LItalia ha ratificato la Convenzione ILO sul lavoro
domestico: unimportante vittoria voluta e conseguita dal sindacato italiano ed
internazionale.
Durante il Convegno di Cgil, Cisl,
Uil sul lavoro domestico, realizzato il 18 dicembre presso la sede italiana
dellILO, il Ministro del Lavoro Elsa Fornero ha annunciato la firma imminente,
da parte del Ministro degli Esteri, della Convenzione dell'ILO sul lavoro
dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici (n.189). Poche ore dopo la conferma dalla
Farnesina: sia il Presidente Napolitano che il Ministro Terzi hanno firmato.
LItalia il primo Paese UE, e 7 nel mondo, a ratificare la Convenzione. La
Farnesina ora scriver a Ginevra per formalizzare latto.
Roma, 19 dicembre 2012. E fatta: lItalia ha ratificato la
Convenzione ILO 189 e la Raccomandazione n. 201: lavoro dignitoso per le
lavoratrici ed i lavoratori domestici. Lo ha fatto ieri, 18 dicembre e
giornata internazionale del migrante, durante un convegno voluto da Uil, Cgil e
Cisl, assieme a ILO, proprio sulla ratifica di questo importante strumento
internazionale. Un segnale che ha una valenza anche simbolica: in quanto
realizzato durante uniniziativa importante del sindacato a favore della
Convenzione e in quanto questo avviene nella data dedicata internazionalmente
alla figura del lavoratore migrante ed alla sua famiglia. Il pensiero,
naturalmente, va alla Convenzione ONU del 1990, sui diritti dei lavoratori
migranti e delle loro famiglie, dispositivo mai adottato dallItalia, n da
alcun Paese europeo e che il sindacato ha rilanciato durante il convegno
realizzato ieri presso la sede italiana di ILO a Roma. LItalia dunque il primo Paese europeo ad
adottare la Convenzione ed il 7 nel mondo, dopo Filippine, Uruguay, Mauritius,
Nicaragua, Paraguay e Bolivia. Un ottimo segnale dato al resto del mondo, ma
soprattutto agli altri Paesi europei, sullimportanza di adottare uno strumento
internazionale di tutela per una parte crescente del mondo del lavoro, che conta
a livello planetario di oltre 100 milioni di lavoratori, al 90 % donne, all80%
migranti. La Convenzione stabilisce una serie di norme minime che certo in
Italia sono gi garantite, anche se non lo sono in vaste aree del mondo: il
diritto ad un contratto scritto e ad una retribuzione certa, nella quantit e
nella modalit di pagamento; ad un orario di lavoro e riposi stabiliti; ad un
ambiente sano e dignitoso in cui lavorare; al divieto del lavoro infantile; al
diritto ad organizzarsi in un sindacato e a strumenti con cui accedere alla
giustizia, quando necessario; a regole e condizioni certe per i migranti, tra
cui il contratto scritto nella loro lingua, prima di lasciare il proprio Paese.
Ma soprattutto uno strumento, la Convenzione, che rende finalmente visibile
un lavoro che finora da molti non era considerato tale. Il popolo degli
invisibili, come sono state chiamate le colf e le bandanti, hanno ora uno
strumento internazionale che restituisce loro la dignit di cui hanno
pienamente diritto e che stabilisce che non vi possono essere discriminazioni
di trattamento tra chi lavora nel settore domestico e chi lo fa in altri
settori dimpiego. La Convenzione ILO 189 stata adottata dalla Conferenza
Internazionale del Lavoro a Ginevra il 16 giugno 2011. A novembre dello stesso
anno, la Confederazione Internazionale dei Sindacati ha lanciato la campagna
12 by 12, con lobiettivo di raggiungere la ratifica da parte di 12 Paesi
entro questanno. La Csi ha creato comitati organizzativi di mobilitazione in
ben 85 Paesi che hanno realizzato decine di iniziative in tutto il mondo anche
recentemente, la scorsa settimana tra il 12 ed il 18 dicembre. Il Convegno di
ieri era limpegno principale del sindacato italiano in supporto alla ratifica.
Cgil, Cisl e Uil hanno fatto nei mesi scorsi unazione costante di lobbying nei
confronti del Governo, sollecitando la procedura di ratifica. Unazione che ha
incontrato la sensibilit dellEsecutivo che si prodigato nel ricercare una
procedura breve per accelerare i tempi di adozione dello strumento. Di questo
dobbiamo particolarmente ringraziare il Ministero del Lavoro e quello degli
Esteri, che hanno lavorato bene e che ci hanno tenuti costantemente informati
sullo stato dellarte.
