LasciateCIEntrare

APPELLO e MOBILITAZIONE

Aprile 2012

 

Centri di identificazione ed espulsione per stranieri: ancora difficile laccesso ai giornalisti nonostante le rassicurazioni del ministero dellInterno, denunciano i promotori della campagna LasciateCIEntrare. Al via un appello e una campagna di MOBILITAZIONE in Italia e in Europa contro le detenzioni amministrative.

 

La campagna LasciateCIEntrare nata a seguito del divieto di informazione nei CIE (Centri di identificazione e di espulsione) e nei C.A.R.A. (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) espresso nella circolare n.1305 del primo aprile 2011 firmata dallallora Ministro dellInterno Roberto Maroni che bloccava laccesso della stampa nei centri. Il 25 luglio giornalisti, avvocati, sindacalisti, moltissime associazioni della societ civile hanno accompagnato dal di fuori parlamentari di diverse forze politiche in visita nei centri per migranti. Una mobilitazione civile e politica per affermare il diritto di poter sapere, conoscere e informare sulle condizioni di migliaia di migranti, uomini donne e minori presenti nei centri.

 

Da allora siamo andati avanti e a dicembre la decisione del nuovo Ministro Anna Maria Cancellieri di sospendere il divieto stata accolta con soddisfazione perch raccontare ci che avviene in queste strutture un diritto-dovere di chi fa informazione.

 

Eppure, ancora oggi la sospensione del divieto non rappresenta de facto la garanzia della libert di informazione. Capire e raccontare cosa accade in questi luoghi estremamente difficile a causa della discrezionalit con la quale le richieste di accesso vengono gestite e trattate.

Grazie allattenzione di molti giornalisti, avvocati e attivisti sono venute fuori storie di persone rinchiuse ingiustamente, di errori giuridico amministrativi, di rivolte, di mancata assistenza, di trattamenti al limite del rispetto dei diritti umani e civili.

Abbiamo visto giovani nati e cresciuti in Italia che sono stati chiusi in un CIE, poi liberati con una sentenza, perch i loro genitori stranieri avevano perso insieme al lavoro anche il permesso di soggiorno. Abbiamo incontrato potenziali richiedenti asilo, donne vittime di abusi sessuali o dellignobile tratta delle schiave, lavoratrici e lavoratori residenti in Italia da anni la cui unica colpa stata quella di aver perso il proprio posto di lavoro e di non averne trovato un altro in tempo utile. Abbiamo visto e sentito lassurdit delle condizioni in cui lavora anche chi si occupa della loro vigilanza e assistenza.

Ci chiediamo quanto questo sistema rappresenti un inutile costo per la pubblica amministrazione.

Crediamo, al di l delle nostre differenti estrazioni e delle nostre posizioni politiche, che trattenere fino a 18 mesi rappresenti unulteriore aberrazione di questo sistema e di queste procedure.

 

Crediamo che un uomo o una donna non possano essere privati di un diritto fondamentale ed inalienabile come quello della libert personale, per una detenzione amministrativa.

 

Siamo coscienti che non si tratta di una questione unicamente italiana ma che riguarda lintera Europa, diviene perci sempre pi urgente aprire un dibattito che porti a rivedere le condizioni di movimento dei cittadini migranti.

 

E tempo di trovare una soluzione alternativa alla detenzione amministrativa e crediamo convintamene che questo vada fatto ora.

E questo chiediamo inoltre alla politica, che si apra subito un confronto a livello nazionale e internazionale per rivedere nei termini e nella sostanza lattuale normativa.

Anche per questo la campagna LasciateCIEntrare aderisce a quella europea OPEN ACCESS NOW, rilanciando la mobilitazione nel mese di aprile, con organizzazioni di tutta Europa, parlamentari e operatori dellinformazione, che visiteranno i centri per riportare la pubblica attenzione su questo tema. Senza uninformazione libera di poter informare, alla societ civile e a un paese intero vengono sottratti i fondamentali strumenti di democrazia.

 

La firma di tutti noi a questo appello per ricordare e ribadire insieme la volont che la nostra democrazia non arretri di fronte a nessun muro.

N quello dei diritti umani, n tantomeno quello del silenzio e della censura.

 

 

COMITATO PROMOTORE: FNSI, Art.21, EUROPEAN ALTERNATIVES, CGIL, rete PRIMO MARZO, GIU LE FRONTIERE, ASGI, TERRE DES HOMMES, ARCI, MEDU, OPEN SOCIETY FOUNDATIONS, STUDIO LANA, ASSOCIAIONE ANTIGONE, REDATTORE SOCIALE, Raffaella Cosentino, Stefano Galieni, Fulvio Vassallo Paleologo, Alessandra Ballerini, Gabriella Guido, TANA DE ZULUETA, Francesca Koch, CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE, LIBERTA E GIUSTIZIA, ARCHIVIO MEMORIE MIGRANTI, ALTRO DIRITTO Onlus, ISTITUTO FERNANDO SANTI, Associazione SOS Donne di Bologna, Associazione intercultrale DAWA, Associazione Donne Nel Mondo, Assoc. Donne Migranti per la Pace, Rete della Diaspora Africana Nera in Italia, Studio Legale Associato Luigi Paccione & Rossella Malcangio, Associazione Class Action Procedimentale, Borderline-Sicilia, Borderline-Europe, Flore Murard-Yovanovitch,

 

