Tale percentuale è invece molto più alta in Belgio, Portogallo e Spagna (55%), in Francia (56%), in Ungheria (58%) e in Germania (59%). E’ quanto ha evidenziato la recente indagine Immigrant Citizen Survey coordinata dal Migration Policy Group in 7 paese europei e condotta in Italia dalla Fondazione Ismu.
La forte difformità tra l'Italia e gli altri paesi europei considerati nello studio (Belgio, Portogallo, Spagna, Francia, Ungheria, Germania) non riguarda solo la mancanza di rispondenza tra il lavoro effettivamente svolto (job) e le abilità professionali (skills) degli immigrati, ma anche altri ambiti, a conferma delle difficoltà che incontrano gli stranieri nei percorsi di integrazione nel nostro paese. Il contesto italiano è infatti agli ultimi posti sia per i tassi di richiesta di cittadinanza, sia per i relativi tempi medi di attesa dall’arrivo sul territorio nazionale. In particolare, dopo 20 anni di permanenza in un paese straniero, altrove gli stranieri hanno in maggioranza assoluta ottenuto la cittadinanza del paese ospitante, cosa che invece in Italia è successo solamente nel 29% dei casi.