I Conferenza Europea sui servizi sindacali ai migranti

Resoconto a cura del Dipartimento Politiche Migratorie UIL

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17/12/2013 | Sindacato. 

 

Roma, 17 dicembre 2013 - Si tenuta il 12 dicembre 2013 a Bruxelles, la I Conferenza sui servizi sindacali ai migranti. Levento stato organizzato dalla CES come parte delle attivit previste in uno specifico progetto (ETUC A4I – Etuc initiative to implement european network of assistance for integration of migrant workers and their families – Home/2012/EIFX/CA/CFP/4216) finanziato dalla UE. Liniziativa ha coinvolto sindacati provenienti da  18 Peasi: Spagna, Belgio, Olanda, Francia, Regno Unito, Italia, Germania, Svizzera, Irlanda, Repubblica Ceca, Romania, Lussemburgo, Polonia, Ungheria, Finlandia, Slovenia, Bulgaria e Grecia. La conferenza ha visto la partecipazione di oltre 100 rappresentanti sindacali ed esperti convocati a Bruxelles dalla CES, di cui 38 provenienti dallItalia. La UIL era rappresentata da Giuseppe Casucci, Michele Berti, Artan Mullaymeri e Qamil Zejnati, Presenti anche due rappresentanti dellItal – UIL del Belgio. Il seminario era presieduto da Luca Visentini, Segretario Confederale CES con delega sullimmigrazione e coordinato dallesperto Marco Cilento. Tra gli invitati: Laurent Muschel, direttore nella DG Home Affairs per limmigrazione e lasilo e Luis Miguel Pariza del Comitato Economico e Sociale/ Forum europeo per lIntegrazione. I lavori della giornata sono stati strutturati in tre differenti workshops: il primo sulla contrattazione collettiva per la protezione dei diritti dei migranti e la loro integrazione; il secondo  sui servizi sindacali per i migranti e le loro famiglie; il terzo: sulla affiliazione ai sindacati e lorganizzazione dei migranti.

 

1. Contesto

 

Nel merito la Conferenza ha tracciato limpegno della UE nel definire quadri comuni per lingresso e il lavoro dei cittadini di paesi terzi (direttive Permesso unico, Carta blu e Ricongiungimento familiare). Inoltre, altre tre direttive, in fase di negoziazione fra il PE e il Consiglio, sono destinate ad aprire canali legali per migranti stagionali, per dipendenti di societ multinazionali (ICT), e per studenti, alunni, ricercatori, volontari e persone collocate alla pari. Nel complesso, la legislazione UE fissa le modalit con cui i cittadini dei paesi terzi accedono al mercato del lavoro e definisce i diritti minimi di cui possono beneficiare una volta occupati nel territorio dellUE.

 

La politica dintegrazione si basa sulla comunicazione Agenda europea per lintegrazione dei cittadini di paesi terzi (2011) e sui principi comuni di base sullintegrazione adottati dagli Stati membri. I cittadini di paesi terzi nellUE sono circa 20 milioni. Questa cifra non tiene conto di coloro che sono stati naturalizzati ma che ancora hanno bisogno di integrazione e inclusione nelle comunit di accoglienza. Il numero dei cittadini di paesi terzi aumenter rapidamente nei prossimi decenni. I cambiamenti demografici e le inefficienze del mercato del lavoro saranno elementi propulsori della migrazione economica. Il contributo dei migranti alleconomia UE rappresenta una questione strategica per una ripresa che sia fonte di occupazione delleconomia UE. I flussi migratori gestiti correttamente sono considerati una risorsa nella strategia UE2020 e nel Piano di ripresa fonte di occupazione. La presenza in aumento di cittadini di paesi terzi nei mercati del lavoro nazionali ha spinto le parti sociali a intraprendere azioni specifiche per affrontare sfide imposte da una forza lavoro pi ricca ma diversificata. Almeno tre aspetti delle politiche di migrazione stanno cambiando i sistemi delle relazioni industriali in tutta Europa:

 

- contrattazione collettiva se fatta su misura sulle esigenze specifiche dei migranti;

 

- le strutture del mercato del lavoro devono (o dovrebbero) essere modificate per diventare accessibili ai cittadini non UE;

 

- servizi e strutture per lintegrazione dei migranti sono gestiti dai sindacati per evitare esclusione e ghettizzazioni.

