Comunicare lĠimmigrazione

Un manuale ad uso degli operatori della comunicazione promosso dal Ministero del Lavoro

presentato oggi alla Sapienza Universitˆ di Roma

Comunicato Stampa

            Conoscere non basta, bisogna anche comunicare. Questa idea  alla base della pubblicazione presentata oggi, realizzata dalla Cooperativa Lai-momo (editrice della rivista Africa e Mediterraneo) e dal Centro Studi e Ricerche Idos (Roma), lo stesso che si occupa del ÒDossier Statistico ImmigrazioneÓ. Di immigrazione si  trattato anche questa volta, perchŽ il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dellĠImmigrazione e delle Politiche di integrazione, attraverso il finanziamento con il Fondo Europeo per lĠIntegrazione di cittadini di Paesi Terzi, ha sostenuto la realizzazione di un manuale ad uso degli operatori della comunicazione. Conoscere bene lĠimmigrazione e comunicarla in maniera corretta: questa lĠavvertenza sottolineata dallĠOrdine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa con la ÒCarta di RomaÓ del 2008. Il presente volume, che unisce lĠefficacia della grafica a una esposizione corretta dei vari temi trattati, vuole essere un sussidio a disposizione dei giornalisti per raggiungere tale obiettivo e fa parte del pi ampio progetto ÒCo-in. Comunicare lĠintegrazioneÓ, che prevede sei seminari territoriali rivolti ai giornalisti e una spring school per gli allievi delle scuole di giornalismo.

 

            LĠimmigrazione viene affrontata a tutto campo, dal contesto europeo a quello italiano, a quelli territoriali. Dei 32 milioni di stranieri presenti nellĠUE (che salgono a quasi 50milioni tenendo conto di quelli diventati nel contempo cittadini di uno dei 27 Stati membri), allĠItalia spetta la quota di quasi 1/6 (5 milioni di presenze). Diventata un fenomeno di massa a partire dagli anni Ġ90, lĠimmigrazione negli anni Duemila  cresciuta fino a superare i 3 milioni di persone, con flussi simili a quelli che, nellĠimmediato dopoguerra, vedevano gli italiani fuggire da unĠItalia distrutta e senza lavoro.

            Il manuale guida nella rivisitazione cronologica delle leggi sullĠimmigrazione, da quella del 1986, approvata con una maggioranza quasi plebiscitaria, a quelle man mano pi contrastate del 1990, 1995, 1998, 2002 e 2009, anni nei quali sono sempre state varate anche delle regolarizzazioni, non essendo state le quote ufficiali stabilite in precedenza in grado di assorbire e incanalare tutte le persone che di fatto si inserivano nel mercato occupazionale. Anche se la crisi di questi ultimi anni ha portato a una riduzione delle quote annuali (lĠultima previsione  stata di 98.000 unitˆ a dicembre 2009), la popolazione straniera ha continuato a crescere a seguito dei ricongiungimenti familiari (attorno ai 100.000 allĠanno, un poĠ meno nel 2010) e delle nuove nascite (quasi 80.000 ogni anno). Le acquisizioni di cittadinanza nel 2010 hanno superato le 60.000 unitˆ, includendovi anche i minori nati in Italia che hanno presentato la domanda al compimento del 18Ħ anno di etˆ. Gli oltre 2 milioni di lavoratori, i 229.000 cittadini stranieri titolari dĠimpresa, il pluralismo religioso (con 2,5 milioni di cristiani e 1,4 milioni di musulmani), gli oltre 700.000 alunni iscritti nelle scuole italiane, i 21.000 matrimoni misti, mostrano come lĠimmigrazione sia diventata un fenomeno di portata nazionale, seppure con impatti differenziati per territorio: si va dal 61,3% del Nord al 25,2% del Centro e al 13,5% del Meridione. LĠIstat prevede che la presenza straniera nel futuro  destinata ad aumentare, fino a diventare un sesto della popolazione complessiva nel 2050.

 

            LĠintroduzione ai numeri si accompagna a una presentazione delle buone prassi comunicative in materia di immigrazione, dalle diverse trasmissioni della Rai, alle sperimentazioni della carta stampata, alle ormai numerosissime testate multiculturali, alle innovazioni portate dai giovani comunicatori appartenenti allĠuniverso delle Òseconde generazioniÓ.

