Newsletter periodica d’informazione
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Rassegna ad uso
esclusivamente interno e gratuito, riservata agli
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Anno X n. 39 del 3 dicembre 2012 |
Consultate www.uil.it/immigrazione
Aggiornamento quotidiano sui temi di interesse di cittadini e lavoratori stranieri
18 dicembre 2012, giornata di mobilitazione per la ratifica della Convenzione ILO 189 sul lavoro domestico
La Confederazione Mondiale dei sindacati ha lanciato la campagna “12 x 12. Obiettivo: la ratifica della Convenzione ILO n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. Si tratta di un dispositivo che vuole dare dignità al lavoro di 100 milioni di persone, in gran parte donne e migranti, “invisibili” per la legge in molti Paesi nel Mondo. In Italia Cgil, Cisl e Uil promuovono, per il 18 dicembre, una giornata di mobilitazione per la ratifica della Convenzione ILO sul lavoro domestico e della Convenzione ONU sui lavoratori migranti e le loro famiglie .
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SOMMARIO
Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti pag. 2
18/12/12 – Convegno per la
ratifica Conv. OIL 189 pag. 2 Cnel, 2,5 milioni di lavoratori stranieri pag. 3
Minidecreto flussi per 14 mila lavoratori stranieri pag. 3
Regolarizzazione, Inps: i contributi da pagare pag. 4
Rimesse per 400 miliardi di dollari ai PVS pag. 5
Matrimoni, aumentano i sì, specie per le coppie miste pag. 7
Spagna: permesso di soggiorno a chi compra casa pag. 7
ITUC/CSI – Piano d’azione per i lavoratori domestici pag. 8
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A cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil
Dipartimento Politiche Migratorie
Tel. 064753292- 4744753- Fax: 064744751
Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti
Roma, 3 dicembre 2012, 0re 09.30, Palazzo S. Chiara
Uil di Roma e del Lazio. Convegno: “Matrimoni forzati. Conoscere il fenomeno per contrastarlo”.
(Guglielmo Loy, Angela Scalzo)
Roma, 4 dicembre 2012, ore 10.00, sede OIL
Incontro con delegazione Moldava
(Giuseppe Casucci)
Roma, 4 dicembre 2012, ore 11.00, sede UNAR
Riunione cabina di regia di UNAR
(Angela Scalzo)
Roma 17 dicembre 2012, ore 16.00
Assemblea dei soci del CIR
(Giuseppe Casucci)
Roma 18 dicembre 2012, ore 09.00, sede ILO, via Panisperna 28
Convegno Cgil, Cisl e Uil per la ratifica della Convenzione ILO n. 189 sui diritti delle lavoratrici domestiche
(Guglielmo Loy, Giuseppe Casucci, Angela Scalzo)
Il
18 dicembre 2012, Convegno a sostegno della ratifica della Convenzione OIL n.
189
Nella settimana dal 12 al 18 dicembre, campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema del lavoro domestico e sui contenuti della Convenzione ILO 189. Il 18 dicembre 2012, a Roma, nella giornata internazionale del migrante, Convegno sulla ratifica della Convenzione, presso la sede OIL di Roma in via Panisperna 28, dalle ore 09.30 alle 13.30.
Roma, 21 novembre 2012 - In tutto il mondo vi sono oltre 100 milioni di lavoratrici impiegate a svolgere il proprio lavoro nella casa di qualcun altro. Il loro lavoro, in molti Paesi, è sottovalutato, sottopagato, invisibile, non riconosciuto, e non rispettato. La grande maggioranza dei lavoratori domestici, sono donne e migranti. In molti paesi esse sono escluse dalla legislazione del lavoro e dai sistemi di protezione sociale. Nel giugno 2011, l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), ha adottato la Convenzione n. 189 e raccomandazione n. 201 sui lavoratori domestici, mirata a stabilire una base di diritti sociali e lavorativi. La Convenzione 189 è entrata in vigore nel 2012 dopo la ratifica dei primi due Paesi: Uruguay e Filippine. Nel corso dell’anno hanno ratificato lo stesso dispositivo anche Mauritius, Nicaragua, Bolivia e Paraguay. Per quanto riguarda il nostro Paese, abbiamo seguito con attenzione il lavoro realizzato dal Suo Ministero e relativo alla procedura di ratifica della, nonché la disponibilità e l’appoggio dato dal Governo al dispositivo stesso. Ci auguriamo pertanto che la procedura possa concludersi positivamente in tempi brevi. Nel dicembre 2011, la Confederazione Internazionale dei sindacati (ITUC –CSI), ha lanciato a livello mondiale la campagna “12 x 12”, proponendosi l’obiettivo di ottenere la ratifica della Convenzione n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. La campagna ha già ottenuto la costituzione e la mobilitazione di Comitati “12 x 12” in 81 paesi, chiedendo la ratifica della Convenzione ed il miglioramento della legislazione nazionale. I Comitati hanno intrapreso varie attività con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei politici e dei legislatori ed hanno organizzato eventi pubblici per promuovere la convenzione a sostegno dei diritti dei lavoratori domestici. In questo ambito, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato iniziative in tutta Italia, che si realizzeranno nella settimana dal 12 ed il 18 dicembre prossimi, con attività di informazione e sensibilizzazione sulla tematica del lavoro domestico e sulla necessità di ratificare quanto prima la Convenzione anche nel nostro Paese. La settimana si concluderà con un seminario centrale che si terrà il 18 dicembre 2012, presso la sede Oil di Roma in Via Panisperna, a partire dalle ore 09.00.
