Informativa urgente del Governo sul trattamento riservato a due cittadini extracomunitari durante un'operazione di rimpatrio.

(Intervento del Ministro dell'interno)

PRESIDENTE. Ha facolt di parlare il Ministro dell'interno, Anna Maria Cancellieri.

ANNA MARIA CANCELLIERI, Ministro dell'interno. Signor Presidente, onorevoli deputati, corrispondo alla richiesta di informativa urgente formulata dagli onorevoli Giachetti, Perina ed Evangelisti, in merito all'episodio avvenuto il 17 aprile scorso in occasione delle operazioni di rimpatrio forzato di due cittadini algerini, connotate da modalit coercitive sulle quali sono state richieste delucidazioni e chiarimenti.
Ho dato immediatamente la mia disponibilit a fornire al Parlamento ogni elemento informativo su questo episodio, non appena rientrata da una visita di Stato nei paesi dell'Africa australe. Vengo ora alla ricostruzione dei fatti, effettuata sulla base degli elementi forniti dal Dipartimento della pubblica sicurezza.
Sabato 14 aprile il personale della polizia di frontiera, nel corso di un ordinario servizio di perlustrazione e controllo presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino, sorprendeva due cittadini algerini, Ahmed Bouaita, di anni 30 e, Abel Aziz Leddai, di anni 35, nel tentativo di entrare illegalmente nel territorio nazionale, invece di imbarcarsi per la Turchia, destinazione finale del loro viaggio.
Il personale di polizia coglieva, inoltre, nei due stranieri un atteggiamento caratterizzato da aggressivit e da una forte resistenza passiva. Ci rendeva vani i due consecutivi tentativi d'imbarco per Tunisi, posti in essere il 15 e il 16 aprile. stato, pertanto, ritenuto necessario l'intervento di unit specializzate della Polizia di Stato, che potessero procedere all'operazione di rimpatrio in condizioni di sicurezza anche per gli altri passeggeri.
I quattro operatori intervenuti appartengono al nucleo scorte nazionali, e sono quindi regolarmente abilitati, previo corso, all'effettuazione di tale servizio all'estero. Come si temeva, l'atteggiamento di forte opposizione da parte dei cittadini stranieri ulteriormente proseguito, manifestandosi con sputi, morsi, calci e pugni all'indirizzo del personale di scorta. Ci rendeva particolarmente difficoltosa la fase dell'imbarco sul volo AZ 864, in partenza da Fiumicino alle ore 9,35 del 17 aprile scorso. Pag. 3
Tale comportamento stato posto in essere anche a bordo del vettore, durante la prima fase di volo, per circa venti minuti. Gli operatori di polizia, a quel punto, decidevano di adottare interventi coercitivi, anche a salvaguardia della sicurezza fisica degli altri passeggeri. Ai polsi dei due cittadini algerini venivano applicate fascette in velcro, materiale di cui dotato il personale che effettua i servizi di rimpatrio a bordo di aeromobili.
Inoltre, per prevenire il tentativo di sputare il sangue fuoriuscito dalle labbra che avevano cominciato a mordersi, pratica autolesionistica a cui spesso fanno ricorso gli stranieri per ostacolare l'operazione di espulsione, gli agenti ritenevano di utilizzare delle mascherine sanitarie verdi, morbide, di tipo chirurgico. L'uso di tali mascherine riteniamo non contravvenga le rigorose disposizioni, anche europee, cui si rifanno le direttive nazionali circa l'utilizzo di mezzi di contenimento nel corso dell'esecuzione di provvedimenti di respingimento.
Tale normativa, infatti, ammette misure coercitive a condizione che siano giustificate dal rifiuto o dall'opposizione all'allontanamento e siano proporzionate e non eccedano un uso ragionevole della forza, n ledano la dignit o l'integrit fisica del rimpatriando, e non compromettano o minaccino la facolt di respirare normalmente.
Ci che apparso, invece, del tutto estemporaneo nel caso di specie l'impiego di nastro adesivo, utilizzato dal personale di polizia nel tentativo di fissare le mascherine ed evitare che i due cittadini algerini, come pi volte avevano provato a fare, potessero in qualunque modo rimuoverle.
Peraltro, tale comportamento si collega verosimilmente a pregresse recenti negative esperienze, nelle quali gli operatori di polizia hanno subito gravi lesioni personali e perfino, in un caso, l'asportazione violenta di un lobo auricolare.
Tuttavia, l'impiego del nastro adesivo, sia pure accompagnato da rudimentali accorgimenti per assicurare la respirazione e dettato dalla comprensibile concitazione del momento, non appare corrispondere a nessuna delle misure coercitive previste e, nei fatti, si traduce in un comportamento che la coscienza collettiva percepisce come offensivo alla dignit della persona. Pag. 4
Per ritornare all'esposizione dei fatti, aggiungo che sia le mascherine che le fascette, una volta ristabilita la calma, sono state rimosse ed i due stranieri dopo circa un'ora di volo sono stati riconsegnati alle autorit tunisine. Il Capo della Polizia ha disposto accertamenti al riguardo. Sono certa che le verifiche verranno compiute con il massimo scrupolo e nel pieno rispetto della verit dei fatti. D'altra parte, una forza di polizia come la Polizia di Stato, che ha operato circa 20 mila rimpatri nel 2011 e circa 4 mila nei primi mesi del 2012 senza che si siano registrate evidenti criticit, ha tutto l'interesse allo svolgimento di accertamenti interni del cui esito verr data massima e trasparente informazione.

