COMUNICATO CONGIUNTO :CAMERA DEL LAVORO DI BRESCIA - ASGI - FONDAZIONE GUIDO PICCINI

GHEDI, TRIBUNALE DI BRESCIA: ĮPER L'ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI AD EQUO CANONE NON é POSSIBILE INSERIRE LA CITTADINANZA TRA I REQUISITI DI AMMISSIONE ALLE GRADUATORIEČ

Fonte cgil.brescia.it– 13/06/2012– Accedi alla pagina web originale – Autore

Il tribunale di Brescia ha condannato ieri il Comune di Ghedi Įper avere emendato l'articolo 1 del regolamento comunale per l'assegnazione degli alloggi comunali a equo canone in maniera tale da limitare l'accesso alle graduatorie ai soli residenti in possesso della cittadinanza italiana ed escludendo a priori ed a paritˆ di condizioni i cittadini stranieri ancorchŽ precedentemente ammessiČ.

Il ricorso era stato presentato nel febbraio del 2011 dall'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e dalla Fondazione Guido Piccini per i diritti dell'uomo con il sostegno della Camera del Lavoro di Brescia dopo reiterate lettere nelle quali l'amministrazione veniva invitata a recedere dall'emendamento e dopo un intervento analogo da parte dell'Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazione che fa capo alla presidenza del Consiglio.

Il Comune di Ghedi ha tentato diverse strade per evitare il giudizio e solo dopo la presentazione del ricorso ha modificato (delibera del 3 maggio 2011) nuovamente il regolamento eliminando gli elementi di discriminazione contestati. Tutto questo non ha per˜ impedito che si arrivasse alla sentenza di ieri, nella quale  stato stabilito: la natura discriminatoria della condotta dell'ente, la legittimazione ad agire in giudizio da parte dei ricorrenti e la condanna al comune di Ghedi al pagamento delle spese processuali per complessivi 2.200 euro.