25 gennaio 2012

«Figli di stranieri, non italiani» La Rete contro Grillo: razzista
Il comico: la legge sullo «ius soli» distrae dai problemi veri
Corriere della sera, 25-01-2012
E. Mu.
MILANO — Alle 17.19 di lunedì il post è in Rete, repliche e contraddittorio vanno avanti ancora adesso. Scrive Beppe Grillo sul blog: «La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della "liberalizzazione" delle nascite».
Criticando la proposta bipartisan di concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati in virtù dello ius soli (il diritto acquisito per il fatto di essere nato sul territorio dello Stato), il guru del web si tira dietro l'opposizione del suo Movimento 5 stelle e la rabbia dei grillini semplici, nella giornata in cui il consiglio permanente della Cei (dopo l'appello del cardinale Angelo Bagnasco) chiede al Parlamento di promuovere una legge basata proprio sullo ius soli (tema caro anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al ministro per l'Integrazione Andrea Riccardi).
«Noi del Movimento 5 stelle di Torino — è stata la prima contestazione ufficiale — ci troviamo a dover votare un ordine del giorno per l'adesione della città a questa campagna. Dopo ampia consultazione in Rete, abbiamo deciso di votare sì perché così vuole la stragrande maggioranza dei nostri simpatizzanti ed elettori che si sono espressi. Per le centinaia di migliaia di ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, cresciuti qui come qualsiasi altro italiano, questo è un problema concreto e importante. Nel momento in cui ci viene chiesto di prendere posizione, non possiamo far finta di niente».
Così la pensano anche altri responsabili locali: «Il Movimento 5 stelle di Biella è favorevole all'estensione dei diritti di cittadinanza a tutti i bambini nati in Italia e di partecipazione democratica dei residenti da almeno 5 anni, ma senza cittadinanza al voto amministrativo. La maggior parte dei gruppi 5 stelle locali che stanno discutendo l'argomento sono dello stesso avviso. Datevi un'occhiata a Meetup e forum in giro per la Rete. Parere favorevole anche in consiglio regionale a nome del Movimento 5 stelle dell'Emilia Romagna». Scorrendo le centinaia di commenti al post di Grillo — «hai proprio toppato» — c'è chi è «disgustato e deluso», chi lo invita a dedicarsi a «quello che sai fare bene: facce ride'», chi lo insulta apertamente visto che «il Movimento non è e non sarà mai un covo di FASCISTI e RAZZISTI. Dovresti chiedere scusa e andartene». C'è poi chi si trattiene perché «lei ha qui digitato una serie di cretinerie da censurare. Non vado oltre», chi scrive dal Lussemburgo per ribadire che «la cittadinanza è un semplice atto di civiltà» e chi si sfoga da Bologna contro «questi retajoli! Difendere il proprio pianerottolo: ecco che cosa volete! Razzisti!». Il deputato del Partito democratico Andrea Sarubbi — primo firmatario del testo di riforma sulla cittadinanza — si aggiunge all'elenco per invitare Grillo a un faccia a faccia: «Forse sei abituato a ragionare per paradossi, ma qui il paradosso vero è che un milione di italiani di fatto non lo siano per la legge: bambini e ragazzi nati e cresciuti da noi, con una storia diversa da quella dei propri genitori e con un compito fondamentale di mediazione culturale anche rispetto alla propria famiglia di origine. Può darsi che dall'alto della tua tastiera, tu non ne abbia mai incrociato uno. Può darsi che ignori l'argomento. Per questo ti invito a un confronto aperto. Luogo e data sceglili tu. Io mi accontento di portare con me una proposta di legge, qualche idea e soprattutto le storie dei tanti ragazzi incontrati in questi anni di impegno».
Non altrettanto diplomatica la collega di partito Livia Turco: «Grillo è fuori di testa. Impiegheremo tutte le nostre forze per far comprendere al Paese le nostre ragioni e ottenere al più presto una norma in Parlamento».



