Rinnovo del contratto nazionale del lavoro domestico

Un positivo passo in avanti per due milioni di lavoratrici, all80% donne e straniere

Recupero dellerosione salariale prodotta dallinflazione, e migliori condizioni in materia di condizioni di lavoro e diritti di maternit

 

 

(a cura del Dipartimento Politiche Migratorie UIL) Roma, 12 aprile 2013 - Lultimo rinnovo contrattuale risaliva al 16 febbraio 2007 ed era ormai scaduto da oltre due anni. La crisi economica e lestrema difficolt in cui versano le famiglie italiane, nonch una notevole rigidit da parte delle due controparti pi rappresentative del settore (Fidaldo e Domina), aveva reso la trattativa con il sindacato estremamente difficoltosa. Filcams –Cgil, Fisascat – Cisl, Uiltucs UIL e Federcolf hanno dovuto sudare notevolmente per ricondurre a ragione le parti datoriali. Un ragionamento in primo luogo: a gennaio di questanno lItalia ha ratificato la Convenzione ILO sul lavoro domestico, n. 189, sulla base della quale non vi pu essere disparit di trattamento tra i lavoratori del settore e quelli degli altri comparti lavorativi. Ora La legge italiana permette differenze di trattamento dei lavoratori domestici in alcuni importanti temi di tutela:

      salute e sicurezza sul lavoro;

      divieto di licenziamento in caso di maternit fino al compimento di 1 anno di vita del bambino.

      Prolungamento del congedo di maternit oltre i 5 mesi garantiti per legge.

Da qui la necessit di sanare queste differenze prima che ladeguamento delle norme di legge o le sentenze di qualche tribunale obblighino di fatto alleliminazione di queste obiettive discriminazioni.

A rendere pi difficile la tutela di queste lavoratrici e pi pesante la trattativa, va considerato che il settore del lavoro domestico soffre di un alto grado di frammentazione e informalit. In Italia stessa, si stima che almeno il 40% della categoria operi a livello di economia sommersa. Nel 2009, una regolarizzazione limitata a colf e badanti, ha portato ad una emersione di quasi 400 000 persone. Nel 2012 una seconda regolarizzazione ha visto la presenza del lavoro domestico in quasi il 90% delle domande.

La stessa natura del rapporto di lavoro (tra lavoratori e famiglie) con le attivit svolte all'interno della casa di famiglia – inoltre - rende difficile lattivit di ispezione e rende complicato al sindacato svolgere la funzione di tutela dei propri iscritti e dei lavoratori in generale. 

In genere – il commento di Ivana Veronese, Segr. Nazionale Uiltucs – queste lavoratrici si rivolgono al sindacato quando sono state licenziate o quando il rapporto con il datore di lavoro incontra gravi difficolt

E questa una difficolt di rappresentanza che incontrano i sindacati,  e in qualche caso anche le associazioni dei datori di lavoro.

Per questo motivo – commenta Veronese -   vitale unazione di informazione capillare sui diritti di questi lavoratori, anche attraverso collaborazioni con associazioni e comunit straniere.

Ritornando al rinnovo contrattuale, le parti datoriali si sono di fatto opposte alla parificazione di trattamento sulla maternit, ma hanno accettato il compromesso del prolungamento dei termini di preavviso in caso di licenziamento. Infatti, si legge nel verbale di accordo: Sulla tutela delle lavoratrici madri, le organizzazioni sindacali, pur auspicando in tempi brevi un recepimento per via legislativa dei contenuti della Convenzione Internazionale ILO n.189 sul lavoro domestico dignitoso, colgono la disponibilit delle controparti a un prolungamento dei tempi di preavviso per le lavoratrici madri, che pur a condizioni specifiche, determina un miglioramento delle tutele.

La parte economica ha consentito almeno il recupero dellerosione retributiva prodotta dallinflazione.

Sui risultati raggiungi dalla bozza di accordo abbiamo chiesto una riflessione ad Ivana Veronese, Segr. Nazionale Uiltucs.

 E stata una trattativa durissima – ha commentato -  con controparti addirittura intenzionate a peggiorare le condizioni gi raggiunte nellaltro rinnovo contrattuale.

A che ti riferisci?

Veronese: Esiste una Commissione al Ministero del Lavoro che si riunisce ogni anno per adeguare le retribuzioni minime annuali, recuperando l80% dellinflazione. Le controparti volevano abolire questa commissione. Alla fine comunque abbiamo ottenuto, non siolo il mantenimento della commissione, ma anche un pieno recupero del 20% salariale mancante, salvaguardando le retribuzioni dallerosione inflattiva.

Sul lavoro domestico lItalia lunico Paese in Europa che ha ratificato la Convenzione ILO 189, sul tema delle lavoratrici – madri  si poteva fare di pi per eliminare le differenze con le lavoratrici degli altri settori?

Veronese: Su questo aspetto ci siamo scontrati in tutti gli incontri che abbiamo avuto con Domina e Fidaldo. Gli abbiamo anche fatto notare che se il problema non verr risolto contrattualmente (ad esempio il divieto di licenziamento fino allet di un anno del bambino, limite che esiste in tutti i settori), sar poi la legge sulla maternit ad obbligare le parti sociali ad adeguarsi. Ma era in pratica un dialogo tra sordi.

Che avete portato a casa?

Veronese: laccordo interviene sul tempo di preavviso in caso di licenziamento, preavviso che viene raddoppiato nel caso in cui <il datore di lavoro intimi il licenziamento prima del trentunesimo giorno successivo al termine del congedo di maternit>. Significa, ad esempio, che in questi casi le neomamme con almeno cinque anni di esperienza e occupate per almeno venticinque ore settimanali avranno diritto a un preavviso di due mesi, o a unindennit pari alla retribuzione di quel periodo. CՏ poi maggiore attenzione per le persone non autosufficienti.

Quando entrer in vigore il contratto?

Veronese: nel verbale  firmato ieri le parti si sono impegnate a redigere l'ipotesi del testo definitivo entro il 31 maggio, per poterla poi sottoporre alle consultazioni nei territori nel mese di giugno, e giungere alla firma definitiva a fine giugno 2013.

Il commento di Uiltucs, Filcams e Fisascat al raggiungimento dellaccordo stato: Pur in una stagione difficile  il rinnovo di un contratto nazionale che coinvolge oltre 2 milioni di lavoratrici e lavoratori un segnale importante di responsabilit delle Parti Sociali, che ci auguriamo venga colto dal futuro Governo con l'obiettivo di valorizzare sempre pi questa professione, cos nascosta ma sempre pi importante in una stagione di progressiva riduzione del welfare pubblico.

Leggi il testo del verbale di accordo