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Libri e Pubblicazioni : Mercato del lavoro. L’effetto sostituzione degli stranieri
(22/02/12)

Esiste un effetto sostituzione dei lavoratori stranieri a quelli italiani? L’analisi della Fondazione Leone Moressa sulla presenza degli stranieri nei settori di attività e nelle professioni.

Dal 2007 al 2010 la presenza di manodopera straniera nel mercato del lavoro nazionale si è fatta ancora più evidente. Si è passati da 1,5 milioni di occupai stranieri a poco più di due milioni. La componente straniera ha raggiunto così il 9,1% del totale degli occupati. In termini di variazioni percentuali, se l’occupazione degli italiani è calata del -4,3% (quasi 1 milione di unità), gli stranieri sono aumentati del 38,5% (+578mila persone).

I settori principali di distribuzione degli occupati stranieri sono i servizi sociali e alla persona, le costruzioni, la manifattura e, in parte, settore alberghiero e ristorazione.

Gli stranieri sono occupati prevalentemente per incarichi di media e bassa qualifica. Il 37,7% degli immigrati è stato assunto per professioni non qualificate, mentre il 28% ricopre incarichi da operaio specializzato e il 14,5% è un professionista qualificato. La crescita occupazionale si vede però principalmente per le professioni non qualificate, con 356mila immigrati in più e 33mila italiani in meno, anche se, per quanto riguarda il lavoro di artigianato e manodopera specializzata, gli stranieri crescono di più di 132mila unità, di fronte ad una forte riduzione dei lavoratori italiani (-174mila).

In quasi tutte le 25 professioni considerate dallo studio, si osserva un avvicendamento tra manodopera italiana e stranieri tra il 2007 e il 2010. Sembra che molte professioni manuali siano state snobbate dagli italiani che hanno lasciato progressivamente il posto agli stranieri. In ambiti quali il settore della ristorazione e dell’industria, in particolare saldatori, montatori e lattonieri, si osserva un “over sostituzione”, ossia i nuovi ingressi di stranieri hanno di gran lunga superato gli abbandoni degli italiani.

L’occupazione straniera: esiste un effetto sostituzione? La presenza straniera nei settori di attività e nelle professioni


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