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Attualità : Istat: in Italia dal 1991 2,7 milioni di persone in più, quasi tutte straniere
(28/05/12)

Rispetto al 1991 in Italia si è registrato un aumento della popolazione del 4,7%: si tratta di 2,7 milioni di persone in più, quasi tutte straniere. Dei 760mila minori extracomunitari regolarmente soggiornati nel nostro paese, circa 420mila sono nati in Italia. Un dato questo che spiega l’aumento del tasso di fecondità che si è oggi stabilizzato a 1,4 figli per donna, grazie al contributo delle straniere. Sono alcuni dei dati diffusi dall’Istat in occasione della pubblicazione del Rapporto annuale 2012.

Dal 2001 la popolazione straniera, riferisce l’Istat, è quasi triplicata e oggi rappresenta il 6,3% del totale. Per molti dei migranti presenti sul nostro territorio si è realizzato un significativo processo di integrazione e radicamento: quasi la metà degli immigrati non comunitari ha un permesso di soggiorno a tempo indeterminato e se nel 1992 si erano avute circa 4mila acquisizioni di cittadinanza italiana per matrimonio e naturalizzazione, nel 2010 sono state 40mila.

Nel 2010 sono 78mila i bambini nati da genitori entrambi stranieri, a cui si sommano i quasi 27mila nati da coppie miste. Al 1° gennaio 2011 sono 760 i minori extracomunitari in Italia, di cui 420mila nati in Italia. Tutti dati questi che spiegano l’aumento del tasso di fecondità delle donne nel nostro paese: dopo il minimo raggiunto nel 1995 di 1,2 figli per donna, il tasso si è dal 2008 stabilizzato a 1,4 figli.

Anche se sono visibili complessivi miglioramenti delle condizioni di vita degli stranieri, l’Istat sottolinea ancora una chiara disuguaglianza con gli italiani. A fronte di un tasso di occupazione più elevato (62,3% contro il 56,4% degli italiani), il reddito medio di una famiglia composta da soli stranieri è ancora pari a circa la metà di quello di una famiglia italiana. Quasi il 42% dei minori stranieri vive in famiglie in condizioni di deprivazione materiale, contro il 15% rilevato tra gli italiani. Oltre il 9% degli studenti stranieri risulta ripetente (per gli italiani la quota è del 4%) e il 48% appare in ritardo rispetto al corso di studi (8,5% per gli italiani). Il tasso di abbandono scolastico è del 43,6% per gli studenti stranieri e del 15,5% per quelli italiani. L’incidenza dei Neet (Not in Education, Employment or Training) è del 32,8% per gli stranieri a fronte di un valore del 21,5% per gli italiani.

Rapporto annuale 2012 – La situazione del Paese

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