Roma 6 agosto 2013

 

Comunicato stampa

 

 

 

CIR: MALTA DEVE DARE ASSISTENZA AI MIGRANTI, MA LâEUROPA DEVE ESSERE SOLIDALE

 

Dopo essere stati soccorsi dalla nave commerciale Salamis, 102 migranti, in prossimitˆ delle coste maltesi, aspettano da ieri lâautorizzazione per lo sbarco. Tra di loro 4 donne in stato di gravidanza e un bambino di 5 mesi. Ma Malta sta negando il loro diritto ad essere accolti nel primo porto sicuro per ottenere la necessaria assistenza medica e umanitaria.

 

ãEâ molto grave quello che sta accadendo: Malta, ancora una volta, non concede la possibilitˆ di sbarcare a persone che sono in stato di necessitˆ. Questa storia ne ricorda, purtroppo, molte altre verificatesi nel passato. La normativa internazionale non lascia adito a dubbi: chiunque sia soccorso in alto mare deve essere portato verso il primo porto sicuro e l“ essere assistito. Eâ evidente che in questo caso la responsabilitˆ ricade su Malta, come primo porto di attracco. Poi delle considerazioni differenti debbono essere fatte a livello europeo circa una necessaria redistribuzione della responsabilitˆ tra i diversi paesi membri. Malta non pu˜ essere lasciata da sola, come dâaltronde prevede il trattato di Lisbona, ma deve essere supportata dallâEuropaä dichiara Christopher Hein Direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR).

 

I migranti non possono infatti in nessun modo essere rimandati in Libia, questo violerebbe gli obblighi internazionali e i diritti di queste persone. Come sancisce la Convenzione su ricerca e soccorso in mare il primo porto sicuro non pu˜ essere considerato solo in base alla sua collocazione geografica, in nessun caso le persone possono essere rinviate in territori dove la loro vita e libertˆ possa essere messe a rischio.

 

 ãIn Libia non ci sono assicurazioni di nessun tipo rispetto alla salvaguardia dei diritti di queste persone. Le condizioni per rifugiati sono ancora estremamente gravi e non pu˜, in nessun modo, considerarsi ancora un luogo ãsicuroä in cui migranti forzati possano essere assistiti e soccorsiä conclude Christopher Hein Direttore del CIR.

 

 

 

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