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Notizie

2012 - Dalle Prefetture - 2012

30.10.2012

Sfratti per morosità, a Bologna estese le agevolazioni per le fasce più deboli

Firmato in prefettura un nuovo accordo che aumenta i contributi a fondo perduto in favore degli inquilini che non riescono a pagare l’affitto per motivi legati alla crisi economica

Il prefetto Tranfaglia firma il protocolloNuove misure a sostegno degli inquilini bolognesi colpiti dalla richiesta di sfratto per morosità, per motivi legati alla crisi economica.
È stato siglato oggi, presso la prefettura di Bologna, un accordo che aggiorna e modifica il protocollo d’intesa sottoscritto il 13 luglio dello scorso anno tra la rappresentanza del Governo, il tribunale, la regione Emilia-Romagna, la provincia, i comuni, i sindacati, le associazioni rappresentative di proprietari e inquilini, fondazioni bancarie e istituti di credito.

La nuova intesa prevede che i fondi messi a disposizione da regione e fondazioni confluiscano rispettivamente in un Fondo di salvaguardia e in un Fondo di garanzia finalizzati a realizzare misure di sostegno abitativo alle famiglie che hanno subito una diminuzione della capacità reddituale a seguito di un evento intervenuto a partire dal 1° gennaio 2009, con validità fino al 31 dicembre 2013.

Il Fondo di salvaguardia, costituito con la quota contributiva della regione pari a 400mila euro è incrementato per l’anno 2012 di ulteriori 100mila euro.

Per avere accesso al Fondo, gli inquilini dovranno dimostrare di aver perduto il lavoro, di avere accumulato un debito massimo di 8mila euro negli ultimi 12 mesi, di non essere proprietari di immobili, di avere un reddito attuale I.S.E. non superiore a 35mila euro, valore I.S.E.E. non superiore ad 17.500 euro. Inoltre, perché la procedura vada in porto, è necessario che lo sfratto non sia già stato eseguito, che il contratto sia regolarmente registrato e abbia superato la metà della sua durata, e che l’inquilino sia residente.

I firmatariPer l'ammontare del contributo, la morosità complessiva, aumentata nella misura del 10% in considerazione delle spese legali sostenute e forfettariamente considerate, viene decurtata del 20%, cifra a cui il proprietario rinuncia.
Il rimanente 80% è coperto per il 65% da un contributo a fondo perduto per un massimo di 3mila euro.

L’inquilino dovrà restituire l’importo dovuto in un’unica soluzione. A tal fine, potrà chiedere agli istituti bancari che hanno sottoscritto l’intesa l’apertura di una linea di credito che copra fino ad un massimo del 50% della somma residua. Il finanziamento, erogato al tasso di provvista ed integralmente garantito dal Fondo di garanzia, dovrà essere restituito con rate da 18 e fino a 48 mensilità, a scelta dell’inquilino, secondo modalità da definire direttamente con la banca.

Ridotto, inoltre, del 30% l’importo delle somme messe a disposizione per il Fondo di garanzia dalle Fondazioni bancarie firmatarie del protocollo 2011. Il Fondo, gestito dalla provincia di Bologna, garantisce i crediti assunti dalle banche nei confronti degli inquilini nella loro totalità e, a tal fine, le Fondazioni versano alla provincia il 5% delle somme messe a disposizione per il protocollo, per la costituzione di un fondo di cassa da utilizzare in caso di mancata restituzione del finanziamento da parte dell’inquilino.

Sono state, infine, previste misure di accompagnamento per la ricerca di un'abitazione alternativa, con la possibilità di richiedere un finanziamento a fondo perduto nella misura pari a due terzi della caparra prevista nel nuovo contratto di locazione.
 





   
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