Consultate www.uil.it/immigrazione . Aggiornamento quotidiano sui temi

di interesse di cittadini e lavoratori stranieri

 

Newsletter periodica d’informazione

(aggiornata alla data del 07 giugno 2012)

 

Sindacati a Governo: “è urgente decidere su profughi, permessi di soggiorno e corretta applicazione delle direttive europee”  

 

 

Sommario

 

Saiba mais... Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti                                                                             pag. 2

Saiba mais... Sindacati a Governo: su immigrazione e profughi è urgente decidere                                      pag. 2

Saiba mais... Eventi – Coordinamento Nazionale immigrati il prossimo 12 luglio                                                     pag. 2

Saiba mais... Incontro tra Governo e Tavolo Immigrazione                                                                                    pag. 3

Saiba mais... Ricongiungimenti familiari: a Milano un anno e mezzo d’attesa                                                          pag. 4

Saiba mais... Terremoto – Anche la polizia chiede una proroga dei permessi di soggiorno                                         pag. 5

Saiba mais... Zingaretti – Cittadinanza onoraria a 300 bambini                                                                              pag. 6

Saiba mais... Accordo di integrazione – L’esperienza della UIL Scuola                                                                    pag. 7                   

Saiba mais... Eurobarometro – Europei divisi sul bisogno o meno d’integrazione                                                      pag. 8

Saiba mais... Minori stranieri. Verso un sistema nazionale d’accoglienza                                                                 pag.10

 

A cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil

Dipartimento Politiche Migratorie

Rassegna ad uso esclusivamente interno e gratuito, riservata agli iscritti UIL

Tel. 064753292- 4744753- Fax: 064744751

E-Mail polterritoriali2@uil.it                                                                                                 Anno X -  n. 22



Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti


Milano, 14 giugno 2012, ore 10, sede UIL Lombardia

Convegno UIL e Ital Lombardia : “il patronato tra mercato del lavoro e welfare”

(Guglielmo Loy)

Roma, 15 giugno 2012, ore 10.00, Senato della Repubblica (Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani)

Convegno dal titolo: “Immigrazione: una sfida e una necessità – Proposte per un salto di qualità”.

(Giuseppe Casucci)

Roma, 15 giugno 2012, ore 10.00, via del Velabro, 5

Comitato direttivo del Cir

(Giuseppe Casucci)

Roma 19 giugno 2012 – Piazza S.Egidio, 1 – ore 10.00

CIR – Presentazione della Ricerca sperimentale quali-quantitativa sul livello di integrazione dei titolari di protezione internazionale

(Angela Scalzo)

Madrid, 19-20 giugno 2012

ILO – CES – EFFAT - Incontro su: " Lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici"

(Giuseppe Casucci, Ivana Veronese)

Roma, 28 giugno 2012, ore 10.00

Convegno Uil e Ital regionale Lazio su immigrazione

(Guglielmo Loy)

Roma, 12 luglio 2012, ore 09.30, sede Uil nazionale, sala 7° piano

Coordinamento Nazionale Immigrati - Dibattito: “ Costruire un’identità ed una posizione sindacale europea in materia migratoria”

(Anna Rea, Luca Visentini, Guglielmo Loy, Alberto Sera, Giuseppe Casucci, Angela Scalzo)


 

 

 

 

 

 

 

 


 

“Save the date:

12 luglio 2012

 


“Coordinamento Nazionale Immigrati

Roma, sede Uil nazionale, 7° piano, ore  09.30

Dibattito: “ Costruire un’identità ed una posizione sindacale europea in materia migratoria”

Partecipanti ed Invitati:

Luca Visentini, Segretario Confederale CES

Anna Rea, Segretario Confederale UIL

Prof Saverio Ruperto,  Sottosegretario all’Interno, con delega sull’immigrazione 

Natale Forlani , Direttore Generale per l’Immigrazione, Ministero del Lavoro

Antonio Golini, Demografo

Conclude: Guglielmo Loy, Segr. Confederale UIL  

Modera: Giuseppe Casucci,  Coord. Naz. Dipartimento Politiche Migratorie UIL


 


Immigrazione - Profughi

Lamonica (CGIL), Ocmin (CISL) e Loy (UIL): "Urgente decidere su profughi, tassa di soggiorno e applicazione corretta delle direttive Ue"


