Newsletter periodica d’informazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rassegna ad uso esclusivamente interno e gratuito, riservata agli
iscritti UIL

 

 

 

 

Anno X n. 39 del 3 dicembre 2012

 

Consultate www.uil.it/immigrazione

Aggiornamento quotidiano sui temi di interesse di cittadini e lavoratori stranieri

 

18 dicembre 2012, giornata di mobilitazione per la ratifica della Convenzione ILO 189 sul lavoro domestico

 

 

 

La Confederazione Mondiale dei sindacati ha lanciato la campagna “12 x 12. Obiettivo: la ratifica della Convenzione ILO n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. Si tratta di un dispositivo che vuole dare dignità al lavoro di 100 milioni di persone, in gran parte donne e migranti, “invisibili” per la legge in molti Paesi nel Mondo. In Italia Cgil, Cisl e Uil promuovono, per il 18 dicembre, una giornata di mobilitazione per la ratifica della Convenzione ILO sul lavoro domestico e della Convenzione ONU sui lavoratori migranti e le loro famiglie .

 

 

 

 

SOMMARIO

 

 

 

 

Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti pag. 2

 

18/12/12 – Convegno per la ratifica Conv. OIL 189 pag. 2

Cnel, 2,5 milioni di lavoratori stranieri pag. 3

 

Minidecreto flussi per 14 mila lavoratori stranieri pag. 3

 

Regolarizzazione, Inps: i contributi da pagare pag. 4

 

Rimesse per 400 miliardi di dollari ai PVS pag. 5

 

Matrimoni, aumentano i sì, specie per le coppie miste pag. 7

 

Spagna: permesso di soggiorno a chi compra casa pag. 7

 

ITUC/CSI – Piano d’azione per i lavoratori domestici pag. 8

 

 

 

A cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil

Dipartimento Politiche Migratorie

Tel. 064753292- 4744753- Fax: 064744751

E-Mail polterritoriali2@uil.



Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti


 

 

 

 

 

 

Roma, 3 dicembre 2012, 0re 09.30, Palazzo S. Chiara

Uil di Roma e del Lazio. Convegno: “Matrimoni forzati. Conoscere il fenomeno per contrastarlo”.

(Guglielmo Loy, Angela Scalzo)

Roma, 4 dicembre 2012, ore 10.00, sede OIL

Incontro con delegazione Moldava

(Giuseppe Casucci)

Roma, 4 dicembre 2012, ore 11.00, sede UNAR

Riunione cabina di regia di UNAR

(Angela Scalzo)

Roma 17 dicembre 2012, ore 16.00

Assemblea dei soci del CIR

(Giuseppe Casucci)

Roma 18 dicembre 2012, ore 09.00, sede ILO, via Panisperna 28

Convegno Cgil, Cisl e Uil per la ratifica della Convenzione ILO n. 189 sui diritti delle lavoratrici domestiche

(Guglielmo Loy, Giuseppe Casucci, Angela Scalzo)



                         ITUC logo                         

Il 18 dicembre 2012, Convegno a sostegno della ratifica della Convenzione OIL n. 189

Nella settimana dal 12 al 18 dicembre, campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema del lavoro domestico e sui contenuti della Convenzione ILO 189. Il 18 dicembre 2012, a Roma, nella giornata internazionale del migrante, Convegno sulla ratifica della Convenzione, presso la sede OIL di Roma in via Panisperna 28, dalle ore 09.30 alle 13.30.


Roma, 21 novembre 2012 - In tutto il mondo vi sono oltre 100 milioni di lavoratrici impiegate a svolgere il proprio lavoro nella casa di qualcun altro. Il loro lavoro, in molti Paesi, è sottovalutato, sottopagato, invisibile, non riconosciuto, e non rispettato. La grande maggioranza dei lavoratori domestici, sono donne e migranti. In molti paesi esse sono escluse dalla legislazione del lavoro e dai sistemi di protezione sociale. Nel giugno 2011, l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), ha adottato la Convenzione n. 189 e raccomandazione n. 201 sui lavoratori domestici, mirata a stabilire una base di diritti sociali e lavorativi. La Convenzione 189 è entrata in vigore nel 2012 dopo la ratifica dei primi due Paesi: Uruguay e Filippine. Nel corso dell’anno hanno ratificato lo stesso dispositivo anche Mauritius, Nicaragua, Bolivia e Paraguay. Per quanto riguarda il nostro Paese, abbiamo seguito con attenzione il lavoro realizzato dal Suo Ministero e relativo alla procedura di ratifica della, nonché la disponibilità e l’appoggio dato dal Governo al dispositivo stesso. Ci auguriamo pertanto che la procedura possa concludersi positivamente in tempi brevi. Nel dicembre 2011, la Confederazione Internazionale dei sindacati (ITUC –CSI), ha lanciato a livello mondiale la campagna “12 x 12”, proponendosi l’obiettivo di ottenere la ratifica della Convenzione n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. La campagna ha già ottenuto la costituzione e la mobilitazione di Comitati “12 x 12” in 81 paesi, chiedendo la ratifica della Convenzione ed il miglioramento della legislazione nazionale. I Comitati hanno intrapreso varie attività con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei politici e dei legislatori ed hanno organizzato eventi pubblici per promuovere la convenzione a sostegno dei diritti dei lavoratori domestici. In questo ambito, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato iniziative in tutta Italia, che si realizzeranno nella settimana dal 12 ed il 18 dicembre prossimi, con attività di informazione e sensibilizzazione sulla tematica del lavoro domestico e sulla necessità di ratificare quanto prima la Convenzione anche nel nostro Paese. La settimana si concluderà con un seminario centrale che si terrà il 18 dicembre 2012, presso la sede Oil di Roma in Via Panisperna, a partire dalle ore 09.00.