Cittadinanza agli immigrati, Grillo spacca i Cinque Stelle
«La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso». Così il Beppe Grillo commenta sul suo blog la legge sulla cittadinanza
il Giornale, 25-01-2012
«O meglio-aggiunge scatenando la rivolta dei fan del Movimento 5 stelle - , un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall’altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della liberalizzazione delle nascite» . Ma la provocazione di Grillo questa volta si è ritorta contro di lo stesso comico, che è stato contestato sul blog. Una rivolta in piena regola con accuse pesanti: «Razzista,fascista»;e con l’invito a fare le valigie. È accaduto che Grillo se ne sia uscito, a sorpresa, sul suo Blog, bocciando lo ’ius solì per i figli degli immigrati. «Ma stiamo scherzando? - ha ribattuto subito Andrea C. da Milano- il M5S non è e non sarà mai un covo di fascisti e razzisti. Chi ha scritto questo messaggio dovrebbe chiedere scusa e andarsene dal movimento ». «Più tempo passa più deludi - gli ha fatto eco Giacomo Piromalli da Roma- . Se non vuoi affossare il Movimento 5 stelle con queste cose astieniti o tirati fuori dal movimento ». «Beppe ma come fai a dire cose del genere?», ha scritto Marco. Sconcertato ma anche arrabbiato Dario Ditano da Torino: «Cazzo, Beppe le ultime stime del movimento erano intorno al 7%, ora scenderanno di brutto dopo sta sparata... La cosa positiva in compenso, è che non sei stato ascoltato dal movimento». Anche il Pd e Fli hanno dato addosso a Grillo. «È fuori di testa», ha tuonato Livia Turco, responsabile immigrati del Partito democratico. La cittadinanza è un questione di «giustizia e civilta », ha sottolineato Fabio Granata- del partito di Fini - che ha bollato come «qualunquista» il comico genovese.



R1SP0STA A GRILLO
Meglio buonisti che leghisti
il manifesto, 25-01-2012
Daniela Preziosi    
Ha grattato il fondo delle sue provocazioni seriali in rete, Beppe Grillo, e non ha trovato di meglio da maciullare che quella legge di minima civiltà che - se arriverà - concederá la cittadinanza ai figli degli immigrati nati nel nostro paese. Ovvero l'unica cosa auspicabile fra tutte quelle che il governo Monti ha promesso di fare. «La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso», scrive il tribuno dei web, scatenando una volta tanto le ire dei suoi fan. Per Grillo preoccuparsi dei diritti dei bambini nati da noi è un affare da «buonisti», un «delirio».
Certo, non ci vuole lui per notare che c'è un po' di aria viziata intorno a un provvedimento oggi reclamato da tutti, dal presidente Napolitano al Papa ai vescovi, che ancora ieri lo hanno ripetuto. Al Pd di Bersani, che da tempo lo chiede e da subito ha reclamato dal governo Monti un provvedimento da poter rivendicare di fronte ai propri elettori. A Gianfranco Fini, si proprio lui, il firmatario mai pentito,insieme a Umberto Bossi, della pessima legge sull'immigrazione.
Ma Grillo si sente il piü furbo di tutti e quindi ci spiega il retroscena. Lo ius soli, dice, non ha senso> «o meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della liberalizzazione delle nascite».
In realtà con queste uscite è il comico genovese che vuole scatenare atteggiamenti da curva su una questione che gli italiani, in buona maggioranza e a differenza sua, stanno affrontando con una qualche civiltà. E infatti la provocazione fa esplodere la reazione dei suoi stessi fan sul blog. Evento non frequentíssimo, la blogosfera si ribella al suo animatore. E si trovano spiazzati anche alcuni consiglieri eletti dei Movimento 5 Stelle, proprio loro che avevano deciso fortunatamente di aderire alle campagne per la cittadinanza ai figli degli immigrati (ma in quel movimento la democrazia funziona cosi, la linea politica pio- ve dal blog dei capo).
Persino i finiani gli danno del «populista reazionario» (Filippo Rossi, direttore del Futurista). E del «qualunquista», come fa Fabio Granata, firmatario di una proposta di legge proprio su questo tema, insieme Andrea Sarubbi del Pd. Granata prova anche a spiegare: «La cittadinanza ai nuovi italiani riguarda un milione di ragazzi nati in Italia e culturalmente italiani, figli di migranti regolarmente residenti in Italia e che eontribuiscono per oltre l'11 per cento al Pil nazionale. Altro che manovra per distogliere le masse dai proclami grillini: è una questione di civiltà». A Grillo interessa, o la civiltà è un affare per «buonisti»?



