17 gennaio 2013

Immigrazione: 10 proposte al governo che verrà
l'Unità, 17-01-2013
Italia-razzismo
Dieci sono i punti contenuti nella proposta di “riforma in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza per la prossima legislatura” avanzati dall’Asgi. Si tratta di suggerimenti che, se discussi e accolti, garantirebbero alle persone straniere presenti in Italia di realizzare il loro progetto migratorio in maniera più semplice e lineare. Ecco quali sono gli argomenti segnalati.
1.     DIVERSIFICARE E SEMPLIFICARE GLI INGRESSI con una pubblicazione annuale del decreto flussi che tenga conto della reale necessità di lavoratori stranieri nelle singole regioni e l’accelerazione dello svolgimento delle procedure burocratiche.
2.     INTRODURRE UN MECCANISMO DI REGOLARIZZAZIONE ORDINARIA per chi è già presente in Italia. È necessario inoltre “assicurare la convertibilità di tutti i tipi di permessi di soggiorno”, affidare ai Comuni  la competenza del rinnovo (attualmente se ne occupa la Questura), abolire “l’accordo di integrazione, il contratto di soggiorno, la tassa sul permesso di soggiorno e ogni automatismo preclusivo al mantenimento del titolo di soggiorno”.
3.     RAFFORZARE IL DIRITTO AL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE rendendo meno rigidi i criteri reddituali e abitativi utili per l’accesso alla procedura.
Il punto 4, nonostante sembri vera e propria utopia, è opportuno che diventi  centrale nel dibattito sul tema dell’immigrazione. Si tratta della chiusura dei CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE) affinché ogni forma di privazione della libertà personale sia ordinata da un giudice professionale (e non più dai giudici di pace), così come funziona per tutti i cittadini italiani. E anche perché le condizioni di vita all’interno di questi centri sono inaccettabili sotto molti punti di vista.
5. ASSICURARE L’EFFETTIVO ESERCIZIO DEL DIRITTO D’ASILO; 6. ASSICURARE IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI NON-DISCRIMINAZIONE  istituendo una “Agenzia nazionale antidiscriminazione autonoma e indipendente con eff ettivi poteri di indagine e sanzionatori”. 7. GARANTIRE PARI ACCESSO A PRESTAZIONI SOCIALI E PUBBLICO IMPIEGO per le persone straniere, in modo da far venire meno le condizioni e i requisiti che spesso hanno limitato l’accesso ai servizi sociali e assistenziali, oltre che al pubblico impiego. 8.TUTELARE LE VITTIME DI TRATTA E GRAVE SFRUTTAMENTO prevedendo forme di indennità che possono consistere nel rilascio di un permesso di soggiorno a prescindere dalla collaborazione con l’Autorità giudiziaria. La nona questione riguarda invece l’equità dei processi. Capita spesso, come è stato fatto notare riguardo al trattenimento nei Cie, che le persone straniere vengano processate da giudici di pace e amministrativi su problematiche riguardanti la loro condizione di stranieri. E infine, il decimo punto che è quello di cui più si è discusso negli ultimi due anni. Si tratta della riforma della LEGGE SULLA CITTADINANZA E SUL DIRITTO DI VOTO attualmente molto restrittiva.
Insomma, nonostante la numerazione adottata faccia pensare a una scala di priorità, è importante precisare che così non è. Le questioni elencate sono tutte ugualmente preminenti.
               


Assegno Inps per le famiglie numerose: l’Anci chiede al Ministero delle politiche sociali chiarezza sull’accesso dei nuclei non comunitari lungosoggiornanti.
La direttiva europea 109/2003 equipara i soggiornanti di lungo periodo ai cittadini italiani, ma le istruzioni ministeriali la ignorano.
Immigrazioneoggi, 17-01-2013
Il presidente dell’Anci Graziano Delrio ha chiesto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali l’emanazione di una direttiva per orientare gli Enti locali sulla questione della concessione dell’assegno familiare anche ai cittadini non comunitari soggiornanti di lungo periodo.
Dopo aver richiamato le normative che stabiliscono la concessione dell’assegno a favore dei nuclei familiari composti da cittadini italiani, estese poi anche ai nuclei “nei quali il richiedente sia cittadino di un Paese facente parte dell’Unione europea”, Delrio evidenzia i contenuti della Direttiva europea 2003/109/CE secondo la quale il soggiornante di lungo periodo gode dello stesso trattamento del cittadino nazionale per quanto riguarda le prestazioni sociali, l’assistenza sociale e la protezione sociale.
“Tutto ciò premesso – aggiunge la lettera dell’Anci – i Comuni si trovano a tutt’oggi di fronte al dilemma se riconoscere la provvidenza anche ai cittadini non comunitari ‘soggiornanti di lungo periodo’, in assenza di una formale direttiva del Ministero competente e rischiando eventuali responsabilità erariali, o negare la concessione basandosi sul mero dato testuale, pagando con ogni probabilità le spese legali di soccombenza per comportamento razzista e discriminatorio assunto in violazione della direttiva Ue sopra citata”.
Necessario perciò secondo Anci emanare una specifica direttiva “per evitare che i Comuni incorrano nelle spese legali legate ad eventuali contenziosi in relazione ad azioni giudiziarie anti-discriminazioni promosse da cittadini stranieri oppure, in caso di concessione del contributo, in possibili procedimenti dinnanzi alla Corte dei conti per asseriti danni erariali”.