Alla tavola rotonda, saranno invitati i Ministri del lavoro, degli Esteri e dell’Integrazione e le controparti datoriali. Presenti i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil con delega sull’immigrazione.


 

Lavoro


Cnel, 2,5 milioni di lavoratori stranieri, ma cresce disoccupazione

Cambiare agenda: “da flussi a politiche di integrazione e lavoro”


ANSA) - ROMA, 29 NOV - Con una crescita dal 2,2% al 7,5% della popolazione straniera, due milioni e mezzo di lavoratori, che rappresentano un decimo del totale degli occupati, e che contribuiscono al 6% del Pil e promuovono il 7,4% delle imprese, l'Italia nell'arco di un decennio è diventata il quarto paese per accoglienza di immigrati nell'ambito Ue, dopo Spagna, Germania e Regno Unito. La presenza degli stranieri è caratterizzata da una crescente stabilità delle comunità, con una quota del 52% di soggiornanti di lungo periodo, centomila ricongiungimenti familiari all'anno, e circa un milione di minori, di cui 756 mila iscritti nelle scuole. I dati sono stati citati al convegno del Cnel e del ministero del Welfare 'Nuovo

orizzonte per l'immigrazione. "La presenza di stranieri è inevitabilmente elevata. Di contro - sottolinea Natale Forlani, direttore generale per l'immigrazione del ministero del Welfare al convegno del Cnel - il dibattito è ancora concentrato sui flussi, risentendo di un retaggio del passato. Il paese su questi temi ha invece bisogno di cambiare l'agenda, parlando di integrazione e lavoro, che è qualificante nel promuovere la mobilità sociale interna". Con due questioni: per la prima volta l'offerta di lavoro da parte degli immigrati supera la domanda e bisogna fare i conti aspirazioni crescenti. Negli anni della crisi - spiega il Cnel - c'é stato un incremento di oltre 5 punti percentuali (arrivata al 12%), che segna un cambiamento rispetto agli anni passati. Queste novità

"invitano a spostare l'attenzione dalla programmazione dei flussi alle politiche di integrazione basate su una maggiore capacità di favorire la mobilità interna del lavoro". "Abbiamo assistito a scelte indirizzate ad ottenere consensi in una parte del paese, piuttosto che per guardare al futuro", dice Mario Morcone, capo di gabinetto del ministero dell'Integrazione, e in primo luogo "il tema delle seconde generazioni è una questione alla quale non possiamo sottrarci".    Studi e statistiche sono da oggi pubblicate nella sezione 'ricerche' nel portale istituzionale della direzione per l'immigrazione (www.integrazionemigranti.gov.it ).


 

 

 

 

 

 


Decreto Flussi

 


Mini decreto flussi per lavoratori stranieri extra Ue per 13.850 quote

Riguarda ingressi per lavoro subordinato ed autonomo. Il decreto è comparso ieri sulla Gazzetta Ufficiale. Le domande si presentano a partire dalle ore 09.00 del prossimo 7 dicembre.


(redazionale) Roma, 23 Novembre 2012 – Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, il Governo ha emanato un mini decreto flussi mirato a rispondere agli obblighi minimi stabiliti dalla legislazione italiana e comunitaria in materia di flussi d’ingresso, e cioè le quote per le conversioni da studio a lavoro, quelle per i soggiornanti di lungo periodo, provenienti da altri Paesi della UE, che intendano vivere in Italia, quelle per i discendenti di origine italiana e, non ultime, quelle per il lavoro autonomo.