Grillo si schiera sulla cittadinanza "Senza senso darla ai figli di stranieri"
Il comico sul suo blog prende le distanze dalla campagna sullo ius soli. "Ha il solo obiettivo di distrarre gli italiani dai problemi reali". Ma il movimento 5 stelle si rivolta sul web: "E' un tema concreto, non possiamo fare finta di niente". La rete G2 degli immigrati di seconda generazione: "Posizioni da Lega Nord"
la Repubblica, 24-01-2012
FLAVIO BINI
ROMA - "La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso". Una posizione dura, netta e che fa molto discutere. E' quella di Beppe Grillo, che dal suo blog ieri è intervenuto su un tema che aveva spaccato il suo movimento 1 in Emilia la scorsa settimana, quando i grillini erano stati accusati di non aver votato a favore della risoluzione che sosteneva la campagna 'L'Italia sono anch'io' 2, a favore della cittadinanza per i bimbi stranieri nati in Italia.
L'unico obiettivo, ha spiegato Grillo sul suo blog, sarebbe "distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della 'liberalizzazione' delle nascite".
I grillini in rete: "cittadinanza è un diritto". Parole che non sono piaciute a molti. In primis ai sostenitori del comico, che hanno inondato il blog di commenti critici e in poche ore il dibattito è esploso in tutta la rete. "La cittadinanza italiana a chi nasce in Italia è un diritto fondamentale al pari di quello dell'acqua pubblica e di internet libero e gratuito" scrive Davide. "Questo è
un problema concreto ed importante. Non possiamo far finta di niente", aggiunge Vittorio. E ancora: "Caro Beppe chi nasce in Italia è Italiano, è un diritto e non un regalo!". E Riccardo incalza: "Beppe, mi pare di capire che non è una priorità secondo te. Per me lo è, per un fatto di dignità umana, giustizia sociale".
La rete G2: "Posizioni da Lega Nord" E a scagliarsi contro le parole di Grillo è anche la Rete G2 - l'organizzazione che riunisce gli immigrati di seconda generazione, tra i promotori della campagna 'L'Italia sono anch'io'. "Grillo non sa quello di cui sta parlando - spiega Ezequiel Iurcovich, portavoce della rete - distrugge quanto di buono fatto in questi anni in difesa dei diritti di oltre un milione di persone in Italia. Non prendere una posizione e sostenere che 'non è una priorità' - aggiunge Iurcovich - è quanto ci sentiamo dire da anni, ma da una sola parte politica: la Lega Nord.
Sarubbi (Pd): "Grillo ignora l'argomento, venga a dibattito pubblico". Critico sulle posizioni del leader del Movimento 5 stelle anche il Partito Democratico: "Grillo è abituato a ragionare per paradossi e può darsi che agli italiani ipnotizzati dall'antipolitica i paradossi siano sufficienti. Ma il paradosso vero -  spiega il deputato Pd Andrea Sarubbi - è che un milione di italiani di fatto non lo siano per la legge: bambini e ragazzi nati e cresciuti qui, con una storia diversa da quella dei propri genitori e con un compito fondamentale di mediazione culturale anche rispetto alla propria famiglia di origine. Può darsi che Grillo - continua Sarubbi -, che dall'alto della sua tastiera, non ne abbia mai incrociato uno. Può darsi, insomma, che ignori l'argomento er questo lo invito ad un confronto aperto sulla riforma della cittadinanza. Luogo e data li scelga lui".



Immigrazione: Libia avverte, non siamo guardiani Europa
La nuova Libia del Cnt torna a battere cassa con l'Europa
ANSA, 25-01-2o12
(ANSAmed) - TRIPOLI- La nuova Libia del Cnt torna a battere cassa con l'Europa per l'immigrazione clandestina, proprio come la vecchia Libia di Gheddafi. Tripoli "non sarà la guardia di frontiera dell'Europa", ha detto il ministro dell'Interno Fawzi Abdelali, che ha chiesto l'aiuto della Ue e dei paesi confinanti per fronteggiare il flusso di immigrati.
