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di interesse di cittadini e lavoratori stranieri

 

Newsletter periodica d’informazione

(aggiornata alla data del 12 settembre 2012)

 

Regolarizzazione lavoratori stranieri irregolari: domande dal 15 settembre al 15 ottobre 2012

 

 

Guida pratica alla presentazione della domanda

Sommario

 

Saiba mais... Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti                                                                       pag. 2

Saiba mais... Regolarizzazione stranieri: guida pratica                                                                                     pag. 2

Saiba mais... Regolarizzazione: incontro ministeriale sulla procedura                                                             pag. 4

Saiba mais... Regolarizzazione: prova della presenza in Italia                                                                          pag. 6

Saiba mais... Regolarizzazione: la truffa corre anche online                                                                           pag. 6

Saiba mais... Scuola: boom di alunni stranieri                                                                                                pag. 7

Saiba mais... Istat: mancano 900 mila stranieri                                                                                                pag. 8

Saiba mais...  Italiani bocciati in immigrazione                                                                                                pag. 9                   

                   

 

A cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil

Dipartimento Politiche Migratorie

Rassegna ad uso esclusivamente interno e gratuito, riservata agli iscritti UIL

Tel. 064753292- 4744753- Fax: 064744751

E-Mail polterritoriali2@uil.it                                                                                                 Anno X -  n. 29



Dipartimento Politiche Migratorie: appuntamenti


 

 

 

 

sanatoria immigrati 2012

 

 

 

 

Roma, 12 settembre 2012, ore 12 sede UIL nazionale

Riunione Tavolo Immigrazione

(Giuseppe Casucci)

Roma, 14 settembre 2012, ore 16, Sala del Carroccio, Campidoglio

Gruppo Assembleare Capitolino Aggiunto – Convegno sulle procedure di regolarizzazione dei lavoratori stranieri

(Giuseppe Casucci, Pilar Saravia)

Roma, 19 settembre 2012, ore 10, sede CNEL

Presentazione del rapporto sul mercato del Lavoro 2011 – 2012

(Guglielmo Loy)

Roma, 19 settembre 2012, ore 10, sede CNEL

Presentazione del rapporto OCSE “International Migration Outlook 2012” 

(Giuseppe Casucci, Angela Scalzo)

Varese, 19 settembre 2012, ore 9.30
Convegno UIL/ITAL Varese su immigrati e cittadinanza
(Guglielmo Loy)

Venezia, 20 settembre 2012, ore 9.30
Convegno UIL/Ital Veneto su immigrati e cittadinanza
(Guglielmo Loy)

Roma, 26-27 settembre, Bruxelles

ITUC - Meeting on the “12 by 12” campaign on domestic work” 

(Giuseppe Casucci)


 

 

 

 

 

 

Regolarizzazione

 


Regolarizzazione dei lavoratori stranieri: guida pratica alla presentazione della domanda

I requisiti di datori di lavoro e lavoratori. La procedura prima e dopo l’invio della domanda. Il patronato Ital Uil offre piena assistenza ed in forma gratuita.


Roma, 10 settembre 2012 – La  Gazzetta Ufficiale dello scorso 07 settembre,  pubblica l’atteso decreto interministeriale che ha introdotto la norma transitoria sulla regolarizzazione di lavoratori stranieri irregolari.

Il decreto attuativo tenta di chiarire alcuni punti  oscuri della procedura.  Scarica il decreto: http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2012-09-07&task=dettaglio&numgu=209&redaz=12A09682&tmstp=1347263005380

Questo,  in sintesi , il quadro delle condizioni necessarie per poter accedere alla procedura chiamata di “ravvedimento oneroso”:

REQUISITI
Chi può presentare la domanda
Secondo l’art. 5 comma 1 del dlgs 109/2012, il datore di lavoro che presenta la domanda deve essere italiano o comunitario. Possono fare richiesta anche i cittadini stranieri titolari (o in attesa di rilascio o rinnovo)  di permesso soggiorno di lungo periodo.  . 
Limiti di  reddito per il datore che presenta la domanda
L'ammissione  alla  procedura  di  emersione  e'   condizionata all'attestazione del possesso, da parte del datore di lavoro  persona fisica, ente o società, di un reddito imponibile o di  un  fatturato risultante dall'ultima dichiarazione dei redditi o  dal  bilancio  di esercizio precedente non  inferiore  a  30.000,00  (trentamila)  euro annui, salvo quanto previsto al paragrafo successivo; Per la dichiarazione di emersione  di  un  lavoratore  straniero addetto al lavoro domestico di  sostegno  al  bisogno  familiare,  il reddito imponibile del datore di lavoro non può essere  inferiore  a 20.000 euro annui in caso di nucleo familiare  composto  da  un  solo soggetto percettore di reddito, ovvero non inferiore  a  27.000  euro annui in caso di nucleo familiare  inteso  come  famiglia  anagrafica composta da più soggetti conviventi. Il coniuge ed i  parenti  entro il 2^ grado possono concorrere alla determinazione del reddito  anche se non conviventi. In caso di dichiarazione di emersione  presentata  dal  medesimo datore di lavoro per più lavoratori, ai fini della  sussistenza  del requisito reddituale di cui ai commi  1  e  2,  la  congruità della capacità economica del datore di lavoro in rapporto al numero  delle richieste presentate, e' valutata dalla  direzione  territoriale  del lavoro ai sensi del comma 8 dell'articolo 30 bis del D.P.R. 31 agosto 1999 n.394. La verifica dei requisiti reddituali di cui al comma  2  non  si applica al datore di lavoro affetto da patologie o  handicap  che  ne limitano l'autosufficienza, il quale  effettua  la  dichiarazione  di emersione per un lavoratore straniero addetto alla sua assistenza. 