L’assenza di un decreto flussi quest’anno (a parte quello per lavoratori stagionali del 5 aprile scorso) faceva venir meno una serie di obblighi che l’Italia ha nell’ambito della legislazione dell’Unione. Negli ultimi mesi la Uil aveva scritto al Direttore per l’Immigrazione del Welfare, Natale Forlani, proprio per rilevare questa grave carenza e chiedendo di rimediare. Ora il Governo ha deciso provvedere, anche se manca un aspetto importante: quello cioè relativo alle quote privilegiate per quei Paesi d’origine con cui l’Italia ha stabilito accordi preferenziali e quote d’ingresso, in cambio della collaborazione nel contrasto dell’immigrazione irregolare.

Ecco i particolari del decreto scaricabile dalla Gazzetta Ufficiale:

“A titolo di anticipazione della programmazione dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale per l'anno 2012, cita l’art. 1 del decreto - sono ammessi in Italia, in via di programmazione transitoria, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri non comunitari entro una quota complessiva di 13.850unità”.

Questa la suddivisione:

- 2.000 permessi di soggiorno per motivi di lavoro autonomo;
- 100 pds Lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile.
- 10.500 mila quote per conversioni in permessi di soggiorno per lavoro subordinato, di cui:

  1. 4000 da permessi da lavoro stagionale;
  2. 6000 da studio tirocinio o formazione professionale;
  3. 500 da pds CE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati a cittadini di Paesi Terzi da un altro Stato Membro UE;

- 1000 pds per studio, tirocinio o formazione professionale;
- 250 pds CE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati a cittadini di Paesi Terzi da un altro Stato Membro UE

I termini per la presentazione delle domande ai sensi del presente decreto decorrono dalle ore 9,00 del quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana: e cioè il 07 dicembre 2012.



Regolarizzazione. Aboliti i codici per versare i mille euro

Da ieri l’Agenzia delle Entrate ha reso tecnicamente impossibile il pagamento del contributo forfetario. Si eviteranno problemi per i datori disinformati e truffe contro i lavoratori ancora irregolari 


Roma – 27 novembre 2012 – La regolarizzazione si è chiusa il 15 ottobre e dal giorno successivo era già impossibile spedire domande dal sito del ministero dell’Interno. Ora, a scanso di equivoci, diventa tecnicamente impossibile anche versare il contributo forfetario di mille euro chiesto ai datori di lavoro per accedere alla procedura. Il versamento andava fatto presso banche, uffici postali o agenzie di riscossione utilizzando un modello F24, all’interno dei quali andava inserito un particolare codice tributo (Redo o Resu) per identificare se si voleva regolarizzare un lavoratore domestico o di un altro settore. Una risoluzione firmata ieri dal direttore dell’Agenzia delle Entrate ha disposto la "soppressione" di quei codici tributo. Quello dell’Agenzia delle Entrate è un atto dovuto ed eviterà che qualche datore di lavoro disinformato, credendo che la regolarizzazione sia ancora aperta, versi i mille euro. Avrà però anche l’effetto di scoraggiare eventuali truffe ai danni dei lavoratori immigrati che ancora rincorrono il permesso di soggiorno, e sono pronti a pagare di tasca propria il contributo forfetario, ma anche una sostanziosa mancia a mediatori e sedicenti datori di lavoro che si dicono pronti a regolarizzarli. Solo di contributi forfettari, lo Stato ha incassato con l’ultima regolarizzazione circa 140 milioni di euro. Soldi che, conviene ricordarlo, non verranno restituiti nemmeno in caso di bocciatura delle domanda.

Elvio Pasca


 

