14
settembre 2011
Anni 2009 e 2010
Natalit
e fecondit
della popolazione residente
n I dati del 2009 e del 2010 confermano che nuovamente in atto una fase di calo delle nascite: se i nati nel 2009 erano stati 568.857, nel 2010 essi sono scesi a 561.944, circa 15 mila in meno in due anni. La lenta, ma continua, ripresa della natalit, avviatasi a partire dal 1995, anno in cui si registrato il minimo storico delle nascite (526.064 nati), sembra dunque essersi interrotta.
n Il calo delle nascite da attribuirsi alla diminuzione dei nati da genitori entrambi italiani (25 mila in meno in due anni), mentre i nati da almeno un genitore straniero continuano ad aumentare, sebbene con un ritmo pi contenuto: in media 5 mila nati in pi nel 2009 e nel 2010, un incremento dimezzato rispetto a quello osservato nel 2008.
n I nati da genitori entrambi stranieri sono stati oltre 77 mila nel 2009 e 78 mila nel 2010, poco meno del 14% del totale dei nati. Se a questi si sommano anche i nati da coppie miste si arriva a quota 102 mila nati da almeno un genitore straniero nel 2009 e 107 mila nel 2010 (rispettivamente il 18% ed il 19% del totale).
n Considerando la cittadinanza delle madri straniere, al primo posto per numero di figli nati in Italia si trovano le rumene (16.727 nati nel 2009), al secondo le marocchine (14.370), al terzo le albanesi (9.937), al quarto le madri cinesi (poco pi di 5 mila nati).
n Le donne diventano madri ad et sempre pi mature: pi del 6% dei nati ha una madre con almeno 40 anni, mentre prosegue la diminuzione dei nati da madri di et inferiore a 25 anni (lĠ11,1% del totale).
n In continuo aumento sono le nascite al di fuori del matrimonio: i nati da genitori non coniugati nel 2010 sono oltre 134 mila (il 23,6% a livello medio nazionale). Al Centro-nord, in particolare, i nati da genitori non coniugati sono circa 1 su 4 e arrivano a sfiorare il 30% in molte regioni.
n Il numero medio di figli per donna fa registrare una battuta dĠarresto negli ultimi due anni rispetto al lento, ma progressivo, recupero avviatosi dalla met degli anni Ġ90 (il 1995 fu lĠanno di minimo della fecondit con 1,19 figli per donna). Secondo le stime pi recenti le donne residenti in Italia hanno in media 1,41 figli, con valori pari a 1,31 figli per le cittadine italiane e a 2,23 per quelle straniere.
PROSPETTO 1. NASCITE E FECONDIT IN ITALIA: PRINCIPALI
CARATTERISTICHE E INDICATORI
Anni
2008-2010, valori assoluti
|
2008 |
2009 |
2010 (a) |
Nati in totale |
576.659 |
568.857 |
561.944 |
Nati (variazioni assolute sull'anno precedente) |
+12.726 |
-7.802 |
-6.863 |
Nati da almeno un genitore straniero |
96.442 |
102.140 |
106.710 |
Nati da coppie italiane |
480.217 |
466.717 |
455.284 |
Nati fuori dal matrimonio |
112.849 |
116.273 |
134.398 |
Nati fuori dal matrimonio (valori percentuali) |
19,6 |
20,4 |
23,6 |
Tassi di fecondit totale |
1,42 |
1,41 |
1,40 |
Et media al parto totale donne |
31,1 |
31,2 |
31,3 |
Tassi di fecondit donne italiane |
1,32 |
1,31 |
1,29 |
Et media al parto donne italiane |
31,7 |
31,8 |
31,8 |
Tassi di fecondit donne straniere |
2,31 |
2,23 |
2,13 |
Et media al parto donne straniere |
27,9 |
28,0 |
28,9 |
(a) Il dato sul numero totale di nati definitivo e deriva dalla rilevazione annuale del movimento e calcolo della popolazione residente comunale nel 2010. Gli altri dati sono il risultato di stime anticipatorie basate su: una quota pari al 95% dei dati della rilevazione degli iscritti in anagrafe per nascita nel 2010; i dati provvisori della rilevazione del movimento e calcolo della popolazione residente straniera nel 2010.
Figura 1. Nati italiani e stranieri della popolazione residente in Italia. Anni 1995-2010, valori assoluti
Si arresta la crescita, tornano a diminuire le nascite al Centro-Nord
LĠincremento delle nascite che si riscontrato a livello nazionale tra il 1995 e il 2008 stato il risultato di opposte dinamiche territoriali: lĠaumento dei nati si registrato, infatti, solo per i residenti nelle regioni del Centro e del Nord, mentre al Sud e nelle Isole proseguito il fenomeno della denatalit (Figura 2).
Tra il 1995 e il 2008, nelle regioni del Centro e del Nord si sono osservati incrementi compresi tra lĠ11% del Trentino-Alto Adige e il 30% della Lombardia. Un caso a parte quello dellĠEmilia-Romagna, che a met degli anni Novanta mostrava il livello di fecondit pi basso e che ha fatto registrare al 2008 oltre il 50% di nati in pi. Nelle regioni del Mezzogiorno, al contrario, tra il 1995 e il 2008 persiste la riduzione delle nascite con valori compresi tra - 5% della Sardegna e -21% della Basilicata.
A partire dal 2009, lo scenario muta in modo significativo: ad esclusione di piccole variazioni in positivo riscontrabili nella provincia autonoma di Trento e in Sardegna, in tutto il resto del territorio si registrata un calo delle nascite (Figura 2).
Figura 2. Variazioni percentuali delle nascite per regione: periodi 1995-2008 e 2008-2010
Ancora in aumento le nascite da genitori stranieri
Negli stessi anni in cui si osservato lĠaumento delle nascite, hanno assunto sempre pi rilevanza quelle da genitori stranieri. In 10 anni lĠincidenza dei nati stranieri sul totale dei nati residenti in Italia pi che triplicata, passando dal 4,0% del 1999 al 12,6% del 2008.
I dati pi recenti confermano, seppur con un ritmo pi contenuto, questa tendenza allĠaumento: sono oltre 77 mila i nati da genitori stranieri nel 2009 e 78 mila nel 2010, poco meno del 14% del totale dei nati. Se a questi si sommano anche i nati da coppie miste si supera quota 102 mila nati da almeno un genitore straniero nel 2009 e 107 mila nel 2010 (rispettivamente il 18% ed il 19% del totale).
Sono le regioni del Nord e, in misura minore, quelle del Centro (Prospetto 2) a presentare valori di gran lunga superiori alla media nazionale, ovvero le aree del Paese con una tradizione migratoria pi forte e con una presenza straniera pi stabile e radicata. Oltre un nato su cinque tra gli iscritti in anagrafe per nascita nel 2009 di cittadinanza straniera in Emilia-Romagna (23%), Veneto (22%) e Lombardia (21%); seguono il Piemonte (19%), lĠUmbria e le Marche (18%), il Friuli-Venezia Giulia, la Toscana e la provincia autonoma di Trento (17%). Al contrario, in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno la percentuale di nati stranieri decisamente pi contenuta (il 3,7% al Sud e il 3,5% nelle Isole). La regione del Sud in cui la percentuale di nati di cittadinanza straniera inizia ad assumere una certa rilevanza lĠAbruzzo (10%).
