Lavoro etnico

Negli ultimi 4 anni, forte crescita dei lavoratori disoccupati ed inattivi di origine straniera

Cresciuta loccupazione straniera, ma ora i disoccupati etnici sono oltre 318 mila e gli inattivi ben 1.250 mila. Preferenza delle imprese a contratti temporanei. Fonte: ministero del Lavoro

A cura del Dipartimento Politiche Migratorie della UIL

 

Roma, 24 aprile 2013 - Nel terzo trimestre 2012 i lavoratori stranieri occupati in Italia erano 2,357 milioni di cui 783 mila di nazionalit U.E. e 1,574 milioni di origine extracomunitaria, pari complessivamente al 10,2% degli occupati.

Rispetto al terzo trimestre del 2011 loccupazione straniera aumentata di 81 mila unit (+3,5%) con una crescita di 37 mila lavoratori di provenienza U.E. (+4,9%) e 44 mila extra UE (+2,8%).  Nel lungo ciclo di crisi economica, tra il 3 trimestre 2008 e il 3 trimestre 2012, gli occupati stranieri, in Italia, sono aumentati di 480 mila unit, a fronte di un calo delloccupazione italiana, nello stesso periodo di circa un 1,04milioni di unit.

Lincremento delloccupazione straniera nel quadriennio, stato significativo sia per la componente U.E. (+ 222 mila occupati con una crescita del 39,7%),sia per quella extracomunitaria (+259 mila occupati ed un aumento del 19,7%) anche se nellultimo anno la crescita si notevolmente ridotta.

 

Sempre nel terzo trimestre 2012 la distribuzione per settore vede una significativa presenza degli occupati stranieri sul totale, nelle costruzioni (18%), in agricoltura (13%), nei servizi (10,4%), nellindustria in senso stretto (9,2%) e nel commercio (6,2%), anche se va sottolineato, che nei servizi sociali ed alle persone si concentra il 28% di tutti gli occupati stranieri UE ed extra UE, in larga maggioranza donne.

La distribuzione territoriale registra una presenza dominante nel Nord Italia dove si concentra il 59,8% degli occupati stranieri, seguito dal Centro con il 26,6%, mentre nel Sud e nelle Isole si concentra poco pi del 13% degli occupati stranieri.

La distribuzione tra maschi (46% ) e femmine (54%),si nel tempo riequilibrata, per effetto del traino della domanda di lavoro nel settore domestico.

Dallanalisi delle Comunicazioni Obbligatorie si assiste ad una stabilizzazione della domanda di lavoratori stranieri. Nel terzo trimestre del 2012 gli avviamenti sono stati il 20,6% del totale, in linea con i valori rilevati nello stesso trimestre dellanno precedente e maggiori di un punto percentuale rispetto a quelli registrati nello stesso trimestre del 2010.

In agricoltura i rapporti di lavoro riservati ai lavoratori stranieri sono stati il 14% del totale contro il 9% dellindustria ed il 7,3% nei servizi.

In merito alle tipologie dei rapporti di lavoro aumentano i contratti a tempo determinato peri lavoratori stranieri. Per quanto riguarda i lavoratori di provenienza UE, la percentuale di attivazioni con contratto a tempo determinato passa, infatti, dal 74% del terzo trimestre 2011 al 76,7% del terzo trimestre 2012 mentre per i lavoratori di provenienza extra UE la percentuale sale dal 55,4% al 58%.  Le imprese continuano a privilegiare posizioni temporanee a discapito di quelle permanenti.

Nel settore industriale e delle costruzioni la contrazione della domanda di lavoro riservata ai lavoratori stranieri stata molto rilevante. In controtendenza il comparto dei servizi alla persona continua a manifestare una domanda nettamente in crescita.  Sempre nel confronto tra il terzo trimestre 2012 e lo stesso periodo dellanno precedente, infatti, gli occupati nei servizi domestici ed alle famiglie crescono di 75 mila unit considerando i lavoratori stranieri mentre diminuiscono di 12 mila unit considerando gli occupati di nazionalit italiana.

Nonostante lincremento delloccupazione sia rallentato significativamente negli ultimi trimestri, sino a stabilizzare la domanda di lavoro (confermata anche dallandamento delle comunicazioni obbligatorie), la crisi ha colpito duro anche i lavoratori stranieri.  Aumenta, in misura molto significativa, il numero di stranieri in cerca di lavoro, soprattutto nellultimo anno. I disoccupati stranieri, infatti, passano dai 264 mila nel terzo trimestre 2011 a 318 mila nel terzo trimestre 2012, con una crescita della

componente Ue pari a +5 mila lavoratori, ma soprattutto di quella extra UE, con un aumento di circa 48mila disoccupati.

Negli ultimi di quattro anni, aumenta significativamente il numero degli stranieri inattivi (tra i 15 e i 65 anni), che passano dai 765 mila del terzo trimestre 2008 a 1,25 milioni del terzo trimestre del 2012, con una crescita prevalentemente concentrata tra gli stranieri extra UE (+370mila lavoratori).

Le politiche del lavoro di breve/medio periodo dovranno, quindi, essere orientate prioritariamente a riassorbire lo stock di disoccupazione straniera che si accumulato in questi quattro anni

 

Conclusioni

 

Malgrado la crisi, loccupazione straniera cresciuta nellultimo quadriennio di 222 mila unit (+ 39,7%), anche se nellultimo anno la crescita si notevolmente ridotta (+4,9%). Assieme agli occupati, per crescono anche i disoccupati e gli inattivi stranieri, soprattutto extra UE.

 

E' quanto emerge dalla nota semestrale sul mercato del lavoro degli immigrati del ministero del Lavoro. Secondo gli esperti di via Fornovo, infatti, l'occupazione straniera, rispetto al terzo trimestre del 2011, aumentata di 81 mila unit (+3,5%) mentre gli stranieri disoccupati,
invece, salgono dai 264 ai 318 mila, e gli inattivi passano ad 765 mila del terzo trimestre 2008 a ben 1,25 milioni del nel terzo trimestre 2012 (+ 38,8%), a fronte di una diminuzione della popolazione inattiva italiana.

In particolare, gli occupati di provenienza europea sono aumentati del 4,9%, 37 mila unit in pi, mentre i lavoratori extraeuropei del 2,8%, pari a 44 mila unit. Quanto ai disoccupati
stranieri, la componente Ue e' aumentata di 5 mila unit, mentre quella extraeuropea e' incrementata di ben 48 mila disoccupati.

In un quadro congiunturale depresso come quello italiano, inoltre, le imprese tendono sempre di pi a privilegiare contratti di tipo determinato rispetto alle posizioni permanenti.
"Complessivamente, comunque - si legge ancora nella nota- gli attuali livelli di disoccupazione della componente straniera garantiscono al sistema produttivo un sufficiente bacino di manodopera potenziale anche per quei settori dove ancora sembrano esserci tensioni dovute a
fabbisogni di manodopera non sufficienti soddisfatti".

Stante il gran numero di cittadini stranieri disoccupati o inattivi, il consiglio della nota del Ministero del Lavoro quello di politiche attive volte al riassorbimento del notevole stock di disoccupazione (o inattivit) straniera cresciuto nellultimo quadriennio. Dal che se ne pu dedurre laccantonamento dello strumento del decreto flussi.

 

* Estratto del rapporto sullandamento semestrale del mercato del lavoro degli immigrati