04 dicembre 2012

Flussi d’ingresso 2012: da questa mattina disponibili i moduli per la precompilazione.
L’invio dei moduli per aggiudicarsi una delle 13.850 quote previste è possibile dal 7 dicembre.
Immigrazione oggi, 04-12-2012
Dalle ore 8 di questa mattina è possibile compilare, attraverso il sito del Ministero dell’interno https://nullaostalavoro.interno.it/Ministero/index2.jsp, la modulistica per cercare di aggiudicarsi una delle 13.850 quote previste dal DPCM 16 ottobre 2012 (di cui 2.000 per lavoro autonomo, 100 per cittadini latinoamericani di origine italiana, 4.000 per cittadini stranieri che abbiano completato i programmi di formazione e di istruzione nel Paese di origine, quota già prevista dal decreto flussi stagionali 2012, e 11.750 per conversioni di permessi di soggiorno).
Una volta registrati, si entra nel sistema con le proprie email e password e si compila il modello, che varia in base alle singole situazioni:
• modelli A-DOM e B-SUB per i lavoratori di origine Italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile;
• modello VA conversioni dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale in permesso di lavoro subordinato;
• modello VB conversioni dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale in lavoro subordinato;
• modello Z conversione dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale in lavoro autonomo;
• modello LS conversioni dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro dell’Ue in permesso di lavoro subordinato;
• modello LS2 conversioni dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro dell’Ue in lavoro autonomo;
• Modello LS1 richiesta di nulla osta al lavoro domestico per stranieri in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
Ed infine il modulo di riferimento per presentare istanze per l’assunzione di lavoratori inseriti in progetti speciali come previsto nel DPCM 16 ottobre 2012:
• modello BPS richiesta nominativa di nulla osta riservata all’assunzione di lavoratori inseriti nei progetti speciali.
Il Ministero comunica che per questo modello, essendo già disponibile all’interno della sezione riservata al Decreto flussi stagionali 2012, non sarà prevista la pre-compilazione ma continuerà ad essere disponibile, a partire dalle ore 9:00 del 7 dicembre 2012, all’interno della sezione del Decreto flussi 2012.
Si ricorda che per ora è possibile solo compilare e salvare il modello. Per l’invio è necessario attendere il 7 dicembre.
(Maria Rita Porceddu)



Reati minori e nessuna pericolosità? Sì alla sanatoria colf e badanti
La Stampa, 04-11-2012
Il soggetto è stato condannato per reati minori? È stato accertato che il soggetto non sia un pericolo per la società? Allora l’immigrato può beneficiare della regolarizzazione prevista per colf e badanti.
Per regolarizzare un immigrato condannato per un reato minore, secondo la sanatoria colf e badanti, è sufficiente accertare la sua non pericolosità sociale. Lo ha affermato la Corte Costituzionale con la sentenza n. 172.
Il caso. Il Tar Marche e il Tar Calabria denunciano l’illegittimità costituzionale dell’art. 1-ter, comma 13, lettera c), d.l. n. 78/2009 (convertito in legge n. 102/2009), nella parte in cui fa derivare automaticamente il rigetto dell’istanza di regolarizzazione del lavoratore extracomunitario dalla condanna nei suoi confronti per uno dei reati per i quali è previsto l’arresto facoltativo in flagranza (art. 381 c.p.p.), senza il previo accertamento, da parte della p.a., della pericolosità sociale del reo.
Secondo i giudici dei due Tar, la norma viola il principio di uguaglianza escludendo gli immigrati che, magari disperati e in condizioni di indigenza, hanno commesso reati minori.
Pericolosità del soggetto è da valutare nel caso concreto. In sostanza, la commissione del reato potrebbe non essere sicuramente sintomatica della pericolosità sociale del medesimo. È la Pubblica Amministrazione che deve, caso per caso, provvedere ad accertare che il reo rappresenti una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato. In caso contrario, sostiene la Consulta, i primi ad essere penalizzati potrebbero essere le persone che hanno bisogno di colf o badanti. «È notorio – specifica la Corte Costituzionale – che, soprattutto quando tale attività sia stata svolta per un tempo apprezzabile, può instaurarsi un legame peculiare e forte con chi ha bisogno di assistenza costante e che, quindi, può essere leso da un diniego disposto in difetto di ogni valutazione in ordine alla effettiva imprescindibilità e proporzionalità dello stesso rispetto all’esigenza di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato».
Soprattutto se la condanna non è definitiva. Poi, entrando ancor più nel merito dalla questione, la Corte Costituzionale ha sottolineato che «l’arbitrarietà di tale disciplina risulta ancora più palese in relazione al caso, oggetto dell’ordinanza del Tar per la Calabria, di pronuncia di una sentenza non definitiva di condanna per uno dei reati contemplati da detta norma».
Pertanto, adesso, i due tribunali amministrativi dovranno valutare se gli immigrati, che hanno chiesto la regolarizzazione, siano o meno pericolosi.



