NELLA STESSA BARCA
APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UN PERCORSO UNITARIO
CONTRO IL RAZZISMO
E PER I DIRITTI DEI E DELLE MIGRANTI
(Versione rivista e aumentata dopo
lassemblea del 21/09/2013 a Firenze)
Negli ultimi anni
laggravarsi di una crisi economica di cui non si intravede la fine ha fatto
crescere le contraddizioni e il disagio sociale. Le discriminazioni e la
mancanza di diritti sono sempre pi evidenti e contestualmente sono aumentate
le manifestazioni di razzismo, sia a livello istituzionale che nella societ.
Le frontiere sono diventate muri invalicabili e persino il diritto di asilo
stato sottoposto a forti restrizioni, mentre lassenza di canali legali di
ingresso ha moltiplicato i casi di clandestinit.
Per questo, il 6 luglio ed
il 21 settembre associazioni, esponenti di partiti, organizzazioni sindacali e
singole persone si sono riuniti per discutere ed elaborare una proposta di
piattaforma in grado di tenere conto e di valorizzare le numerose esperienze di
lotta e di vertenzialit maturate in questi anni nei territori. Lobiettivo
– ambizioso ma necessario – di coinvolgere tutte le soggettivit
democratiche e tutti i cittadini e le cittadine nella costruzione di un
percorso comune di mobilitazione per promuovere una iniziativa nazionale e altre
a livello regionale, – contro il razzismo e per i diritti dei e delle
migranti – che possa stimolare, favorire e sostenere lo sviluppo della
coscienza civile e di difesa dei diritti per tutti/e sul territorio.
La proposta che facciamo
una proposta aperta, non intende e non pu essere esaustiva ma vuole essere uno
stimolo per favorire percorsi di convergenza, perch crediamo sia necessario
unire le forze per dare una prospettiva alla difesa dei diritti dei e delle
migranti e contrastare ogni forma di razzismo e discriminazione.
Una prospettiva, che
tuteli gli e le migranti che la crisi rischia di respingere verso aree di
invisibilit, o clandestinit vera e propria, quelli che risiedono da tempo
in Italia, ma anche quelli che vi arrivano senza avere la possibilit di
ottenere tempestivamente uno status di soggiorno legale.
Una percorso che affermi i
diritti dei e delle migranti in un quadro dei difesa dei diritti per tutta la
societ, da costruire insieme a partire dalle seguenti parole chiave, qui sviluppate
solo parzialmente e in forma sintetica come base di discussione:
Razzismo
Denunciamo e combattiamo
il razzismo istituzionale e diffuso e ogni forma di discriminazione verso tutte
le minoranze. Lesasperazione indotta dalla crisi sta pericolosamente
riproponendo e fomentando sentimenti xenofobi e razzisti.
Denunciamo le gabbie
etniche che bloccano la mobilit verticale intergenerazionale, sociale ed
economica a danno dei giovani e delle giovani di origine straniera. In
particolare occorre favorire qualsiasi iniziativa volta a rimuovere le cause
della discriminazione diretta ed indiretta, anche attraverso iniziative di
carattere legale o mobilitazioni capaci di coinvolgere insieme cittadini
italiani e cittadini immigrati.
..
Diritti di
cittadinanza
Chiediamo limmediato
riconoscimento della cittadinanza italiana per i bambini e le bambine nati/e o
cresciuti/e in Italia e, una modifica complessiva della legge che faciliti
lottenimento della cittadinanza, semplificando liter burocratico e superando
le restrizioni esistenti. Chiediamo il diritto di voto attivo e passivo nelle
elezioni amministrative per i e le migranti residenti in Italia. Chiediamo il
diritto alla casa e labolizione delle restrizioni nei requisiti per
labitabilit, che va riconosciuta a pieno titolo in tutte le strutture.
Chiediamo il pieno diritto alla salute come diritto soggettivo e di eguale
fruibilit.
Chiediamo la parit di
trattamento per garantire il diritto allo studio e allistruzione dei bambini e
le bambine di origine straniera.
Chiediamo il
riconoscimento del valore economico e sociale del lavoro delle donne immigrate
e ladozione di misure di tutela dei loro diritti e della loro dignit. In
particolare chiediamo anche lattivazione di tutte le misure di protezione
previste a favore delle vittime dello sfruttamento lavorativo e dello
sfruttamento sessuale.
Lavoro
Rivendichiamo il diritto
al lavoro previsto dalla costituzione e parit di diritti nei posti di lavoro,
superando le discriminazioni, valorizzando le competenze e il know-how dei
migranti, a partire dal riconoscimento dei titoli di studio. Chiediamo il
superamento della logica dei flussi di ingresso e listituzione di meccanismi
che permettano la regolarizzazione permanente di chi vive e lavora in questo
paese. Chiediamo labolizione del contratto di soggiorno che altro non che
uno strumento di ricatto e di maggiore precariet per i/le migranti. Va
combattuto lo sfruttamento tramite il lavoro nero e le tante forme di
precariet legali e semi-legali diffuse in particolare nel lavoro agricolo, nel
settore della logistica, nelledilizia, nel turismo e nel lavoro domestico, dando
risposte concrete alle tante lotte che si sono susseguite negli ultimi anni, a
partire da quelle in seguito alle sanatorie, che hanno generato solo truffe,
ingiustizie e soprusi. Chiediamo lapplicazione delle normative in materia di
contrasto delle discriminazioni nel mondo lavoro.
..
