14 dicembre 2012

Riccardi: "Abbiamo bisogno degli immigrati per ricostruire l'Italia"
Stranieri in Italia, 14-12-2012
Firenze, 14 dicembre 2012 - ''Noi italiani accogliamo gli immigrati non perche' siamo buoni, ma perche' abbiamo bisogno di voi per ricostruire l'Italia di domani, affinche' diventi un Paese in cui integrazione deve essere la parola chiave. C'e' stata troppa predicazione dell'odio, troppa predicazione di razzismo che ha seminato in menti malate, in cuori sconvolti, germi che hanno portato a compiere atti assurdi''.
Lo ha detto il ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, in un videomessaggio inviato alla cerimonia di commemorazione per l'uccisione di due senegalesi a opera del razzista Gianluca Casseri, avvenuta il 13 dicembre del 2011.
''Oggi noi guardiamo il futuro in altro modo, guardiamo il futuro insieme, con voi senegalesi - ha aggiunto Riccardi - guardiamo il futuro con gli uomini e le donne che, anche se non sono nati in Italia, vogliono vivere in Italia e vogliono che i loro figli crescano in Italia.
E' un motivo di dolore e di dispiacere per me che in questo anno, in questo ultimo anno della legislatura, non sia stato possibile arrivare alla concessione della cittadinanza italiana ai vostri figli, ai figli dei senegalesi, ai figli degli immigrati nati in Italia che crescono con i nostri bambini e pensano al loro futuro in Italia. Sara' uno dei primi passi che dovremmo fare nella prossima legislatura in Italia''.



Profughi dal nord Africa, si va verso la proroga dell’accoglienza “per i primi mesi del prossimo anno”.
È quanto ha dichiarato il direttore Immigrazione del Ministero del lavoro, Natale Forlani.
Immigrazioneoggi, 14-12-2012
“Nell’immediato il Ministero dell’interno ha già comunicato di prevedere una proroga del sistema di assistenza per i primi mesi del prossimo anno e stiamo preparando un’intesa tra Ministero dell’interno e lavoro per un piano di inserimento socio lavorativo”. È quanto ha affermato Natale Forlani, direttore generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, a margine del convegno su Lavoro e integrazione dei migranti che si è svolto ieri a Roma, sulle sorti dei quasi 20 mila migranti provenienti dal Nord Africa dopo il 31 dicembre, data di scadenza dello stato di emergenza indetto dal Governo.
“Non può continuare il modello dell’emergenza che è stato impostato per affrontare gli arrivi dal Nord Africa, un modello tra l’altro anche molto costoso – ha spiegato Forlani. – Il tema adesso è dare una soluzione alle persone che hanno a vario titolo richiesto protezione internazionale”.
Il dirigente del Ministero del lavoro ha poi assicurato che gli immigrati “non resteranno per strada” perché “abbiamo sempre fatto fronte alle difficoltà e sono fiducioso per la prima parte dell’anno. Il Ministero dell’interno ha comunicato che il tema è affrontato. Il vero problema ora è mettere in campo rapidamente le azioni che consentano la fuoriuscita dal sistema dell’accoglienza”.



Cassazione: dire “gli zingari sono delinquenti” è razzismo
CIRDI, 14-12-2012
Roma – Affermare che gli zingari sono “delinquenti“, “assassini” e “canaglie” e’ espressione di discriminazione razziale. Lo sottolinea la Cassazione, annullando con rinvio la sentenza con cui la Corte d’appello di Trento aveva assolto un imputato, all’epoca dei fatti consigliere comunale del capoluogo trentino, finito sotto processo per un intervento, tenuto durante una seduta consiliare, con cui, secondo l’accusa, aveva diffuso “idee fondate sull’odio e sulla discriminazione razziale nei confronti delle comunita’ Rom e Sinti”.
I giudici del merito avevano assolto l’imputato ritenendo che, nel caso in esame, non si potesse parlare di propaganda di idee fondate sulla superiorita’ o sull’odio razziale ed etnico, ma piuttosto di diffamazione. Del tutto diversa la tesi della Cassazione, secondo la quale, nell’intervento del consigliere comunale, vanno evidenziate note razziste, come sollecitato dal pg di Trento il cui ricorso e’ stato accolto dalla Suprema Corte. Il discorso tenuto in Consiglio comunale dall’imputato riguardava, in particolare, la mancata frequenza della scuola da parte dei bambini nomadi: in un punto del suo intervento, il consigliere aveva parlato di “sedicente cultura” e “discutibili tradizioni”, manifestando l’idea di fondo secondo cui “l’unica possibilita’ di salvezza per i bambini di detta etnia era quella di sottrarli alle famiglie d’origine”, si legge nella sentenza n.47894, della prima sezione penale, operando un vero e proprio “sequestro di Stato”. Per la Suprema Corte, “l’elemento che caratterizza la fattispecie e’ la propaganda discriminatoria, intesa come diffusione di una idea di avversione tutt’altro che superficiale, non gia’ indirizzata verso un gruppo di zingari (magari quelli dediti ai furti), ma verso tutti gli zingari indicati come assassini, ladri, pigri, canaglie, aguzzini e via dicendo, quindi verso il loro modo di essere, verso la loro etnia evocata espressamente, avversione apertamente argomentata sulla ritenuta diversita’ e inferiorita’”. La Cassazione, nelle sue motivazioni, ricorda anche la sentenza con cui la stessa Corte, nel 2009, confermo’ la condanna, tra gli alti, del sindaco di Verona, Flavio Tosi, per i manifesti diffusi nella citta’ scaligera, con scritto ‘via gli zingari da casa nostra’. Inoltre, gli ‘ermellini’ ribadiscono che “la funzione di consigliere comunale non legittima sicuramente, in esplicazione del mandato elettorale, di esprimersi con frasi di generalizzazione” espressive di “inferiorita’ legate alla cultura e tradizioni di un popolo”. L’assembla del Consiglio comunale, infine, e’ “di norma pubblica”, ed i suoi lavori “sono per lo piu’ oggetto di diffusione ad opera dei mezzi informativi”, rileva la Corte, “ma anche in caso contrario nulla verrebbe meno per l’integrazione dell’ipotesi delittuosa attesa l’apertura al pubblico dei lavori del Consiglio comunale”.
Sulla base dei principi fissati dalla Cassazione, sara’ la Corte d’appello di Brescia a riesaminare la vicenda.
Fonte: Unar.it