Prospetto
2. Nati da almeno un genitore straniero, per regione
Anni 1999 e 2009, per 100 nati residenti
REGIONI |
1999 |
|
2009 |
||
Almeno un genitore straniero |
di cui: |
Almeno un genitore straniero |
di cui: |
||
Piemonte |
8,3 |
5,5 |
23,7 |
18,5 |
|
Valle dĠAosta/Valle dĠAoste |
8,1 |
4,9 |
18,3 |
14,5 |
|
Lombardia |
9,8 |
6,9 |
26,7 |
21,3 |
|
Bolzano-Bozen |
6,7 |
2,9 |
20,6 |
12,7 |
|
Trento |
8,2 |
5,4 |
23,3 |
16,8 |
|
Trentino-Alto Adige |
7,5 |
4,1 |
21,9 |
14,8 |
|
Veneto |
8,3 |
6,0 |
26,6 |
21,6 |
|
Friuli-Venezia Giulia |
6,8 |
3,5 |
21,6 |
16,5 |
|
Liguria |
6,9 |
3,5 |
20,6 |
14,8 |
|
Emilia-Romagna |
10,1 |
7,0 |
28,8 |
22,9 |
|
Toscana |
9,1 |
5,8 |
22,6 |
17,3 |
|
Umbria |
9,4 |
6,2 |
23,5 |
18,0 |
|
Marche |
8,5 |
5,6 |
24,0 |
18,2 |
|
Lazio |
7,2 |
5,1 |
17,5 |
12,3 |
|
Abruzzo |
4,9 |
2,4 |
14,8 |
10,0 |
|
Molise |
2,2 |
0,6 |
8,7 |
4,7 |
|
Campania |
1,6 |
0,7 |
5,2 |
2,9 |
|
Puglia |
1,6 |
0,9 |
4,8 |
2,9 |
|
Basilicata |
1,4 |
0,7 |
6,0 |
3,4 |
|
Calabria |
2,0 |
0,8 |
7,8 |
4,1 |
|
Sicilia |
2,4 |
1,7 |
5,7 |
3,7 |
|
Sardegna |
2,2 |
0,8 |
5,7 |
2,8 |
|
Nord-ovest |
9,1 |
6,2 |
25,4 |
20,0 |
|
Nord-est |
8,7 |
5,9 |
26,5 |
20,9 |
|
Centro |
8,0 |
5,5 |
20,3 |
15,0 |
|
Sud |
1,9 |
0,9 |
6,3 |
3,7 |
|
Isole |
2,3 |
1,5 |
5,7 |
3,5 |
|
Italia |
6,0 |
4,0 |
|
18,0 |
13,6 |
Al Nord un nato su quattro ha almeno un genitore straniero
LĠimpatto dei comportamenti procreativi dei cittadini stranieri ancora pi evidente se si considera il complesso dei nati con almeno un genitore straniero, che, come si detto, si ottiene sommando ai nati stranieri le nascite di bambini italiani nellĠambito di coppie miste formate da madri di cittadinanza straniera e padri italiani o viceversa (Figura 3).
A livello regionale si osserva una geografia analoga a quella delle nascite straniere, ma con intensit decisamente pi elevate: in media, nel 2009, circa un nato su quattro ha almeno un genitore straniero al Nord e uno su cinque al Centro, mentre al Sud e nelle Isole la percentuali sono rispettivamente il 6,3% e il 5,7%. Le regioni del Centro-nord in cui la percentuale di nati da almeno un genitore straniero supera la media della corrispondente ripartizione geografica sono lĠEmilia-Romagna (29%), il Veneto (27%), la Lombardia (27%), lĠUmbria e le Marche (24%) e la Toscana (23%). Lo stesso avviene al Sud nel caso dellĠAbruzzo (unĠincidenza del 15%, a fronte di una media di ripartizione pari al 6%).
Il valore medio regionale racchiude diverse sfumature del fenomeno a livello provinciale dove si osservano, in numerosi casi, percentuali di nati da almeno un genitore straniero particolarmente elevate. In Lombardia, ad esempio, a fronte di un valore medio regionale del 27% di nati con almeno un genitore straniero, si assiste ad un innalzamento di questa incidenza fino a oltre un nato su tre nelle province di Brescia e Mantova (rispettivamente il 34,7% e il 34,3%). Nel Nord-est, a fronte di un valore medio pari al 26,5% di nati con almeno un genitore straniero, alcune province venete come Verona e Vicenza e dellĠEmilia-Romagna come Parma, Modena e Reggio-Emilia presentano valori prossimi o superiori al 30%; il primato spetta a Piacenza (35,5% nel 2009).
Al Centro le percentuali pi elevate si ritrovano nella provincia di Prato (33,6% nati con almeno un genitore straniero), seguita da Macerata (26,3%), Firenze, Pisa e Arezzo (25% circa), Perugia (il 24%). Infine, nel Mezzogiorno si segnala il caso delle province di Teramo e LĠAquila (rispettivamente 20% e 16%), di Ragusa (12%) e Olbia-Tempio (15%) in quanto rappresentano una forte eccezione rispetto al resto delle rispettive regioni di appartenenza.
Figura 3.
Nati da almeno un genitore straniero (per 100 nati residenti) per provincia
Anni 1999 e 2009
1999 2009
Sono soprattutto marocchine, rumene, albanesi e cinesi le madri straniere in Italia
Considerando la cittadinanza delle madri straniere al primo posto per numero di figli nati nel nostro Paese nel 2009 si trovano le rumene (16.727 nati), al secondo le marocchine (14.370), al terzo le Albanesi (9.937) e, a seguire, le cinesi con poco pi di 5 mila nati (Prospetto 3).
La distribuzione delle cittadinanze dei genitori per tipologia di coppia rivela lĠelevata propensione a formare una famiglia con figli tra concittadini (omogamia) per le comunit maghrebine, albanesi, cinesi e, pi in generale, per tutte le comunit asiatiche e africane. AllĠopposto, le donne ucraine, polacche, moldave, russe e cubane immigrate nel nostro Paese mostrano unĠaccentuata propensione ad avere figli in Italia con partner italiani pi che con connazionali. In una situazione intermedia si colloca la comunit rumena, caratterizzata comunque da unĠelevata omogamia (circa i due terzi dei nati), ma anche da una non trascurabile propensione ad avere figli con partner italiani.
