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Asilo

12.04.2012

Primo numero 2012 di 'libertàcivili' su immigrazione e giustizia

I tanti aspetti dei due 'mondi' approfonditi nella nuova pubblicazione del bimestrale di studi curato dal ministero dell'Interno

Copertina del 1° numero del 2012 del bimestrale di studi 'libertàcivili'Primo piano sul 'Pianeta giustizia' nel primo numero del 2012 di 'libertàcivili', il bimestrale di studi e documentazione sui temi dell'immigrazione del ministero dell'Interno. L'oggetto del focus è stato scelto perché la giustizia è un 'indicatore del livello di civiltà di un Paese' e il suo stato un 'riferimento cruciale anche per rilevare la condizione dell'immigrazione'.

La pubblicazione, aperta da un editoriale del capo del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del ministero Angela Pria ('Solo un diritto equo è un diritto giusto'), offre una panoramica a 360° su giustizia e diritti sociali, giurisprudenza e integrazione, donne vittime di forme di violenza, troppo poco punite, casistica e normativa sui respingimenti, storie e testimonianze personali.

Non mancano all'appuntamento le riviste del bimestrale: in La finestra sul mondo, ad esempio, si tratta il tema dell'emigrazione dei cittadini filippini (diaspora o fuga? si interroga l'articolo), altre rubriche affrontano temi più specifici e attuali, come l'Accordo di integrazione (in Imaginarium) o le istanze di riforma del diritto di cittadinanza con un occhio particolare alle seconde generazioni di immigrati in Italia.

Le tante declinazioni del binomio diritto-giustizia in rapporto all'immigrazione sono introdotte dall'editoriale del capo dipartimento Pria, con un riferimento particolare all'attività delle Commissioni territoriali per il riconoscimento del diritto di asilo. L'attenzione è puntata sulla necessità di applicare equamente, cioè in base ai principi di ragionevolezza e proporzionalità, il diritto, tutti i giorni, nell'amministrazione della giustizia da parte della magistratura come nell'erogazione dei servizi e nella tutela dei diritti da parte delle pubbliche amministrazioni.

Accompagna la lettura dei tanti 'spaccati' sul tema al centro di questo primo numero 2012 la riflessione del filosofo e sociologo Franco Ferrarotti, intervistato da Giuseppe Sangiorgi sull'approccio della società italiana all'immigrato e al processo di integrazione ('Abitanti del villaggio e cittadini del mondo'). Partendo dai dati - oltre 5 milioni di immigrati arrivati in poco più di 20 anni; ritmi di natalità che compensano il calo demografico italiano con la nascita di 100.000 figli di immigrati l'anno - la via indicata è quella di lavorare per diventare una società veramente industrializzata, che consideri e rispetti ogni tipo di lavoro, quindi anche quelli oggi lasciati esclusivamente agli immigrati, e che favorisca politiche di integrazione soprattutto per i ragazzi stranieri nati in Italia e che qui vivono.
Puntando su un nuovo concetto di cultura, che metta in comune esperienze e valori diversi, e di cittadinanza, più inclusivo.





   
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