Roma ancora capitale dell’immigrazione, aumentano però gli stranieri disoccupati.
Presentato il nono rapporto dell’Osservatorio romano sulle migrazioni della Caritas di Roma.
Immigrazioneoggi, 14-12-2012
542 mila stranieri nel Lazio, 442 mila nella provincia di Roma l’85% dei quali presenti nel Comune capoluogo. Dopo quattro anni di crisi economica, l’area romana si conferma quella a maggiore presenza straniera, in aumento anche in quanto attrattiva di nuovi flussi, come è emerso nel corso del 2011 e in occasione del provvedimento di emersione di settembre-ottobre 2012 (13.815 domande in provincia di Roma su un totale di 134.576 in Italia).
Sono i dati che emergono dalla nona edizione dell’Osservatorio romano sulle migrazioni, il rapporto curato dalla Caritas di Roma in collaborazione con la Camera di commercio di Roma e la Provincia di Roma e presentato ieri nella capitale.
Pur essendo aumentato il numero delle presenze e degli occupati, è peggiorata l’economia, specialmente nel 2011. Tra il 2007 e il 2011 il tasso di occupazione della popolazione straniera ha perso nell’area romana 2,4 punti. Non si tratta, comunque, di una resa, come attesta la crescita dell’imprenditoria immigrata, indice di una crescente integrazione nell’economia locale e di una crescita professionale. Secondo i tre organismi “l’eccessiva enfatizzazione sulle misure coercitive necessita di essere superata con una visione più globale e più realistica, che valorizzi le potenzialità degli immigrati. Solo essendo internazionali, interculturali e interreligiose, le nostre città potranno configurarsi come città aperte”.



Calabria: A rischio tendopoli immigrati Rosarno
il Lametino.it, 13-12-2012
Reggio Calabria, 13 dicembre - Rischia di diventare esplosiva sul piano delle condizioni igienico - sanitarie e dell'ordine pubblico la situazione della tendopoli di San Ferdinando di Rosarno dove attualmente vivono mille immigrati extracomunitari africani a fronte di una capienza di 250. A lanciare l'allarme è il sindaco del comune della Piana di Gioia Tauro, Domenico Madafferi. "Ho chiesto un'ispezione sanitaria per verificare le condizioni della struttura - dice Madafferi che stamani è sul posto - dopodiché emetterò un'ordinanza di sgombero e poi presenterò le mie dimisssioni. So che mi farò molti nemici ma non ho altra scelta. Quello che è successo quasi tre anni fa a Rosarno è niente rispetto a ciò che potrebbe accadere qui a San Ferdinando. Mi sono rivolto ai ministri dell'Interno e della Cooperazione, alla Presidenza della Repubblica oltre che alla Regione. Nessuno mi ha risposto con l'eccezione del solo prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli". "Sono solo - aggiunge il sindaco - a gestire questa vera e propria emergenza. Ditemi voi come può un paese di 4 mila abitanti, uscito da poco da due gestioni commissariali per infiltrazioni mafiose, e con un solo vigile urbano in servizio gestire una situazione del genere. Non ci sono, al momento, particolari problemi ma qualche mese fa qui si è verificato un omicidio". La situazione è poi aggravata dalla mancanza di lavoro: molti degli immigrati che provengono in gran parte da paesi come Senegal e Burkina Faso non riescono a trovare occupazione nella raccolta degli agrumi per la crisi e le difficoltà vissute dal settore. Attorno alla tendopoli sono sorte altre 120 baracche abusive.

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