http://www.italiannetwork.it/index.aspx - Roma, 07 giugno 2012 - "Prosegue il confronto fra Governo e Sindacati ed associazioni, sui temi dell'immigrazione. Lo scorso 5 giugno si e' svolto un approfondimento di merito con i Ministeri dell'Integrazione, dell'Interno e del Lavoro, alla presenza del Ministro Andrea Riccardi e della Sottosegretaria al Lavoro Cecilia Guerra". I Segretari Confederali di Cgil Cisl Uil, Vera Lamonica, Liliana Ocmin e Guglielmo Loy hanno posto l'accento sulla "necessità di ratificare presto e bene la direttiva europea n. 52 che sanziona lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori immigrati irregolari, prevedendo nel contempo una norma transitoria, in fase di applicazione, volta a consentire l'emersione di questi lavoratori e tale da non penalizzare le aziende e le famiglie". "In questo senso, - spiegano i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil in una nota congiunta - il Governo ha predisposto un decreto legislativo che ha già ricevuto il parere positivo delle commissioni parlamentari, che hanno anch'esse richiesto la necessità di una norma transitoria finalizzata ad una regolarizzazione selettiva". "E' utile ricordare - sottolineano - che questo aspetto è di primaria importanza perche in Italia vi è un numero rilevante di lavoratori irregolari, in particolare immigrati, che lavorano in condizioni di particolare sfruttamento. Un provvedimento che faciliti l'emersione dunque consentirebbe, oltre a legalizzare lavoro e tutele, evitare la concorrenza sleale nonché un cospicuo introito fiscale e contributivo a beneficio di tutto il Sistema Paese". Le Organizzazioni sindacali hanno insistito anche sulla necessità di "rivedere la soprattassa sul Permesso di Soggiorno che, in questo momento di crisi, penalizza e pesa fortemente sui redditi delle fasce più deboli e delle famiglie immigrate che vivono e lavorano nel nostro Paese". Durante la riunione le Organizzazioni sindacali. hanno affrontato anche altre questioni ed avanzato le seguenti specifiche richieste:

Ø     misure straordinarie per fronteggiare il particolare disagio in cui si trovano le famiglie immigrate residenti nelle zone colpite dal terremoto in Emilia Romagna;

Ø     una risposta urgente, richiamando una precedente lettera unitaria inviata proprio al Ministro Riccardi ed alla Ministra dell'Interno Severino, sui lunghissimi tempi di attesa, due anni, per le domande di ricongiungimento in alcuni territori;

Ø     la ratifica della Convenzione OIL n.189/2011 e della Raccomandazione OIL n. 201/2011 sul lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici.

Le Organizzazioni sindacali "hanno registrato la disponibilità del Governo che ha mostrato attenzione ed interesse per le proposte del sindacato, rimarcando però la necessità di un approfondimento delle tematiche fra i Ministri competenti, in particolare con quello dell'Interno. Sono stati programmati altri incontri, ma occorre fare presto. E' l'auspicio delle Organizzazioni sindacali che hanno rimarcato la preoccupazione che dette questioni, se non affrontate con tempestività e concretezza, possano determinare o accentuare tensioni a fronte invece di necessario buon senso, responsabilità e coesione sociale.


 

 

 

 

Tavolo Immigrazione


Incontro tra Governo e Tavolo Immigrazione:

E’ urgente decidere su profughi, permessi e tassa di soggiorno, nonché applicazione corretta delle direttive europee.

Il Tavolo Immigrazione ha incontrato il ministro lo scorso 5 giugno, insieme al Sottosegretario al Ministero del Lavoro , Cecilia Guerra ed il Direttore Generale per l’Immigrazione Natale Forlani. Per l’Interno era presente il prefetto Malandrino.


Roma, 7 giugno 2012 – Si è tenuto lo scorso 5 giugno, presso la sede del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione a Roma, l’incontro tra il Ministro Riccardi ed alcuni rappresentanti del Governo con gli esponenti del Tavolo Immigrazione, un cartello di associazioni in cui sono presenti tutti i sindacati, la Caritas, le Acli, l’Arci, la FCEI, Comunità di S. Egidio, Centro Astalli e l’Asgi che opera in materia politiche dell’immigrazione.  Per la UIL, guidava la delegazione il Segretario Confederale Guglielmo Loy,  per la Cisl il Segretario Confederale Liliana Ocmin e per la Cgil era presente il Resp.le Immigrazione Piero Soldini. Da parte istituzionale erano presenti Il Ministro Andrea Riccardi, Il sottosegretario del Ministero del Lavoro Cecilia Guerra, Il Direttore Generale per l’Immigrazione del Ministero del Lavoro, Natale Forlani. Presenti anche il Prefetto Mario Morcone, capo di gabinetto del Ministro per l’Integrazione e per il Viminale il Prefetto Angelo Malandrino, dipartimento politiche per l’immigrazione e l’asilo . La riunione era la continuazione di un altro momento di confronto,  richiesto dal Tavolo Immigrazione e promosso da Riccardi, realizzata lo scorso 15 marzo, con l’obiettivo di mettere a fuoco i principali temi all’ordine del giorno in materia di immigrazione, e con l’intento di approfondire alcune proposte di intervento, da promuovere anche a legislazione invariata.

Tra i temi trattati:

Ø     la situazione di migliaia di profughi giunti nell’ultimo anno dal Nord Africa;

Ø     Le ratifiche e la qualità dell’applicazione di alcune importanti direttive europee (direttiva 115 sui rimpatri e direttiva 52 sui datori di lavoro che occupano immigrati irregolari);

Ø     L’impatto delle direttive sul reato di immigrazione clandestina e sull’anomalo uso dei centri di espulsione.

E ancora: temi più strettamente di carattere lavoristico:

Ø     tassa e durata dei permessi di soggiorno;

Ø     blocco del decreto flussi;

Ø     i tempi lunghi per la concessione di ricongiungimenti familiari e cittadinanza;

Ø     Emergenza terremoto e la necessità di garantire il rinnovo dei permessi di soggiorno ai lavoratori e cittadini immigrati dell’area colpita dal sisma.