Regolarizzazione


Sanatoria 2012, per i domestici i contributi da pagare arriveranno a casa

logo dell'Inps


Sarà l'Inps a sviluppare il calcolo dei contributi prima dell'iscrizione definitiva - A due giorni dall'apertura ufficiale della sanatoria 2012, anche l'INPS si è mossa per rilasciare una circolare importante che riguarda le posizioni fiscali e contributive dei datori di lavoro che hanno l'intenzione di regolarizzare cittadini extracomunitari.
Il contributo da versare. Dopo aver effettuato il pagamento forfettario di 1.000 euro seguendo le istruzioni date anche dal Ministero dell'Interno, e aver presentato la domanda di emersione, all'atto della convocazione presso lo Sportello Unico, il datore di lavoro dovrà dimostrare di aver assolto ad ogni obbligo a titolo retributivo, contributivo e fiscale pari ad almeno sei mesi o comunque per l’intero periodo di durata del rapporto, se maggiore. 
Il codice fiscale provvisorio. Nel caso del lavoro domestico, si dovrà utilizzare il modello EM-DOM. Dopo l'invio della domanda, l’INPS provvederà all'iscrizione d’ufficio del rapporto di lavoro domestico, nell'archivio LAV DOM, attribuendo un codice provvisorio, contraddistinto dai numeri iniziali 8912. Al lavoratore sarà assegnato un codice fiscale numerico provvisorio “8888812NNNNNNNNN” e l'Inps invierà al datore di lavoro il bollettino MAV per il pagamento dei contributi precalcolati in base ai dati dell'iscrizione della domanda.
Pagamento dei contributi. All’atto della convocazione presso lo sportello unico per l'immigrazione, per dimostrare la regolarità contributiva, il datore di lavoro dovrà quindi esibire i MAV regolarmente pagati, accompagnati dalla parte a disposizione del datore di lavoro in cui sono riportati i dati che hanno determinato l'importo, relativi al pagamento dei contributi dall'inizio del rapporto di lavoro fino all'ultimo trimestre scaduto. 
Iscrizione definitiva. Con la sottoscrizione del contratto di soggiorno non c'è l'obbligo della comunicazione dell'assunzione e pertanto dalla data di inizio del rapporto di lavoro ivi indicata, l'INPS provvederà all'iscrizione definitiva del rapporto di lavoro, rilasciando un nuovo codice e cessando d'ufficio il rapporto di lavoro iscritto provvisoriamente, contraddistinto dal codice 8912, al giorno precedente a quello indicato nel contratto di soggiorno. 
Inizio rapporto lavorativo. Nel caso in cui il datore di lavoro voglia specificare che la data d'inizio del rapporto lavorativo sia antecedente al 9 maggio 2012, potrà farlo, durante il periodo di iscrizione provvisoria, variando la data inizio o dal sito ufficiale dell'Inps. Avvenuta l’iscrizione definitiva, fermi restando i limiti di prescrizione quinquennale, i periodi di lavoro antecedenti al 9 maggio dovranno essere dichiarati compilando il mod. LD15. E' fondamentale ribadire che l'avvenuta presentazione della dichiarazione determina la sospensione dei procedimenti penali ed amministrativi per le violazioni delle norme relative all'ingresso e al soggiorno sul territorio nazionale e delle norme relative all'impiego di lavoratori, di carattere finanziario, fiscale, previdenziale e assistenziale. La sottoscrizione del contratto di soggiorno e la contestuale comunicazione obbligatoria di assunzione comportano l'estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi. 

Roma, novembre 2012, http://www.immigrazione.biz

 


 

 

 

 

 

 

Rimesse


I PVS riceveranno 400 miliardi di US € in rimesse nel 2012

Secondo un rapporto della World Bank - www.worldbank.org/migrazione


Washington 29 novembre 2012 – Il flusso di rimesse verso i PVS si prevede sarà superiore alle precedenti stime per un totale di 406 miliardi dollari quest'anno, con un incremento del 6,5 per cento rispetto al 2011, secondo un nuovo report della Banca mondiale in materia di migrazione globale e di rimesse. Rimesse verso i paesi in via di sviluppo si prevedono in crescita del 7,9 per cento nel 2013, 10,1 per cento nel 2014 e del 10,7 per cento nel 2015 per giungere a 534 miliardi dollari nel 2015. Rimesse in tutto il mondo, compresi i paesi ad alto reddito, sono previste per un totale di 534 miliardi dollari nel 2012, e destinate a crescere a 685 miliardi dollari nel 2015, secondo l’ultimo numero del Bank’s Migration and Development Brief, pubblicato oggi. Tuttavia, nonostante la crescita dei flussi di rimesse nel complesso dei Paesi in via di sviluppo, la crisi economica globale rallenta i flussi di alcune regioni, con l'Europa e l'Asia centrale e Africa sub-sahariana particolarmente colpite, mentre per l’Asia del Sud, Medio Oriente e Nord Africa (MENA) si prevede una performance migliore di quanto stimato in precedenza. I principali destinatari delle rimesse ufficialmente registrate per il 2012 sono l'India ($ 70 miliardi), la Cina ($ 66 miliardi), seguiti dalle Filippine e Messico ($ 24 miliardi ciascuno) e Nigeria ($ 21 miliardi). Altri grandi destinatari sono Egitto, Pakistan, Bangladesh, Vietnam, e Libano. In termini di percentuale sul PIL, i primi destinatari delle rimesse, nel 2011, sono stati Tagikistan (47 per cento), Liberia (31 per cento), Kirghizistan (29 per cento), Lesotho (27 per cento), Moldova (23 per cento), Nepal (22 per cento), e Samoa (21 per cento). "Anche se i lavoratori migranti sono, in larga misura, influenzati negativamente dalla crescita lenta dell'economia mondiale, i volumi delle rimesse sono rimasti notevolmente costanti, fornendo un'ancora di salvezza fondamentale non solo per le famiglie povere, ma una fonte costante e affidabile di valuta estera in molti Paesi poveri in termini di ricevimento di rimesse", ha detto Hans Timmer, direttore di Bank’s Development Prospects Group.