Immigrati: Ocse, integrazione ok ma problemi per lavoro e istruzione
(ASCA) - Parigi, 3 dic - I Paesi dell'Ocse hanno fatto molti progressi negli ultimi dieci anni per aiutare gli immigrati nell'integrazione ma resta ancora molto da fare, in particolare sul fronte del lavoro, inserimento a scuola dei bambini e l'accesso delle donne immigrate nel mondo del lavoro. E' quanto emerge da un Rapporto dell'Ocse che ha messo a confronto i processi d'integrazione degli immigrati e come i paesi dell'Ocse negli ultimi 10 anni hanno affrontando la questione.
Nel 2010 nei paesi Ocse gli immigrati rappresentano quasi una persona su dieci, in aumento di un quarto dal 2000. La quota di immigrati in Spagna e' invece triplicata tra il 2000 e il 2010, e piu' che raddoppiato in Islanda e Irlanda.
Soltanto alcuni paesi non hano visto un forte incremento, come la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti.
Molti paesi hanno attirato immigrati altamente qualificati, un obiettivo fondamentale della loro politica di immigrazione. Australia, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e il Regno Unito hanno tutti visto un forte aumento della percentuale di istruzione universitaria dei laureati tra gli immigrati. Ma i paesi dell'Europa meridionale e in Irlanda hanno visto un forte calo della quota di persone di cultura elevata.
Molti figli di immigrati si trovano ai margini del mercato del lavoro, sottolinea l'Ocse, ma i livelli di istruzione superiore hanno comunque contribuito a promuovere l'occupazione tra gli immigrati. I tassi di occupazione sono aumentati in quasi tutti i paesi negli ultimi dieci anni raggiungendo una media di circa il 65%. In Germania, il tasso di occupazione degli immigrati sono aumentati dal 57% del 2000 al 64% nel 2010, e dal 62% nel Regno Unito, a poco piu' del 66%. Gli incrementi sono stati particolarmente accentuati tra le donne immigrate. Tuttavia le lacune nei confronti delle donne nate nel Paese rimangono grandi in molti paesi europei dell'Ocse, in particolare in Svezia, Belgio e Paesi Bassi.
Solo nei paesi colpiti dalla crisi si registrano tassi di lavoro inferiori tra gli immigrati: negli Stati Uniti, dal 70% al 67% e in Spagna dal 62% al 57%.

 

Accesso alla cittadinanza: un dossier della Commissione Europea
CIRDI, 04-12-2012
Il 20 novembre scorso è stato pubblicata la terza parte del rapporto EWSI “Accesso alla cittadinanza per le persone di Stati terzi”, curato dal Migration Policy Group, responsabile del portale della Commissione “European European Web Site on Integration“. Il sito si propone di migliorare l’efficacia delle pratiche e delle politiche di integrazione all’interno dell’Unione Europea, attraverso una maggiore condivisione di strategie e buone prassi: proprio per questo, il MPG redige i rapporti “Special Features”, che vogliono creare un legame tra le informazioni contenute nel sito dell’EWSI e le novità e gli aggiornamenti presenti, dando inoltre maggiore diffusione e visibilità alle informazioni rilevanti.
Questa parte del rapporto Special Features, che arriva dopo le tematiche “I migranti e il volontariato” e “Il ricongiungimento familiare”, è concentrata sull’accesso alla cittadinanza, tema sempre più frequente all’interno dei dibattiti politico-sociali dei Paesi dell’Unione Europea, oltre che argomento particolarmente discusso durante le recenti campagne elettorali. Interessante comparare le politiche nazionali dei diversi Paesi europei, fra cui l’Italia  – 19° in Europa per concessione di cittadinanza, in  materia di accesso alla cittadinanza.

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