Tra le questioni proposte:

1.    Profughi dal Nord Africa: va trovata una soluzione definitiva che risponda a tutte le situazioni attualmente di irregolarità, attraverso provvedimenti umanitari o altro, in vista di una piena integrazione sociale ed occupazionale o, in alternativa, a forme volontarie ed assistite di ritorno; In generale migliorare il sistema di accoglienza dei migliaia di migranti che arriveranno, via mare dal Mediterraneo, uscendo da una logica di emergenza e rimborsando le associazioni che si sono impegnate ed esposte finanziariamente per dare accoglienza a migliaia di persone;

2.     Immigrazione e lavoro: Le OO.SS hanno posto l'accento sulla necessità di ratificare presto e bene la direttiva europea n. 52 che sanziona lo sfruttamento di lavoratori immigrati irregolari, prevedendo nel contempo una norma transitoria in fase di applicazione, volta a consentire l’emersione di lavoratori oggi in nero, anche per non penalizzare le famiglie ed il lavoro domestico. In questo senso, il Governo ha già predisposto un DL, che ha già ricevuto il parere positivo delle commissioni parlamentari, che hanno anch'esse, in particolare la Camera, richiesto una norma transitoria finalizzata all'emersione e regolarizzazione. E' utile ricordare che questo aspetto e' di primaria importanza, in quanto abbiamo in Italia  un alto numero d'immigrati irregolari che lavorano in nero in condizioni di particolare sfruttamento. Un provvedimento che faciliti l’emersione dunque consentirebbe, oltre a legalizzare lavoro e tutele, un cospicuo introito fiscale e contributivo per lo Stato.

3.     Tassa sui permessi di soggiorno: i sindacati hanno insistito anche sulla necessità di rivedere quello che considerano un balzello particolarmente iniquo, di dubbia costituzionalità, insopportabile per i grami redditi degli immigrati; tassa sulla quale incombe un ricorso amministrativo ed un rischio di bocciatura da parte della Corte di Giustizia Europea. Immigrazione e Lavoro. Anche se la formulazione dell’art.58 della Riforma Mercato del Lavoro, in discussione ora alla Camera, appare ai sindacati positiva, rimane la necessità di intervenire sull’allungamento della durata di tutti i titoli di soggiorno, anche per alleggerire l’impatto che essi hanno sui tempi della burocrazia;

4.     Terremoto: Nel corso dell’incontro, e' stata inoltre avanzata la richiesta di misure straordinarie per fronteggiare il particolare disagio in cui si trovano le famiglie immigrate residenti nelle zone colpite dal terremoto in Emilia Romagna.

Il Governo, per bocca del sottosegretario Guerra ha mostrato attenzione ed interesse per le proposte del sindacato, rimandando però alla necessità di un approfondimento fra i Ministri competenti, in particolare con quello dell'Interno. Ci saranno altri incontri, ma occorre fare presto. E' l'auspicio delle OO.SS. Che hanno rimarcato la preoccupazione che queste questioni, se non affrontate con tempestività e concretezza determinano tensioni enormi e fuori controllo. A fine riunione, si è deciso che verranno convocati tavoli tecnici differenziati su singoli argomenti, attività che verrà coordinata dal Prefetto Morcone.

 A cura del Dipartimento Politiche Migratorie della UIL



Ricongiungimenti familiari.

“A Milano un anno e mezzo d’attesa”

La denuncia dei sindacati: "Intanto c’è chi perde i requisiti per far arrivare i parenti in Italia. Il governo intervenga"


Roma – 6 giugno 2012 - “Il tempo medio di attesa per una pratica di ricongiungimento famigliare destinata allo Sportello unico della Prefettura di Milano (Monza non ha la dotazione di personale e dunque è sprovvisto del servizio) sfiora ormai i 18 mesi a fronte di una legge che prevede l'evasione della pratica in 180 giorni. Una vera e propria anomalia nel panorama nazionale”. Lo denunciano Cigl, Cisl e Uil che hanno scritto una lettera ai ministri dell’Interno e dell’integrazione chiedendo un intervento tempestivo per risolvere il problema. “La situazione – sottolineano i sindacati - rappresenta un gravissimo pregiudizio del diritto all'unità familiare, rasentando - in particolare nei casi riguardanti i minori - la violazione di normative nazionali e internazionali. Durante l'anno e mezzo di attesa, inoltre, “può accadere di perdere i requisiti fondamentali di reddito o di alloggio richiesti, che invece sussistevano al momento della presentazione dell'istanza”. 
In attesa di risposte dal livello nazionale, Cgil, Cisl e Uil di Milano hanno chiesto anche un incontro congiunto alla Prefettura e al Comune di Milano, per sollecitare l'adozione di misure urgenti anche a livello territoriale. "In passato  - ricordano -  grazie ad un protocollo siglato tra Comune, Prefettura, parti sociali e alcune associazioni del Terzo Settore si era riusciti a "smaltire" completamente tutte le pratiche arretrate". 


