Libera: "Boicottare aziende che sfruttano gli immigrati"

Le parole di don Pino De Masi sullo sfruttamento dei lavoratori immigrati nella raccolta delle arance che poi vengono utilizzate dalla Coca Cola. Intanto, la multinazionale starebbe disdicendo i contatti. Il sindaco di Rosarno: "Oltre al danno, la beffa"

 


ROSARNO (REGGIO CALABRIA), 27 febbraio 2012 - ''Bisogna boicottare tutte le multinazionali che sfruttano le situazioni di emarginazione''.

Sono le parole del responsabile di Libera nella Piana di Gioia Tauro, don Pino De Masi, sullo sfruttamento dei lavoratori immigrati nella raccolta delle arance che poi vengono utilizzate dalla multinazionale Coca Cola per produrre la Fanta.

''Non mi meraviglio - ha spiegato - che una multinazionale come la Coca Cola utilizzi le arance raccolte da lavoratori sfruttati per produrre i suoi prodotti. Queste grandi aziende pensano che tutto sia in perfetta regola ma in realta' dovrebbero sapere quanto accade nei nostri territori e le situazioni in cui lavorano queste persone''.

Due anni fa a Rosarno, proprio per le condizioni di precarieta' in cui vivono gli immigrati impiegati nella raccolta degli agrumi, ci fu una rivolta dei lavoratori stranieri e la successiva reazione degli abitanti, con decine di feriti. Dopo quei fatti ci fu una bonifica delle aree in cui erano accampati gli immigrati. ''Ora siamo agli sgoccioli - ha concluso don Pino - perche' la campagna agrumicola volge al termine".

Il sindaco Tripodi: "Coca-Coa disdice i contratti"

Intanto, la Coca cola starebbe correndo ai ripari. Secondo il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi "Dopo le notizie diffuse in queste ultime ore il proprietario di una azienda di Rosarno che si occupa della trasformazione della arance mi ha contattato telefonicamente per comunicarmi che la Coca Cola ha disdetto il contratto per tutelare la sua immagine. Questo significa che ora al danno si aggiunge anche la beffa''.

''Se questa notizia verra' confermata - ha aggiunto il sindaco - la nostra economia subira' un devastante danno. Il vero problema sulla produzione degli agrumi e' che gli agricoltori non raccolgono il prodotto perche' il prezzo e' troppo basso. Questa situazione ha quindi provocato un impoverimento di tutto il settore ed e' ovvio che a risentirne sono anche i lavoratori''.

''Se a questo scenario - ha concluso Tripodi si aggiungono i possibili tagli delle commesse da parte della Coca Cola, allora rischiamo di trovarci in una situazione economica di grande difficolta'''