Regioni e paesi con un gran numero di cittadini emigrati verso i paesi esportatori di petrolio, continuano a vedere una forte crescita dei flussi di rimesse in arrivo, rispetto a coloro che sono in gran parte i lavoratori migranti concentrati nelle economie avanzate, in particolare l'Europa occidentale. Così, Asia meridionale, MENA e Asia Orientale e Pacifico, con un gran numero di lavoratori nei Paesi del Gulf Cooperation Council (GCC), sono in crescita più del previsto in termini di rimesse. Per l'Asia meridionale, le rimesse nel 2012 sono previste per un totale di 109 miliardi dollari, con un aumento del 12,5 per cento rispetto al 2011; Asia Orientale e Pacifico, stimano di attrarre 114 miliardi dollari, con un incremento del 7,2 per cento rispetto al 2011, mentre MENA si aspetta di ricevere 47 miliardi di dollari, con un incremento del 8,4 per cento rispetto all'anno precedente. Le rimesse che vanno in America Latina e nei Caraibi sono supportate da un'economia in ripresa e un mercato del lavoro in crescita negli Stati Uniti, ma moderate da una debole economia europea. La regione vedrà, quindi, una modesta crescita del 2,9 per cento nel 2012, per un totale stimato in di 64 miliardi di dollari. Al contrario, il trend delle rimesse, per l'Europa, l'Asia centrale e le regioni dell’Africa sub-sahariana, è destinato a rimanere piatto, soprattutto a causa delle contrazioni economiche nei paesi europei ad alto reddito. I flussi di rimesse verso l'Europa e l'Asia centrale sono stimati in una cifra praticamente invariata di 41 miliardi, mentre sarà di 31 miliardi dollari per l'Africa subsahariana quest'anno, anche se in entrambe le regioni si prevede una robusta ripresa dei flussi di rimesse nel 2013. "I lavoratori migranti mostrano un’enorme resistenza di fronte alla perdurante crisi economica nei paesi avanzati", ha dichiarato Dilip Ratha, responsabile migrazioni della Bank’s Migration and Remittance Unit, e principale autore del saggio su <migrazione e lo sviluppo>. "La loro agilità nel trovare un impiego alternativo, riducendo le spese personali ha impedito un loro ritorno su grande scala ai loro paesi d'origine." Nel prossimo futuro, la Banca prevede una crescita costante dei flussi delle rimesse a tutte le regioni del mondo, anche se la disoccupazione persistente in Europa e indurimento di atteggiamenti nei confronti dei lavoratori migranti in qualche posto, rimangono fattori di rischio. Un altro ostacolo alla crescita dei flussi di rimesse è l'alto costo di invio del denaro, in media 7,5 per cento nel terzo trimestre del 2012 (per i primi 20 percorsi di rimesse bilaterali) e il 9 per cento per tutti i paesi dai quali sono disponibili i dati di costo di invio del denaro. Il costo medio delle rimesse per l'Africa subsahariana è stato del 12,4 per cento, il più alto tra tutte le regioni in via di sviluppo. Il rapporto su Migrazione e Sviluppo rileva inoltre che la promessa delle “mobile remittances” deve ancora essere mantenuta, nonostante l’iperbolico uso dei telefoni cellulari in tutto il mondo in via di sviluppo. Le rimesse mandate attraverso l’uso di telefoni cellulari operano nel vuoto normativo tra regolamento finanziario e delle telecomunicazioni, con molte banche centrali che vietano i soggetti non bancari ad effettuare servizi finanziari. Le banche centrali e le autorità di telecomunicazione, quindi, necessitano di lavorare insieme per pervenire a nuove norme sulle “mobile remittances”. Il rapporto tratta anche dell'attuazione dei nuovi regolamenti sulle rimesse negli Stati Uniti e in Europa e conclude che queste norme sono suscettibili di ridurre i costi delle rimesse nel lungo periodo, aumentando la concorrenza e migliorando la protezione dei consumatori. "La comunità internazionale ha compiuto progressi in tre dei quattro settori della agenda globale sulle rimesse - i dati, i costi delle rimesse, e le rimesse/leva per l’ accesso al mercato dei capitali da parte dei paesi. Il progresso, tuttavia, è stato lento sul piano del collegamento delle rimesse all'accesso finanziario per i poveri. C'è un grande potenziale per lo sviluppo di rimesse collegate al micro-risparmio ed i regimi di micro-assicurazione per il finanziamento delle piccole e medie imprese (PMI) il finanziamento ", ha detto Ratha.Come attore chiave nel campo della migrazione e delle rimesse, la Banca Mondiale sta lavorando ad una nuova iniziativa, la Global Knowledge Partnership su migrazione e sviluppo (KNOMAD), che mira a facilitare la discussione multidisciplinare e la discussione in materia di migrazione, lo sviluppo di opzioni politiche, e assistenza ai Paesi di invio e di ricezione delle rimesse, al fine di attuare politiche pilota.La World Bank continua anche a fare notevoli progressi nello sviluppo di strumenti di finanziamento capaci di far leva a favore dello sviluppo nazionale, anche attraverso il giusto uso di migrazione rimesse . I “diaspora bonds” possono essere un potente strumento per incrementare il risparmio della diaspora, al fine di finanziare specifici progetti del settore pubblico e privato, nonché per contribuire a migliorare il profilo del debito del paese di destinazione. La Banca ha inoltre istituito una diaspora Bond Task Force Task al fine di fornire assistenza tecnica ai paesi interessati per l'attuazione di “obbligazioni della diaspora” a finanziamento di progetti di sviluppo. Il rapporto su “ migrazione e lo sviluppo” e gli ultimi dati su migrazione e rimesse sono disponibili sul sito: www.worldbank.org/migrazione .