On. Rosa Villecco Calipari, Sen. Vincenzo Vita, On. Francesco Pardi, On. Sandra Zampa, On. Jean leonard Touadi, Sen. Roberto Di Giovanpaolo, On. Livia Turco, On. Ghizzoni, On. Silvia Costa, On. Paola Concia, On. Rita Bernardini, On. Marco Perduca, On. Andrea Sarubbi, On. Sandro Brandolini, Monica Cerutti Consigliera Regionale Torino SEL, Nicola Fratoianni Assessore alle Politiche Giovanili, Cittadinanza Sociale e Attuazione del Programma della Regione Puglia, Stefano Bonaccini Segretario regionale e consigliere regionale PD dell'Emilia-Romagna, Luciano Vecchi Consigliere regionale PD, NICHI VENDOLA, Marco Pacciotti, Khalid Chaouki FORUM IMMIGRAZIONE PD, RIFONDAZIONE COMUNISTA, PAOLO FERRERO, Roberto Antonaz, Consigliere Regionale Friuli Venezia Giulia, Antonio Mumolo Consigliere Regionale PD Emilia Romagna, Thomas Casadei Consigliere Regionale PD Emilia-Romagna, Daniela Vannini vicecapogruppo PD Provincia di Bologna, Responsabile Diritti e Migranti PD Bologna, Palma Costi Consigliere Regionale Assemblea Legislativa Emilia Romagna – Gruppo consiliare Partito Democratico, Fausto Cigni Presidente della Consulta Immigrazione Provincia di Modena, Grazia Baracchi Consigliere Provincia Modena, Anna Pariani Consigliera Regionale e Coordinatrice Segreteria Regionale Partito Democratico Emilia-Romagna,

 

Hanno inoltre aderito:

Andrea Camilleri, Erri De Luca, Ettore Scola, Enzo Iacopino (presidente dellOrdine nazionale dei giornalisti), Stefano Disegni, Igiaba Scego, Dagmawi Yimer, Fabrizio Gatti, Andrea Segre, Tiziana Ferrario, Nando Dalla Chiesa, Vladimiro Polchi, Pino Ligabue, Amar Ternip, Fadil Drini, Antonella Miriello, Laura Galesi, Antonello Mangano, ANSI, Paolo Butturini Segretario Associazione Stampa Romana, FCEI Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Diletta Berardinelli, Coordinatrice FORUM "POLITICHE DI INTEGRAZIONE E NUOVI CITTADINI", Letizia Gonzales Presidente Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Associazione Progetto Diritti onlus, Avv. Arturo Salerni, Avv. Mario Angelelli, Vladimiro Polchi, Volontari per lo Sviluppo, Radio Zero, Associazione A BUON DIRITTO, Luigi Manconi, Valentina Brinis,

 

 

Mobilitazione dal 23 al 28 aprile 2012 di fronte ai CIE

(programma in via di definizione)

 

per maggiori informazioni sulla campagna:

Gabriella Guido -  ggabrielle65@yahoo.it

 

 

per la stampa:

Raffaella Cosentino - raffaella.cosentino@gmail.com

su Facebook: LasciateCIEntrare

 

LasciateCIEntrare

 

COMUNICATO STAMPA

 

Centri di identificazione ed espulsione per stranieri: ancora difficile laccesso ai giornalisti nonostante le rassicurazioni del ministero dellInterno, denunciano i promotori della campagna LasciateCIEntrare. Al via un appello e una campagna di MOBILITAZIONE in Italia ed in Europa contro le detenzioni amministrative.

 

 

LasciateCIEntrare aderisce alla campagna europea OPEN ACCESS NOW(http://www.openaccessnow.eu/) , rilanciando la mobilitazione nel mese di aprile, con organizzazioni di tutta Europa, parlamentari e operatori dellinformazione, che visiteranno i centri per riportare l'attenzione pubblica su questo tema. Senza uninformazione libera di poter informare, alla societ civile e a un paese intero vengono sottratti i fondamentali strumenti di democrazia.

 

In Italia la mobilitazione si svolger dal 23 al 27 aprile per dire NO alle violazioni dei diritti umani, NO al silenzio, NO alla censura

 

 

CHIEDIAMO:

 

* AI DIRETTORI DELLE TESTATE GIORNALISTICHE E AI GIORNALISTI: di raccontare la realt dei Cie nella settimana che va dal 23 al 27 aprile, chiedendo l'accesso alle prefetture competenti o rilanciando le iniziative della campagna

* ALLA SOCIETA' CIVILE: di mobilitarsi con noi partecipando ai sit in che verranno organizzati davanti ai Cie e dei quali sar diffuso a breve un calendario di appuntamenti

* ALLA POLITICA: di rivedere l'attuale normativa a livello nazionale e internazionale

* A TUTTI: di inviare per email la propria adesione ai contatti indicati nell'appello in allegato

 

Hanno gi aderito molti giornalisti, intellettuali, parlamentari, sindacalisti e associazioni della societ civile, fra i quali:

 

Andrea Camilleri, Erri De Luca, Ettore Scola, Stefano Disegni, Fabrizio Gatti, Tiziana Ferrario, Andrea Segre, Enzo Iacopino (presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti)

 

 

La mobilitazione promossa, fra gli altri, dalla Federazione nazionale della Stampa.

 

 

L'elenco completo delle sigle promotrici e delle adesioni si trova nell'appello.

 

 

per maggiori informazioni sulla campagna:

 

Gabriella Guido - ggabrielle65@yahoo.it cell. 3298113338

 

per la stampa:

 

Raffaella Cosentino - raffaella.cosentino@gmail.com cell. 3337401795

 

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