Prospetto
3. Nati con almeno un genitore straniero per i primi 20 paesi di cittadinanza.
Anno 2009, valori assoluti e per 100 nati stranieri
Paesi
di |
Padre italiano madre straniera |
Paesi di |
Padre straniero madre italiana |
Paesi di |
Genitori entrambi stranieri |
|||
Valori assoluti |
per 100 nati stranieri |
Valori assoluti |
per 100 nati stranieri |
Valori assoluti |
per 100 nati stranieri |
|||
Romania |
3.859 |
18,4 |
Marocco |
555 |
11,5 |
Marocco |
13.389 |
17,6 |
Polonia |
1.636 |
9,1 |
Albania |
547 |
11,3 |
Romania |
12.868 |
16,9 |
Brasile |
1.194 |
5,8 |
Tunisia |
331 |
6,9 |
Albania |
8.956 |
11,8 |
Ucraina |
1.160 |
5,7 |
Romania |
293 |
6,1 |
Cina |
5.006 |
6,6 |
Albania |
981 |
4,6 |
Senegal |
200 |
4,1 |
India |
2.872 |
3,8 |
Marocco |
981 |
4,3 |
Brasile |
186 |
3,9 |
Tunisia |
2.526 |
3,3 |
Russia |
663 |
3,2 |
Regno Unito |
179 |
3,7 |
Bangladesh |
2.167 |
2,9 |
Moldova |
609 |
2,8 |
Germania |
177 |
3,7 |
Egitto |
2.030 |
2,7 |
Cuba |
535 |
2,7 |
Francia |
170 |
3,5 |
Fyrom (b) |
2.005 |
2,6 |
Per |
495 |
2,5 |
Egitto |
162 |
3,4 |
Nigeria |
1.835 |
2,4 |
Germania |
489 |
2,3 |
Stati Uniti dĠAmerica |
121 |
2,5 |
Pakistan |
1.643 |
2,2 |
Spagna |
424 |
2,3 |
Spagna |
103 |
2,1 |
Filippine |
1.585 |
2,1 |
Francia |
403 |
2,2 |
Cuba |
96 |
2,0 |
Senegal |
1.555 |
2,0 |
Ecuador |
371 |
2,0 |
Per |
81 |
1,7 |
Moldova |
1.541 |
2,0 |
Regno Unito |
297 |
1,7 |
Argentina |
79 |
1,6 |
Sri Lanka |
1.511 |
2,0 |
Rep. Dominicana |
267 |
1,5 |
Rep. Dominicana |
79 |
1,6 |
Ecuador |
1.413 |
1,9 |
Nigeria |
267 |
1,3 |
Serbia |
73 |
1,5 |
Per |
1.258 |
1,7 |
Slovacchia |
255 |
1,2 |
Ecuador |
63 |
1,3 |
Ghana |
1.124 |
1,5 |
Bulgaria |
229 |
1,2 |
Polonia |
50 |
1,0 |
Ucraina |
1001 |
1,3 |
Tunisia |
225 |
1,1 |
India |
48 |
1,0 |
Algeria |
845 |
1,1 |
(a) La cittadinanza indicata quella della madre.
(b) Ex Repubblica iugoslava di Macedonia.
Si posticipa lĠesperienza riproduttiva
La distribuzione delle nascite per et della madre consente di apprezzare lo spostamento dellĠesperienza riproduttiva verso et sempre pi avanzate, caratteristica questa ancora pi evidente per le madri di cittadinanza italiana. La posticipazione delle nascite ha contribuito al forte abbassamento della natalit osservato nel nostro Paese dalla seconda met degli anni Settanta alla prima met degli anni Novanta. Nel 2009, le donne hanno in media 31,2 anni alla nascita dei figli, circa un anno e mezzo in pi rispetto al 1995 (29,8), valore che sale a 31,8 anni per le madri di cittadinanza italiana.
Sei nati su cento hanno una madre over 40
Solo lĠ11% dei nati ha una madre di et inferiore ai 25 anni, una proporzione che scende allĠ8,3% per le madri italiane (Prospetto 4).
La percentuale di nati da una madre con almeno 40 anni di et pari al 6,1% per il complesso delle residenti e al 6,7% per le madri italiane. Il dato medio nazionale nasconde, peraltro, significative differenze territoriali: ad esempio, il calendario delle nascite tradizionalmente anticipato nelle regioni del Mezzogiorno, dove la proporzione di nascite da madri italiane al di sotto dei 25 anni in media del 12,9% (il 16,6% in Sicilia, il 14% in Campania), mentre le madri con almeno 40 anni sono mediamente il 5%. I casi di particolare ÒinvecchiamentoÓ della struttura per et delle madri italiane si registrano in Sardegna, dove la percentuale dei nati da madri ultraquarantenni raggiunge lĠ8,5%, e in Liguria (8,0%).
Prospetto 4. Nati per classi di et della madre, regione e ripartizione geografica. Anno 2009
REGIONI |
Classi di et della madre |
|
Totale madri |
Madri italiane |
|||||||||
< 18 |
18-19 |
20-24 |
25-29 |
30-34 |
35-39 |
40-44 |
45 e + |
Tot. |
< 25 |
> 40 |
< 25 |
> 40 |
|
|
valori assoluti |
valori percentuali |
|||||||||||
Piemonte |
100 |
407 |
3.517 |
8.536 |
13.958 |
10.104 |
2.360 |
141 |
39.123 |
10,29 |
6,39 |
5,82 |
7,30 |
Valle d'Aosta/Valle dĠAoste |
3 |
10 |
131 |
299 |
432 |
335 |
91 |
7 |
1.308 |
11,01 |
7,49 |
7,61 |
8,36 |
Lombardia |
250 |
1.039 |
8.583 |
21.411 |
35.291 |
26.047 |
5.798 |
373 |
98.792 |
9,99 |
6,25 |
4,97 |
7,28 |
Bolzano/Bozen |
17 |
54 |
473 |
1.294 |
1.812 |
1.292 |
278 |
12 |
5.232 |
10,40 |
5,54 |
8,09 |
6,14 |
Trento |
13 |
73 |
461 |
1.184 |
1.965 |
1.323 |
324 |
13 |
5.356 |
10,21 |
6,29 |
5,59 |
7,35 |
Trentino-Alto Adige |
30 |
127 |
934 |
2.478 |
3.777 |
2.615 |
602 |
25 |
10.588 |
10,30 |
5,92 |
6,85 |
6,74 |
Veneto |
104 |
435 |
4.166 |
10.429 |
16.940 |
12.556 |
2.932 |
120 |
47.682 |
9,87 |
6,40 |
4,85 |
7,82 |
Friuli-Venezia Giulia |
24 |
107 |
874 |
2.198 |
3.703 |
2.919 |
611 |
32 |
10.468 |
9,60 |
6,14 |
5,48 |
6,89 |
Liguria |
42 |
136 |
937 |
2.226 |
4.352 |
3.645 |
935 |
56 |
12.329 |
9,04 |
8,04 |
5,19 |
9,02 |
Emilia-Romagna |
113 |
472 |
4.073 |
9.080 |
14.598 |
11.087 |
2.576 |
118 |
42.117 |
11,06 |
6,40 |
5,58 |
7,68 |
Toscana |
58 |
299 |
2.797 |
6.431 |
11.642 |
8.894 |
2.159 |
100 |
32.380 |
9,74 |
6,98 |
4,70 |
8,11 |
Umbria |
27 |
87 |
738 |
1.737 |
2.819 |
2.018 |
436 |
17 |
7.879 |
10,81 |
5,75 |
5,91 |
6,52 |
Marche |
31 |
150 |
1.366 |
3.240 |
5.299 |
3.714 |
773 |
47 |
14.620 |
10,58 |
5,61 |
5,98 |
6,48 |
Lazio |
113 |
472 |
3.889 |
10.505 |
19.517 |
15.840 |
4.077 |
288 |
54.701 |
