- La disciplina della relazione finanziaria annuale, con riguardo alle caratteristiche del modello dualistico di amministrazione e controllo della società.
Per risolvere le criticità evidenziate è stato predisposto uno schema di decreto correttivo. L’intervento approvato dal Consiglio dei Ministri è dunque sostanzialmente di fine tuning ed è volto ad eliminare difficoltà applicative, incertezze interpretative e difetti di coordinamento della normativa.
Tra le modifiche previste dallo schema di decreto correttivo si segnalano in particolare tre aspetti:
1) l’estensione del meccanismo della record date alla legittimazione all’intervento e al voto nelle assemblee speciali qualora gli strumenti finanziari rilevanti siano negoziati in mercati regolamentati o nei sistemi multilaterali di negoziazione;
2) la riscrittura della disciplina del diritto di porre domande prima dell’assemblea;
3) la revisione delle disposizioni relative alle pubblicazione della relazione finanziaria annuale.
C. ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE COMUNITARIE
Il Consiglio dei Ministri ha approvato due schemi di decreto legislativo di attuazione di due direttive comunitarie. Si tratta di:
1. Condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati (cd. Blue Card).
L’approvazione dello schema di decreto legislativo, avvenuta su proposta del Ministro degli affari europei e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri degli affari esteri, per la pubblica amministrazione e semplificazione, della giustizia, dell’economia e delle finanze e dell’interno, recepisce la direttiva del Consiglio europeo del 25 maggio 2009 e contribuisce al conseguimento degli obiettivi di Lisbona in tema di crescita sostenibile con nuovi e qualificati posti di lavoro. La strategia di Lisbona, infatti, ha previsto di “attirare e trattenere lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi extracomunitari”, pur sempre nel rispetto del principio di preferenza comunitaria. Lo scopo è quello di riconoscere alla migrazione legale un ruolo di rafforzamento dell’economia e della conoscenza europee, incrementando al tempo stesso la competitività delle imprese e la capacità di attrarre lavoratori stranieri di alto profilo formativo e professionale.