Asilo
Serve una legge che
garantisca un vero sistema di accoglienza con strutture, risorse e strumenti
adeguati e che rimuova gli ostacoli e i limiti nella procedura per lottenimento
dellasilo. Per questo non basta lintroduzione di una legge che prenda spunto
dalla legislazione avanzata esistente in altri paesi europei in materia di
protezione internazionale, ma occorre incidere sulle prassi applicate che in
molti casi negano ai richiedenti asilo ed ai rifugiati il riconoscimento
effettivo dei diritti affermati in loro favore, troppe volte soltanto sulla
carta. Occorre abbreviare i tempi interminabili di esame delle domande di
protezione da parte delle commissioni territoriali, che vanno raddoppiate.
Occorre anche battersi per un diverso impegno del governo italiano per il
superamento dei vincoli imposti dal Regolamento Dublino II e per lintroduzione
di un vero sistema unificato di asilo europeo.
Chiediamo labrogazione
degli accordi di riammissione siglati fra lItalia e i paesi che oggi si
trovano in situazione di gravissimo conflitto interno, come lEgitto, o nei
quali non sono garantite le libert democratiche previste dalle costituzioni
democratiche, come nel caso della Tunisia e dello Sri Lanka. Siamo contro la
politica dei respingimenti collettivi, delle identificazioni facili previste
dagli accordi bilaterali, che negano i pi elementari diritti di difesa, e per
la tutela di tutti i diritti fondamentali da riconoscere a tutti gli immigrati,
a prescindere dalla loro condizione giuridica.
Famiglia e Minori
stranieri non accompagnati
Occorre rimuovere gli
ostacoli di fatto e di diritto per il pieno riconoscimento del diritto al ricongiungimento
familiare, soggetto nel tempo a restrizioni sempre pi gravi. Vanno rimosse
tutte le limitazioni per la conversione del permesso di soggiorno al compimento
dei diciotto anni.
Occorre istituire un
sistema specializzato per la prima accoglienza dei Minori stranieri non
accompagnati, in modo da accelerare le misure di protezione come la nomina dei
tutori ed il trasferimento di questi soggetti particolarmente vulnerabili in
strutture protette dove possano essere assistite da personale specializzato. In
ogni caso le richieste di asilo da parte dei MSNA dovr essere quanto pi
celere possibile e dovr evitarsi qualunque forma di trattenimento
amministrativo.
Libert di
circolazione e Politica di ingresso
Chiediamo labrogazione
della attuale legge sullimmigrazione, aggravata dai cosiddetti pacchetti
sicurezza entrati in vigore nel 2009 e nel 2011, e di tutte le norme che
limitano indebitamente i diritti fondamentali dei e delle migranti, cos come
sono sanciti nella Carta Europea dei Diritti fondamentali, nella Convenzione
Europea a salvaguardia dei diritti dellUomo e nella Convenzione ONU del 1990 a
protezione dei lavorati migranti e delle loro famiglie. Chiediamo
lintroduzione di norme che consentano diverse modalit di ingresso legale in
Italia, superando la logica dei flussi, che ha dimostrato nella pratica essere
a tutti gli effetti fallimentare.
.
Luoghi di
detenzione e reclusione
I CIE, nei quali le
condizioni di detenzione sono ulteriormente degradate, vanno chiusi. Denunciamo
anche la situazione nei tanti altri luoghi, come i centri informali di prima
accoglienza ex legge Puglia, in cui i e le migranti vengono trattenuti senza
convalida giurisdizionale, senza avvocati e spesso anche in assenza di un
provvedimento amministrativo. Pensiamo anche agli aeroporti, ai centri di prima
accoglienza e soccorso (CPSA) in prossimit delle frontiere, luoghi spesso
sovraffollati e di sospensione del diritto e della dignit.
Occorre anche battersi per
i diritti fondamentali degli immigrati reclusi in carcere, a partire dal
diritto al lavoro e dal pieno riconoscimento della funzione riabilitativa della
pena, ed in generale per tutti coloro che, dopo una condanna penale, dovrebbero
avere gli stessi diritti di accesso alle misure alternative alla pena,
riconosciuti agli italiani.
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Memoria e identit
Affinch le identit non
si cristallizzino in forme escludenti ma si arricchiscano delle identit
plurali, multiformi e meticce che oggi popolano lItalia. Affinch la memoria
delle ingiustizie originate dal razzismo, da politiche discriminatorie e dalla
negazione dellidentit di interi popoli non venga cancellata, ma sia la base
per uno sguardo non indulgente sul passato e per la costruzione di un futuro
basato sul rispetto reciproco, la parit di diritti e la giustizia sociale.
Proponiamo di promuovere
da subito una iniziativa diffusa e costante che consenta di organizzare
periodicamente delle assemblee o iniziative a livello cittadino e regionale, in
vista di una iniziativa pi ampia, fortemente aggregante, a livello nazionale.
In queste sedi locali si
potranno sviluppare ed articolare meglio i temi proposti in vista di un nuovo
appuntamento nazionale in data da definire, con lobiettivo di convocare anche
una manifestazione nazionale.
Le importanti iniziative
gi convocate, come la manifestazione del 28 settembre a Brescia per i permessi
di soggiorno, la manifestazione nazionale del 12 ottobre per una reale
applicazione della Costituzione e la manifestazione nazionale per il diritto
allabitare del 19 ottobre, vanno valorizzate come appuntamenti su cui
convergere nellambito di un percorso complessivo di mobilitazione e di lotta
da costruire insieme tra autoctoni ed immigrati per una nuova dimensione di
cittadinanza condivisa.