Presenza sul territorio italiano 
I lavoratori stranieri che possono essere regolarizzati devono essere presenti nel  territorio italiano, in modo ininterrotto, almeno dal 31 dicembre 2011.

La presenza in Italia dovrà essere dimostrata con documentazione proveniente da “organismi pubblici” come ad esempio un referto del Pronto Soccorso, il tesserino sanitario stp, un atto notarile, il rinnovo del passaporto effettuato presso il Consolato di appartenenza, l’iscrizione a scuola del figlio, ecc. Questa documentazione andrà esibita al momento della convocazione allo Sportello Unico per la firma del contratto di soggiorno. 
Anche se il decreto interministeriale, appena pubblicato riguardo alla prova non specifica nulla, si ritiene di poter escludere, tra la documentazione, ricevute di invio denaro all’estero, fatture commerciali, scontrini fiscali, ecc. ecc. 
Inizio del rapporto di lavoro 
Il rapporto di lavoro deve essere iniziato  da almeno tre mesi  alla data di entrata in vigore della legge e cioè, essendo la legge entrata in vigore il 9 agosto scorso, almeno dal 9 maggio 2012.

Possono essere regolarizzati rapporti di lavoro, sia a tempo determinato o indeterminato, a tempo pieno. Solo per il lavoro domestico è ammessa la regolarizzazione per rapporti di lavoro part time e comunque per un orario non inferiore alle 20 ore settimanali.

Si ricorda che in tutti i casi la retribuzione da garantire deve rispettare i minimi retributivi previsti nei diversi contratti collettivi di riferimento.
Versamento del contributo forfettario di euro 1.000
La legge ha previsto che il datore di lavoro,  prima di inviare la domanda, debba pagare  con un “modello F24 Versamenti con elementi identificativi” un contributo forfettario pari a 1.000 euro. Tale versamento può esser fatto fino all’ultimo giorno utile per l’invio della domanda di regolarizzazione (15 ottobre).
Gli esclusi dalla regolarizzazione
La legge ha previsto che, in presenza di particolari condanne a carico del datore di lavoro o del lavoratore, non si possa accedere alla regolarizzazione. Non sono ammessi datori di lavoro condannati negli ultimi cinque anni, anche con sentenza non definitiva, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina;  per tratta o sfruttamento di prostituzione e minori; per caporalato o per aver dato lavoro a immigrati irregolari. Non sono ammessi alla regolarizzazione, altresì, i datori di lavoro che precedentemente, pur avendo fatto richiesta di nulla osta al lavoro in occasione dei flussi o della regolarizzazione del 2009, non hanno successivamente sottoscritto il contratto di soggiorno o effettuato l’assunzione presso il Centro per l’Impiego o l’Inps, sempre che questo non sia dipeso da cause di forza maggiore.
Sono esclusi gli immigrati espulsi per motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato e quelli condannati, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del codice di procedura penale (es. furto, rapina, violenza…). Regolarizzazione vietata anche per chi è segnalato come "non ammissibile" in Italia, e per chi è considerato, anche in base a condanne non necessariamente definitive,  una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dell’Italia o di altri paesi dell’area Schengen (segnalazione SIS).

LA PROCEDURA

La domanda dovrà essere inviata via internet dalle ore 8.00 del 15 settembre alle ore 24.00 del 15 ottobre 2012.  Per poter procedere all’invio della domanda, bisognerà  registrarsi sul sito del Ministero dell’Interno, www.interno.gov.it , e compilare i moduli predisposti per la regolarizzazione.  Non c’è alcun click day. Tutti coloro che presenteranno la domanda, purché chiaramente in possesso dei requisiti previsti dalla legge, potranno regolarizzare il rapporto di lavoro e far ottenere il permesso di soggiorno al lavoratore occupato irregolarmente.
PRIMA DI INVIARE LA DOMANDA 
Innanzitutto è consigliabile verificare che siano presenti tutte le condizioni previste dalla legge per poter usufruire della regolarizzazione: reddito, assenza di condanne a carico del datore di lavoro e/o lavoratore, presenza in Italia di questo almeno prima del 1 gennaio 2012, inizio del rapporto di lavoro almeno prima del 9 maggio. Bisogna poi pagare (a partire dal 7 settembre 2012 e fino al 15 ottobre)  il  contributo forfettario di 1.000 euro per ciascun lavoratore occupato utilizzando l’F24 con elementi identificativi . Per questo motivo si può usufruire della professionalità del patronato Ital – UIL, la cui assistenza è totalmente gratuita.
INVIO DELLA DOMANDA

Inviare la domanda telematica di regolarizzazione inserendo tutti i dati richiesti del datore e del lavoratore,  dell’alloggio  presso il quale abita il lavoratore,  delle mansioni e livelli di inquadramento,  dei dati relativi al pagamento dell’F24 e dei dati identificativi della marca da bollo di € 14.62.
DOPO L’INVIO DELLA DOMANDA