 

2. Sindacalismo veicolo dintegrazione

 

La partecipazione attiva dei migranti nel movimento sindacale un fattore determinante di integrazione. anche un modo per garantire la parit di trattamento sul posto di lavoro e nel mercato del lavoro. In tal modo, i sindacati (e le relazioni industriali in generale) svolgono un ruolo determinante nellevitare una ulteriore frammentazione del mercato del lavoro e della societ nel suo complesso. Inoltre, lazione sindacale integra quella delle autorit pubbliche nel fornire assistenza ai cittadini di paesi terzi. I tagli operati ai bilanci pubblici mettono a repentaglio lassistenza fornita ai migranti dallo Stato o dalle autorit locali. Una ragione in pi per preservare la capacit di assistere i migranti che i sindacati hanno maturato finora. Il Piano dazione della CES sulla migrazione definisce una piattaforma comune per i sindacati in Europa nel campo della migrazione. In esso, si chiede alla CES di agire per una nuova concezione del fenomeno migratorio: una concezione incentrata su solidariet, partecipazione e assistenza diretta. Lazione della CES sar anche destinata a mostrare il grande valore portato dai migranti in termini di dinamismo e arricchimento culturale delle comunit locali in cui si insediano.

 

3. I Conferenza Europea dei Servizi Sindacali per i migranti

 

La Conferenza si proposta di fare un quadro delle pratiche sindacali mirate a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei migranti. Lobiettivo anche quello di trasferire conoscenze e competenze nellattuazione, da parte dei sindacati, delle politiche sulla migrazione.  La maggior parte dei sindacati in Europa ha unagenda riguardante i migranti. Si tratta di politiche nazionali, spesso attuate a livello locale. Significa che esistono molte pratiche della contrattazione collettiva, dei servizi e della gestione del mercato del lavoro, ma sono poco conosciute a livello europeo. I tre workshop paralleli, organizzati durante la conferenza, hanno approfondito le tecniche usate dalle parti sociali nel campo della contrattazione collettiva e dellaccesso alle strutture del mercato del lavoro per fornire servizi ai migranti e assicurare la loro affiliazione e partecipazione attiva alla vita sindacale. La conferenza ha incoraggiato uno scambio sulle seguenti tematiche. 1. Condividere il know-how e lo sviluppo di capacit riguardanti le strutture di integrazione e di mobilit del lavoro.

 

2. Promuovere laffiliazione dei migranti e la loro partecipazione alla vita interna dei sindacati.

 

3. Creare una rete a livello europeo per facilitare lo scambio di pratiche, anche di cogestione dei servizi nuovi e gi esistenti.

 

4. Migliorare visibilit e accessibilit dei servizi forniti dai sindacati anche utilizzando unetichetta comune UE.

 

5. Migliorare la raccolta dei dati per migliorare flussi e stock di migranti.

 

La prima Conferenzaeuropea dei servizi sindacali per i migranti solo il primo passo del piano pluriennale della CES nellambito dei servizi ai  migranti.

 

6. Il progetto CES A4I

 

Il progetto CES A4I definisce una rete sindacale transnazionale per lassistenza allintegrazione (A4I) di cittadini di paesi terzi, e unazione pilota basata sul partenariato transnazionale fra i sindacati e le loro associazioni di migranti situate in sei paesi. La rete A4I migliora la qualit e laccessibilit alle strutture di integrazione a vantaggio dei cittadini dei paesi terzi e delle comunit locali in una logica di processo di integrazione bidirezionale. Lazione pilota realizza servizi innovativi in un ambiente transnazionale e promuove lo scambio di buone pratiche nel gestire strutture per lintegrazione. Lazione pilota sperimenta la rete A4I in 20 uffici front-desk in Spagna, Italia, Irlanda, Germania, Romania e Slovenia. La rete estesa ad altri paesi dopo lazione pilota e prima della fine del progetto.

 

Il progetto CES A4I finanziato dal Fondo europeo per lintegrazione e impegner tutti i membri della CES per i prossimi due anni.