 

Emergenza sisma 


Terremoto. Anche la Polizia chiede una proroga dei permessi di soggiorno

Felice Romano (Siulp): "Serve un provvedimento urgente del governo. Alcuni uffici sono inagibili. E chi ha perso il lavoro potrebbe diventare clandestino"


Roma – 5 giugno 2012 - "Serve un provvedimento urgente con cui far slittare tutte le scadenze relative ai rilasci e rinnovi dei permessi dei cittadini stranieri che sono presenti nei territori interessati dal sisma" in Emilia. Ne è convinto Felice Romano, segretario del SIULP, uno dei principali sindacati di Polizia, che ha scritto al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per chiedere un intervento del governo. Ed è sicuro, spiega in una nota, che la risposta “non tarderà ad arrivare". "Questo provvedimento – spiega Romano - oltre ad imporsi per la non agibilità di alcuni uffici della Polizia presenti nei territori colpiti come a Mirandola, è anche necessario per non colpire due volte chi, non trovando occupazione perché le attività produttive sono compromesse e in ritardo per l’evento, potrebbe trovarsi addirittura nella condizione di clandestino e, in quanto tale, oggetto di provvedimenti di espulsione". "Uno slittamento di alcuni mesi di queste scadenze, invece, sapendo che nel frattempo la caparbietà e la capacità degli imprenditori emiliani avranno rimesso a regime le attività produttive, oltre ad essere un atto dovuto per rinnovare l’accoglienza che è propria del nostro grande Paese consentirebbe anche di avere un quadro chiaro e non condizionato rispetto a chi veramente ha titolo a rimanere nel nostro territorio” conclude il segretario nazionale del Siulp. (www.stranieriinitalia.it)

Leggi anche:

Una regolarizzazione per pagare la ricostruzione dell’Emilia


 

Cittadinanza

 


 

Immigrati: Zingaretti, cittadinanza onoraria a 300  bambini


 (ASCA) - Roma, 5 giugno 2012 - Da oggi sono trecento i bambini romani nati nella Capitale e in Italia da genitori immigrati, che possono mostrare la cittadinanza italiana 'onoraria'. A consegnarla ad una rappresentanza di loro, venti bimbi, insieme a una copia della Costituzione della Repubblica Italiana, e' stato il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, al termine del convegno ''L'Italia di chi nasce e di chi la ama'', dedicato al tema della cittadinanza per i bambini che nascono in Italia da genitori immigrati. Insieme a Zingaretti hanno dibattuto della questione il Ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi, e il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci, e l'assessore alle Politiche Sociali di Palazzo Valentini, Claudio Cecchini. La scuola Di Donato che ha ospitato il convegno si trova in un quartiere particolare di Roma: l'Esquilino. ''Un quartiere della città simbolo di un'Italia nuova'' - ha spiegato Riccardi nel sottolineare l'importanza dell'integrazione, nel porre l'accento sulle peculiarità di un quartiere di Roma in cui si trova la scuola, caratterizzato da una grande presenza di stranieri. Nella scuola Di Donato, infatti, solo il 50% degli alunni sono italiani.

''Capisco - ha detto Riccardi - chi non vuole la cittadinanza per i figli degli immigrati, hanno la loro posizione e la manifestano. Non capisco però chi la vuole ma non fa nulla per mettere in atto dei provvedimenti in tal senso''. Per Riccardi il Governo e il suo Ministero stanno lavorando proprio per favorire un cambio di passo culturale che, a parere del Ministro, è già in atto. ''Oggi il nostro Paese è più maturo e saggio'' ha spiegato, raccontando di esser stato nelle zone colpite dal terremoto e di aver toccato con mano questo cambiamento. ''A Mirandola - ha detto - ho visto il rapporto che c'e' tra gli immigrati e il Sindaco, un rapporto che dimostra come quelle persone facciano parte di una comunità. In quei capannoni - ha ricordato - sono morti insieme italiani e stranieri. Loro lavoravano insieme, insieme sono morti''. Del resto per Riccardi l'immigrazione rappresenta una ricchezza che può rivelarsi un elemento decisivo in questo periodo di crisi. Anche per Zingaretti ''l'immigrazione e' una ricchezza, perchè questi bambini che crescono insieme nella multi-cultura saranno piu' forti dei loro coetanei che non hanno questa opportunità” e l'iniziativa di oggi di dare loro la cittadinanza onoraria e il testo della Costituzione con scritti e i doveri e' ''un segnale forte che non bisogna più solo predicare, ma agire'' altrimenti ''rimarremo in eterno a parlare dei problemi dell'immigrazione che, in realtà, sono problemi che noi creiamo, che le istituzioni creano quando hanno paura. Noi siamo stanchi di avere paura e vogliamo invece voltare pagina e cambiare questo paese e questa città per migliorarli “. Ad aver l'idea di dare la cittadinanza onoraria ai bambini figli degli immigrati e' stato Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino che, nel corso del convegno, ha spiegato che quando si parla del tema immigrazione in politica ''ci si sente dire: 'Lascia perdere, perdi voti'. Io - ha detto Ricci - sono convinto che molti dei problemi che abbiamo oggi dipendano proprio da questo atteggiamento: si ragiona in termini di voti''. Ricci ha infatti tracciato il percorso che lo ha portato a pensare alla 'Cittadinanza Onoraria'. In primo luogo le sue origini, i suoi nonni lavoratori a Marcinelle per dieci anni, e poi i suoi figli. Molti dei loro compagni di scuola sono figli di immigrati, bambini nati in Italia.

Con un riferimento calcistico ha reso bene l'idea: ''Ci sono milioni di Balotelli in Italia...''.


 

 

 

 

Accordo di integrazione

 


HomeNuovi immigrati: prosegue l’esperienza degli accordi di integrazione

Massimo Di Menna (Uil Scuola): “Questi corsi rappresentano l’evoluzione più moderna delle vecchie 150 ore che si sono trasformate negli anni”.


