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Notizie

2012 - Dalle Prefetture - 2012

23.10.2012

Centri estetici cinesi a Firenze nel mirino della prefettura

Smascherate numerose irregolarità nell'operazione coordinata da un'apposita cabina di regia. Il prefetto Varratta: «È il primo passo, non ci fermeremo qui»

Undici centri estetici gestiti da cinesi al centro di una capillare azione di controllo effettuata dal gruppo di lavoro, costituito presso la prefettura di Firenze, per monitorare l’imprenditoria cinese attiva nel settore del benessere, un business in forte espansione, sul quale venivano segnalate numerose irregolarità.

Tutte confermate dall’operazione condotta, mercoledì 17 ottobre, da una task force composta da Forze dell’ordine, Polizia municipale e ispettori di Inps, Inail e Asl, con il coordinamento della prefettura, grazie alla quale sono stati scoperti sette lavoratori in nero per i quali sono state elevate maxisanzioni per oltre 30mila euro. In tre casi, è stata, inoltre, disposta la sospensione dell’attività, poi revocata a seguito della regolarizzazione dei dipendenti non denunciati.

Dove i titolari e i lavoranti erano regolari, mancava invece il pagamento dei contributi previdenziali per un ammontare complessivo di oltre 40mila euro evasi. Assenti, in alcuni esercizi, le autorizzazioni necessarie a svolgere l’attività, mentre ad un centro sono stati posti i sigilli perché al suo interno sono stati trovati strumenti estetici privi di licenza. Altre irregolarità sono state accertate nella registrazione dell’incasso e nel rilascio delle ricevute fiscali ai clienti. Non sono stati invece scoperti dipendenti clandestini né sono emersi elementi certi da far ritenere che alcuni siti di massaggio nascondessero in realtà l’esercizio della prostituzione.

«Abbiamo ottenuto un doppio risultato – ha commentato il prefetto Luigi Varratta – da un lato abbiamo smascherato una serie di situazioni illecite, dall’altro abbiamo dato il via a una sanatoria; alcuni titolari si sono già messi in regola, mentre altre aziende senza autorizzazione verranno riqualificate come imprese artigiane».

L’intervento è stato deciso sulla base dei riscontri effettuati attraverso l’incrocio dei dati a disposizione, come partite Iva, denominazioni fiscali, certificazione contributiva, dichiarazioni di inizio attività, attestazioni sanitarie e di conformità edilizia.

«Al tavolo di lavoro abbiamo registrato subito – ha sottolineato Varratta – un frequente turn-over delle aziende cinesi, ditte con una vita media di un anno e mezzo, che chiudevano e riaprivano poco dopo con un altro nome, movimenti ambigui che suscitavano molti sospetti. Abbiamo voluto vederci chiaro. Alla banca dati su ciascuna attività di estetica, ora abbiamo aggiunto anche le infrazioni commesse. Da ora in poi sarà più difficile sfuggire ai controlli».

Soddisfazione è stata espressa da CNA e Confartigianato. «Non ci fermeremo qui – ha concluso il prefetto - il gruppo continuerà il suo lavoro su altri obiettivi. Vogliamo dare un segnale importante a chi ogni giorno lavora, con impegno e oneri costosi, nel rispetto delle regole».

Del gruppo di lavoro fanno parte, oltre a rappresentanti della prefettura, Forze di Polizia, direzione provinciale del Lavoro, INPS, INAIL, Camera di commercio e dipartimento di prevenzione dell’ASL.
 





   
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