Roma
18 aprile 2013
CIR
- Sentenza Corte di Strasburgo: la condizione generale dei richiedenti
asilo in Italia non presenta falle sistemiche. Richiedente asilo somala
pu tornare in Italia.
Secondo
il parere della Corte di Strasburgo, espresso nella sentenza Mohammed
Hussein vs Italia e Olanda pubblicata oggi, la condizione generale dei richiedenti asilo in
Italia non presenta falle sistemiche di severit tale da far temere che un
riaffidamento al nostro Paese violerebbe i diritti umani fondamentali. Conseguentemente
la richiedente asilo somala che si era appellata alla
Corte dovr tornare in Italia dallOlanda.
Da
notare in primo luogo la differenza tra questa sentenza e quella del caso
MSS vs Grecia,
dove la Corte ha dato ragione al ricorrente decretando che, qualora riaffidato
allo stato greco, sarebbe potuto essere esposto a trattamenti contrari
alla Convenzione Europea per i Diritti Umani.Il Consiglio Italiano per i
Rifugiati (CIR), in molte prese di posizione sollecitate da avvocati e organizzazioni
di altri Stati membri, ha sempre sottolineato che i gravi problemi di
accoglienza e integrazione in Italia non sono paragonabili a quelli della
Grecia e che sarebbe fuorviante affermare che in generale i richiedenti asilo
in Italia non ricevano assistenza o che i loro diritti fondamentali siano
sistematicamente violati.
Il
CIR ha sempre raccomandato di esaminare le circostanze individuali, ritenendo
che in molti casi il problema lo stesso Regolamento Dublino II e le
conseguenze della sua applicazione sulle vite delle persone. Richiedenti asilo
e beneficiari di protezione internazionale possono avere buoni e giustificati
motivi per spostarsi in un altro paese dellUnione Europea, motivi che non sono
per forza riconducibili alle violazioni dei diritti nel paese in cui si
trovano dichiara Christopher Hein direttore del CIR .
Nel
passato abbiamo gi notato casi in cui richiedenti asilo e rifugiati
riconosciuti in Italia avevano fatto dichiarazioni non veritiere col solo scopo
di evitare il trasferimento nel
nostro Paese. Questa sentenza, dobbiamo ricordare, si basa principalmente
sulle dichiarazioni che questa singola richiedente asilo ha fornito alla Corte
di Strasburgo e che non risultano veritiere. La ricorrente aveva ottenuto un
permesso di soggiorno per 3 anni per protezione sussidiaria ed era stata
accolta in un centro di accoglienza a Marina di Massa, dopo un suo primo
soccorso a Lampedusa continua Hein.
Al CIR
sembra che questa sentenza non modifichi gli orientamenti della Corte di
Strasburgo espressi precedentemente. Vogliamo ricordare che questa la stessa
Corte che poco pi di un anno fa ha condannato il nostro Paese per i
respingimenti indiscriminati verso la Libia nel 2009, nel caso Hirsi vs
Italia.
Il
verdetto odierno merita un esame sicuramente pi approfondito. Noi speriamo
per fortemente che questa sentenza non sia strumentalizzata per dire da noi
va tutto bene perch, come ampliamente documentato, non va assolutamente bene
che richiedenti asilo debbano aspettare mesi per trovare un posto di
accoglienza o che chi ha ricevuto una protezione internazionale venga
abbandonato a se stesso senza un organico sostegno nel percorso di
integrazione. Non avere falle sistemiche non vuol dire avere un buon sistema
dasilo conclude Hein.
Per
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Valeria
Carlini
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