La UIL: la modernità della nostra scuola e il suo contributo alla crescita sociale e allo sviluppo è nel suo esser capace di rivolgersi ad adulti stranieri e di misurarsi con le sfide della globalizzazione e della multiculturalità. A studiare italiano è uno straniero su quattro.
Dei quasi centomila che hanno avuto accesso ai corsi, in 73 mila si sono presentati agli esami.
L’84% ha superato positivamente le prove.
Dei 12 milioni di euro del Fondo Europeo per l’immigrazione il 60% serve per la formazione linguistica. Gli accordi di integrazione attuati in Italia a partire dal 2010, per favorire l’inserimento attivo e consapevole degli stranieri che entrano per la prima volta in Italia, prevedono per gli stessi l’obbligo di acquisire crediti nel corso del biennio di validità dell’accordo:

§            Una conoscenza della lingua italiana parlata equivalente almeno al livello A2 nel quadro comune europeo di riferimento per le lingue;

§            Una conoscenza “sufficiente” dei principi fondamentali della Costituzione e delle istituzioni pubbliche nonché della vita civile in Italia: in particolare: sanità, scuola, servizi sociali, lavoro e obblighi fiscali.

Le competenze vengono acquisite, tramite la frequenza di corsi dedicati all’interno dei Centri Territoriali Permanenti per l’educazione degli adulti. I corsi si svolgono nelle scuole pubbliche. Un regolamento che dovrebbe essere approvato prossimamente prevede che i centri territoriali permanenti, strutturati anche su più sedi, abbiano per compito specifico quello dell’educazione degli adulti. Questa esperienza – secondo la Uil Scuola - rappresenta un positivo esempio di proficuo investimento sull’istruzione e sulla educazione. Anche nella capacità di misurarsi con le sfide della globalizzazione e della multiculturalità si trovano opportunità di crescita sociale e di sviluppo. Questi corsi - sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna - rappresentano l’evoluzione più moderna delle vecchie 150 ore che si sono trasformate negli anni. Un tempo – precisa Di Menna – erano frequentati da operai che volevano ottenere un titolo di studio, poi sono stati destinati all’educazione degli adulti, prevalentemente a quanti magari dopo l’abbandono scolastico volevano ottenere un titolo di studio, oggi si aggiungono gli adulti stranieri. E’ un’opportunità di apprendimento che è cambiata insieme alla società italiana, che si è trasformata per dare risposta a nuove esigenze e nuovi bisogni. Vale la pena di notare – aggiunge Di Menna – che l’elemento unificante, in questi corsi che sono frequentati da persone con identità e culture fortemente diverse fra loro, è l’italiano. Ed è questo il punto strategico: l’insegnamento della lingua italiana e della nostra costituzione, elementi fondanti del nostro Paese, diventano base comune per l’integrazione.

Il bilancio di un anno di attuazione

Nel corso del primo anno di attuazione degli accordi ecco qual è la situazione rilevata e gli effetti sul sistema dell’istruzione degli adulti:

§            ll Ministero dell’Interno (riconosce il ruolo svolto dai CTP e, attraverso un tavolo tecnico con il Miur, procede all’attuazione delle misure che consentono l’acquisizione dei crediti da parte degli stranieri)

§            ha finanziato con 3 milioni di euro le attività di certificazione delle competenze linguistiche;

§            Circa 94.000 persone sono state convocate, a fronte di un potenziale bacino di quattrocentomila. In 73 mila si sono presentati agli esami;

§            62 mila sono risultati promossi, per una percentuale pari all’84%;

§            l’attività è stata svolta da 384 CTP, equivalenti al 70% circa dei centri funzionanti attualmente sul territorio nazionale;

§            sul sito del Ministero dell’Interno è possibile reperire: le linee guida per la progettazione dei percorsi di apprendimento e di alfabetizzazione, anche per l’acquisizione di quella funzionale in lingua italiana;

§            lo stesso ministero mette a disposizione ulteriori risorse provenienti dal Fondo Europeo per l’Immigrazione equivalenti a 12 milioni di euro, di cui il 60% per la formazione linguistica, (con effetti che faticano a creare sistema) ripartiti nelle diverse regioni in base ad un indice di immigrazione.

A questi si aggiungono ulteriori 4 milioni;

§            Queste ultime attività vengono finanziate tramite avvisi pubblici di partecipazione;

§            Su questo tipo di finanziamenti e sul relativo accesso le organizzazioni sindacali non hanno avuto fin qui notizia.