I datori di lavoro dovranno, dopo l’invio della domanda, formalizzare il rapporto di lavoro  procedendo a fare le denunce agli enti previdenziali (Uniemens, DMAG) e, ovviamente, pagare le retribuzioni mensili. Entro il 16 novembre 2012, solo i datori di lavoro che hanno chiesto di regolarizzare lavoratori dipendenti o agricoli (quindi esclusi i datori di lavoro domestici) dovranno effettuare il versamento delle ritenute (contributi Inps, addizionali regionali e comunali, ecc), calcolate sugli stipendi mensili versati al lavoratore, per un minimo di 6 mesi, per coprire il periodo che va da maggio a ottobre. Anche il datore di lavoro domestico dovrà pagare i contributi all’Inps per i medesimo periodo, utilizzando i MAV che gli verranno inviati dall’istituto. La procedura si concluderà con la convocazione del datore e del lavoratore da parte dello Sportello Unico per l’immigrazione (sempre che la Questura e la Direzione Territoriale del lavoro- ex DPL abbiano dato pareri positivi), che verificherà tutta la documentazione. In sede di convocazione il datore e il lavoratore sottoscriveranno il contratto di soggiorno e verrà effettuata d’ufficio la comunicazione di assunzione all’Inps o al Centro per l’impiego.  Al lavoratore, inoltre, verrà rilasciato il modello 209 di richiesta del permesso di soggiorno per lavoro da spedire, per mezzo degli uffici postali abilitati, alla Questura compente.

Scarica dal sito del Viminale:

·                         La circolare congiunta

·                         Pubblicato in G.U. il decreto 29 agosto 2012

·                         Il decreto con la registrazione della Corte dei Conti


 

 

 

 

 

 


Regolarizzazione 2012

Incontro ministeriale sulla procedura di invio delle domande

Nella giornata di ieri si è tenuto al Viminale un incontro tra funzionari di vari ministeri interessati ed il mondo delle associazioni impegnate sul fronte immigrazione. Un resoconto dell’Ital - UIL


Roma, 12 settembre 2012 - Come già preannunciato,  ieri 11 settembre, si è svolta la riunione presso il Ministero dell’Interno, a cui erano invitati i Patronati e le associazioni di categoria, per illustrare la procedura predisposta dai ministeri interessati riguardante l’emersione dei rapporti di lavoro irregolare di lavoratori non comunitari. Nel corso della riunione sono state presentate delle slide esemplificative sulla procedura, il cui file alleghiamo al presente Messaggio. Gli esperti e funzionari dei Dicasteri interessati hanno tenuto a precisare che nei prossimi giorni sui siti web istituzionali, pubblicheranno una area FAQ dove provvederanno a dare risposta ai quesiti tutt’ora

irrisolti concernenti questa regolarizzazione. Tuttavia nel corso del dibattito, sono state anticipati verbalmente alcuni chiarimenti che riportiamo di seguito come utili indicazioni per il lavoro che attende le nostre strutture.

Datori di lavoro

Possono presentare domanda di emersione in qualità di datori di lavoro anche i titolari di permesso di soggiorno per Asilo politico in virtù del principio, più volte ribadito, di equiparazione nei diritti con i cittadini italiani dei rifugiati politici.

Lavoratori

L’emersione di lavoro irregolare può riguardare anche cittadini stranieri tutt’ora regolarmente soggiornanti con un titolo di soggiorno che non consente(o consente in modo parziale), di svolgere attività lavorativa, esempio cure mediche, residenza elettiva, richiesta Asilo, Studio (lavoro a tempo pieno). Ovviamente al termine con esito positivo della procedura al lavoratore verrà convertito per lavoro il permesso originario. Attenzione è del tutto evidente che per i lavoratori in possesso del permesso per studio, il rapporto di lavoro sanato dovrà essere necessariamente a tempo pieno. Compilazione del Modello F24

Nelle slide che ci ha consegnato il Ministero, sono riportate le istruzioni per la corretta compilazione del modello F24 per il versamento del contributo forfetario. Come avevamo scritto nel nostro precedente Messaggio ITAL, nel modello deve essere riportato il numero di passaporto del lavoratore irregolare, tale documento può essere anche con validità scaduta. Ovviamente, come per le precedenti emersioni, al momento della convocazione presso il SUI il lavoratore dovrà avere il passaporto, o titolo di viaggio equipollente in corso di validità al fine di poter richiedere il rilascio del permesso di soggiorno. Gli esperti del ministero hanno consigliato nel caso di errore di trascrizione del numero del passaporto nel modello F24 di ripetere tale errore di trascrizione anche nella domanda trasmessa al SUI al fine di avere un dato almeno coincidente anche se errato, fermo restando che sarà corretto in sede di convocazione presso il SUI. Nei casi di cittadini stranieri senza alcun documento, nelle predette FAQ, ci verrà indicato se, e come, è possibile utilizzare i documenti identificativi rilasciati dalle Autorità Consolari di provenienza del lavoratore.