 

 

LIVIA TURCO. Signor Presidente, ringrazio il signor Ministro per la puntualit della sua ricostruzione e soprattutto per aver scrupolosamente distinto ci che attiene all'applicazione rigorosa della legge e ci che invece apparso essere un eccesso che ha leso la dignit della persona: quello scotch in eccesso uno di quei piccoli gesti che a volta ledono la dignit Pag. 7della persona. Lei ci ha proposto questa distinzione e noi la apprezziamo anche perch sappiamo che quando si tratta di attuare un respingimento entrano in gioco due valori: il rispetto della regola - la persona che entra illegalmente nel nostro Paese deve essere respinta - ma anche il rispetto della dignit umana. Non sempre facile mantenere questo equilibrio per farlo assolutamente doveroso. inutile che richiami l'articolo 2 della nostra Costituzione, i Trattati internazionali, gli stessi principi della nostra normativa sull'immigrazione, che cambiata nel tempo ma che ha mantenuto questo punto: la dignit della persona. E proprio a partire da qui noi vorremmo cogliere questa occasione per sollevare un problema: le condizioni di tante persone che sono nei nostri CIE, i centri di permanenza, ci vengono segnalate da troppe parti, situazioni che mettono in discussione la dignit della persona e quindi prenderemo iniziative. Abbiamo anche gi intrapreso iniziative sia sul piano del rapporto con il territorio sia sul piano anche dell'iniziativa parlamentare ma giusto che vi anticipi qui questa nostra preoccupazione.
L'altro problema che voglio sollevare utilizzando questa sua preziosa presenza, signor Ministro, che bisogna concludere l'emergenza di tunisini e libici nel nostro Paese. Bisogna concluderla: c' una grande preoccupazione dei nostri sindaci e delle nostre regioni. Sarebbe quanto mai doveroso che si costituisse un tavolo tra il suo Ministero, le regioni e gli enti locali per discutere insieme come chiudere questa fase di emergenza, dando certezze, dalla protezione temporanea, all'inserimento nella nostra societ - si tratta di piccoli numeri non di grandi numeri - all'attivazione di accordi con Tunisia e Libia; sappiamo che sono difficili ma questi accordi sono obbligati. Non c' dubbio che una modalit possa essere anche quella del rimpatrio di queste persone, per bisogna chiudere questa fase di emergenza, anche perch i nostri amministratori locali si trovano ormai senza risorse per gestire le persone che sono state accolte, si trovano senza risorse per gestire i minori non accompagnati. Anche questo problema che vogliamo sottolineare, pur essendo l'Italia un Paese che ha un'eccellente esperienza di integrazione di minori non accompagnati.
Credo sia doveroso chiudere questa fase di emergenza, anche perch bisogna prepararsi per prevenire altre emergenze. Pag. 8Le chiediamo proprio, quindi, ringraziandola per la sua disponibilit, di fare di tutto perch il problema aperto con i tunisini e i libici presenti nel nostro Paese, possa trovare una conclusione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Unione di Centro per il Terzo Polo).