 

Europa e Schengen    

 


stranieriinitalia.it

Schengen. Sì ai controlli alle frontiere in caso di forti flussi migratori

Accordo tra i ministri dell’Interno dello spazio di libera circolazione, i singoli stati decideranno autonomamente. Malmstroem: "Delusa dalla mancanza di ambizione europea"


Roma, 7 giugno 2012. In caso di flussi migratori incontrollati, i singoli stati membri dello spazio Schengen potranno decidere autonomamente di reintrodurre i controlli alle frontiere, senza chiedere il permesso alla Commissione Europea. È l’accordo raggiunto oggi all’unanimità a Lussemburgo dai ministri dell'Interno dello spazio di libera circolazione. Il testo, secondo un’anticipazione dell’AFP, prevede che queste misure scattino “per un periodo di sei mesi, prorogabile per un altro semestre, qualora la sicurezza di una frontiera esterna non fosse più garantita a causa di circostanze eccezionali''. A spingere per una clausola anti-immigrazione nel trattato di Schengen erano soprattutto Germania e Francia. L’ex presidente Sarkozy ne aveva fatto anche un cavallo di battaglia in campagna elettorale, sull’onda dell’emergenza sbarchi dello scorso anno, quando durante la primavera araba migliaia di tunisini sono arrivati in Italia per poi dirigersi Oltralpe. Bruxelles avrebbe voluto mantenere un controllo europeo sulla sospensione della libera circolazione. Dopo l’accordo di oggi, la commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstroem ha commentato su Twitter: "Sono delusa dalla mancanza di ambizione europea tra gli Stati membri".

EP


 


Migrazione, asilo e libera circolazione nell’UE: Commissione Europea pubblica una nuova relazione e un sondaggio

Sono 20, 2 milioni gli immigrati extra UE, il 4% della popolazione dell’unione ed il 9,4% dei migranti regolari in tutto il mondo. Eurobarometro: Europei divisi sul bisogno o meno di immigrazione.


 (http://www.cir-onlus.org/) 3 giugno 2012- La Commissione ha pubblicato (lo scorso 1 giugno) una relazione sugli sviluppi del 2011 nei settori dell’immigrazione e dell’asilo, insieme a un sondaggio Eurobarometro sulla posizione dei cittadini europei riguardo alla mobilità transfrontaliera, alla migrazione e alla sicurezza. Secondo il sondaggio, otto Europei su dieci ritengono che sia dovere degli Stati membri offrire protezione e asilo a chi ne ha bisogno e che le regole per l’ammissione dei richiedenti asilo debbano essere le stesse in tutta l’Unione.

Per gran parte degli europei (67%) è poi importante poter viaggiare per l’UE senza subire controlli alle frontiere interne. “Le cifre della relazione e il risultato del sondaggio confermano quel che la Commissione sa già: l’Unione europea ha bisogno di una politica di migrazione forte e coerente, che sappia rispondere alle esigenze sul breve e sul lungo periodo. Dobbiamo garantire una gestione efficace delle frontiere esterne, tutelare il diritto di libera circolazione all’interno del territorio dell’Unione e assicurare una reale protezione a chi ne ha bisogno, aprendo al tempo stesso canali di migrazione legale e mobilità”, ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. Di seguito alcuni dei contenuti della relazione e del sondaggio:

Migrazione legale

RELAZIONE: nell’Unione europea vivono circa 20,2 milioni di cittadini di paesi terzi, grosso modo il 4% della popolazione totale dell’Unione (502,5 milioni) e il 9,4% di tutti i migranti a livello mondiale (214 milioni secondo stime).

EUROBAROMETRO: il 68% del campione intervistato pensa che si debbano riconoscere agli immigrati legali gli stessi diritti di cui godono i cittadini. Quattro europei su dieci (42%) pensano che l’Unione europea debba incoraggiare la migrazione di lavoratori da paesi terzi per fronteggiare le sfide demografiche e le carenze di forza lavoro, mentre il 46% non é d’accordo.

Migrazione irregolare

RELAZIONE: nel 2011 sono stati negati 343 000 ingressi nell’Unione, con una diminuzione del 13% rispetto al 2010. Sempre nel 2011 sono state fermate 468 500 persone (in calo rispetto alle 505 000 del 2010), mentre gli Stati membri hanno rimpatriato circa 190 000 cittadini di paesi terzi (15% in meno rispetto al 2010).

EUROBAROMETRO: otto europei su dieci (80%) ritengono che l’Unione europea debba dare maggiore assistenza agli Stati membri nella gestione della migrazione irregolare. Il 78% pensa che il costo della gestione della migrazione irregolare vada suddiviso tra gli Stati membri.

Integrazione

RELAZIONE: nel 2010 il tasso medio di occupazione dei cittadini di paesi terzi compresi tra i 20 e i 64 anni era del 58,5%, rispetto al 68,6% della popolazione totale nella stessa fascia di età.

EUROBAROMETRO: il 53% del campione ritiene che l’immigrazione rappresenti un arricchimento economico e culturale. Il 60% degli Europei è consapevole che gli immigrati possano incontrare difficoltà d’integrazione legate alla discriminazione.

Asilo

RELAZIONE: nel 2011 le domande d’asilo presentate negli Stati membri sono state oltre 302 000, ben il 16,2% in più rispetto al 2010 ma pur sempre molte di meno del picco di 425 000 domande raggiunto del 2001. EUROBAROMETRO: l’80% degli intervistati pensa che gli Stati membri abbiano il dovere di offrire protezione e asilo a chi ne ha bisogno. Otto europei su dieci ritengono che il numero di richiedenti asilo vada distribuito più equamente tra gli Stati membri dell’Unione.

Schengen e libera circolazione

RELAZIONE: nel 2011 sono stati rilasciati 12,7 milioni di visti Schengen, soprattutto nella Federazione russa (40,7%) ma anche in Ucraina (8,7%), Cina (8,1%) e Turchia (4,7%).