8,18 |
7,98 |
5,91 |
8,77 |
Abruzzo |
32 |
117 |
985 |
2.550 |
4.102 |
2.941 |
633 |
42 |
11.402 |
9,95 |
5,92 |
6,94 |
6,52 |
Molise |
6 |
24 |
162 |
529 |
886 |
613 |
131 |
9 |
2.360 |
8,14 |
5,93 |
6,56 |
6,10 |
Campania |
452 |
1.105 |
6.850 |
16.782 |
20.196 |
11.570 |
2.510 |
181 |
59.646 |
14,09 |
4,51 |
13,70 |
4,57 |
Puglia |
293 |
717 |
3.763 |
9.387 |
13.710 |
8.177 |
1.857 |
91 |
37.995 |
12,56 |
5,13 |
11,84 |
5,23 |
Basilicata |
11 |
39 |
353 |
1.045 |
1.767 |
1.216 |
279 |
19 |
4.729 |
8,52 |
6,30 |
7,12 |
6,40 |
Calabria |
77 |
250 |
2.044 |
4.863 |
6.184 |
3.676 |
865 |
54 |
18.013 |
13,16 |
5,10 |
12,10 |
5,20 |
Sicilia |
613 |
1.224 |
6.328 |
12.763 |
16.366 |
9.647 |
2.114 |
162 |
49.217 |
16,59 |
4,62 |
16,00 |
4,73 |
Sardegna |
55 |
166 |
1.076 |
2.512 |
4.611 |
3.939 |
1.082 |
67 |
13.508 |
9,60 |
8,51 |
9,04 |
8,83 |
Nord-ovest |
395 |
1.592 |
13.168 |
32.472 |
54.033 |
40.131 |
9.184 |
577 |
151.552 |
10,00 |
6,44 |
5,24 |
7,45 |
Nord-est |
271 |
1.141 |
10.047 |
24.185 |
39.018 |
29.177 |
6.721 |
295 |
110.855 |
10,34 |
6,33 |
5,38 |
7,56 |
Centro |
229 |
1.008 |
8.790 |
21.913 |
39.277 |
30.466 |
7.445 |
452 |
109.580 |
9,15 |
7,21 |
5,57 |
8,13 |
Sud |
871 |
2.252 |
14.157 |
35.156 |
46.845 |
28.193 |
6.275 |
396 |
134.145 |
12,88 |
4,97 |
12,07 |
5,08 |
Isole |
668 |
1.390 |
7.404 |
15.275 |
20.977 |
13.586 |
3.196 |
229 |
62.725 |
15,08 |
5,46 |
14,50 |
5,61 |
ITALIA |
2.434 |
7.383 |
53.566 |
129.001 |
200.150 |
141.553 |
32.821 |
1.949 |
568.857 |
11,14 |
6,11 |
8,32 |
6,73 |
In continuo calo le madri minorenni
Prosegue, infine, la diminuzione delle nascite da madri minorenni, pari a 2.434 nel 2009, un valore inferiore di circa un quarto rispetto a quello registrato nel 1995 (3.142 unit). Considerando solo le madri italiane il valore scende a 1.928 nati (0,4% del totale). Anche questo fenomeno presenta una forte caratterizzazione territoriale: pressoch trascurabile al Nord, dove in media le nascite da madri italiane minorenni sono lo 0,17% del totale, mentre assume ancora oggi rilievo in alcune regioni del Mezzogiorno (quasi 500 nati in Campania, lo 0,85% dei nati della regione, e 600 in Sicilia, pari allĠ1,3% dei nati totali).
I padri italiani con una partner straniera sono i genitori pi ÒanzianiÓ
La tipologia di coppia rappresenta una dimensione di analisi rilevante rispetto alla quale analizzare le principali caratteristiche delle nascite e dei genitori. I padri hanno, in media, 35,5 anni e le madri 32,5 quando i genitori sono italiani, mentre nel caso di genitori entrambi stranieri lĠet media si abbassa di qualche anno (rispettivamente 33,9 anni per i padri e 28,6 per le madri) e si allarga il differenziale di et dei genitori fino a circa 5,3 anni. Il divario di et pi ampio (oltre 7 anni) si riscontra, tuttavia, nella tipologia padre italiano e madre straniera; questa differenza dovuta al fatto che gli uomini italiani sono, in questo caso, pi anziani (38,1 anni in media) rispetto ai connazionali che hanno avuto un figlio con una donna italiana, mentre le madri straniere sono relativamente pi giovani (30,9 anni di media).
Un nato su cinque ha genitori non coniugati
Si conferma la rilevanza del fenomeno delle nascite al di fuori del matrimonio: la stima dei nati da genitori non coniugati nel 2010 pari a oltre 134 mila unit (il 23,6% del totale dei nati vivi residenti). La percentuale di nati da genitori non coniugati era appena lĠ8,1% nel 1995 e ha raggiunto il 20,4% sul totale dei nati nel 2009, con proporzioni aumentate in media di 2,5 volte nellĠintero periodo. LĠincidenza dei nati da genitori non coniugati presenta una geografia ben definita con valori decrescenti man mano che si procede da Nord verso Sud (Prospetto 5).
Un bambino fuori dal matrimonio su quattro nasce al Centro-nord
LĠincremento pi consistente negli ultimi anni si verificato proprio al Centro-Nord, dove i nati da genitori non coniugati sono, mediamente, circa uno su quattro. Alle regioni in cui, tradizionalmente, la propensione ad avere figli al di fuori del matrimonio era gi pi elevata (il Trentino-Alto Adige, lĠEmilia-Romagna e la Valle dĠAosta dove il rapporto si avvicina ormai a uno su tre) si sono aggiunte tutte le altre. Il fenomeno si diffuso rapidamente anche nelle aree caratterizzate storicamente da comportamenti familiari pi tradizionali come il Veneto, regione in cui lĠincidenza dei nati fuori dal vincolo matrimoniale pi che triplicata (dal 6,8% del 1995 al 22,0% del 2009).
Al Centro hanno raggiunto percentuali paragonabili a quelle del Nord la Toscana (27,5%) e il Lazio (24,6%). Alle Marche spetta il primato dellĠincremento pi sostenuto: la percentuale dei nati da genitori non coniugati pi che quadruplicata, passando dal 5,3% del 1995 al 21,6% del 2009.
Il Sud e le Isole presentano incidenze molto pi basse e anche i minori incrementi nel periodo di tempo considerato: dal 1995 al 2009 sono passate, rispettivamente, dal 5,2% al 12,1% e dallĠ8,7% al 16,0%. Spetta alla Basilicata il livello minimo (8,2%) e alla Sicilia lĠincremento minore (dallĠ8,7% al 13,9%). Il dato della Sardegna, invece, presenta valori che la avvicinano di pi al Centro-nord (23,5% di nati da genitori non coniugati sul totale).
