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Notizie

2012 - Minoranze

16.07.2012

Partito a Napoli il secondo corso sulle politiche di inclusione dei rom finanziato dal Pon sicurezza



Si è aperta il 6 luglio a Napoli la seconda edizione del corso di formazione del progetto Com.In.Rom ('Accrescere le competenze degli operatori sul fenomeno Rom') finanziato dal Programma operativo nazionale 'Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Convergenza 2007-2013' (Pon Sicurezza) gestito dalla Polizia di Stato.

Il progetto, finalizzato alla definizione di politiche locali di inclusione delle comunità rom, coinvolge 14 province delle 4 regioni 'Obiettivo convergenza', compresa, appunto, quella della città partenopea. Si tratta di 'un'azione di sistema', ha spiegato la responsabile di progetto Maura Curcio (dirigente dell' Area V 'Minoranze Storiche e Nuove Minoranze' del dipartimento Libertà civili e Immigrazione del ministero dell'Interno). Attraverso quest'azione, che prevede anche la creazione di una rete territoriale per approcci 'partecipati e multisoggetto', 'il Pon Sicurezza offre il suo fattivo contributo alla implementazione della Strategia nazionale per l’inclusione di Rom, Sinti e Caminanti in Italia'.

L'inclusione delle comunità rom è infatti uno degli aspetti legati alla coesione, una priorità nei programmi del ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi. Lo ha spiegato il suo vice capo di Gabinetto Angelo Carbone, anche lui presente all'apertura del corso insieme al Viceprefetto Sergio Di Martino della prefettura di Napoli e all'assessore comunale alle Politiche sociali Sergio D’Angelo.

In occasione dell'inizio del 2° corso sono stati consegnati gli attestati di partecipazione agli oltre 25 corsisti che hanno concluso la prima edizione. Sono operatori della prefettura, degli enti locali, dell'azienda sanitaria locale, del mondo della scuola e delle associazioni del terzo settore del napoletano.

La fase di 'networking', cioè di costituzione della rete locale di competenze, partirà nelle prossime settimane con la creazione di un tavolo di lavoro composto da dirigenti e funzionari pubblici e da rappresentanti del settore sociale privato, che avrà il compito di progettare strategie locali di integrazione.





   
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