EUROBAROMETRO: per poco meno di sei intervistati su dieci (57%) i cittadini di paesi terzi dovrebbero poter viaggiare più facilmente per turismo o affari. La possibilità di spostarsi all’interno dell’UE senza controlli alle frontiere interne è giudicata importante dal 67% degli intervistati.

Contesto

Le relazioni annuali sull’immigrazione e l’asilo rispondono all’invito rivolto nel 2008 dal Consiglio europeo nell’adottare il patto sull’immigrazione e l’asilo. La terza di queste relazioni annuali (2011) mette in luce i principali sviluppi a livello nazionale e dell’Unione per affrontare le sfide del settore e

-       assicurare che le opportunità di migrazione legale e mobilità rispondano alle esigenze dell’UE;

-       continuare a lavorare per un’integrazione efficace, così da trarre pieno vantaggio dal potenziale offerto dai migranti, non solo in termini economici ma anche da un punto di vista sociale e culturale;

-       rispondere alle pressioni migratorie con un’attuazione efficace delle misure esistenti dirette a ridurre la migrazione irregolare, anche tramite il dialogo e la cooperazione con i paesi terzi, la solidarietà verso gli Stati membri maggiormente coinvolti, controlli alle frontiere esterne e procedure di visto che funzionino;

-       realizzare nel 2012 un sistema europeo comune di asilo che assicuri protezione a chi ne ha bisogno. Solo con una politica coerente che ricomprenda tutti questi aspetti l’UE potrà trarre pieno beneficio dagli apporti positivi della migrazione. In questo contesto, il sostegno dell’UE nella forma di assistenza finanziaria in materia di migrazione e mobilità resta un aspetto importante della solidarietà tra paesi dell’Unione europea e della cooperazione con i paesi terzi (si veda ilMEMO/12/399).

Per maggiori informazioni

 -   Leggi la Relazione

-   Leggi il Sondaggio: completo (in inglese); sommario (in inglese); principali dati (in italiano)


 

Minori stranieri

 


Minori non accompagnati.

Fornero: “Verso un sistema nazionale di accoglienza”


Il ministro del Welfare: “Ci sono carenze legislative, il governo di sta muovendo. Più collaborazione con le associazioni”. Rapporto Crc: “Riforma cittadinanza e pediatra anche per i figli degli irregolari”. Roma – 5 giugno 2012 - ''Il governo è consapevole delle carenze legislative sul tema del diritto all'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Per questo in collaborazione con il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri e il ministro della Giustizia Paola Severino interverremo per predisporre un sistema nazionale di accoglienza''. Lo ha annunciato il ministro del Welfare e delle Pari opportunita' Elsa Fornero, intervenuta in videoconferenza da Torino alla presentazione, in Senato, del Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del "gruppo Crc", che riunisce 89 soggetti del terzo settore che si occupano di minori. "La via da seguire -ha spiegato Fornero- e' quella di una strettacollaborazione con il mondo delle associazioni. Solo cosi' sara' possibile ideare politiche di vicinanza ai problemi concreti dei minori piu' efficaci nel contrastare fenomeni di disagio e garantire a tutti il godimento dei diritti fondamentali. Senza negare la difficolta' del reperimento di risorse il governo ha la completa disponibilità a intervenire sui problemi dell'infanzia''. "Inoltre per avere un quadro preciso e scientifico sulle conseguenze della crisi economica sui minori -ha concluso Fornero- il mio ministero chiederà anche ai centri di ricerca degli istituti universitari di raccogliere dati e informazioni precise''. Il Rapporto presentato oggi dal Crc denuncia che in Italia si continuano a tagliare i fondi per l'infanzia e l'adolescenza mentre aumentano povertà, dispersione scolastica, lavoro minorile ed esclusione sociale. Inoltre, mancano dati certi, a partire da un sistema di raccolta dati uniformi tra le Regioni, per misurare fenomeni quali pedofilia e pornografia, condizioni di adottabilità, violenza, maltrattamento dei bambini e dei minori con disabilità”.

Per quanto riguarda i minori stranieri in Italia, si approfondisce il tema della protezione e dell'accoglienza di quelli non accompagnati, che al 31 dicembre 2011 risultavano essere 7.750 di cui 1.791 irreperibili. Oltre alla mancanza di un sistema nazionale di accoglienza, il rapporto segnala alcuni casi in cui i minori sono stati accolti in modo inadeguato, hanno vissuto in condizioni di promiscuità con gli adulti, privati di adeguate cure e della libertà personale.

Nel documento, il Gruppo Crc parla poi del diritto di cittadinanza dei minori stranieri nati in Italia o giunti  nel nostro Paese in tenera età, raccomandando al Parlamento una riforma della legge 91/1992 per agevolarne l'acquisizione. Infine, raccomanda al ministero della Salute di recepire quanto gli operatori di settore ed i tecnici delle Regioni propongono e cioè di prevedere l'iscrizione obbligatoria al servizio sanitario, o almeno garantire il pediatra e il medico di base a tutti i minori stranieri presenti sul territorio nazionale, a prescindere dalla condizione giuridica dei genitori.