Alla tavola rotonda, saranno invitati i Ministri del lavoro, degli Esteri e dell’Integrazione e le controparti datoriali. Presenti i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil con delega sull’immigrazione.
Lavoro
Cnel, 2,5 milioni di lavoratori stranieri, ma cresce disoccupazione
Cambiare agenda: “da flussi a politiche di integrazione e lavoro”
ANSA) - ROMA, 29 NOV - Con una crescita dal 2,2% al 7,5% della popolazione straniera, due milioni e mezzo di lavoratori, che rappresentano un decimo del totale degli occupati, e che contribuiscono al 6% del Pil e promuovono il 7,4% delle imprese, l'Italia nell'arco di un decennio è diventata il quarto paese per accoglienza di immigrati nell'ambito Ue, dopo Spagna, Germania e Regno Unito. La presenza degli stranieri è caratterizzata da una crescente stabilità delle comunità, con una quota del 52% di soggiornanti di lungo periodo, centomila ricongiungimenti familiari all'anno, e circa un milione di minori, di cui 756 mila iscritti nelle scuole. I dati sono stati citati al convegno del Cnel e del ministero del Welfare 'Nuovo
orizzonte per l'immigrazione. "La presenza di stranieri è inevitabilmente elevata. Di contro - sottolinea Natale Forlani, direttore generale per l'immigrazione del ministero del Welfare al convegno del Cnel - il dibattito è ancora concentrato sui flussi, risentendo di un retaggio del passato. Il paese su questi temi ha invece bisogno di cambiare l'agenda, parlando di integrazione e lavoro, che è qualificante nel promuovere la mobilità sociale interna". Con due questioni: per la prima volta l'offerta di lavoro da parte degli immigrati supera la domanda e bisogna fare i conti aspirazioni crescenti. Negli anni della crisi - spiega il Cnel - c'é stato un incremento di oltre 5 punti percentuali (arrivata al 12%), che segna un cambiamento rispetto agli anni passati. Queste novità
"invitano a spostare l'attenzione dalla programmazione dei flussi alle politiche di integrazione basate su una maggiore capacità di favorire la mobilità interna del lavoro". "Abbiamo assistito a scelte indirizzate ad ottenere consensi in una parte del paese, piuttosto che per guardare al futuro", dice Mario Morcone, capo di gabinetto del ministero dell'Integrazione, e in primo luogo "il tema delle seconde generazioni è una questione alla quale non possiamo sottrarci". Studi e statistiche sono da oggi pubblicate nella sezione 'ricerche' nel portale istituzionale della direzione per l'immigrazione (www.integrazionemigranti.gov.it ).
Decreto Flussi
Riguarda ingressi per lavoro subordinato ed autonomo. Il decreto è comparso ieri sulla Gazzetta Ufficiale. Le domande si presentano a partire dalle ore 09.00 del prossimo 7 dicembre.
(redazionale) Roma, 23 Novembre 2012 – Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, il Governo ha emanato un mini decreto flussi mirato a rispondere agli obblighi minimi stabiliti dalla legislazione italiana e comunitaria in materia di flussi d’ingresso, e cioè le quote per le conversioni da studio a lavoro, quelle per i soggiornanti di lungo periodo, provenienti da altri Paesi della UE, che intendano vivere in Italia, quelle per i discendenti di origine italiana e, non ultime, quelle per il lavoro autonomo.