 

Società


Logo istat.it

Matrimoni. Aumentano i “sì” con almeno uno sposo straniero

L'anno scorso 18 mila unioni miste, 9 mila tra immigrati. Superata la battuta d'arresto dovuta al divieto di matrimonio per i clandestini. I dati dell’ Istat 


Roma – 29 novembre 2012 - Dopo la battuta d’arresto registrata tra il 2008 e il 2010, tornano a crescere, ma solo lievemente, i matrimoni con almeno uno sposo straniero. Nel 2011 ne sono stati celebrati quasi 27 mila (pari al 13% del totale delle nozze), circa 1.500 in più rispetto al 2010, ma oltre 10 mila in meno a confronto al picco di massimo del 2008 (36.918 matrimoni pari al 15% del totale delle celebrazioni). Secondo un report pubblicato ieri dall’Istat, negli ultimi anni sono diminuiti soprattutto i matrimoni misti, ovvero le nozze in cui un coniuge è italiano e l’altro straniero: 18 mila celebrazioni nel 2011, 5.555 in meno rispetto al 2007. E a subire una drastica riduzione sono stati quelli in cui la sposa è cittadina italiana e lo sposo è straniero (-49,2%ì). I ricercatori spiegano questo calo soprattutto con la norma della legge sulla sicurezza 94/2009 che vietava agli immigrati irregolari di convolare a nozze. La sentenza della Consulta che a luglio 2011 ha dichiarato incostituzionale quel divieto, cancellandolo, sarebbe” verosimilmente alla base della lieve ripresa del fenomeno”. I matrimoni misti rappresentano la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (68%). La tipologia più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa è straniera. Gli uomini italiani che nel 2011 hanno sposato una cittadina straniera hanno nel 17,7% dei casi una moglie rumena, nel 9,9% un’ucraina e nel 7,6% una brasiliana. Le donne italiane che hanno sposato un cittadino straniero, invece, hanno scelto più spesso uomini provenienti dal Marocco (10%) e dall’Albania (8,1%). I 9mila casi in cui entrambi gli sposi sono stranieri continuano a rappresentare una minoranza (il 4,2% dei matrimoni totali) e si dimezzano quando si considerano solo quelli in cui almeno uno dei due sposi è residente in Italia. Il nostro Paese esercita, infatti, un’attrazione per numerosi cittadini provenienti soprattutto da paesi a sviluppo avanzato, che lo scelgono come luogo di celebrazione delle nozze. I più diffusi sono i matrimoni tra rumeni (864 matrimoni nel 2011, pari al 19% del totale dei matrimoni tra sposi stranieri), seguiti dai nigeriani (567, il 12%) e dai cinesi (526 matrimoni, l’11%). All’opposto alcune comunità immigrate, altrettanto numerose, si sposano in Italia meno frequentemente, come ad esempio nel caso dei cittadini marocchini o albanesi. Le ragioni di questi diversi comportamenti nuziali vanno ricercate, verosimilmente, nei progetti migratori e nelle caratteristiche culturali proprie delle diverse comunità. In molti casi i cittadini immigrati si sposano nel paese di origine e i coniugi affrontano insieme l’esperienza migratoria, oppure si ricongiungono nel nostro Paese quando uno dei due si è stabilizzato.