Capacità reddituale del datore di lavoro

Nel caso del lavoro domestico il limite di reddito minimo indicato di € 20.000 deve essere applicato al nucleo familiare composto anche da più individui dove un unico percettore di reddito raggiunge tale soglia. Invece nel caso in cui, nel nucleo familiare, non ci sia un percettore di reddito che da solo ha un reddito imponibile pari a 20.000 € possono concorrere gli altri appartenenti al nucleo familiare anagrafico (intesi come conviventi) o parenti non conviventi entro il 2°grado, in tal caso però la soglia di reddito s’innalza a 27.000 €. Esempio : il nucleo familiare di Mario Rossi è composto dalla propria compagna convivente e un figlio minore. Mario ha un reddito imponibile di 16.000 €, la sua compagna ha un reddito di 5.000€. Per raggiungere il limite di 27.000 € può concorrere il reddito del fratello di Mario non convivente. Attenzione, come ci è stato illustrato, nel modulo informatico della domanda di emersione, viene richiesto al datore di lavoro, ai fini della valutazione della congruità economica, il numero degli eventuali lavoratori attualmente alle proprie dipendenze. Ovviamente, i limiti di reddito indicati sia per il lavoro domestico, che per le altre tipologie di lavoro (30.000 €) deve essere riparametrato nel caso di altri lavoratori già alle proprie dipendenze, e comunque in tal caso la congruità della propria capacità economica sarà valutata dalla Direzione territoriale del Lavoro, così come accadrà nel caso di un datore di lavoro che richiede la regolarizzazione di più di un lavoratore. E’ stato ribadito che la capacità economica non viene richiesta solo nel caso del datore di lavoro con patologie o stato di handicap che limitano la propria autosufficienza. La figura del datore di lavoro e della persona non autosufficiente possono non coincidere, ai fini dell’esenzione dell’accertamento della capacità economica, nei casi del tutore legale dell’incapace ovvero del minore sotto patria potestà.

Regolarizzazione contributiva, retributiva e fiscale

Per quanto riguarda il versamento dei contributi previdenziali pregressi, sembra confermato quanto già anticipato nelle nostre precedenti comunicazioni e cioè che il datore di lavoro deve versare i contributi a partire almeno dalla data del 9 maggio 2012. La prova della regolarizzazione di tali versamenti dovrà essere fornita dal datore di lavoro al momento della convocazione presso lo Sportello Unico Immigrazione. A tal fine, i funzionari dell’INPS presenti alla riunione, hanno precisato che, inviata la domanda di regolarizzazione i dati del datore di lavoro saranno utilizzati per far pervenire tempestivamente al suo indirizzo i bollettini MAV per effettuare i versamenti. Per quanto riguarda l’autocertificazione del datore di lavoro, da presentarsi sempre al SUI, riguardo

l’adempimento degli obblighi fiscali sulla retribuzione del lavoratore emerso, l’Agenzie dell’Entrate ha prodotto un fac simile di dichiarazione che è stato inserito nelle slide allegate. Dovrebbe essere rilasciato a breve nel sito del Ministero dell’Interno anche un fac simile di dichiarazione, a firma congiunta datore-lavoratore, sulla regolarità delle retribuzioni pregresse.

Prova della presenza del cittadino straniero in Italia al 31/12/2011

Abbiamo volutamente lasciato all’ultimo punto i chiarimenti su questo requisito fondamentale dell’intera procedura in quanto non abbiamo avuto alcun ulteriore delucidazione su questo argomento, se non la promessa che, nelle più volte citate FAQ ministeriali verranno specificate quantomeno gli organismi od Enti che devono considerarsi pubblici. Pertanto, per il momento, i nostri uffici potranno considerare come riferimento le indicazioni fornite nel nostro precedente Messaggio.

Scarica le slides: http://www.uil.it/immigrazione/messaggio_20120912-377_TEC.pdf

Corsari saluti

p. Area Assistenza e tutela

Piero Bombardieri


 

 

 

 

 

 


ilsole24ore.it

Regolarizzazione: presenza in Italia, prova ad ampio raggio

Di Francesca Milano - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/mOMvu


Milano, 9 settembre 2012 - Il requisito della prova amministrativa che dimostri la presenza in Italia dello straniero almeno dal 31 dicembre 2011 rischia non solo di lasciare fuori dalla regolarizzazione tanti immigrati, ma anche di generare un grosso numero di contenziosi. Perché – in mancanza di una circolare esplicativa del ministero dell'Interno – a decidere sulla validità della prova saranno le questure, che potrebbero dare verdetti differenti. «In questa regolarizzazione – denuncia infatti Lorenzo Trucco, presidente dell'Asgi, associazione studi giuridici sull'immigrazione – ci sono alcuni aspetti problematici, primo tra tutti quello della prova amministrativa, che rischia di favorire alcuni stranieri, per esempio quelli che hanno un decreto di espulsione». Il decreto 109/2012 stabilisce che «la presenza sul territorio nazionale dal 31 dicembre 2011 deve essere attestata da documentazione proveniente da organismi pubblici». Un concetto «vago», secondo Salvatore Fachile dell'Asgi, che spiega: «Non si parla di pubbliche amministrazioni, concetto molto più restrittivo ma preciso. Si parla, invece, di "organismi pubblici"» Un concetto «vago», secondo Salvatore Fachile dell'Asgi, che spiega: «Non si parla di pubbliche amministrazioni, concetto molto più restrittivo ma preciso. Si parla, invece, di "organismi pubblici"». Questo consentirebbe, secondo l'Asgi, di utilizzare come prova amministrativa anche documenti provenienti da aziende private che svolgono un servizio pubblico o dalle associazioni. Per dimostrare la presenza in Italia prima del 31 dicembre 2011, quindi, potrebbe bastare una multa comminata allo straniero dal controllore di un mezzo pubblico, nel caso in cui il passeggero fosse stato sorpreso senza biglietto, oppure il certificato firmato da una associazione riconosciuta (come la Caritas, per esempio) attestante la partecipazione dell'immigrato alle attività associative. «Dovrebbero essere valide – spiega Fachile – anche tutte le prove riguardanti il diritto alla salute o all'istruzione». Potrebbe, quindi, essere sufficiente un referto medico del pronto soccorso o il documento attestante l'iscrizione a scuola dei figli di cittadini stranieri irregolari. Il rischio, però, è duplice: da una parte ci sono le questure, che potrebbero trovarsi in disaccordo tra di loro e valutare diversamente una stessa prova. Dall'altra parte ci sono i datori di lavoro. «Il datore dovrà sborsare 5-6mila euro per questa regolarizzazione – spiega Fachile – e non lo farà certo a cuor leggero, per cui vorrà essere certo che il suo lavoratore abbia le carte in regola. Ma potrebbe non fidarsi di un attestato di una associazione o della multa dell'azienda di trasporti. Potrebbe temere che, dopo aver pagato tutti quei soldi, la sua domanda venga respinta a causa della documentazione dello straniero. E quindi, temendo un possibile rigetto, potrebbe rifiutarsi di regolarizzarlo». Oltre a provare la presenza in Italia dal 2011, lo straniero dovrà indicare allo sportello unico la data e la frontiera di ingresso sul territorio italiano: per farlo, però, non servirà una "prova" ma basterà una semplice dichiarazione, che potrà essere resa anche da chi è entrato clandestinamente.


