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Notizie

2012 - Dalle Prefetture - 2012

22.11.2012

Il prefetto di Catanzaro incontra i capofamiglia rom di Scordovillo (Lamezia) per far cessare i roghi tossici nell'accampamento



Incontro straordinario ieri pomeriggio nella sede del comune di Lametia Terme tra il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, il sindaco Gianni Speranza e una delegazione dei capifamiglia dell'accampamento rom di Scordovillo, area cittadina molto popolata dove si trovano anche un presidio ospedaliero e un commissariato di Polizia.

Motivo dell'incontro, i fumi tossici che si propagano dall'accampamento causati dai roghi accesi, hanno spiegato i delegati della comunità rom, per ricavare il rame da rivendere, definito come una delle poche forme di introito.

«In prefettura pervengono segnalazioni e telefonate di protesta dei cittadini. La situazione è inaccettabile. Siamo qui per un incontro amicale, per dirvi di metterla con i roghi. Basta con i fumi che avvelenano prima di tutto voi e i vostri fìgli». Questo il messaggio del prefetto, che ha ribadito la sovranità dello Stato sul territorio e l'esistenza di precisi doveri di cittadinanza che anche i rom - «cittadini come gli altri» - devono rispettare, per consentire una buona convivenza civile, cosa che può essere messa a rischio se il malcontento legato ai rovi aumenta, alimentando i luoghi comuni sulle comunità rom.

Molte persone (130) del campo rom di Scordovillo, oggetto di un'ordinanza comunale di sgombero circa un anno e mezzo fa, sono state trasferite ed ora abitano gli appartamenti assegnati dal comune, ha ricordato il sindaco Gianni Speranza, parlando anche dei progetti di integrazione portati avanti da diverse associazioni (La Strada, Progetto Sud, Ciarapanì).

I rappresentanti rom, da parte loro, hanno lamentato la rigidità della normativa che vieta la raccolta e il commercio del ferro, attività praticata per tradizione dal popolo rom e fonte di guadagno, chiedendo alle autorità di 'perorare' una modifica della disciplina.

L'incontro si è comunque concluso positivamente. I capifamiglia rom hanno detto di apprezzare l'approccio di considerazione delle loro problematiche e assicurato tutto il loro impegno per far cessare il fenomeno dei roghi tossici,  in termini di vigilanza e sensibilizzazione all'interno della loro comunità.





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