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ISTAT. IL MATRIMONIO IN ITALIA. Anno 2011. Testo Integrale  
Tavole e grafici


 

 ITALIA - Italia - Carceri. Rapporto Antigone: 35,6% stranieri

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http://immigrazione.aduc.it 19 novembre 2012

I 66.685 detenuti nelle nostre carceri al 31 ottobre 2012 sono per lo più uomini (le donne, 2.857, rappresentano solo il 4,2% delle presenze) e italiani (provenienti soprattutto da Campania 26,3%, Sicilia 17,9%, Puglia 10,5%, Calabria 8,6%, Lombardia 7,3% e Lazio 6,5%), ma gli stranieri, 23.789, rappresentano comunque il 35,6% dei detenuti, una percentuale, stabile ormai da tempo, anche questa con pochi paragoni in Europa. E' quanto spiega il IX rapporto sulle condizioni di detenzione 'Senza Dignità' dell'Associazione Antigone, presentato oggi a Roma. Le nazionalità più rappresentate degli stranieri sono quella marocchina (19,4%), romena (15,3%), tunisina (12,7%), albanese (11,9%) e nigeriana (4,4%). Le percentuali più alte di stranieri tra i detenuti si registrano in Trentino Alto Adige (69,9%), Valle d'Aosta (68,9%) e Veneto (59,1%). Le più basse in Basilicata (12,3%), Campania (12,1%) e Molise (11,8%). "Con una sentenza del 28 aprile 2011 - ricorda Antigone - la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato incompatibile con la Direttiva rimpatri l`articolo 14, commi 5 ter e 5 quater, del Decreto Legislativo n. 286/1998, che prevedeva la detenzione in caso di mancata ottemperanza all'ordine del Questore di allontanarsi dal territorio italiano. Dopo una iniziale incertezza, si è di fatto proceduto per decreto legge alla modifica di questo reato, escludendo il ricorso al carcere. Ad oggi però la percentuale degli stranieri tra i detenuti è scesa di poco rispetto al dicembre del 2010, quando era del 36,7%".


 

ImmigrazioneOggi

News ed Eventi

29 novembre 2012
Save the Children: condizioni proibitive al Centro di accoglienza di Lampedusa. La denuncia: gli enti locali non accolgono senza la certezza dei fondi del Ministero.

330 materassi per 879 immigrati. I minori non accompagnati sono 123, 17 i bambini con i genitori di cui 4 neonati.


29 novembre 2012
Matrimoni misti ma con donna straniera. 18mila unioni nel 2011, i tre quarti con uomo italiano. 

Romene e ucraine su tutte nella graduatoria delle nozze.


29 novembre 2012
Abruzzo: nasce a Pescara il primo sportello regionale contro la discriminazione.

Presentata l’iniziativa per orientare e accompagnare le vittime straniere nel percorso di tutela.


29 novembre 2012
Bercerò (Parma): volantino del sindaco in albanese e romeno per invitare i giovani a “non bighellonare” e aiutare la comunità con il volontariato.

Per il primo cittadino “nessun intento razzista ma solo un messaggio che, ci auguriamo, possa prevenire ogni episodio di illegalità”.


28 novembre 2012
Riprendono gli sbarchi, mille arrivi nell’ultima settimana. Cancellieri: “fenomeno epocale”.

Sono 27.500 gli immigrati ospiti delle strutture, 3.000 i rimpatri assistiti effettuati. Ieri l’audizione del ministro dell’Interno alla Commissione diritti umani del Senato.


28 novembre 2012
Terzi: l’inclusione scolastica “una delle principali sfide da affrontare”.

Intervento del ministro degli Esteri all’International Forum for Child Welfare.


28 novembre 2012
Integrazione nella Ue: Olanda e Germania i Paesi meno esigenti, il Regno Unito quello che manca di strategie di integrazione.

Presentato lo studio del Cnel “Dall’ammissione all’inclusione: verso un approccio integrato? Un percorso di approfondimento comparativo a partire da alcune recenti esperienze europee”.


27 novembre 2012
Flussi ingresso non stagionali 2012, procedura on line aperta dalle ore 9 del 7 dicembre. Circolare congiunta dei ministeri Interno-Lavoro con le modalità operative.

La presentazione delle domande si concluderà alle ore 24 del 30 giugno 2013, autorizzati 13.850 ingressi. Precompilazione dei moduli dalle ore 8 del 4 dicembre.


27 novembre 2012
Rosarno: inizia la stagione degli agrumi e la tendopoli va in crisi.

Appello degli enti locali e delle organizzazioni umanitarie alla Regione Calabria per attuare iniziative urgenti.

 

ITUC/CSI

 


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Lavoratori domestici

Piano d’azione

’12 x 12’

Octobre 2012 – Decembre 2013

 

12/18 dicembre 2012: Settimana di mobilitazione


Il 12 dicembre 2012 è una data unica per lanciare un appello ai Governi per la ratifica della Convenzione dell’ILO 189 sulle lavoratrici e i lavoratori domestici nonché un’ottima occasione per:

• organizzare eventi pubblici (marce, petizioni ai membri del Parlamento, formazione di una catena «12 ratifiche nel 2012» di sindacalisti e lavoratori domestici, ecc..);

• diffondere, attraverso i media e i social network, il messaggio relativo alla necessità di rispettare e proteggere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore domestico nella legislazione e nella pratica. La Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI) metterà a disposizione il materiale dellamCampagna e pubblicherà aggiornamenti sulla pagina web «12 ratifiche nel 2012», su Facebook e attraverso la mailing list “12 by 12”. Segnalate le vostre attività a: equality@ituc-csi.org. Nel mondo ci sono oltre 50 milioni di lavoratori domestici impiegati come domestici nelle case di altre famiglie. I lavoratori domestici puliscono, cucinano, fanno il bucato, si prendono cura dei bambini e delle persone anziane e molto altro ancora.