 


http://www.stranieriinitalia.it/

Regolarizzazione. La truffa corre anche online

"La prova della presenza e un datore di lavoro? Te li diamo noi, basta che paghi". Si moltiplicano anche sul web le promesse illegali e impossibile, come quelle di Sanatoria2012.com. Non cascateci


Roma – 10 settembre 2012 – Per i truffatori entrati in azione con la regolarizzazione il web è un terreno di caccia ideale: tanti potenziali clienti raggiungibili senza sforzo e con una ragionevole garanzia di anonimato. Su bacheche di annunci, forum e social network vengono lanciate in questi giorni molte esche, a partire dal classico: "Hai bisogno di aiuto per la sanatoria? Contattaci".

"Possiamo aiutarti"

C'è però chi va anche oltre e gioca il suo inganno apertamente, attivando un sito internet accessibile a tutti dove promette l'impossibile in cambio di un lauto pagamento. É il caso (ma purtroppo non ne mancheranno altri) di www.sanatoria2012.com, che segnaliamo perché tutti ne stiano alla larga, nella speranza che a qualche procura e alla polizia postale venga voglia di scoprire chi c'è dietro. Sappiamo solo che il sito è registrato in modo privato, quindi per noi anonimo, su un server statunitense. L’home page va subito al sodo. "Il tuo datore di lavoro non ti offre la possibilità di avere la Sanatoria? Non sei in possesso dei documenti per provare che eri in Italia da Dicembre 2011? Ti mancano i requisiti per la Sanatoria?" Un pizzico di buon senso suggerirebbe che, in queste condizioni, non ci sono speranze. E invece colpo di scena: “Se la tua risposta a queste domande è SI' !! Allora possiamo aiutarti. Visita il sito e richiedi un contatto, sicuramente abbiamo la soluzione migliore adatta a te".

Due righe più sotto, i promotori chiariscono che non fanno volontariato: "Questo è un servizio a pagamento", avvertono, sottolineando che non sono disposti a "fare nessuna eccezione nelle condizioni di servizio e nemmeno nei termini di pagamento". E su cosa offrono e quanto costa, il sito è fin troppo chiaro, con esaurienti esempi, dettagli e listino prezzi.

False promesse, a peso d'oro

Per superare uno degli ostacoli principali della sanatoria, sanatoria2012.com ha pronta la documentazione sulla presenza del lavoratore in Italia nel 2011. Promette "la prova originale che necessiti, completamente verificabile" purché il cliente paghi  "da Euro 800  ad un massimo di Euro 1500" da versare "completamente al momento per l’ordine". Il piccolo miracolo verrà spedito per posta, ma si consiglia “di usare un indirizzo di un amico o di un conoscente per ovvie ragioni di sicurezza". C’è poi, naturalmente, l'offerta classica di tutte le truffe da regolarizzazione: "un datore di lavoro con i requisiti, disposto ad assumere”, a un prezzo che sale fino a 8500 euro  (a causa delle "delle imposte legate alla sanatoria stessa" si giustificano). In questo caso al momento dell’ordine si versano "mille euro + la metà del restante onorario", il resto, bontà loro, prima della fantomatica firma del contratto di soggiorno. Come pagare? Tramite le agenzie di money transfer, con piccole accortezze per evitare i controlli anti-riciclaggio. "Per non creare problemi al momento dell'invio – suggeriscono infatti questi specialisti - consigliamo di effettuare invii suddivisi per importo non superiore ad Euro 900.00 cadauno. Per ragioni di sicurezza comunicheremo di volta in volta i nominativi ad ogni cliente via SMS esclusivamente, per cui sarà necessario che il cliente fornisca un numero di telefono valido".

Sempre più classi multietniche (archivio)Ora, se un immigrato non ha la prova di presenza in Italia dal 2011, che dovrebbe essere strettamente personale (un timbro sul passaporto, il referto di un pronto soccorso, un foglio di via o altri documenti rilasciati da un organismo pubblico), come faranno a confezionarla loro? Sarebbe interessantissimo scoprirlo. Quanto al datore di lavoro, l'offerta è palesemente illegale: chi regolarizza deve aver assunto lo straniero almeno dal 9 maggio scorso, quindi chi è dietro sanatoria2012.com troverà, nelle migliori delle ipotesi, solo dei prestanome pronti a dichiarare il falso.