LĠincidenza e la geografia del fenomeno appena descritta ben rappresenta i nati da genitori entrambi italiani, mentre la situazione appare diversa per i cittadini stranieri (Prospetto 6). La
Prospetto 5. Nati da genitori non coniugati per regione. Anni 1995 e 2009, per 100 nati
REGIONI |
|
1995[1] |
2009 |
|
|
Tutti i residenti |
Tutti i residenti |
di cui: da genitori italiani |
|
Piemonte |
|
10,1 |
26,5 |
28,4 |
Valle d'Aosta/Valle dĠAoste |
13,6 |
32,7 |
36,0 |
|
Lombardia |
8,8 |
21,6 |
23,4 |
|
Bolzano/Bozen |
18,5 |
39,4 |
43,0 |
|
Trento |
7,2 |
23,1 |
25,7 |
|
Trentino-Alto Adige |
13,2 |
30,8 |
33,9 |
|
Veneto |
|
6,8 |
22,0 |
23,4 |
Friuli-Venezia Giulia |
11,3 |
23,1 |
26,3 |
|
Liguria |
|
11,9 |
27,0 |
27,4 |
Emilia-Romagna |
12,7 |
28,4 |
32,0 |
|
Toscana |
|
9,8 |
27,5 |
28,7 |
Umbria |
|
6,3 |
17,9 |
18,8 |
Marche |
|
5,3 |
21,6 |
21,9 |
Lazio |
|
10,0 |
24,6 |
24,5 |
Abruzzo |
|
4,1 |
16,6 |
15,2 |
Molise |
|
2,9 |
9,6 |
8,2 |
Campania |
|
5,0 |
10,8 |
9,8 |
Puglia |
|
6,9 |
14,4 |
13,8 |
Basilicata |
|
2,7 |
8,2 |
7,1 |
Calabria |
|
3,9 |
10,4 |
8,5 |
Sicilia |
|
8,7 |
13,9 |
13,1 |
Sardegna |
|
8,9 |
23,5 |
22,8 |
Nord-ovest |
|
9,5 |
23,4 |
25,1 |
Nord-est |
|
10,0 |
25,4 |
27,9 |
Centro |
|
9,1 |
24,5 |
25,0 |
Sud |
|
5,2 |
12,1 |
11,1 |
Isole |
|
8,7 |
16,0 |
15,2 |
Italia |
|
8,1 |
20,4 |
20,4 |
Fonti: Anno 1995, rilevazione individuale delle nascite di stato civile; Anno 2008, rilevazione individuale degli iscritti in anagrafe per nascita
Prospetto 6. Nati da genitori coniugati e non coniugati per tipologia di coppia. Anno 2009
TIPOLOGIA DI COPPIE |
Nati da genitori coniugati |
Nati da genitori non coniugati |
Totale |
|
VALORI ASSOLUTI |
||
Padre e madre entrambi italiani |
371.507 |
95.210 |
466.717 |
Padre straniero e madre italiana |
3.186 |
1.641 |
4.827 |
Padre italiano e madre straniera |
13.011 |
7.193 |
20.204 |
Padre e madre entrambi stranieri |
65.466 |
11.643 |
77.109 |
Totale coppie |
452.810 |
116.047 |
568.857 |
|
VALORI PERCENTUALI |
||
Padre e madre entrambi italiani |
79,6 |
20,4 |
100 |
Padre straniero e madre italiana |
66,0 |
34,0 |
100 |
Padre italiano e madre straniera |
64,4 |
35,6 |
100 |
Padre e madre entrambi stranieri |
84,9 |
15,1 |
100 |
Totale coppie |
79,6 |
20,4 |
100 |
proporzione di nati da coppie non coniugate, infatti, sostanzialmente identica quando si considerano le coppie di genitori entrambi italiani (20,4% dei nati nel 2009), mentre decisamente pi bassa nel caso di coppie di genitori entrambi stranieri (15,1%). Il dato pi accentuato riguarda le coppie miste: in questo caso, oltre un bambino su tre nasce fuori dal matrimonio (circa il 35%).
1,32 figli in media per le donne italiane, quasi il doppio per le straniere
La fecondit rappresenta la propensione alla riproduzione di una popolazione e la sua intensit si misura rapportando le nascite alla popolazione femminile in et feconda (cfr. Glossario), in modo da ottenere un indicatore sintetico – il numero medio di figli per donna (o Tasso di fecondit totale) – che consente di monitorare lĠevoluzione del fenomeno nel tempo e nello spazio. Questo indicatore pu essere calcolato per il complesso della popolazione residente o distintamente per le donne italiane e straniere (Prospetto 7).
Prospetto 7. Numero medio di figli per donna (Tft) ed et media (a) dei genitori alla nascita per cittadinanza della madre e regione. Anni 1995 e 2009
REGIONI |
Numero medio di figli per donna |
Et media delle donne |
Et media |
||||||
2009 |
1995 |
2009 |
1995 |
||||||
Italiane |
Straniere |
Totale residenti |
Totale residenti |
Italiane |
Straniere |
Totale residenti |
Totale residenti |
Totale residenti |
|
Piemonte |
1,25 |
2,16 |
1,40 |
1,04 |
32,1 |
28,0 |
31,2 |
30,2 |
34,9 |
Valle dĠAosta/Valle dĠAoste |
1,49 |
2,50 |
1,62 |
1,10 |
31,6 |
28,4 |
31,0 |
30,0 |
34,8 |
Lombardia |
1,30 |
2,64 |
1,53 |
1,07 |
32,4 |
28,0 |
31,2 |
30,8 |
35,1 |
Bolzano/Bozen |
1,46 |
2,38 |
1,55 |
1,39 |
31,7 |
28,2 |
31,2 |
30,0 |
35,0 |
Trento |
1,42 |
2,44 |
1,58 |
1,27 |
32,2 |
27,9 |
31,3 |
30,4 |
35,1 |
Trentino-Alto Adige |
1,44 |
2,41 |
1,57 |
1,34 |
32,0 |
28,0 |
31,2 |
30,2 |
35,0 |
Veneto |
1,26 |
2,39 |
1,46 |
1,07 |
32,5 |
28,1 |
31,3 |
30,6 |
35,2 |
Friuli-Venezia Giulia |
1,25 |
2,15 |
1,39 |
0,95 |
32,2 |
28,2 |
31,2 |
30,6 |
35,1 |
Liguria |
1,19 |
2,08 |
1,32 |
0,94 |
32,5 |
28,1 |
31,6 |
30,8 |
35,4 |
Emilia-Romagna |
1,25 |
2,47 |
1,50 |
0,97 |
32,2 |
28,0 |
30,9 |
30,3 |
35,0 |
Toscana |
1,21 |
2,02 |
1,35 |
0,99 |
32,6 |
27,7 |
31,4 |
30,4 |
35,1 |
Umbria |
1,23 |
1,82 |
1,34 |
1,08 |
32,2 |
27,9 |
31,2 |
30,1 |
35,1 |
Marche |
1,26 |
2,27 |
1,42 |
1,11 |
32,3 |
28,0 |
31,3 |
30,3 |
35,1 |
Lazio |
1,34 |
1,74 |
1,38 |
1,11 |
32,6 |
28,5 |
32,0 |
30,4 |
35,6 |
Abruzzo |
1,20 |
1,93 |
1,27 |
1,19 |
32,2 |
27,4 |
31,6 |
30,0 |
35,3 |
Molise |
1,07 |
2,01 |
1,11 |
1,22 |
32,2 |
28,3 |
32,0 |
29,4 |
35,7 |
Campania |
1,43 |
1,86 |
1,43 |
1,52 |
30,7 |
27,6 |
30,6 |
28,9 |
34,2 |
Puglia |
1,31 |
1,88 |
1,33 |
1,38 |
31,1 |
27,7 |
31,0 |
29,1 |
34,5 |
Basilicata |
1,16 |
1,88 |
1,18 |
1,31 |
32,3 |
27,2 |
32,0 |
29,6 |
35,8 |
Calabria |
1,26 |
1,77 |
1,28 |
1,40 |
31,2 |
28,1 |
31,0 |
28,9 |
35,1 |
Sicilia |
1,40 |
1,94 |
1,42 |
1,49 |
30,6 |
27,9 |
30,4 |
28,6 |
34,2 |
Sardegna |
1,11 |
1,87 |
1,13 |
1,06 |
32,3 |
28,1 |
32,1 |
30,5 |
35,9 |
Nord-ovest |
1,28 |
2,46 |
1,47 |
1,05 |
32,3 |
28,0 |
31,2 |
30,7 |
35,1 |
Nord-est |
1,27 |
2,40 |
1,48 |
1,05 |
32,3 |