• Il loro lavoro è sottovalutato, sottopagato, invisibile, non riconosciuto e non rispettato. Si tratta per la maggior parte di donne (82%), perlopiù migranti o bambine.

• In molti paesi i lavoratori domestici sono esclusi dalla legislazione in materia di lavoro e dai regimi di protezione sociale. A molti è negato il diritto, sia nella legge che nella pratica, di formare o aderire ad

un’organizzazione sindacale.

• Di conseguenza, maltrattamenti, sfruttamento, violenza, abusi fisici e sessuali sono frequenti e spesso rimangono impuniti. Nel giugno del 2011, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), ha adottato la Convenzione 189 e la Raccomandazione 201 sulle lavoratrici e i lavoratori domestici.

La Convenzione 189 riconosce a questa categoria:

• il diritto a difendere collettivamente i propri diritti e di costituire un sindacato;

• il loro diritto ad una retribuzione minima nei paesi in cui esista una tale previsione;

• il diritto ad un compenso mensile e l’accesso alla sicurezza sociale, anche nel caso di maternità;

• il diritto ad avere un giorno libero a settimana disciplinandone l’orario di lavoro;

Globalmente, la Convenzione 189 pone il lavoro domestico alla stregua di qualsiasi altro lavoro ed assicura ai lavoratori domestici un trattamento uguale a quello riconosciuto agli altri lavoratori sulla base della legislazione del lavoro.

La Convenzione è entrata in vigore a seguito della

ratifica da parte di più di due paesi.

Obiettivo 1

12 + 12 ratifiche della Convenzione 189 entro la fine del 2013 e/o adozione di riforme della legislazione in materia di lavoro che possano garantire ai lavoratori domestici quantomeno il diritto ad una retribuzione minima e l’accesso alla protezione sociale. La Campagna può dirsi a buon punto se si tiene conto della mobilitazione in 84 paesi, delle sei ratifiche della Convenzione 189 (Uruguay, Filippine, Mauritius e altre tre che devono ancora essere registrate dall’ILO: Nicaragua, Bolivia e Paraguay), dell’adozione di nuove norme in materia di lavoro in molti paesi e della prospettiva di raggiungere un numero più elevato di ratifiche entro la fine del 2012. Si consentirà in questo modo a milioni di lavoratori domestici di affrancarsi dalla povertà, dall’esclusione, dalla schiavitù e dagli abusi. Tuttavia, mantenere alta l’attenzione è fondamentale, per questo la Campagna continuerà nel 2013.

Obiettivo 2

Sindacalizzare un minimo di 12.000 + 12.000 lavoratori domestici in tutto il mondo da qui alla fine del 2013. Considerato il ruolo fondamentale che i sindacati rivestono nelle negoziazioni tripartite in materia di legislazione del lavoro e condizioni di lavoro, è importante sostenere i lavoratori domestici nella creazione di organizzazioni sindacali forti e garantire loro accesso alla formazione sul rafforzamento delle capacità e della leadership. Il numero di sindacati che riuniscono lavoratori domestici è in crescita: almeno 45 organizzazioni affiliate alla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI) hanno dichiarato di aver sindacalizzato direttamente lavoratori domestici o fornito assistenza alla loro sindacalizzazione e molti sindacati e/o organizzazioni di lavoratori domestici hanno richiesto l’affiliazione alla IDWN (International Domestic Workers Network).

Sindacalizzare e sostenere i lavoratori domestici in vista della creazione di organizzazioni sindacali forti.

Per informazioni e aggiornamenti sulla Campagna si invita a:

• consultare la pagina del sito web della Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC - CSI) sulla Campagna "12 ratifiche nel 2012": www.itc-csi.org/domestic-workers-12-by-12.html (i contributi per la mappa del mondo sulla pagina web relativa alla Campagna "12 ratifiche nel 2012" possono essere inviati a equality@ituc-csi.org );

• visitare il sito web dell’IDWN: http://www.idwn.info

• condividere gli aggiornamenti sulla pagina Facebook della Campagna "12 ratifiche nel 2012": http:/ www.facebook.com/groups/231305920281513

• iscriversi alla mailing list relativa alla Campagna "12 ratifiche nel 2012" (per le iscrizioni si prega di consultare la pagina web della Campagna "12 ratifiche nel 2012" o inviare una mail a equality@ituccsi.org)