Truffati e scontenti

Chi si compra la regolarizzazione, ribadiamolo, commette un reato. Per la legge non è una vittima, è un colpevole. Forti dell'esperienza del passato (date un'occhiata a questo dossier sulle truffe della sanatoria del 2009), siamo però pronti a scommettere che chi si affida alle costose scorciatoie offerte da siti come sanatoria2012.com non otterrà né un documento valido né un datore di lavoro. Intascato l'onorario, anche solo l’"acconto", i solerti imbroglioni svaniranno nel nulla lasciando chi ha abboccato al loro tranello  con le tasche vuote e le mani legate. Non potrà certo  andare dalla Polizia a dire: “mi hanno truffato mentre stavo cercando di aggirare la legge". Gli indizi (le prove?) della truffa, mai come stavolta, ci sono tutti. Solo chi è abbagliato dal sogno di un permesso non li vedrebbe. Non cascateci. Se non avete i requisiti, siete fuori dalla sanatoria, nessuno può tirarvi dentro e se qualcuno vi chiede soldi l’unico a guadagnarci sarà lui. Possono regolarizzarvi solo i vostri veri datori di lavoro e devono farlo a spese loro. Intanto, la Polizia avrà un bel po’ da vigilare, perché sono tanti i furbi in giro. Per strada e nello sconfinato Far West del web. Oscurare www.sanatoria2012.com sarebbe già un buon inizio.

Elvio Pasca


 

Scuola


http://corrieredelveneto.corriere.it/

Boom di alunni stranieri: «Nati qui, siano cittadini»

L'Ufficio scolastico regionale: questa la loro cultura, giusto considerarli italiani. Autorizzati intanto mille insegnanti di sostegno in più


VENEZIA, 12 settembre 2012 -  - Sfogliando gli elenchi degli iscritti, il trend della scuola veneta nell’anno 2012/2013 è già lampante: più alunni nelle aule ma soprattutto molti, moltissimi nuovi alunni stranieri, ormai arrivati al 13,2% del totale, con punte del 20,5% nella scuola dell’infanzia. Quest’anno c’è stato un importante aumento generale degli studenti (sono 6506 i nuovi iscritti) - conferma Gianna Miola, vicedirettore dell’Ufficio scolastico regionale veneto - un dato attribuibile soprattutto agli alunni stranieri. Potrebbe essere il momento giusto per ripensare le politiche di integrazione anche alla luce di un ulteriore fatto rilevante: buona parte di questi bambini è nata in Italia e credo che sarebbe giusto dar loro la cittadinanza italiana. Se si confrontano le iscrizioni alla scuola dell’infanzia con i dati dell’anagrafe, infatti, si rimane sbalorditi: il 93% dei bambini stranieri iscritti, è nato qui.

Immigrazione, 800mila stranieri in meno in ItaliaHa imparato a parlare in Italia, e imparerà a scrivere in una scuola italiana. Un dato che scende al 42% se si considerano anche i fratelli più grandi, qualche volta arrivati in Italia dopo i primi anni di scuola all’estero. «Che senso abbia considerare ancora questi bambini "stranieri" non mi è chiaro - afferma Miola - la cittadinanza è anche connessa alla cultura. E questi bambini se la stanno costruendo qui. La tendenza veneta, così netta, riapre la discussione sull’attribuzione della cittadinanza per gli stranieri di seconda generazione. E se la distribuzione sul territorio rispetta i parametri dei genitori, con le province a maggiore concentrazione di adulti stranieri in testa (Treviso, Verona e Vicenza), le nazionalità che guadagnano i primi posti della classifica (con più di 2500 bambini iscritti) sono almeno una decina, soprattutto quelle rumena, marocchina e albanese. Intanto, per la scuola veneta, il nuovo anno preannuncia anche altri i cambiamenti in arrivo, con il Piano scuola digitale», che porterà in tutte le scuole almeno un kit (lavagna interattiva multimediale, pc e videoproiettore) da usare per fare lezione agli studenti.

«L’orizzonte futuro è una scuola in cui i ragazzi per entrare timbreranno il badge - spiega Miola - e già da quest’anno non esisteranno più i registri e le pagelle cartacee, tutto sarà passato in digitale con risparmi notevoli sia per l’economia che per l’ambiente». Nella pratica, questo significa una cosa: i genitori potranno controllare in tempo reale le presenze a scuola dei figli. «Mi lascia perplesso - dice Stefano Quaglia, ispettore dell’Ufficio scolastico regionale - un controllo di questo tipo mina la base di fiducia che c’è tra genitori e figli e sulla quale si instaura tutta l’educazione. Fossi genitore di un adolescente, non chiederei la password per accedere alle assenze».

Insomma le questioni aperte (anche squisitamente culturali) sono più d’una. Non ultima quella (tecnica, però) delle nomine del personale non insegnante. «Stiamo ancora aspettando il contingente stabilito dal ministero - spiega Miola - intanto le scuole partiranno, i dirigenti sono autorizzati a nomine lampo per coprire, almeno fino all’arrivo degli aventi diritto, le prime necessità». Nomine chiuse, invece sia per i docenti di ruolo che per quelli di sostegno: «Non me la sono sentita di iniziare l’anno senza dare a questi ragazzi il sostegno di cui hanno bisogno - spiega Miola - ho autorizzato 946 posti in deroga, che vanno ad aggiungersi ai 5960 del contingente ministeriale. Speriamo che il ministero li finanzi tutti. Ma non c’erano alternative, la scuola dev’essere un diritto per tutti».