28,1 |
31,1 |
30,5 |
35,1 |
Centro |
1,28 |
1,92 |
1,38 |
1,07 |
32,5 |
28,0 |
31,7 |
30,4 |
35,3 |
Sud |
1,33 |
1,86 |
1,35 |
1,42 |
31,1 |
27,7 |
30,9 |
29,0 |
34,6 |
Isole |
1,34 |
1,93 |
1,35 |
1,40 |
30,9 |
27,9 |
30,8 |
29,1 |
34,5 |
ITALIA |
1,31 |
2,23 |
1,41 |
1,19 |
31,8 |
28,0 |
31,2 |
29,8 |
34,9 |
(a) LĠet media esprime il numero medio di anni delle donne e degli uomini che hanno avuto un figlio in un determinato anno.
Nel 2009 le donne italiane hanno avuto in media 1,31 figli, mentre le straniere residenti ne hanno avuti in media quasi uno in pi (2,23); per il complesso delle residenti, il numero medio di figli per donna stato cos pari a 1,41, livello che si conferma anche per il 2010[2]. La tendenza allĠaumento della fecondit osservata a partire dalla seconda met degli anni Novanta sembra dunque aver subito una battuta dĠarresto dopo aver raggiunto il livello massimo di 1,42 figli per donna nel 2008. La riduzione della fecondit ha interessato tanto le donne di cittadinanza italiana, passate da 1,32 figli per donna del 2008 a 1,29 figli del 2010, quanto quelle di cittadinanza straniera passate da 2,31 a 2,13 figli per donna.
Va segnalato che la lieve diminuzione rispetto al 2008 si verificata in un quadro di congiuntura economica sfavorevole che pu aver agito, in parte, nel verso di una procrastinazione delle nascite sia per le donne italiane, che per le donne straniere.
Il fenomeno della posticipazione delle nascite, tuttavia, in atto dalla met degli anni Ô70 nel nostro Paese. Questo fenomeno evidente nella figura 4, che consente di confrontare le curve di fecondit riferite al complesso delle donne residenti per il 1995 e per il 2009 e alle sole cittadine italiane per il 2009. Le differenze nella fecondit della popolazione residente osservate tra il 1995 e il 2009 sono il risultato di tassi pi elevati nelle et superiori a 30 anni, mentre nelle donne pi giovani si continua a riscontrare una diminuzione dei livelli di fecondit.
Figura 4.
Tassi di fecondit specifici per et delle donne residenti in Italia
Anni 1995 e 2009, valori per 1.000 donne
Le cittadine straniere, al contrario, hanno un calendario della fecondit decisamente pi anticipato: lĠet media delle donne alla nascita dei figli di 27,9 anni (figura 5) rispetto ai 31,8 delle cittadine italiane.
LĠanalisi territoriale consente di apprezzare che i livelli pi elevati della fecondit si registrano, per le cittadine straniere, tra le residenti nel Nord-ovest e nel Nord-est: 2,46 e 2,40 figli per donna, rispettivamente, contro 1,28 e 1,27 figli delle residenti di cittadinanza italiana (Tavola A5). Inoltre hanno (in media) un numero pi contenuto di figli le straniere che risiedono al Sud e nelle Isole (rispettivamente, 1,86 e 1,93 figli per donna), dove la fecondit delle donne italiane ancora relativamente pi elevata (1,33 e 1,34 figli per donna).
Figura 5.
Tassi di fecondit e contributi per cittadinanza per et della madre, Italia
Anno 2009, valori per 1.000 donne
I risultati fin qui analizzati suggeriscono alcune considerazioni sullĠevoluzione recente della fecondit. LĠincremento verificatosi tra il 1995 e il 2008 stato dovuto:
á allĠeffetto della ÒposticipazioneÓ, vale a dire al recupero di nascite, precedentemente rinviate a et pi avanzate, da parte delle donne di cittadinanza italiana;
á a una presenza straniera pi stabile e radicata, che ha determinato un numero crescente di nati stranieri o con almeno un genitore straniero;
á al contributo riproduttivo, progressivamente crescente, di nuovi modelli familiari, come le coppie miste e quelle non coniugate.
Questo accaduto, in particolare, nelle regioni del Nord e in misura minore del Centro, mentre nel Mezzogiorno proseguito il fenomeno della denatalit a causa della posticipazione delle nascite, ancora in atto da parte delle cittadine italiane, non compensata dalla quota, ancora modesta in questa area, di nascite di bambini con almeno un genitore straniero.
Il quadro descritto per il biennio 2009-2010 pu anche essere il riflesso sui comportamenti riproduttivi, sia delle donne italiane che delle donne straniere, degli effetti della congiuntura economica sfavorevole. Per valutare lĠeventuale effetto necessario un periodo di osservazione pi lungo e una visione di insieme pi ampia, che tenga conto anche dellĠevoluzione dei processi di formazione e ÒricomposizioneÓ delle unioni (matrimoni di cittadini italiani, matrimoni misti, libere unioni, ricongiungimenti familiari per i cittadini stranieri). Si pensi, ad esempio, agli effetti riscontrabili negli anni a venire della significativa contrazione dei matrimoni registrata nel 2009 e nel 2010[3].
Francesco e Giulia si confermano i preferiti dai neo genitori
Sulla base delle informazioni contenute nella rilevazione degli iscritti in anagrafe per nascita, lĠIstat presenta come di consueto la distribuzione dei 30 nomi maschili e femminili pi frequenti nel 2009 (Prospetto 8). A livello nazionale Francesco e Giulia mantengono il loro primato seguiti, a breve distanza, da Alessandro e Sofia. Nonostante ci siano circa 30.000 nomi diversi per i maschi e altrettanti per le femmine (includendo sia i nomi semplici sia quelli composti), la distribuzione dei bambini e delle bambine secondo i loro nomi rivela una elevata concentrazione intorno ai primi 30 in ordine di frequenza, che complessivamente coprono poco meno del 50% di tutti i nomi attribuiti ai bambini e poco meno del 42% di quelli delle bambine.
