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Interventi e interviste

Interventi - Ministro Annamaria Cancellieri

23.04.2013

Cerimonia di consegna a Tunisi di alcune imbarcazioni per il controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo

Intervento del ministro Annamaria Cancellieri

Signor Ministro Lofti Ben Jeddou, Signor Ambasciatore, Autorità presenti, Signore e Signori,

vorrei sottolineare con viva soddisfazione la speciale relazione che unisce Italia e Tunisia e lo spirito di collaborazione e di reciproca fiducia che si è venuto ulteriormente consolidando nel corso degli ultimi due anni, proprio durante il delicato periodo della primavera araba e dell’emergenza migratoria che ne è scaturita.

Nel tempo, si sono moltiplicati gli sforzi di Italia e Tunisia per rendere concreto l’obiettivo comune di contrastare la migrazione illegale, la tratta di esseri umani e la criminalità organizzata che gestisce questi traffici. Ed è in vista del raggiungimento di tale obiettivo che sono state concordate tante iniziative per arginare questo fenomeno.

Oggi possiamo dire che le strategie intraprese hanno portato a risultati veramente notevoli: gli sbarchi di tunisini sulle coste italiane sono decisamente diminuiti, anche grazie ai controlli continui effettuati dalle Autorità tunisine per prevenire le partenze.

Vorrei sottolineare l’importanza di tali attività di controllo, che le autorità tunisine svolgono non solo in mare, per intercettare i natanti già partiti, ma anche nelle zone dell’entroterra, prossime alle località costiere utilizzate per la partenza delle imbarcazioni.

L’Italia è vicina a Tunisi in questa azione di contrasto all’immigrazione irregolare. E lo è concretamente, assicurando la crescita delle competenze e delle potenzialità delle forze di polizia tunisine, attraverso la fornitura di beni (apparecchi tecnologici, autoveicoli, imbarcazioni) dello stesso tipo in uso alle Forze di polizia italiane.

L’odierna consegna dei fuoristrada e l’assegnazione dei pattugliatori (giunti pochi giorni fa dall’Italia dopo gli ulteriori adeguamenti richiesti) sono un altro passo verso il raggiungimento dell’obiettivo di dare un duro colpo ai trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo.

Quest’occasione rappresenta anche un’opportunità per ringraziare le Forze di polizia italiane, che continuano a portare avanti con massimo impegno e professionalità l’attuazione delle iniziative concordate.

Italia e Tunisia continueranno a lavorare insieme per sconfiggere l’illegalità nella migrazione così come in altri ambiti in cui la criminalità ha diffuso i propri interessi e collaboreranno per promuovere iniziative volte al reciproco sostegno in un’ottica di sviluppo delle rispettive società civili.

La promozione dello sviluppo, della crescita, del rafforzamento dei diritti civili e sociali, sono un terreno di incontro ma sono anche le condizioni imprescindibili , accanto e anche prima di ogni impegno rivolto al contrasto e alla repressione dell’illegalità, per la costruzione di una cornice di sicurezza salda e duratura.

Si tratta di un percorso non semplice, non facile, non breve. Ma è l’unica strada e dobbiamo sforzarci di percorrerla se vogliamo consegnare alle giovani generazioni  una opportunità e una speranza di un futuro migliore.

In questa direzione l’Italia ha voluto venire incontro alle esigenze della Tunisia nella fase dell’emergenza, legata alla primavera araba, con il rilascio di 12 mila permessi temporanei per motivi umanitari a favore di altrettanti cittadini tunisini giunti in Italia. E di recente, ad emergenza conclusa, con specifici provvedimenti, è stata offerta ai cittadini tunisini ancora presenti nel nostro paese, la possibilità di convertire i permessi di soggiorno per motivi umanitari in permessi per motivi di lavoro: ben seimila sono stati i permessi convertiti per motivi di lavoro.

In ogni caso la Tunisia resta tra i Paesi a favore dei quali sono state garantite per moltissimo tempo quote di ingresso per lavoro subordinato e da ultimo figura tra quelli destinatari di ingressi per il lavoro stagionale.

Del resto l’Italia ha il piacere di ospitare una comunità di cittadini tunisini consistente (circa 124.000 persone), diffusa su tutto il territorio, laboriosa e integrata.

Italia e Tunisia fanno parte dell’area del Mediterraneo che, come emerso anche nel corso della recente Conferenza dei Ministri dell’Interno dei Paesi del Mediterraneo occidentale ad Algeri, deve essere un’area di pace, di stabilità, di sviluppo, di incrocio di culture e di saperi e non di tragedie in mare.

Vi ringrazio.
 





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