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Normativa : Stranieri irregolari: permesso di soggiorno a chi denuncia gravi casi di sfruttamento
(13/07/12)

Approvato il decreto legislativo che istituisce un nuovo regime sanzionatorio per i datori di lavoro che impiegano stranieri irregolari e rilascio di permessi di soggiorno a chi denuncerà particolari casi di sfruttamento.

Il Consiglio dei ministri il 6 luglio scorso ha approvato in via definitiva, su proposta del ministro per gli Affari Europei e del ministro del Lavoro, il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2009/52/CE sulle “norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare”.

Il provvedimento prevede un inasprimento delle sanzioni a carico dei datori di lavoro, compresa la condanna alle spese di rimpatrio dei lavoratori.

Nei casi di “grave sfruttamento” lo straniero irregolare che denuncerà il suo datore di lavoro e coopererà nel procedimento penale instaurato nei confronti del datore di lavoro, potrà avere un permesso di soggiorno per motivi umanitari della durata di sei mesi, rinnovabile fino ad un anno, o fino alla fine del processo, con la possibilità di essere revocato “in caso di condotta incompatibile con le finalità dello stesso, ovvero qualora vengano meno le condizioni che ne hanno giustificato il rilascio”.

Il permesso di soggiorno verrà rilasciato dal Questore “su proposta o con parere favorevole del Procuratore della Repubblica”.

Il ministro dell’Integrazione Riccardi, durante la stesura del provvedimento aveva suggerito la possibilità di un “ravvedimento operoso” chiedendo “una fase transitoria entro la quale i datori di lavoro possono adeguarsi in tempi congrui alla nuova disciplina, con l'onere per il datore di lavoro dei pagamenti retributivi, contributivi e fiscali pari ad almeno tre mesi e con il pagamento di un contributo di 1.000 euro per ciascun lavoratore”.

Questa proposta è stata accolta a larga maggioranza dalle Commissioni di Camera e Senato ed in particolare le Commissioni riunite 1 e 2 del Senato, il 5 giugno hanno espresso all’unanimità parere favorevole al Governo condizionato alla previsione “di una fase transitoria, entro la quale i soggetti interessati possono volontariamente adeguarsi alle norme di legge ed evitare le sanzioni più gravi mediante l’emersione del rapporto di lavoro irregolare”.

In questo modo il decreto introdurrà una nuova modalità di regolarizzazione per una fetta di immigrazione irregolare.

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