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Partecipazione Italia a UE, via libera del Senato a disegno di legge

24 ottobre 2012Parole chiave:
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Il Senato ha approvato il disegno di legge (ddl) n. 2646 recante "Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea". Il provvedimento è stato approvato in seconda lettura e con modificazioni e, pertanto, ora torna alla Camera.

Il ddl riformula l'assetto ordinamentale, oggi regolato dalla Legge 4 febbraio 2005, n. 11, delle relazioni tra Italia e Unione Europea anche alla luce del Trattato di Lisbona, sia nella fase ascendente, di formazione del diritto dell'Unione Europea, sia nella fase discendente, di attuazione di tale diritto nell'ordinamento nazionale.

Tra le novità previste, il testo prevede che il governo sia tenuto a informare le Camere sulla propria posizione su tutti i progetti di atti legislativi dell'Unione Europea, dopo venti giorni dalla loro trasmissione alle Camere, indipendentemente dal fatto che una delle Camere abbia già iniziato l'esame su un determinato atto.

"Con tale normativa - ha spiegato il Ministro Moavero Milanesi nell'Aula del Senato - il nostro sistema Italia si adegua e, per certi versi, si pone all'avanguardia" nel rapporto tra Governo e Parlamento. In particolare, l'esecutivo "riferirà regolarmente alle Camere prima e dopo le riunioni del Consiglio, quindi si instaurerà un rapporto già nella fase ascendente che dovrebbe agevolare poi i lavori nella fase discendente di recepimento delle regole europee e delle direttive in particolare, dove noi, come sappiamo bene, soffriamo sovente di ritardi oppure veniamo penalizzati da procedure di infrazione per recepimento incompleto".

Altra importante innovazione è lo sdoppiamento della tradizionale legge comunitaria "in due veicoli legislativi diversi, per obiettivo e contenuto" che dovrebbe "rendere più efficace il sistema legislativo di recepimento" e quindi "ridurre quel tipo di contenzioso".

"Ci sono anche - ha aggiunto Moavero - norme specificamente dedicate agli aiuti di Stato, che costituiscono un'altra fonte di inadempimenti frequenti per il nostro Paese, con l'individuazione in particolare di un foro di giurisdizione specifica nei tribunali amministrativi. Ciò dovrebbe ridurre molti problemi che registriamo, collegati sovente all'azione di recupero degli aiuti cui le decisioni della Commissione o le sentenze della Corte di giustizia europea ci obbligano".

Il testo fa infine chiarezza sulla rappresentanza presso la Corte di Giustizia che, come ha spiegato il Ministro Moavero, "è assicurata dall'Avvocatura dello Stato"


Per saperne di più:
Il disegno di legge sul sito del Senato

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