 

Immigrazione e Lavoro


Lavoro, in Italia ci sono 630 mila posti da coprire

Le offerte? Tutte per cuochi e badanti. Ma dall'Istat dati allarmanti: disoccupati quasi all'11%, giovani al 35% ROBERTO GIOVANNINI


(www.lastampa.it) Roma, 2 giugno 2012 - La disoccupazione cresce, la recessione brucia i posti di lavoro che ci sono, ma anche in una situazione di crisi ci sono comunque imprese che hanno bisogno di personale. In tutto, 633.740, secondo le elaborazioni della Fondazione Hume per «la Stampa», a partire dai dati del Sistema Informativo Excelsior dell’Unioncamere e da quelli del ministero del Lavoro. Una mezza   buona notizia in questi tempi cupi. Il guaio, se così si può dire, è che a leggere in dettaglio i numeri non si tratta di posti di lavoro «avanzati», in settori ad alta innovazione. Serviranno piuttosto cuochi, camerieri, badanti, personale delle pulizie. Più un’Italia pizza, tramonto sul mare e mandolino, che un’Italia di ricerca e tecnologia. In un’economia italiana in ripiegamento, a quanto pare gli unici settori che «tirano», e che comunque appaiono in grado di reclutare lavoratori dipendenti, sono quelli più tradizionali: turismo, alberghi, ristorazione, commercio al dettaglio, costruzioni. Il quadro che emerge dall’analisi della Fondazione Hume è inequivocabile: delle 633 mila assunzioni «previste» dalle imprese italiane, addirittura il 26,4%, con 167.280 unità, riguarda i servizi di alloggio e ristorazione. Seguono il commercio al dettaglio (62.310 assunzioni e il 9,8%) e le costruzioni (57.290 e il 9,0%), distaccando i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone e i servizi di trasporto. Non cambia moltissimo il discorso - e anzi, in un certo senso il quadro assume un profilo ancora più sconfortante - se si considerano le cinque figure professionali che sono state richieste nel primo semestre del 2012. La lista è capeggiata con grande distacco dai cuochi, camerieri e altre professione nel turismo, con 83.870 assunzioni. Nel 65% dei casi i datori di lavoro richiedevano una passata esperienza nel settore, ma solo nel 5,8% dei casi il posto era a tempo indeterminato. Dopo i cuochi, in seconda posizione, con 38.860 unità, ci sono gli uomini delle pulizie e le badanti, ovvero «personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alla persona».
Terzi - e unica attività in cui si richiedono per il 45% dei casi giovani sotto i ventinove anni - arrivano i tecnici amministrativi finanziari e bancari, 19.780 posti. Seguiti da operai specializzati in edilizia e addetti all’accoglienza, informazione e assistenza alla clientela. Dunque: cuochi, pulitori, bancari, operai edili, addetti dei call center. Questi sarebbero i mestieri più gettonati dalle aziende che vogliono o possono assumere in questa Italia della crisi. Secondo la Fondazione Hume, i posti migliori per trovare un lavoro saranno Roma (7,2% del totale),Milano (6,6%), Napoli (3,9%), Torino (3,3%) e Verona (2,6%). La Lombardia, con 99.500 assunzioni guida la classifica delle Regioni, con netto scarto su Emilia-Romagna, Veneto e Lazio. nfine, le cinque professioni più difficili da reperire per le imprese. Nei primi sei mesi dell’anno, è stato problematico trovare i 750 dirigenti necessari, ma a quanto pare si è tribolato anche per le 2.720 estetiste. Già più comprensibile la fatica per trovare i 3.310 ingegneri e architetti.



Dal 2000, più 332% di minori stranieri in Italia. Sette su dieci sono nati qua


Volontatiatoggi - Sono in aumento i minori con cittadinanza straniera regolarmente residenti in Italia: nel 2011 il loro numero complessivo è di circa un milione (993.238) con un incremento dal 2000 a oggi pari al 332%, sono cioè quadruplicati. Di questi sono sempre di più anche quelli nati nel nostro paese: costituiscono infatti il 71% dei minori stranieri residenti. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto “Da residenti a cittadini” reso noto oggi dall’Anci in occasione della Conferenza nazionale per la cittadinanza. Secondo l’indagine se la quota della popolazione straniera sul totale dei residenti (italiani e stranieri) è attualmente del 7,5%, i minorenni rappresentano il 21,7% della popolazione straniera (4.570.317) e il 9,7% del totale dei minori (italiani e stranieri). A rappresentare i tanti figli di immigrati, nati in Italia ma ancora considerati “stranieri”, è intervenuta nel corso della conferenza Lamiaa Zilaf, dodicenne di origini marocchine ma nata e cresciuta a Reggio Emilia. La bambina ha spiegato cosa ha provato quando ha scoperto che gli altri la consideravano straniera: “non chiamatemi mai straniera o immigrata – ha detto – i miei genitori tanti anni fa hanno fatto la scelta di emigrare e sono venuti in Italia. Ma io non ho mai immigrato, sono nata in Italia, per cui mi sento italiana”. E rivolta al presidente della Camera Gianfranco Fini e al ministro della Cooperazione e integrazione Andrea Riccardi ha lanciato un appello: “concedete la cittadinanza italiana a tutti i nativi, risparmiateci tutti i problemi inutili che non finiscono mai, e smettetela di farci vivere situazioni, che ci fanno sentire quello che non siamo. Lasciateci studiare – ha concluso – e costruire il nostro futuro con serenità, e ricordatevi che italiani ci sentiamo dentro per davvero”. (ec, redattore sociale)