L’assenza di un decreto flussi quest’anno (a parte quello per lavoratori stagionali del 5 aprile scorso) faceva venir meno una serie di obblighi che l’Italia ha nell’ambito della legislazione dell’Unione. Negli ultimi mesi la Uil aveva scritto al Direttore per l’Immigrazione del Welfare, Natale Forlani, proprio per rilevare questa grave carenza e chiedendo di rimediare. Ora il Governo ha deciso provvedere, anche se manca un aspetto importante: quello cioè relativo alle quote privilegiate per quei Paesi d’origine con cui l’Italia ha stabilito accordi preferenziali e quote d’ingresso, in cambio della collaborazione nel contrasto dell’immigrazione irregolare.
Ecco i particolari del decreto scaricabile dalla Gazzetta Ufficiale:
“A titolo di anticipazione della programmazione dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale per l'anno 2012, cita l’art. 1 del decreto - sono ammessi in Italia, in via di programmazione transitoria, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri non comunitari entro una quota complessiva di 13.850unità”.
Questa la suddivisione:
- 2.000
permessi di soggiorno per motivi di lavoro autonomo;
- 100 pds Lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori
fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina,
Uruguay, Venezuela e Brasile.
- 10.500 mila quote per conversioni in permessi di soggiorno per lavoro
subordinato, di cui:
- 1000 pds
per studio, tirocinio o formazione professionale;
- 250 pds CE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati a cittadini di Paesi
Terzi da un altro Stato Membro UE
I termini per la presentazione delle domande ai sensi del presente decreto decorrono dalle ore 9,00 del quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana: e cioè il 07 dicembre 2012.
Da
ieri l’Agenzia delle Entrate ha reso tecnicamente impossibile il pagamento del
contributo forfetario. Si eviteranno problemi per i datori disinformati e
truffe contro i lavoratori ancora irregolari
Roma – 27 novembre 2012 – La regolarizzazione si è chiusa il 15 ottobre e dal giorno successivo era già impossibile spedire domande dal sito del ministero dell’Interno. Ora, a scanso di equivoci, diventa tecnicamente impossibile anche versare il contributo forfetario di mille euro chiesto ai datori di lavoro per accedere alla procedura. Il versamento andava fatto presso banche, uffici postali o agenzie di riscossione utilizzando un modello F24, all’interno dei quali andava inserito un particolare codice tributo (Redo o Resu) per identificare se si voleva regolarizzare un lavoratore domestico o di un altro settore. Una risoluzione firmata ieri dal direttore dell’Agenzia delle Entrate ha disposto la "soppressione" di quei codici tributo. Quello dell’Agenzia delle Entrate è un atto dovuto ed eviterà che qualche datore di lavoro disinformato, credendo che la regolarizzazione sia ancora aperta, versi i mille euro. Avrà però anche l’effetto di scoraggiare eventuali truffe ai danni dei lavoratori immigrati che ancora rincorrono il permesso di soggiorno, e sono pronti a pagare di tasca propria il contributo forfetario, ma anche una sostanziosa mancia a mediatori e sedicenti datori di lavoro che si dicono pronti a regolarizzarli. Solo di contributi forfettari, lo Stato ha incassato con l’ultima regolarizzazione circa 140 milioni di euro. Soldi che, conviene ricordarlo, non verranno restituiti nemmeno in caso di bocciatura delle domanda.
Elvio Pasca
Regolarizzazione
Sarà
l'Inps a sviluppare il calcolo dei contributi prima dell'iscrizione definitiva - A due giorni dall'apertura ufficiale della sanatoria 2012,
anche l'INPS si è mossa per rilasciare una circolare importante che riguarda le
posizioni fiscali e contributive dei datori di lavoro che hanno l'intenzione di
regolarizzare cittadini extracomunitari.
Il contributo da versare. Dopo aver effettuato il pagamento forfettario di 1.000
euro seguendo le istruzioni date anche dal Ministero dell'Interno, e aver
presentato la domanda di emersione, all'atto della convocazione presso lo
Sportello Unico, il datore di lavoro dovrà dimostrare di aver assolto ad ogni
obbligo a titolo retributivo, contributivo e fiscale pari ad almeno sei mesi o
comunque per l’intero periodo di durata del rapporto, se maggiore.
