PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - MINISTRO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E INTEGRAZIONE
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
MINISTERO DELL'INTERNO
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA

 Home » Attualità » News
Presentato l´archivio documentale del portale Integrazione Migranti
 

  

Spesso, prima di iniziare una ricerca mi dico: una ricerca per un intervento. Ecco, mi aspetto che la ricerca diventi uno strumento applicato agli interventi politici”
 

 

Questo è l’augurio espresso stamani da Francesco Grandi, Head of Unit di SYNERGIA in occasione del convegno di studi “Un nuovo orizzonte per l'immigrazione. Come la ricerca può contribuire all’elaborazione di politiche pubbliche più efficaci” promosso dal  Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 
 
L’iniziativa è stata caratterizzata anche dalla presentazione dell’archivio documentale del Portale istituzionale www.integrazionemigranti.gov.it contenente una raccolta di studi, in materia di immigrazione e integrazione, compiuti da sette Enti di ricerca: Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR, Fondazione Leone Moressa, Centro Studi e Ricerche Idos, Istituto di Ricerche Economiche e Sociali – Ires & Fieri, Fondazione Ismu e Società Synergia.
 
L’incontro ha voluto dare un contributo ad una migliore comprensione dei cambiamenti in atto dei flussi migratori e di migliorare la qualità delle politiche della programmazione istituzionale. A questo proposito, Natale Forlani, Direttore Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione- del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ricordato come  il nostro paese nell’arco di poco più di un decennio, è diventato il quarto paese per accoglienza di immigrati nell’ambito dell’UE (dopo Spagna, Germania e Regno Unito), con una crescita sostenuta della popolazione straniera passata  dal 2,2 al 7,5 %. Un  aumento trainato dalla domanda di lavoro di 2,5 milioni di lavoratori stranieri, che contribuiscono al 6% del Pil e promuovono il 7,4% del totale delle imprese. Cittadini stranieri ugualmente colpiti dalla crisi economica, con un incremento della disoccupazione di oltre 5 punti percentuali (arrivata al 12%) e una rilevante crescita degli inoccupati che segna un cambiamento rispetto agli anni precedenti.
 
Questo fenomeno che accomuna molti Paesi europei chiama a spostare lo sguardo dalla programmazione dei flussi di ingresso verso politiche rivolte all’integrazione. In sintesi, non più l’immigrato come protagonista soltanto del mercato del lavoro ma l’immigrato come parte di un nucleo familiare, in grado di far parte pienamente della nostra società. Una fase migratoria più matura che bisogna studiare e comprendere per pianificare politiche coerenti destinate all’integrazione scolastica, abitativa, linguistica e lavorativa dei cittadini migranti.
 
 “Le politiche rivolte all’integrazione richiedono lungimiranza. Gli scenari  cambiano per cui bisogna conoscere i processi per individuare e cambiare le politiche rivolte all’integrazione” ha sottolineato Giorgio Alessandrini, Presidente delegato dell'Organismo Nazionale di Coordinamento per le Politiche di Integrazione sociale degli stranieri CNEL.
 
Insomma “Non basta più dire quanti immigrati ci sono oggi in Italia, proprio perché abbiamo ricerche di alto livello a riguardo. Se si vuole dire veramente qualcosa di nuovo, di utile per chi deve operare, bisogna mettere in campo delle capacità di ricerche non indifferenti e mettere insieme tutti gli attori, perche la ricerca da sola non basta per cambiare le cose” ha dichiarato Enrico Allasino, Direttore responsabile area politiche sociali IRES.
 
L’Intervento conclusivo del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra, ha riportato l’attenzione al tema dell’integrazione e della cittadinanza: “L'immigrazione non e' un fenomeno emergenziale o legato a flussi programmati per colmare lacune del nostro mercato del lavoro. Attualmente più del 50% degli immigrati sono lungo-soggiornanti, ci sono forti ricongiunzioni familiari; c'e' una seconda generazione nata qua o arrivata molto giovane che si affaccia al mercato del lavoro e alla scuola. C'è necessità di leggere il fenomeno in un'ottica di lungo periodo e di integrazione. Credo che la riflessione sotto questo profilo sia ancora molto indietro nel nostro Paese. Dobbiamo porci il problema della cittadinanza, non oggi, ieri. E’ uno scandalo - ha dichiarato – che bimbi che non sanno neanche  dove sia il loro paese di origine, che vivono con i nostri figli e che parlano la nostra lingua non abbiano la cittadinanza italiana”
 
Infine, Mario Morcone, Capo di gabinetto del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione,  ha puntato il dito contro le scelte degli anni passati, "indirizzate ad ottenere consensi in una parte del paese, piuttosto che per guardare al futuro. Il tema delle seconde generazioni è una questione alla quale non possiamo sottrarci".
 
Presenti anche Nicola Sartor, Università degli Studi di Verona, Laura Zanfrini, responsabile Economica e Lavoro Fondazione ISMU; Franco Pittau, Coordinatore Dossier Caritas/Migrantes e Laura Ronchettti, ricercatrice ISSIRFA-CNR.
 

Programma

 

Comunicato Stampa 

 

 
 

 
  • Logo Minisrtero del Lavoro e delle Politiche Sociali