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Attualità : Richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di marginalità: dati e proposte della ricerca di Caritas
(18/06/12)

A Roma sono tra i 1.200 e i 1.500 i richiedenti e titolari di protezione internazionale che vivono in insediamenti spontanei in condizioni abbondantemente al di sotto di ogni standard minimo accettabile in relazione a salute e sicurezza. La ricerca “Mediazioni Metropolitane. Studio e sperimentazione di un modello di dialogo e intervento a favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in situazione di marginalità”, realizzata da Caritas di Roma e finanziata dal Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi, ha indagato le cause del crescere degli insediamenti spontanei nelle grandi città e gli eventuali percorsi da predisporre per superare queste situazioni.

Lo studio ha coinvolto un totale di 520 richiedenti e titolari di protezione internazionale e svolto sopralluoghi e colloqui in 8 insediamenti spontanei a Roma, Milano e Firenze. E’ emersa una profonda mancanza di fiducia nei confronti di uno stato che “commette ingiustizie” e non riesce a “garantire ai rifugiati gli stessi diritti che hanno negli altri paesi europei”.

Sulla base dei dati rilevati, Caritas chiede interventi più incisivi sulle misure che favoriscono l’inclusione lavorativa (oltre l’88% degli intervistati attualmente non è occupato) e la formazione (il 42% conosce troppo poco la lingua italiana). “Ma più urgente – si legge – è ristabilire un dialogo con queste persone, ricostruire il rapporto di fiducia indispensabile alla riuscita i qualunque percorso”.

Lo studio considera inefficaci le politiche dettate dalle “emergenze”: il 37% degli intervistati è arrivato in Italia con gli sbarchi del 2008 e oggi vive in un insediamento spontaneo. Per questo, la Caritas chiede "una riforma decisa dell’intero sistema come presupposto indispensabile per non svuotare di senso e di efficacia gli interventi che le singole Amministrazioni locali sono chiamate a predisporre per rispondere alle emergenze che attualmente insistono sui loro territori".

“Mediazioni metropolitane. Studio e sperimentazione di un modello di dialogo e intervento a favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in situazione di marginalità”
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