I lavori del Convegno - La giornata di
ieri stata, dunque, un pieno successo di Uil, Cgil e Cisl, non solo perch
stata coronata dalleccellente notizia della ratifica, ma anche per la piena
riuscita delliniziativa, molto partecipata e qualificata nei contenuti degli
interventi. Luigi Cal, direttore ILO per lItalia e San
Marino, in qualit di anfitrione, ha ringraziato gli ospiti ed i partecipanti,
soffermandosi sullimportanza delle Convenzioni come strumento tripartito di
sostegno agli attori sociali, nel mondo del lavoro. Ha ricordato che lItalia
ha anche ratificato le convenzioni 97 e 143, entrambe sul tema dei lavoratori
migranti. Alla notizia della ratifica, Cal ha commentato: CՏ grandissima soddisfazione per la ratifica della
Convenzione 189 da parte dellItalia perch avviene in una giornata dal forte
significato simbolico, quella che le Nazioni Unite dedicano ai migranti, e
perch la notizia arrivata a conclusione del Convegno organizzato da CGIL,
CISL e UIL presso lo stesso ufficio dellILO di Roma . La Convenzione rappresenta
dunque uno strumento in pi, a fianco di quelli del contratto collettivo e
della bilateralit, messo a disposizione delle parti sociali e del Governo per
estendere le tutele in un settore considerato fino a poco tempo fa di seconda
categoria: La ratifica spinger le parti sociali e il Governo — ha
spiegato ancora Cal — ad assumersi tutte le responsabilit per poter dare
compimento alle richieste della Convenzione.
Nella sua introduzione, il Coordinatore Del Dipartimento UIL
Politiche Migratorie Giuseppe Casucci aveva
sottolineato tre urgenze:
a)
La ratifica subito del dispositivo ILO;
b)
Il superamento delle differenze esistenti di trattamento tra
lavoratrici madri domestiche e quelle degli altri settori;
c)
A necessit di politiche positive di incentivo allemersione per
un settore che ancora per il 40% sommerso: questo pu avvenire attraverso
forme di aiuto alle famiglie, ad esempio con la fiscalizzazione degli oneri
sociali.
Si tratta di una strategia gi adottata con
successo da altri paesi, come ha sottolineato Casucci,
secondo cui solo effettive politiche di sostegno alle famiglie potranno
condurre ad una emersione del sommerso che riguarda forse il 40% di tutti i
lavoratori domestici del nostro Paese.
Qualificanti anche gli interventi delle rappresentanti sindacali
delle categoria: Giuliana Mesina, della segreteria nazionale
FILCAMS Cgil si soffermata sul rapporto tra lavoratori domestici e migrazione
in Italia: Lavoratori che devono essere
considerati come un vero pilastro della nostra societ, ha sottolineato la
dirigente FILCAMS, che prevede una crescita esponenziale del settore nei
prossimi anni. Una crescita che deve
essere accompagnata dalle istituzioni e dalle parti sociali, come ha rilevato Rosetta
Raso, segretaria nazionale della FISASCAT,
che propone investimenti in formazione e in salute e sicurezza.
Ivana Veronese,
Segr. Nazionale Uiltucs UIL, si soffermata sul tema delle lavoratrici madri e
sulle differenze di trattamento che ancora le separano dalle colleghe di altri
settori dimpiego: abbiamo sollecitato le controparti a trovare un punto
dincontro nellambito del contratto, finora per senza risultato. Su questi
temi, ha rilevato Veronese, bene trattare per trovare soluzioni, prima che la
Convenzione, la legge, piuttosto che la sentenza di un giudice ce lo imponga. Oltre
che del contributo di alcuni lavoratori del settore il Convegno stato
arricchito dalla presenza delle parti datoriali rappresentate da Teresa
Benvenuto, esponente FIDALDO, e Lorenzo
Gasparrini, vice presidente di
DOMINA, che hanno sottolineato le difficolt economiche di molte famiglie:
Siamo contenti delliter di questa Convenzione — ha detto la Benvenuto
— perch protegge un settore che non deve essere considerato residuale;
da questo punto di vista la formazione essenziale per sostenere le richieste
delle famiglie. Anche per Gasparrini non esiste distanza ideologica ma
piuttosto esistono le difficolt economiche in cui molte famiglie versano:
Dobbiamo applicare le norme in maniera progressiva — ha detto il vice
presidente di Domina — perch le famiglie non possono sopportare
ulteriori costi. proprio la crisi economica, dunque, a segnare la linea tra
ci che sarebbe opportuno fare e ci che realisticamente potr essere messo in
pratica. Adriana Cretu,
lavoratrice di origine rumena, per intenzionata a festeggiare nonostante la
crisi in quanto lavoratrice domestica e immigrata: S, la crisi ci sta
soffocando — ha detto Adriana — ma proprio in questo momento
ancora pi importante un sostegno morale; i problemi sono delicati e difficili
da verificare perch il lavoro si svolge allinterno di case ma abbiamo la
stessa dignit di altri lavoratori. Adriana e le sue colleghe hanno da oggi un
nuovo importantissimo strumento per difendere finalmente la propria dignit e i
propri diritti.