Alice D'Este


 

 

Società


Lavoro, “mancano” 800mila stranieri. È grande fuga dall’Italia in crisi

I dati Istat certificano un brusco calo della loro presenza nel nostro Paese. Sarà l'effetto della depressione economica, o magari la speranza che dopo le Primavere arabe si possa tornare a "casa", Ma i numeri potrebbero incidere gravemente sull'economia della Penisola

Simone Giancristofaro


MILANO – Per anni qualcuno ha paventato il rischio che gli stranieri rubassero il lavoro agli italiani, che gli immigrati musulmani facessero delle città italiane moschee a cielo aperto, che il kebab prendesse il posto della pizza e via via una serie di luoghi comuni sull’invasione degli stranieri in Italia. La realtà è decisamente diversa soprattutto a guardare i dati Istat che per quest’anno certificano un saldo negativo di 800mila stranieri, invertendo un trend, quello dei nuovi arrivati, che sembrava inesorabile e ormai certo per gli anni a venire. Se il numero degli stranieri residenti in Italia è cresciuto costantemente, il 2012 segna una pesante inversione di tendenza scendendo a 3 milioni 800 mila contro i 4 milioni e 800mila dello scorso anno. La stessa Istat nelle proiezioni dell’incidenza straniera sulla popolazione italiana parlava sul lungo periodo di un forte incremento, passando dall’attuale 7,5 per cento a valori compresi tra il 22 e il 24 per cento.

NON ARRIVANO PIÙ - Il ministro dell’Integrazione Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha affermato a fine agosto nel corso di un incontro a Torino che il dato «è probabilmente sovrastimato» ma va preso comunque seriamente perché «ci sono immigrati che, di fronte alla crisi, sono tornati nei Paesi d’origine. Altri invece sono andati in altri Stati europei dove è più facile trovare lavoro e integrarsi». Lasciare il proprio Paese per inseguire la prospettiva di una vita migliore lontano da casa non è più una scelta scontata perché il ricco Occidente non è più così ricco e lo spazio per trovare un’occasione si è ridotto in maniera considerevole. Di più, i Paesi del mediterraneo hanno dato vita a una rivoluzione politica – le primavere arabe – che potrebbe definitivamente aprire le loro economie e riconoscere quei diritti politici e sociali che magari prima venivano cercati altrove.

LAVORI SCOPERTI - Se gli stranieri non arrivano anche il quadro economico italiano ne risente e lo sanno bene quegli imprenditori che sulla manodopera straniera hanno sempre contato: «Si tratta in generale di manodopera specializzata molto richiesta dagli imprenditori e di persone che si sono ben integrate. È un fenomeno che rischia di tradursi in una perdita per noi» ha sottolineato il ministro Riccardi. Al tempo stesso, nonostante la crisi, ci sono lavori che rischiano di non essere svolti più da nessuno. Collaboratori domestici, autisti di bus e tram, agricoltori e operai agricoli, muratori e carpentieri: la fuga degli stranieri dall’Italia rischia di far rimanere sguarniti importanti settori dell’economia italiana.

ATTIRARE GLI STRANIERI - «Buona parte dei lavoratori stranieri che hanno lasciato il nostro Paese – conclude Riccardi – sono lavoratori contrattualizzati, specializzati, esperti, con una buona conoscenza della lingua italiana e un ottimo livello di integrazione sia sul posto di lavoro che nelle città. Un imprenditore che agisce sul campo sa bene cosa significhi perdere un patrimonio umano di conoscenze e di integrazione per poi essere costretto a ricorrere a nuova manovalanza, che non conosce l’italiano, che deve ambientarsi nel nostro Paese e sul posto di lavoro e che deve ancora acquisire capacità ed esperienza dal punto di vista professionale». Che fare? Il ministro ha annunciato che il Governo lavorerà sul tema, per rendere l’Italia un Paese “desiderabile” per chi decide di spostarsi e cambiare vita. A patto che la crisi si faccia meno pesante e che i soliti noti abbandonino quel linguaggio xenofobo che, lavoro o meno, fa del nostro Paese una posto meno “desiderabile”.


 

 

 

 

 

 

