Ruperto (Interno): “Non si affronta l'immigrazione solo con le leggi”

“Gli altri non sono diversi solo perchè il caso li ha collocati su una terra diversa dalla nostra"

Roma – 15 marzo 2012 - "Ci sono alcuni punti fermi dai quali si devono prendere le mosse per affrontare nel modo giusto queste tematiche. Primo fra questi il fatto che la terra non e' attribuita a un popolo per diritto divino: ci si viene a trovare casualmente su di essa. Occorre, quindi, non falsare questo rapporto spazio-uomo: gli altri non sono diversi solo perche' il caso li ha collocati su una terra diversa dalla nostra".

Lo ha detto ieri Saverio Ruperto, Sottosegretario all'Interno, intervenuto a Roma alla presentazione del 4° rapporto European Migration Network su "I canali migratori. Visti e flussi irregolari". "Siamo di fronte ad una tesi e ad un'antitesi che devono trovare una sintesi - ha puntualizzato il Sottosegretario all'Interno- Questo, come rilevato dal capo Dipartimento per le liberta' civili e l'immigrazione, Angela Pria, mi sembra un modo acuto di affrontare il problema”.

Secondo il sottosegretario, ”raccogliere i dati vuol dire registrare la storia: solo attraverso la registrazione di quest'ultima sara' possibile progredire. Ritengo che contributi come questo riusciranno a cambiare lo stato delle cose, soprattutto sotto il profilo delle scelte politiche".

"Esco arricchito da questa occasione - ha concluso Ruperto - L'immigrazione, fino a poco tempo fa, non rientrava direttamente nella mia esperienza personale. Quando sono stato investito del mio compito, ho conosciuto la valenza effettiva di questi temi. Prima il mio approccio nei confronti di queste tematiche, essendo io un giurista e, in particolare, un civilista di scuola tradizionale, era quello del 'positivismo-legalista', cioe' ci sono le leggi e le regole, si rispettino quelle. Adesso e' cambiato: ritengo che queste questioni non possono essere affrontate solamente con la freddezza della formulazione di regole"