Il codice fiscale provvisorio. Nel caso del lavoro domestico, si dovrà utilizzare il
modello EM-DOM. Dopo l'invio della domanda, l’INPS provvederà all'iscrizione
d’ufficio del rapporto di lavoro domestico, nell'archivio LAV DOM, attribuendo
un codice provvisorio,
contraddistinto dai numeri iniziali 8912.
Al lavoratore sarà assegnato un codice
fiscale numerico provvisorio “8888812NNNNNNNNN”
e l'Inps invierà al datore di lavoro il bollettino
MAV per il pagamento dei
contributi precalcolati in base ai dati dell'iscrizione della domanda.
Pagamento dei contributi. All’atto della convocazione presso lo sportello unico
per l'immigrazione, per dimostrare la regolarità contributiva, il datore di
lavoro dovrà quindi esibire i MAV regolarmente pagati, accompagnati dalla parte
a disposizione del datore di lavoro in cui sono riportati i dati che hanno
determinato l'importo, relativi al pagamento dei contributi dall'inizio del
rapporto di lavoro fino all'ultimo trimestre scaduto.
Iscrizione definitiva. Con la sottoscrizione del contratto di soggiorno non
c'è l'obbligo della comunicazione
dell'assunzione e pertanto
dalla data di inizio del rapporto di lavoro ivi indicata, l'INPS provvederà
all'iscrizione definitiva del rapporto di lavoro, rilasciando un nuovo
codice e cessando d'ufficio
il rapporto di lavoro iscritto provvisoriamente, contraddistinto dal codice
8912, al giorno precedente a quello indicato nel contratto di soggiorno.
Inizio rapporto lavorativo. Nel caso in cui il datore di lavoro voglia specificare
che la data d'inizio del rapporto
lavorativo sia antecedente al 9 maggio 2012, potrà farlo, durante il
periodo di iscrizione provvisoria, variando la data inizio o dal sito ufficiale
dell'Inps. Avvenuta l’iscrizione definitiva, fermi restando i limiti di
prescrizione quinquennale, i periodi di lavoro antecedenti al 9 maggio dovranno
essere dichiarati compilando il mod. LD15. E'
fondamentale ribadire che l'avvenuta presentazione della dichiarazione
determina la sospensione dei
procedimenti penali ed amministrativi per le violazioni delle norme relative
all'ingresso e al soggiorno sul territorio nazionale e delle norme relative
all'impiego di lavoratori, di carattere finanziario, fiscale, previdenziale e
assistenziale. La sottoscrizione del contratto di soggiorno e la contestuale
comunicazione obbligatoria di assunzione comportano l'estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi.
Roma, novembre 2012, http://www.immigrazione.biz
Rimesse
Società
L'anno scorso 18 mila unioni miste, 9 mila tra immigrati. Superata la battuta d'arresto dovuta al divieto di matrimonio per i clandestini. I dati dell’ Istat
Roma –
29 novembre 2012 - Dopo la battuta d’arresto registrata tra il 2008 e il 2010,
tornano a crescere, ma solo lievemente, i matrimoni con almeno uno sposo
straniero. Nel 2011 ne sono stati celebrati quasi 27 mila (pari al 13% del
totale delle nozze), circa 1.500 in più rispetto al 2010, ma oltre 10 mila in
meno a confronto al picco di massimo del 2008 (36.918 matrimoni pari al 15% del
totale delle celebrazioni). Secondo un report pubblicato ieri dall’Istat, negli
ultimi anni sono diminuiti soprattutto i matrimoni misti, ovvero le nozze in
cui un coniuge è italiano e l’altro straniero: 18 mila celebrazioni nel 2011,
5.555 in meno rispetto al 2007. E a subire una drastica riduzione sono stati
quelli in cui la sposa è cittadina italiana e lo sposo è straniero (-49,2%ì). I
ricercatori spiegano questo calo soprattutto con la norma della legge sulla
sicurezza 94/2009 che vietava agli immigrati irregolari di convolare a nozze.