é interessante notare lĠomogeneit territoriale nella diffusione dei nomi prevalenti, particolarmente evidente per i nomi delle bambine. Sebbene la scelta del nome sia in parte legata alla cultura, alla religione (nomi di santi, di patroni) e alle tradizioni radicate nei singoli ambiti territoriali, si nota una forte concentrazione dei nomi a prescindere dalle singole realt territoriali (Prospetto 9).
Prospetto 8. Nati residenti in Italia per sesso e
per i 30 nomi pi frequenti.
Anno 2009, valori assoluti, per 100 nati
residenti e per 100 nati residenti cumulati
|
Nomi maschili |
v.a. |
% |
% cumulate |
|
Nomi femminili |
v.a. |
% |
% cumulate |
1 |
Francesco |
9.259 |
3,21 |
3,21 |
|
Giulia |
8.998 |
3,31 |
3,31 |
2 |
Alessandro |
9.141 |
3,17 |
6,38 |
|
Sofia |
8.854 |
3,26 |
6,57 |
3 |
Matteo |
8.111 |
2,81 |
9,19 |
|
Martina |
6.981 |
2,57 |
9,13 |
4 |
Andrea |
7.947 |
2,76 |
11,95 |
|
Sara |
6.445 |
2,37 |
11,50 |
5 |
Lorenzo |
7.711 |
2,67 |
14,62 |
|
Giorgia |
5.727 |
2,11 |
13,61 |
6 |
Gabriele |
6.865 |
2,38 |
17,00 |
|
Chiara |
5.516 |
2,03 |
15,64 |
7 |
Mattia |
6.426 |
2,23 |
19,23 |
|
Aurora |
5.028 |
1,85 |
17,49 |
8 |
Riccardo |
5.998 |
2,08 |
21,31 |
|
Alessia |
4.963 |
1,83 |
19,31 |
9 |
Davide |
5.220 |
1,81 |
23,12 |
|
Alice |
4.749 |
1,75 |
21,06 |
10 |
Luca |
4.884 |
1,69 |
24,82 |
|
Francesca |
3.957 |
1,46 |
22,52 |
11 |
Leonardo |
4.771 |
1,65 |
26,47 |
|
Anna |
3.712 |
1,37 |
23,88 |
12 |
Marco |
4.517 |
1,57 |
28,04 |
|
Gaia |
3.612 |
1,33 |
25,21 |
13 |
Federico |
4.361 |
1,51 |
29,55 |
|
Emma |
3.487 |
1,28 |
26,49 |
14 |
Giuseppe |
4.359 |
1,51 |
31,06 |
|
Elisa |
3.248 |
1,19 |
27,69 |
15 |
Simone |
4.033 |
1,40 |
32,46 |
|
Giada |
3.137 |
1,15 |
28,84 |
16 |
Tommaso |
4.008 |
1,39 |
33,85 |
|
Matilde |
3.107 |
1,14 |
29,98 |
17 |
Antonio |
3.927 |
1,36 |
35,21 |
|
Noemi |
2.954 |
1,09 |
31,07 |
18 |
Giovanni |
3.734 |
1,29 |
36,50 |
|
Beatrice |
2.803 |
1,03 |
32,10 |
19 |
Alessio |
3.594 |
1,25 |
37,75 |
|
Elena |
2.676 |
0,98 |
33,09 |
20 |
Filippo |
3.467 |
1,20 |
38,95 |
|
Greta |
2.393 |
0,88 |
33,97 |
21 |
Christian |
3.351 |
1,16 |
40,12 |
|
Federica |
2.299 |
0,85 |
34,81 |
22 |
Pietro |
3.104 |
1,08 |
41,19 |
|
Rebecca |
2.295 |
0,84 |
35,66 |
23 |
Samuele |
3.066 |
1,06 |
42,25 |
|
Nicole |
2.223 |
0,82 |
36,47 |
24 |
Daniele |
2.980 |
1,03 |
43,29 |
|
Arianna |
2.188 |
0,80 |
37,28 |
25 |
Cristian |
2.858 |
0,99 |
44,28 |
|
Asia |
2.159 |
0,79 |
38,07 |
26 |
Emanuele |
2.849 |
0,99 |
45,27 |
|
Viola |
2.101 |
0,77 |
38,84 |
27 |
Michele |
2.792 |
0,97 |
46,24 |
|
Ilaria |
2.084 |
0,77 |
39,61 |
28 |
Edoardo |
2.707 |
0,94 |
47,17 |
|
Vittoria |
2.025 |
0,74 |
40,36 |
29 |
Diego |
2.473 |
0,86 |
48,03 |
|
Ginevra |
1.930 |
0,71 |
41,07 |
30 |
Nicol |
2.327 |
0,81 |
48,84 |
|
Marta |
1.895 |
0,70 |
41,76 |
Prospetto
9. Nati residenti in Italia per sesso, regione e per nome pi frequente
Anno 2009, valori assoluti e per 100 nati residenti
REGIONE |
Nome
maschile |
v.a. |
% |
|
Nome
femminile |
v.a. |
% |
Piemonte |
Alessandro |
741 |
3,69 |
|
Sofia |
740 |
3,89 |
Valle d'Aosta/Valle dĠAoste |
Alessandro |
23 |
3,42 |
|
Giulia |
18 |
2,87 |
Lombardia |
Alessandro |
1.871 |
3,77 |
|
Sofia |
1.673 |
3,59 |
Bolzano/Bozen |
Alex |
70 |
2,60 |
|
Anna |
77 |
3,03 |
Trento |
Andrea e Davide |
72 |
2,63 |
|
Sofia |
97 |
3,70 |
Veneto |
Matteo e Riccardo |
788 |
3,20 |
|
Giulia |
764 |
3,32 |
Friuli-Venezia Giulia |
Matteo |
177 |
3,39 |
|
Giulia |
192 |
3,82 |
Liguria |
Lorenzo |
234 |
3,78 |
|
Sofia |
226 |
3,71 |
Emilia-Romagna |
Alessandro |
793 |
3,68 |
|
Giulia |
708 |
3,48 |
Toscana |
Lorenzo |
714 |
4,31 |
|
Giulia |
604 |
3,87 |
Umbria |
Alessandro |
173 |
4,21 |
|
Giulia |
155 |
4,12 |
Marche |
Lorenzo |
291 |
3,92 |
|
Giulia |
273 |
3,86 |
Lazio |
Lorenzo |
1.073 |
3,88 |
|
Sofia |
1.136 |
4,42 |
Abruzzo |
Alessandro |
206 |
3,70 |
|
Sofia |
196 |
3,69 |
Molise |
Francesco |
57 |
4,73 |
|
Sofia |
38 |
3,40 |
Campania |
Antonio |
1.512 |
4,98 |
|
Martina |
869 |
3,00 |
Puglia |
Francesco |
948 |
5,05 |
|
Martina |
595 |
3,36 |
Basilicata |
Francesco e Giuseppe |
106 |
4,44 |
|
Francesca |
93 |
4,14 |
Calabria |
Francesco |
571 |
6,18 |
|
Sofia |
275 |
3,19 |
Sicilia |
Giuseppe |
1.120 |
4,50 |
|
Sofia |
883 |
3,74 |
Sardegna |
Gabriele |
271 |
3,91 |
|
Giulia |
232 |
3,66 |
ITALIA |
Francesco |
9.259 |
3,21 |
|
Giulia |
8.998 |
3,31 |
Francesco si conferma il primo nome in quattro regioni del sud (Molise, Puglia, Basilicata e Calabria), mentre, rispetto al 2008, ha ceduto il primato nel Lazio a Lorenzo e in Sardegna a Gabriele. Alessandro prevale al Centro-nord e si conferma come il nome pi popolare in ben sei regioni italiane.