Intanto rimane confusa la situazione a Bani Walid, città a 170 km da Tripoli attaccata e conquistata ieri da miliziani che, secondo gli abitanti del luogo, sono partigiani di Gheddafi. Un capo tribale locale ha negato che gli assalitori siano lealisti, ma Abdelali ha detto che il governo non sa ancora chi siano effettivamente.
"La Libia ha bisogno di molti mezzi per controllare (l'immigrazione, ndr.) - ha detto il ministro dell'Interno -. La Libia non sarà la guardia di frontiera dell'Europa. Anche se volesse, non potrebbe". Abdelali ha chiesto aiuto all'Europa e ai paesi vicini per fare fronte al flusso di immigrati. In particolare, ha chiesto un contributo per ristrutturare 19 centri di detenzione e per un sistema di sorveglianza delle frontiere.
I toni sono diversi, ma le parole del ministro fanno tornare in mente quelle pronunciate da Gheddafi solo un anno e mezzo fa.
Il 30 agosto 2010, in occasione dei festeggiamenti a Roma per il primo anniversario del Trattato di amicizia italo-libico, il dittatore aveva chiesto 5 miliardi di euro all'anno all'Ue per fermare i clandestini africani. Altrimenti, aveva detto, "l'Europa potrebbe diventare nera".
Le parole del ministro sugli immigrati arrivano in un momento di grande instabilità nel paese. A Tripoli anche stanotte ci sono state sparatorie, ed è da venerdì che gli scontri notturni vanno avanti. Nei giorni scorsi il vicepresidente del Consiglio nazionale di transizione, Abdel Hafiz Ghoga (ex collaboratore di Gheddafi), si è dimesso dopo essere stato contestato, e la sede del Cnt a Bengasi è stata assaltata da ex combattenti infuriati con le autorità.
Il governo ha dovuto rinviare di una settimana l'approvazione della legge elettorale per la Costituente per le proteste popolari. E oggi il mufti di Libia, Sadok al-Ghariani, ha lanciato una fatwa via sms per chiedere al Cnt di integrare al più presto gli irrequieti ex combattenti in esercito e polizia.
Ma è l'attacco di ieri a Bani Walid (ex roccaforte di Gheddafi) che ha provocato le maggiori inquietudini. Uomini pesantemente armati hanno attaccato ieri la caserma della milizia locale, uccidendo cinque soldati, poi hanno preso il controllo della città. Secondo alcuni abitanti, si tratta di lealisti che hanno issato anche nel centro la bandiera verde del passato regime.
Ma il capo della tribù dei Warfalla che domina in zona, Salem al Ouer, ha detto che "la situazione è calma oggi" e che "il conflitto è puramente locale". A conferma della confusione che regna nel paese, il ministro dell'Interno ha detto che il governo non sa ancora chi abbia attaccato effettivamente Bani Walid. Se si scoprirà che sono "residui del vecchio regime", ha minacciato Abdelali, le autorità "saranno in grado di colpire".
Ma per ora, sono solo parole. (ANSAmed).



Un nuovo sistema informatizzato per le domande di asilo e protezione umanitaria.
Presentata ieri a Foggia la nuova procedura, in via sperimentale, realizzata dal Ministero dell’interno. Sarà attiva in tutte le questure a partire da luglio.
ImmigrazioneOggi. 25-01-2012
Un nuovo sistema informatizzato per l’inoltro della documentazione delle domande d’asilo che consentirà di velocizzare i tempi di attesa. È l’iniziativa presentata ieri a Foggia, presso la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, che prevede il progetto di informatizzazione per il completamento della procedura di riconoscimento della protezione internazionale, attraverso la compilazione del “Modello C3 on-line”.
La Questura del capoluogo pugliese, in via sperimentale, dal prossimo 30 gennaio al 31 marzo 2012, compilerà ed invierà on-line alla Commissione territoriale di competenza la richiesta di protezione internazionale.