Vengono presentate anche le agende sullĠimmigrazione dellĠUnione Europea fino al Programma di Stoccolma, mostrando come, pur con differenti accentuazioni, lĠintegrazione sia rimasta un obiettivo prioritario anche a livello europeo.

LĠintegrazione, che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha definito un processo dinamico e bilaterale, diventa nel manuale una sorta di narrazione al positivo, che non vuole negare i problemi, che pure ci sono, ma nemmeno indulgere ai toni negativi. Il manuale, andando da una parte allĠaltra dellĠItalia, presenta unĠampia galleria di casi riusciti di integrazione e di storie di vita, dal medico al pasticciere, dal commerciante allĠartista, dallo scrittore al DJ, per fermarsi solo ad alcuni dei numerosi esempi citati. Gli immigrati appaiono cos“ persone vicine, concrete, molto attaccate al loro nuovo paese e desiderose di riuscire e dare il loro contributo.

 

Per parlare e scrivere con competenza , per˜, indispensabile consultare le fonti: la guida raccoglie e presenta le pi significative a livello internazionale e italiano, istituzionale e sociale. Ma serve anche approfondire i concetti e a questo riguardo  stato curato un Glossario di una cinquantina di voci. CosĠ una catena migratoria? Cosa pensare a proposito della criminalitˆ degli immigrati? Come distinguere un respingimento da unĠespulsione? Cosa prevedono gli accordi di Schengen? Questi e numerosi altri interrogativi trovano unĠesauriente risposta. La complessa legislazione del settore viene esaminata nei suoi capisaldi, dai visti ai permessi di soggiorno, dal ricongiungimento al permesso per lungo-residenti, dallĠasilo alla protezione umanitaria, dallĠassistenza sanitaria alle pensioni, dalle competenze nazionali a quelle regionali.

LĠimmigrazione, dimensione essenziale della societˆ italiana, merita una maggiore attenzione nelle notizie radio-televisive, nella carta stampata e nella letteratura. EĠ un obiettivo perseguibile, come attestano i numerosi esempi citati, che per˜ non devono indurre a trascurare le tante carenze. Parlare in positivo,  la raccomandazione dellĠUnione Europea e di altre organizzazioni internazionali. Ed  lo spirito che anima questa pubblicazione perchŽ, come precisa Natale Forlani, Direttore generale dellĠImmigrazione e delle Politiche di integrazione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Òappare necessario garantire unĠinformazione obiettiva e priva di stereotipi e pregiudizi, idonei a generare o alimentare quei conflitti sociali che molto spesso caratterizzano le societˆ contemporaneeÓ.

Il manuale che oggi presentiamo, concepito come strumento operativo e versatile,  destinato a essere diffuso nelle redazioni di stampa, radio, tv e web di rilievo nazionale e locale, e senzĠaltro contribuirˆ a raggiungere tale importante obiettivo.

 

esempi di alcuni dati contenuti nel manuale

 

Evoluzione della presenza straniera

1861: 88.639 stranieri - incidenza 0,4%

1921: 110.440 stranieri - incidenza 0,3%

1951: 129.757 stranieri - incidenza 0,3%

1991: 625.000 stranieri - incidenza oltre lĠ1%

2001: 1.334.889 stranieri - incidenza 2,3%

2010: 4.570.317 stranieri - incidenza 7,5%

2050: 12.400.000 (previsione) - incidenza 18,4%

 

 

Diffusione territoriale nel 2010

Nord Ovest: oltre 1/3 della presenza (35,0%)

Nord Est (26,3%) e Centro (25,2%): circa un 1/4

Sud (9,6%) e Isole (3,9%): neppure 1/6 del totale

Lombardia: 1.064.447 residenti – 23,3% del totale

Lazio: 542.088 residenti - 11,9% del totale

Veneto: 504.677 residenti - 11,0% del totale

Emilia Romagna: 500.597 residenti - 11,0% del totale

 

Appartenenza religiosa nel 2010 (stima)

2.465.000 cristiani (53,9%)

1.505.000 musulmani (32,9%)

120.000 induisti (2,6%)

89.000 buddhisti (1,9%)

61.000 fedeli di altre religioni orientali (1,3%)

46.000 religioni tradizionali (1%)

7.000 ebrei (0,1%)

83.000 altre appartenenze (1,8%)

 

La versione pdf del manuale  consultabile sul portale dellĠintegrazione del Governo http://www.integrazionemigranti.gov.it, e sui siti www.laimomo.it e www.dossierimmigrazione.it