La sentenza della Consulta che a luglio 2011 ha dichiarato incostituzionale
quel divieto, cancellandolo, sarebbe” verosimilmente alla base della lieve
ripresa del fenomeno”. I matrimoni misti rappresentano la parte più consistente
dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (68%). La tipologia più frequente
è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa è straniera. Gli uomini italiani
che nel 2011 hanno sposato una cittadina straniera hanno nel 17,7% dei casi una
moglie rumena, nel 9,9% un’ucraina e nel 7,6% una brasiliana. Le donne italiane
che hanno sposato un cittadino straniero, invece, hanno scelto più spesso
uomini provenienti dal Marocco (10%) e dall’Albania (8,1%). I 9mila casi in cui
entrambi gli sposi sono stranieri continuano a rappresentare una minoranza (il
4,2% dei matrimoni totali) e si dimezzano quando si considerano solo quelli in
cui almeno uno dei due sposi è residente in Italia. Il nostro Paese esercita,
infatti, un’attrazione per numerosi cittadini provenienti soprattutto da paesi
a sviluppo avanzato, che lo scelgono come luogo di celebrazione delle nozze. I
più diffusi sono i matrimoni tra rumeni (864 matrimoni nel 2011, pari al 19%
del totale dei matrimoni tra sposi stranieri), seguiti dai nigeriani (567, il
12%) e dai cinesi (526 matrimoni, l’11%). All’opposto alcune comunità
immigrate, altrettanto numerose, si sposano in Italia meno frequentemente, come
ad esempio nel caso dei cittadini marocchini o albanesi. Le ragioni di questi
diversi comportamenti nuziali vanno ricercate, verosimilmente, nei
progetti migratori e nelle caratteristiche culturali proprie delle diverse
comunità. In molti casi i cittadini immigrati si sposano nel paese di origine e
i coniugi affrontano insieme l’esperienza migratoria, oppure si ricongiungono
nel nostro Paese quando uno dei due si è stabilizzato.
Scarica
ISTAT. IL MATRIMONIO IN ITALIA. Anno 2011. Testo Integrale - Tavole e grafici
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http://immigrazione.aduc.it 19 novembre 2012 |
I 66.685 detenuti nelle nostre carceri al 31 ottobre 2012 sono per lo più uomini (le donne, 2.857, rappresentano solo il 4,2% delle presenze) e italiani (provenienti soprattutto da Campania 26,3%, Sicilia 17,9%, Puglia 10,5%, Calabria 8,6%, Lombardia 7,3% e Lazio 6,5%), ma gli stranieri, 23.789, rappresentano comunque il 35,6% dei detenuti, una percentuale, stabile ormai da tempo, anche questa con pochi paragoni in Europa. E' quanto spiega il IX rapporto sulle condizioni di detenzione 'Senza Dignità' dell'Associazione Antigone, presentato oggi a Roma. Le nazionalità più rappresentate degli stranieri sono quella marocchina (19,4%), romena (15,3%), tunisina (12,7%), albanese (11,9%) e nigeriana (4,4%). Le percentuali più alte di stranieri tra i detenuti si registrano in Trentino Alto Adige (69,9%), Valle d'Aosta (68,9%) e Veneto (59,1%). Le più basse in Basilicata (12,3%), Campania (12,1%) e Molise (11,8%). "Con una sentenza del 28 aprile 2011 - ricorda Antigone - la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato incompatibile con la Direttiva rimpatri l`articolo 14, commi 5 ter e 5 quater, del Decreto Legislativo n. 286/1998, che prevedeva la detenzione in caso di mancata ottemperanza all'ordine del Questore di allontanarsi dal territorio italiano. Dopo una iniziale incertezza, si è di fatto proceduto per decreto legge alla modifica di questo reato, escludendo il ricorso al carcere. Ad oggi però la percentuale degli stranieri tra i detenuti è scesa di poco rispetto al dicembre del 2010, quando era del 36,7%". |
News ed Eventi |
29 novembre 2012 |
ITUC/CSI
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Piano d’azione ’12 x 12’ Octobre 2012 – Decembre 2013
12/18 dicembre 2012: Settimana di mobilitazione |
Il 12 dicembre 2012 è una data unica per lanciare un appello ai Governi per la ratifica della Convenzione dell’ILO 189 sulle lavoratrici e i lavoratori domestici nonché un’ottima occasione per:
• organizzare eventi pubblici (marce, petizioni ai membri del Parlamento, formazione di una catena «12 ratifiche nel 2012» di sindacalisti e lavoratori domestici, ecc..);
• diffondere, attraverso i media e i social network, il messaggio relativo alla necessità di rispettare e proteggere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore domestico nella legislazione e nella pratica. La Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI) metterà a disposizione il materiale dellamCampagna e pubblicherà aggiornamenti sulla pagina web «12 ratifiche nel 2012», su Facebook e attraverso la mailing list “12 by 12”. Segnalate le vostre attività a: equality@ituc-csi.org. Nel mondo ci sono oltre 50 milioni di lavoratori domestici impiegati come domestici nelle case di altre famiglie. I lavoratori domestici puliscono, cucinano, fanno il bucato, si prendono cura dei bambini e delle persone anziane e molto altro ancora.
