Cgil, Cisl, Uil e il Ministro Kyenge:

Unagenda di lavoro comune sullimmigrazione

Lamonica (Cgil), Ocmin (Cisl) e Loy (Uil) incontrano il Ministro per lintegrazione e chiedono di aprire un tavolo su lavoro etnico ed integrazione.


Roma, 5 giugno 2013 – Il Ministro per lintegrazione Cecile Kyenge ha incontrato ieri una delegazione di Cgil, Cisl e Uil ai fini di un confronto sulla complessa tematica dellimmigrazione, in particolare sugli aspetti che maggiormente concernono il lavoro etnico. Si parlato anche pi in generale delle politiche da adottare in materia di accoglienza ed integrazione. Allincontro, oltre ai Segretari Confederali Vera Lamonica (Cgil), Liliana Ocmin (Cisl) e Guglielmo Loy (UIL) erano anche presenti i coordinatori dei Dipartimenti Immigrazione delle tre Confederazioni. Da parte Ministeriale, oltre al Ministro, erano presenti il vice capo di Gabinetto, viceprefetto Angelo Carbone ed il portavoce del Ministro Cosimo Torlo. Oltre ad augurare a Cecile Kyenge un lavoro proficuo e prolungato nel tempo, si anche ribadito come la nomina di un Ministro non nato in Italia, abbia un profondo valore che lo carica per di grandi responsabilit verso la forte richiesta di cambiamento su questo terreno che viene dalla societ civile.   I sindacati hanno presentato un quadro riassuntivo dei problemi e delle difficolt che attualmente gravano sui cittadini e lavoratori immigrati, anche a causa della grave crisi economica ed occupazionale. Sono tantissimi i temi di confronto ed i terreni su cui si pu lavorare insieme, hanno ribadito i sindacati nei loro interventi: dal necessario bilancio sulla procedura di regolarizzazione, ed i suoi limiti oggettivi, alla necessit di allungare la durata dei permessi di soggiorno, specie in caso di prolungata disoccupazione; dal contrasto alla piaga della tratta e sfruttamento, al sostegno ai processi di accoglienza ed integrazione; dai diritti di cittadinanza e dal riconoscimento professionale, alla lotta alle discriminazioni in un quadro di riforma della legislazione in materia. Ci sono tre ordini di problemi da affrontare in modo differenziato – secondo Vera Lamonica: quelli che necessitano di un cambiamento legislativo, quelli che comportano una spesa e quindi debbono essere inseriti nel bilancio dello Stato, poi ci sono altri interventi che possono essere realizzati a legislazione invariata, magari con la semplificazione burocratica amministrativa. CՏ la necessit, ha detto la dirigente sindacale, di mettere ordine, in termini di priorit e di contenuti, di una materia complessa. Questo anche al fine di affrontare sul piano tecnico problemi e possibili soluzioni. Si tratta, hanno detto i sindacalisti, di affrontare le questioni in modo differenziato nei luoghi e con gli strumenti propri. Guglielmo Loy ha parlato del grande processo di integrazione dei lavoratori stranieri in atto nel sindacato (quasi un milione di iscritti stranieri). una scelta di politica sindacale  – ha detto Loy – che ha guardato alla qualit della persona, indipendentemente dalle  sue origini. Oggi il sindacato ha moltissimi quadri e dirigenti, a livello locale, di categoria e nazionale, di origine straniera ed questa anche la sua forza che gli da diritto rappresentarli in sede di confronto con le controparti e con il Governo. Loy ha avvertito della necessit di guardare alla crisi ed alle sue possibili conseguenze: come cio la recessione pu pesare e modificare il mercato del lavoro. Molti stranieri se ne vanno, ha aggiunto Loy, e questo pu diventare un problema; altri rischiano lirregolarit. Ma il rischio cՏ anche in termini di possibile conflitto tra lavoratori italiani e non. Sul tema della cittadinanza, su cui iniziato il confronto a livello parlamentare, il segretario confederale UIL ha avvertito della necessit di non caricare su questo tema tutto il peso della problematica migratoria. Non solo, per Loy,  necessario produrre una riforma largamente condivisa, e quindi al riparo dei rischi di una <riforma della riforma>, ma sarebbe anche utile rendere maggiormente fruibile il permesso di soggiorno di lungo periodo, in modo che la richiesta di cittadinanza sia una scelta ponderata e non un necessario espediente per aggirare la farraginosit della normativa attuale. Anche Liliana Ocmin (Cisl) ha sottolineato lurgenza di cambiare la legge sulla cittadinanza (siamo a favore di uno ius soli temperato, ha detto), ma ha anche richiamato lattenzione sulle piaghe della tratta e dei gravi casi di sfruttamento lavorativo purtroppo presenti anche nel nostro Paese. Sul tema dellalto costo per i rinnovi dei permessi, la segretaria confederale Cisl ha suggerito la possibilit di raddoppiarne almeno la durata, visto che il Governo ha scelto di fare cassa sugli stranieri. Ocmin ha poi ringraziato il Ministro per le sue pubbliche dichiarazioni, sottolineando che la scelta di dare lincarico a un ministro di origine straniera un forte segnale simbolico testimone dei cambiamenti in atto nella nostra societ. I sindacati hanno richiesto lapertura formale di un tavolo di confronto tra Governo e parti sociali sui temi migratori pi direttamente legati al mondo del lavoro ed alle sue specificit.

Il Ministro Kyenge si detta daccordo sulla necessit affrontare da subito i problemi, specie quelli risolvibili senza modifiche legislative. Ha precisato di essere in attesa delle deleghe e che per il momento saggio muoversi con grande cautela su di una materia molto sensibile alle contrapposizioni ideologiche. Kyenge ha chiesto esplicitamente il contributo ed il supporto del movimento sindacale alla sua azione. Il ministero, ha detto, cercher di funzionare da cerniera con gli altri dicasteri interessati alla materia (interni, lavoro, esteri, istruzione, ecc.) e sar aperto al dialogo con tutti, proseguendo sulla strada del suo predecessore che aveva istituito un tavolo di confronto con tutte le associazioni della societ civile. Sulla riforma della cittadinanza,  il ministro si detto daccordo sulla necessit di semplificare le procedure.  E un tema – ha detto – che va oltre il lavoro e concerne la qualit della vita delle persone, per questo ne ho parlato molto in pubblico, tentando di attirare lattenzione su questa urgenza di riforma. Anche per questo – ha aggiunto – seguir con attenzione il lavoro promettente iniziato dallintergruppo parlamentare. La novit e che a questo dibattito partecipano quasi tutti i partiti. Da questo lavoro, ha ribadito, mi aspetto significativi passi in avanti. Il ministro, in conclusione dellincontro,  ha chiesto ai sindacati di redigere una memoria articolata dei punti sui quali possibile aprire un confronto, anche dal punto di vista tecnico, per suggerire possibili efficaci soluzioni.

Di Giuseppe Casucci