Per quanto riguarda le bambine, Giulia, il nome pi frequente in sette regioni del centro-Nord e in Sardegna. Sempre pi diffuso il nome Sofia, il quale, oltre che essere percentualmente molto vicino allĠincidenza di Giulia, prevale in cinque regioni del Centro-sud, in Lombardia, in Piemonte e nella provincia autonoma di Trento. Se si considera lĠincidenza percentuale dei nomi pi frequenti in ogni singola regione, emerge che in Calabria la presenza di bambini che vengono chiamati col nome Francesco particolarmente elevata; pi di sei bambini su 100 si chiamano Francesco, rispetto ad una media italiana di poco superiore a tre. Tra le bambine, nel Lazio dove ha superato Giulia che deteneva il primato al 2008, si riscontra la pi alta concentrazione di nate che vengono chiamate Sofia (4,4 bambine su 100 rispetto alle 3,4 su 100 a livello nazionale).
Per i bambini, le regioni Campania e Sicilia sono quelle che mantengono una sorta di peculiarit territoriale rispetto alle preferenze espresse a livello nazionale: qui i nomi pi comuni sono rispettivamente Antonio e Giuseppe che, pur essendo piuttosto frequenti a livello nazionale, si trovano soltanto a met della graduatoria. Questa peculiarit regionale meno accentuata per i nomi femminili: si segnala, ad esempio, il primato di Martina in Campania e in Puglia e di Anna nella provincia di Bolzano.
Anagrafe della popolazione: il sistema continuo di registrazione della popolazione residente. Viene continuamente aggiornata tramite iscrizioni per nascita da genitori residenti nel Comune, cancellazioni per morte di residenti e iscrizioni/cancellazioni per trasferimento di residenza da/per altro Comune o da/per l'estero.
Cittadinanza: vincolo di appartenenza a uno stato, richiesto e documentato per il godimento di diritti e l'assoggettamento a particolari oneri.
Cittadino straniero residente: persona con cittadinanza straniera o apolide iscritta in anagrafe.
Et media al parto: lĠet alla quale vengono mediamente messi al mondo figli, espressa in anni e decimi di anno.
Nati al di fuori del matrimonio: si tratta di una stima ottenuta considerando il complesso dei nati per cui noto lo stato civile di entrambi i genitori e sottraendo a questo ammontare quello dei nati da genitori entrambi coniugati.
Nati in coppie miste: iscritti in anagrafe per nascita di cittadinanza italiana aventi un genitore italiano e lĠaltro di cittadinanza straniera.
Nati stranieri: iscritti in anagrafe per nascita aventi entrambi i genitori di cittadinanza straniera.
Nati da almeno un genitore straniero: si tratta dellĠammontare complessivo dei nati stranieri pi i nati da coppie miste.
Numero medio di figli per donna (o tasso di fecondit totale – TFT): somma dei quozienti specifici di fecondit calcolati rapportando, per ogni et feconda (15-50 anni), il numero di nati vivi allĠammontare medio annuo della popolazione femminile.
Popolazione residente: persone aventi dimora abituale in un Comune, anche se alla data considerata sono assenti perch temporaneamente presenti in altro Comune o all'estero.
Stato civile: condizione di ogni cittadino nei confronti dello stato per quanto attiene al matrimonio. Celibe/nubile il cittadino rispettivamente di sesso maschile o femminile che non ha mai contratto matrimonio. Coniugato/a il cittadino sposato che non ha ottenuto lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Divorziato/a il cittadino coniugato che ha ottenuto lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Vedovo/a il cittadino il cui matrimonio cessato per decesso del coniuge.
Variazione assoluta: differenza fra lĠammontare di un fenomeno alla fine del periodo considerato e quello allĠinizio.
Variazione percentuale: rapporto tra la variazione assoluta e lĠammontare iniziale. Viene poi moltiplicato per 100.
Variazione percentuale media annua (o tasso medio annuo di variazione): si ottiene dividendo la variazione percentuale, riferita ad un intervallo temporale pluriennale, per il numero di anni dellĠintervallo.
La Rilevazione individuale degli iscritti in anagrafe per nascita (modello Istat P.4) stata attivata dall'Istat a partire il 1ĵ gennaio 1999 e permette la conoscenza a livello territoriale comunale (e per sezione censuaria) dei nati vivi della popolazione residente classificabili secondo le seguenti variabili: sesso del nato, data di nascita (del nato), luogo di nascita, cittadinanza (del nato), et della madre (singolo anno di) e coorte, et del padre (singolo anno di) e coorte, stato civile della madre, stato civile del padre, cittadinanza della madre, cittadinanza del padre. Questi dati consentono dunque il monitoraggio dellĠevoluzione della natalit e della fecondit e lĠanalisi dellĠevoluzione del fenomeno rispetto alle principali caratteristiche demografiche dei genitori.
Il livello di copertura della rilevazione individuale, valutato rispetto alle informazioni rilevate dallĠIstat con i modelli riepilogativi comunali annuali del movimento e calcolo della popolazione residente nel complesso e della sola popolazione straniera (modelli istat P.2 e Istat P.3 rispettivamente), pari rispettivamente al 99% per i nati residenti nel complesso e al 98% per i soli nati di cittadinanza straniera.
Dati di maggiore dettaglio sono disponibili on line consultando il datawarehouse I.Stat allĠindirizzo http://dati.istat.it/ e il sistema tematico Demo, allĠindirizzo http://demo.istat.it/altridati/iscritti in anagrafe per nascita.
[1] Nonostante la diversa popolazione di riferimento (le nascite della popolazione presente nel 1995 e le nascite della popolazione residente nel 2009) e una lieve differenza di classificazione dei nati (per filiazione nel 1995 e per stato civile dei genitori nel 2009), il confronto tra le due misure fornisce indicazioni utili circa lĠevoluzione recente del fenomeno delle nascite al di fuori del matrimonio.
[2] ÒIndicatori demograficiÓ, Istat, 2011 (http://www.istat.it/it/archivio/7993).
[3] Istat. Statistiche report. Il matrimonio in Italia. Anno 2009 e dati provvisori 2010 (http://www.istat.it/it/archivio/28014).