cosa stiamo parlando” ha aggiunto Errani, ribadendo però che l’intesa raggiunta ieri “riguarda solo i profughi, mentre le Regioni non hanno condiviso le questioni relative alle tendopoli per gli immigrati irregolari".

EP



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