Il progetto – si legge in una nota del Ministero dell’interno - è stato completato nel 2011 dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, in collaborazione con tutti gli attori della procedura, Questure, Commissioni territoriali ed Unità Dublino.
Presenti al lancio dell’iniziativa, il Capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Angela Pria, il prefetto ed il questore di Foggia, Giovanni Francesco Monteleone e Maria Rosaria Maiorino, il presidente della Commissione nazionale per il diritto d’asilo, prefetto Alfonso Pironti.
Il nuovo sistema consentirà, specifica il Viminale, il raggiungimento dell’obiettivo di semplificazione del procedimento amministrativo relativo alle richieste di protezione internazionale garantendo la riduzione dei flussi cartacei, la velocizzazione delle procedure, l’univocità e condivisione delle informazioni e l’armonizzazione dei processi.
Dal prossimo mese di aprile 2012 la sperimentazione si estenderà anche alla sezione distaccata di Bologna mentre su tutto il territorio nazionale il sistema partirà da luglio 2012.



Riccardi: integrare i rom con i fondi Ue
«Occorre uscire dalla logica emergenziale che c'è stata finora e passare alla fase dell'integrazione, anche utilizzando i fondi europei». Lo ha detto il ministro per la Cooperazione e l'integrazione, Andrea Riccardi (nella foto Imagoeconomica), aprendo il tavolo interministeriale dedicato alle comunità rom. Oltre a Riccardi, hanno partecipato anche le colleghe Elsa Fornero (Welfare) e Anna Maria Cancellieri (Interno).



Un blog. E nasce un collettivo di immigrati che raccontano la società multietnica
Scrittori e giornalisti di altri paesi che vivono in Italia già da due generazione provano a dar vita ad una comunità che ruota attorno al blog. L'idea risale all'ottobre del 2009 e la si deve a Cleophas Adrien Dioma, scrittore originario dal Burkina Faso stabilito a Parma, il quale invitò tutti gli autori immigrati all'"Ottobre Africano"
VLADIMIRO POLCHI
la Repubblica, 24-01-2012
ROMA - L'esperienza migrante può essere raccontata da chi la vive in prima persona, senza filtri, né pregiudizi? Scrittori e giornalisti immigrati e di seconda generazione ci provano, si mettono assieme e danno vita a un collettivo e a un blog. L'obiettivo? Far narrare la società multiculturale da chi l'ha resa tale.
I primi passi del collettivo. "Alzo La Mano Adesso" (A. L. M. A.) è "un collettivo di scrittura composto da giornalisti, blogger e scrittori di varie origini, residenti in Italia, che cerca di intervenire nel dibattito nazionale, alzando la mano e dicendo: "siamo qua anche noi e vogliamo dire la nostra" - si legge sul neonato blog 1 - l'idea risale all'ottobre del 2009 e la dobbiamo a Cleophas Adrien Dioma, scrittore originario dal Burkina Faso, stabilito a Parma. Cleo, quell'anno, invitò tutti gli autori immigrati che scrivevano sulla pagina "Nuovi Italiani" della rivista Internazionale, a partecipare al "Ottobre Africano 2", una iniziativa da lui organizzata nella città di Giuseppe
Verdi. L'idea era quella di passare da un gruppo di persone accomunate solo da una pagina di una rivista a un collettivo pensante e attivo".
Il tentativo fallito, poi la "nascita" del blog. Nel 2009 fu scritto un documento base 3 e ci fu un primo tentativo di creare un blog. Il tentativo fallì. "Alla fine del 2011, la scrittrice Igiaba Scego richiamò l'attenzione del gruppo sulla crescente necessità di avere uno spazio di espressione condiviso, anche perché nel frattempo la pagina "Nuovi Italiani" era scomparsa. Questa volta come per magia l'appello fu accolto da molti e il gruppo redazionale del nuovo blog, arricchito con nuove "reclute", si è formato in poco tempo".