Un altro concorso che pone come requisito la cittadinanza italiana o comunitaria
CIRDI, 17-01-2013
Il Servizio Anti-discriminazioni dell’ASGI ha scritto al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Verona a seguito di una   segnalazione pervenuta in merito al bando di concorso pubblico per esami per la copertura di un posto di operatore di amministrazione indetto dall’Ordine medesimo, e venuto in scadenza il 20 dicembre scorso. Dal bando di concorso pubblico  risulta che, tra i requisiti di ammissione richiesti,  vi è la cittadinanza italiana, con la deroga prevista in favore dei cittadini di altri  Stati membri dell’Unione europea.
Nella missiva, l’ASGI ha richiamato l’ attenzione  sulla vasta giurisprudenza di merito che ha riconosciuto il diritto dei cittadini di Stati terzi non membri dell’Unione europea, regolarmente soggiornanti in Italia, di  accedere alla funzione pubblica, per cui non si ritiene condivisibile l’esclusione dal concorso dei cittadini di Paesi terzi non membri UE. Nella lettera l’ASGI inoltre ricorda come l’ordinamento dell’Unione europea stabilisce tre importanti aperture nei confronti dell’accesso di cittadini di Stati terzi non membri UE ai rapporti di lavoro nella P.A., per quanto concerne  i lungo soggiornanti (direttiva 2003/109), i familiari di cittadini  UE (direttiva 2004/38) e i rifugiati politici e titolari della protezione sussidiaria  (direttiva 2004/83) e che proprio in ragione della mancata attuazione o applicazione delle norme dell’ordinamento dell’Unione europea, la Commissione europea ha avviato nei confronti dell’Italia due  procedimenti preliminari di infrazione del diritto UE.
L’ASGI ha dunque chiesto che il bando di concorso venga riaperto con la cancellazione del requisito di nazionalità, onde consentire anche ai cittadini di Paesi terzi non membri UE  di parteciparvi.
Fonte: Asgi.it



Migranti in rivolta, tensioni a Castiglione
Il Quotidiano Italiano, 17-01-2013
(17 gennaio 2013) CASTIGLIONE (LE) – Protesta presso le Ferrovie Sud Est, oltre alla provinciale che collega Montesano con Castiglione d’Otranto. A scendere in campo 59 figli o orfani della ‘Primavera araba’ arrivati qui, nel sud Salento, agli inizi di maggio 2011.
migranti-rivolta-castiglione
Stando a quanto pervenuto, la struttura che li ospita, l’antica Masseria Del Monte, chiuderà i battenti il prossimo 28 febbraio, in parallelo con gli altri 4 centri di Salve, Copertino, Lecce e Trepuzzi.
    “Il 31dicembre l’accoglienza è finita e loro non hanno più diritto a nulla. Gli unici soldi disponibili sono quelli per il biglietto per il rimpatrio, possibilità a cui hanno deciso di rinunciare”, spiega  il Vice Prefetto Matilde Pirrera, assieme allaResponsabile Area Immigrazione Daniela Lupo.
Dall’inizio dell’anno infatti, la competenza è passata dalla Regione alla Prefettura, a cui toccherà gestire la fase più delicata, quella di accompagnare alla porta i 136 migranti rimasti in provincia di Lecce e che fino a due settimane fa erano 170.
    “Ci hanno dato da mangiare e ci hanno fatto dormire – dicono i migranti – ma non ci hanno dato gli strumento per continuare a camminare”.
Non sono mancati a Castiglione, momenti di tensione. Nelle prossime ore, inizieranno i colloqui individuali  attraverso il nuovo ente di tutela, l’Associazione ‘Philos’ di Martano, per comprendere i bisogni di ognuno.



Razzismo, Boateng
l'Unità, 16-01-2013
Il centrocampista del Milan simbolo della lotta al razzismo: invitato alla Giornata Internazionale per l'eliminazione delle discriminazioni razziali che si terrà il 21 marzo al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.
Kevin Prince Boateng è sempre più il simbolo della lotta al razzismo. Il centrocampista del Milan è stato infatti invitato dall'Onu alla commemorazione della Giornata Internazionale per l'eliminazione delle Discriminazioni Razziali, che si terrà il 21 marzo al Palazzo delle Nazioni di Ginevra. Lo rende noto il sito ufficiale della società di via Turati che poi aggiunge: «Questo evento, dopo la storica decisione in merito del giudice sportivo, e che sul piano dei principi e dei valori è un ulteriore attestato di vicinanza al Milan e al suo giocatore dopo i fatti di Busto Arsizio, riempie d'orgoglio tutto il club rossonero e tutti i suoi tifosi». L'evento, che le Nazioni Unite organizzano nella medesima data dal 1966, è un importante momento di riflessione che quest'anno si concentra sul tema «Sport e razzismo: diamo un calcio al pregiudizio». Un titolo che rispecchia in pieno il rabbioso calcio del Boa che, durante il match amichevole con la Pro Patria, ha scagliato il pallone contro il settore di tribuna da cui provenivano i ripetuti ululati razzisti.

Share/Save/Bookmark