Discriminazioni


Italiani bocciati in immigrazione: dito puntato contro i mass- media


Se gli italiani poco sanno in materia di immigrazione la colpa è dei media. A puntare il dito contro i mezzi di informazione sono ben 450 cittadini interrogati dalla Fondazione Leone Moressa sulla situazione dei migranti nel Paese. È stato il test pubblicato da Repubblica e proposto a un campione di indagine di 600 persone dalla Fondazione Moressa a svelare come gli italiani siano poco ferrati sul fenomeno migratorio. Gli esiti del sondaggio hanno infatti dato prova del profondo radicamento nell’opinione pubblica di falsi miti, pregiudizi e convinzioni infondate  relativamente a un aspetto strutturale della nostra società. Le lacune degli italiani si sono rivelate numerose e disparate. La maggior parte degli interrogati sottostima la presenza straniera in Italia. Se gli immigrati nel Paese sfiorano, secondo l’Istat, i 4,5 milioni, il 56,3% degli autoctoni ne stimano una presenza che oscilla tra 1 e 2 milioni.
La situazione si capovolge per quanto riguarda la percezione della presenza degli irregolari. Secondo l’italiano medio, l’irregolarità riguarda il 26,7% degli stranieri che risiedono sul territorio nazionale, mentre lo studio della Fondazione Ismu parla appena del 10,7%. Anche le convinzioni nutrite sulla composizione etnica della popolazione migrante in Italia sono distanti dalla realtà. Diffusa nell’immaginazione collettiva è l’idea che il Paese abbia un’immigrazione a maggioranza cinese. Pensiero non avallato dai dati, secondo cui è la comunità romena la più estesa in Italia, mentre solo seconda è quella cinese. Diverse le “falle” anche in tema di lavoro e diritti. L’88% degli intervistati si è mostrato erroneamente convinto che la crisi abbia colpito più gli italiani degli stranieri. Molti hanno inoltre  dimostrato di non esser a conoscenza delle leggi che regolano l’acquisizione della cittadinanza nel proprio paese: ben il 63,6% degli interrogati crede infatti che un bambino nato da genitori stranieri sul suolo italiano divenga automaticamente cittadino. Messo di fronte alla propria ignoranza in tema di immigrazione, il 75% dei “pizzicati” dalla Fondazione Moressa non ha avuto dubbi sui responsabili da additare. A finire sul banco degli imputati è stato il sistema mediatico e informativo italiano, la cui modalità di trattazione del tema è stata definita “incompleto e fuorviante”. Duro a questo proposito il commento della presidente dell’Associazione Carta di Roma Valentina Loiero.“Il test  dimostra come a furia di pensar male gli italiani abbiano finito per avere un’idea lontana dalla realtà, carica di pregiudizi. In una parola, sbagliata. Un’idea che purtroppo non stupisce chi, come la Carta di Roma, da anni denuncia i falsi miti basati sui luoghi comuni che riguardano il pianeta immigrazione”.
“I responsabili di questa situazione equivoca e dannosa non possono essere taciuti – conclude -. Oggi più che mai non possiamo assolvere quella  stampa che in questi anni ha raccontato poco e male l’immigrazione in Italia. Non può essere assolto chi da vent’anni si ostina a chiamare gli irregolari “clandestini”, sdoganando di fatto la dannosa equazione immigrato = clandestino = delinquente”.



I media e l’immigrazione: errori sistematici e giudizi fuorvianti.
Ricerca dell’Università di Padova, venerdì la presentazione nell’ambito del convegno “Immigrazione, paura del crimine e i media: ruoli e responsabilità”.


Padova, 12 settembre 2012 - Presenza degli immigrati sovrastimata di oltre il 20%, associata alla criminalità e agli episodi di violenza, trasmessa con linguaggio che incute timore e insicurezza. È quanto risulta da una ricerca dell’Università di Padova che ha analizzato il linguaggio dei media sui temi dell’immigrazione.
Dai dati emerge che se l’aggressore è un immigrato, la cronaca nera utilizza nel 65% dei casi termini legati all’animalità, come “il selvaggio” o “la bestia”, mentre se è italiano il 66,7% delle volte le metafore sono legate all’esplosività della sua azione, come “la lite è scoppiata” o “è esplosa”.
Il tema sarà affrontato venerdì 14 settembre nell’Archivio Antico di Palazzo del Bo nel corso del convegno Immigrazione, paura del crimine e i media: ruoli e responsabilità
. La ricerca, sostenuta dalla Fondazione Cariparo e guidata da Jeroen Vaes del dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione, ha indagato le modalità con cui i media formano le percezioni delle persone sugli immigrati e sulla sicurezza delle città in cui vivono. Dagli studi effettuati emerge ad esempio come una larga fetta dell’opinione pubblica italiana sovrastimi – anche del 20% – la presenza di stranieri sul territorio, e associ automaticamente a questa presenza un pericolo per la sicurezza pubblica dovuto ad attività criminali e terroristiche da parte degli immigrati. Secondo i ricercatori questo allarme è ingiustificato dal punto di vista dei fatti, ed è correlato al modo con cui i media italiani “raccontano” l’immigrazione. Il linguaggio utilizzato nelle cronache da giornali e televisioni – spiegano i ricercatori – sarebbe caratterizzato da errori sistematici e rappresentazioni fuorvianti che creano pregiudizi e stereotipi nei confronti di chi arriva nel nostro Paese. Al progetto di ricerca hanno collaborato anche studiosi dello IUAV di Venezia e dell’Università degli Studi di Trieste.
(Red. www.immigrazioneoggi.it  )


 

In evidenza,  http://immigrazioneoggi.it/    


Regolarizzazione: domande dal 15 settembre, ma ancora incertezze sulla documentazione per attestare la presenza dello straniero dal 31 dicembre 2011. Dal 7 settembre è possibile versare il contributo con l’F24.


È legge il contrasto del lavoro irregolare e la nuova regolarizzazione. Domande dal 15 settembre al 15 ottobre. Moratoria delle sanzioni e delle espulsioni a partire dal 9 agosto. Dal 16 ottobre pene fino a 4 anni e 6 mesi ai datori di lavoro che occupano gli irregolari.


Immigrazione qualificata: al via dall’8 agosto la Carta blu per i lavoratori stranieri altamente qualificati.


Dal 18 luglio la durata dei permessi di soggiorno per attesa occupazione passa da sei mesi ad un anno.


Cittadinanza per matrimonio: procedimenti più veloci con il trasferimento delle competenze ai prefetti.


Flussi stagionali 2012, dal 20 aprile è attiva la procedura on-line per presentare le domande.


Emanata la circolare flussi 2012. Il Governo apre a 35mila lavoratori immigrati stagionali.


La Corte europea dei diritti umani condanna l’Italia per i respingimenti in Libia: migranti “esposti al rischio di maltrattamenti” e pratica che “equivale ad espulsione collettiva”.