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Notizie

Ministro Annamaria Cancellieri

19.03.2012

Coltivare il dialogo e puntare su tolleranza costituzionalmente orientata

Il ministro dell’Interno Cancellieri indica la via da seguire sul tema dell’immigrazione alla Conferenza permanente 'Religione, cultura, integrazione', organizzata dal ministro per la Cooperazione internazionale Riccardi

«Il confronto tra identità diverse dovrà respingere ogni pretesa di supremazia, che inevitabilmente porta al conflitto e alla chiusura settaria. Riesco a comprendere che di fronte a situazione critiche, la soluzione radicale, più lontana da orizzonti inclusivi, può apparire talvolta quella più seduttiva. Ma abbiamo la responsabilità di continuare a coltivare il dialogo e puntare su una tolleranza costituzionalmente orientata». E' la strada suggerita dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri sul tema dell’immigrazione, nel suo intervento alla Conferenza permanente 'Religione, cultura, integrazione', il nuovo organismo consultivo voluto dal ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, che si è riunito oggi nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio.

L'analisi dell'evoluzione politica mondiale, ha ricordato il ministro dell'Interno, ha fatto luce definitivamente sulle cause che sono alla base delle dolorose sperequazioni che ancora tengono lontane popolazioni poverissime dall'accesso a una più equa distribuzione delle ricchezze. Questo stato di cose, ha osservato la titolare del Viminale, «ha portato con se una spinta inesauribile alla migrazione ed alla mobilità. E’ stato stimato, infatti, che la condizione di straniero riguarda un abitante della terra su 35 e l'ultimo rapporto Caritas quantifica in oltre 54 milioni le persone che, prevalentemente per motivi economici, hanno lasciato le loro terre d'origine».

Dunque, c'è un flusso continuo di uomini e donne che, all'interno di un processo costante e inarrestabile, sta imponendo alle comunità nazionali e internazionali di adeguarsi a nuove sfide sociali, economiche, culturali, giuridiche e anche religiose. Ecco dunque che, ha concluso Cancellieri, «una tolleranza costituzionalmente orientata si traduce non in indifferenza e in accettazione acritica del ‘diverso’ ma, richiede una capacità costruttiva in cui si affermi senza reticenze la concezione laica dello Stato democratico ispirata ai valori di libertà. Strada, comunque, non priva di difficoltà».





   
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