Un "racconto imparziale" del pianeta immigrazione. Scrive sul blog Malih Karim: "Questo è blog collettivo di scrittori migranti. Dico scrittori migranti perché è una definizione fumosa quanto basta per mettere sotto un unico cappello l'eterogeneità delle varie individualità che vanno a condividere questa avventura. Alcuni sono senz'altro degli scrittori, perché hanno alle spalle pubblicazioni di successo. Gli altri scrivono anche loro e sicuramente prima o poi partoriranno anch'essi il loro capolavoro". Aggiunge Igiaba Scego: "La costruzione di una società pluriculturale passa per un'informazione imparziale ed equilibrata, che restituisca la profondità del fenomeno migratorio. In questo contesto il collettivo si propone lo sviluppo di un nuova narrazione delle relazioni interculturali nell'ambito dei media attraverso un blog collettivo. Uno strumento volto a creare un'informazione che tenga conto delle mille sfaccettature del fenomeno migratorio".



Catania: al via All-in-One, il meeting organizzato da Dipartimento di pubblica sicurezza nell’ambito di Frontex.
Fino a venerdì prossimo si confronteranno gli esperti europei delle polizie di frontiera.
ImmigrazioneOggi, 25-01-2012
È iniziato ufficialmente ieri a Catania il meeting All-in-One, organizzato dalla Direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere del Dipartimento della pubblica sicurezza, nel quadro delle iniziative di Frontex, l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri della Ue.
All’evento, che si svolgerà fino a venerdì prossimo, partecipano i rappresentanti di tutti i Paesi membri della Commissione europea e alcune tra le principali agenzie e organizzazioni internazionali di settore come Interpol ed Europol.
La scelta di Catania, spiegano gli organizzatori in una nota, è stata fatta “alla luce dell’importanza strategica sempre più assunta dallo scalo aereo di Fontanarossa e dai presidi di polizia di frontiera siciliani, nel contrasto all’immigrazione clandestina e ai fenomeni illeciti transfrontalieri, sia presso gli scali marittimi che quelli aerei, nonché in considerazione del rilevante contributo che il nostro Paese assicura all’agenzia Frontex”. Nel corso dei lavori del meeting All-in-One, saranno esaminati i risultati conseguiti a livello comunitario nel 2011 dagli uffici della polizia di frontiera operanti presso gli scali aerei, nel contrasto dell’immigrazione clandestina e dei fenomeni illeciti correlati, nel corso delle varie iniziative di respiro europeo condotte da Frontex. Gli esiti formeranno poi la base per la definizione del programma di lavoro per il 2012.



Romania: Bucarest ringrazia per la piena apertura del mercato del lavoro ai cittadini romeni e si prepara alla firma del Protocollo di cooperazione su Mercato del lavoro e Attività ispettiva.
Ieri a Roma l’incontro tra il sottosegretario Maria Cecilia Guerra e la collega romena Valentin Mocanu.
ImmigrazioneOggi, 25-01-2012
Un ringraziamento per la piena liberalizzazione dell’accesso al mercato del lavoro italiano per i cittadini romeni e la messa a punto di un Protocollo di cooperazione in materia di Mercato del lavoro e Attività ispettiva.
Sono stati questi i temi al centro dell’incontro tra il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, e il sottosegretario al Lavoro, Famiglia e Protezione sociale della Romania, Valentin Mocanu.
Nel vertice, che si è svolto a Roma, il rappresentante dell’esecutivo romeno ha portato il ringraziamento del proprio Governo per la decisione assunta dal nostro Paese di attuare la piena liberalizzazione dell’accesso al mercato del lavoro italiano, per i cittadini provenienti dalla Romania, già dal 1° gennaio 2012 ponendo così fine al regime transitorio.
In tale contesto, nel sottolineare la positiva integrazione che caratterizza la comunità romena nel nostro Paese, è stato convenuto di finalizzare il Protocollo di cooperazione in materia di Mercato del lavoro e Attività ispettiva, in vista di una possibile firma, a breve, eventualmente in occasione del prossimo vertice bilaterale intergovernativo.
Il Protocollo, preceduto da un Accordo in sede tecnica avente ad oggetto la cooperazione amministrativa in materia di ispezioni sul lavoro, con particolare riferimento ai lavoratori distaccati, ed al controllo delle effettive condizioni di lavoro, si inserisce nel più ampio quadro delle azioni di prevenzione e contrasto al lavoro sommerso e irregolare in stretta connessione con la materia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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