La Lega Nord vuole licenziare i precari dell’immigrazione

Ci provano, con un emendamento al decreto Milleproroghe, i deputati Bragantini e Vanalli. Se passasse, manderebbe a casa seicentocinquanta lavoratori, paralizzando Questure e Prefetture

Roma – 18 gennaio 2012 - I seicentocinquanta lavoratori a tempo determinato impiegati da Questure e Prefetture per gestire la burocrazia dell’immigrazione hanno festeggiato il 2012 (si fa per dire) con l’ennesima, piccola, proroga.

Se nulla cambia, il 30 giugno 2012 scadranno i loro contratti e gli uffici dovranno fare a meno di risorse umane ormai indispensabili. Le conseguenze si ripercuoteranno inevitabilmente sugli utenti, immigrati e datori di lavoro italiani, allungando ulteriormente i tempi delle pratiche. Normale, quindi, che si cerchi di evitare questa paralisi.

Vanno in questa direzione due emendamenti al decreto mille proroghe, che la Camera sta convertendo in legge,  presentati dai deputati Maino Marchi, Teresa Bellanova, Donella Mattesini e Carmen Motta. Se approvati, sposterebbero la scadenza di quei seicentocinquanta contratti al 31 dicembre 2012, prevedendo un raddoppio della copertura finanziaria (dagli attuali 10,3 a 20,7 milioni di euro).

I leghisti Matteo Bragantini e Pierguido Vanalli sono di tutt’altro avviso. Allungare i tempi? Macchè, un loro emendamento li vuole addirittura accorciare, eliminando la proroga già approvata dal governo Monti. Propongono un semplice colpo di spugna al decreto: “sopprimere il comma 1 dell’articolo 15”. Soluzione finale al problema dei precari: addio lavoratori a tempo determinato.

Chissà se i due hanno letto la piccola relazione con cui il ministero dell’Interno spiegava la necessità della proroga per garantire la “piena operatività” degli uffici che si occupano di immigrazione. Questi, scriveva il Viminale, “già fortemente impegnati nel completamento delle complesse procedure di emersione del lavoro irregolare, saranno ulteriormente impegnati nell’attuazione dell’Accordo di integrazione, la cui entrata in vigore dal prossimo mese di marzo richiederà uno straordinario sforzo organizzativo”.

Quei seicentocinquanta, quindi, servono a finire la regolarizzazione e ad attuare l’ accordo di integrazione. Due provvedimenti firmati anche dalla Lega Nord quando era al governo. Possibile che i suoi deputati abbiano la memoria così corta?

Elvio Pasca