il Ministro del Lavoro Elsa Fornero, non ha nascosto, sin dal suo ingresso in sala,
lottimismo per una imminente ratifica della Convenzione: LItalia pronta a ratificare la 189
— aveva annunciato il ministro entrando nella sede dellILO — ed
eserciter tutta la mia influenza per convincere il ministro degli Esteri Terzi
a firmare il prima possibile, forse anche nella giornata di oggi.
Sul tema di possibili aiuti alle
famiglie, come strumento di emersione dalla irregolarit, il Ministro ha invece
richiamato il sindacato alla ragionevolezza , escludendo la possibilit che
il Governo possa mettere risorse finanziarie a disposizione, vista la grave
situazione economica del Paese. Il Segretario Confederale della UIL Guglielmo
Loy, intervenuto subito dopo, ha comunque fatto notare che lemersione di oltre
500 mila lavoratori domestici da una condizione di irregolarit e lavoro nero
porterebbe alle casse dello stato molte pi risorse di quanto possano costare
gli incentivi alle famiglie. Bisogna partire dal dato di fatto che le famiglie
oggi – attraverso 1,5 milioni di lavoratori domestici – surrogano
un mancato welfare che costerebbe allo Stato ingentissime risorse. Le persone fanno riferimento ai lavoratori domestici
anche perch lo Stato non garantisce alcuni servizi fondamentali — ha
spiegato Loy — e se il Governo dovesse mancare di concedere incentivi
aggiungerebbe la beffa al danno. Ognuno deve fare la propria parte
– ha aggiunto il dirigente UIL – ed anche lo Stato deve fare la
sua. Pi tardi, alla notizia della ratifica, Loy ha poi ringraziato il Governo
per la decisione: La Uil
– ha scritto in un comunicato - d atto ai ministri degli Esteri e del
Lavoro di aver, con questo atto, raccolto la volont dei lavoratori domestici
che vivono e lavorano in Italia. E anche un segnale di disponibilit verso il
sindacato confederale che ha
richiesto con forza nellultimo anno ladozione di questo importante strumento
internazionale. Da oggi – ha concluso il dirigente UIL - necessario mettersi al lavoro per
rafforzare le politiche di regolarizzazione e di emersione delle ancora troppe
sacche di lavoro irregolare. Anche secondo Piero
Soldini, responsabile immigrazione
della Cgil, - intervenuto in una
tavola rotonda nellambito del Convegno -
servono politiche per cercare di 'formalizzare' il lavoro informale, e
lo strumento pi efficace per fare emergere l'enorme sacca di lavoro nero che
si annida in quello domestico e' la defiscalizzazione degli oneri con una vasta
azione di regolarizzazione.
Presente al Convegno anche Marieke Koning della CSI, responsabile della campagna internazionale 12 by
12. La dirigente sindacale ha fatto una panoramica delle iniziative in corso
nella settimana, con mobilitazioni in atto in 51 Paesi. Per Marieke la ratifica
da parte dellItalia un ottimo segnale verso gli altri Paesi europei, alcuni
dei quali (ad esempio la Germania) potrebbero seguire a breve la stessa strada.
Una campagna rilanciata appunto da Cgil, Cisl e
Uil che hanno voluto darsi ieri appuntamento presso lufficio romano dellILO
proprio per levento conclusivo che avviene al termine di una settimana di
azioni dimostrative. I rappresentanti dei sindacati hanno dunque auspicato una
maggiore attenzione per un settore che, se incentivato adeguatamente, potrebbe
rappresentare un vero volano occupazionale: CՏ uno stretto legame — ha
detto Liliana Ocmin, segretario
confederale della CISL — fra occupazione giovanile, femminile e lavoro
dei migranti ma per poter rilanciare il settore bisogna ipotizzare politiche
fiscali per non sovraccaricare le famiglie e per contrastare il lavoro in nero
.