• Il loro lavoro è sottovalutato, sottopagato, invisibile, non riconosciuto e non rispettato. Si tratta per la maggior parte di donne (82%), perlopiù migranti o bambine.
• In molti paesi i lavoratori domestici sono esclusi dalla legislazione in materia di lavoro e dai regimi di protezione sociale. A molti è negato il diritto, sia nella legge che nella pratica, di formare o aderire ad
un’organizzazione sindacale.
• Di conseguenza, maltrattamenti, sfruttamento, violenza, abusi fisici e sessuali sono frequenti e spesso rimangono impuniti. Nel giugno del 2011, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), ha adottato la Convenzione 189 e la Raccomandazione 201 sulle lavoratrici e i lavoratori domestici.
La Convenzione 189 riconosce a questa categoria:
• il diritto a difendere collettivamente i propri diritti e di costituire un sindacato;
• il loro diritto ad una retribuzione minima nei paesi in cui esista una tale previsione;
• il diritto ad un compenso mensile e l’accesso alla sicurezza sociale, anche nel caso di maternità;
• il diritto ad avere un giorno libero a settimana disciplinandone l’orario di lavoro;
Globalmente, la Convenzione 189 pone il lavoro domestico alla stregua di qualsiasi altro lavoro ed assicura ai lavoratori domestici un trattamento uguale a quello riconosciuto agli altri lavoratori sulla base della legislazione del lavoro.
La Convenzione è entrata in vigore a seguito della
ratifica da parte di più di due paesi.
Obiettivo 1
12 + 12 ratifiche della Convenzione 189 entro la fine del 2013 e/o adozione di riforme della legislazione in materia di lavoro che possano garantire ai lavoratori domestici quantomeno il diritto ad una retribuzione minima e l’accesso alla protezione sociale. La Campagna può dirsi a buon punto se si tiene conto della mobilitazione in 84 paesi, delle sei ratifiche della Convenzione 189 (Uruguay, Filippine, Mauritius e altre tre che devono ancora essere registrate dall’ILO: Nicaragua, Bolivia e Paraguay), dell’adozione di nuove norme in materia di lavoro in molti paesi e della prospettiva di raggiungere un numero più elevato di ratifiche entro la fine del 2012. Si consentirà in questo modo a milioni di lavoratori domestici di affrancarsi dalla povertà, dall’esclusione, dalla schiavitù e dagli abusi. Tuttavia, mantenere alta l’attenzione è fondamentale, per questo la Campagna continuerà nel 2013.
Obiettivo 2
Sindacalizzare un minimo di 12.000 + 12.000 lavoratori domestici in tutto il mondo da qui alla fine del 2013. Considerato il ruolo fondamentale che i sindacati rivestono nelle negoziazioni tripartite in materia di legislazione del lavoro e condizioni di lavoro, è importante sostenere i lavoratori domestici nella creazione di organizzazioni sindacali forti e garantire loro accesso alla formazione sul rafforzamento delle capacità e della leadership. Il numero di sindacati che riuniscono lavoratori domestici è in crescita: almeno 45 organizzazioni affiliate alla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI) hanno dichiarato di aver sindacalizzato direttamente lavoratori domestici o fornito assistenza alla loro sindacalizzazione e molti sindacati e/o organizzazioni di lavoratori domestici hanno richiesto l’affiliazione alla IDWN (International Domestic Workers Network).
Sindacalizzare e sostenere i lavoratori domestici in vista della creazione di organizzazioni sindacali forti.
Per informazioni e aggiornamenti sulla Campagna si invita a:
• consultare la pagina del sito web della Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC - CSI) sulla Campagna "12 ratifiche nel 2012": www.itc-csi.org/domestic-workers-12-by-12.html (i contributi per la mappa del mondo sulla pagina web relativa alla Campagna "12 ratifiche nel 2012" possono essere inviati a equality@ituc-csi.org );
• visitare il sito web dell’IDWN: http://www.idwn.info
• condividere gli aggiornamenti sulla pagina Facebook della Campagna "12 ratifiche nel 2012": http:/ www.facebook.com/groups/231305920281513
• iscriversi alla mailing list relativa alla Campagna "12 ratifiche nel 2012" (per le iscrizioni si prega di consultare la pagina web della Campagna "12 ratifiche nel 2012" o inviare una mail a equality@ituccsi.org)