Roma 12 giugno 2013

 

 

 

CIR: NUOVO SISTEMA EUROPEO DI ASILO. UN PASSO AVANTI, MA NON SI E ANCORA ARRIVATI ALLA META.

 

 

 

Il Parlamento Europeo ha oggi approvato il nuovo Sistema Europeo Comune di Asilo (CEAS), attraverso ladozione di 4 nuovi strumenti giuridici. Il CEAS ha un impatto diretto sulla vita di circa 400.000 richiedenti asilo ogni anno, su circa 2 milioni di beneficiari di protezione internazionale e le loro famiglie e sul lavoro di decine di migliaia di operatori pubblici e privati nei 27, presto 28, Stati Membri dell'Unione Europea. Il Sistema Comune Europeo di Asilo unico e non esiste un modello simile in altre regioni.

 

 

 

Il processo che ha portato all'adozione del pacchetto normativo CEAS ha avuto bisogno di quasi tre anni in pi rispetto a quanto previsto nel Programma dell'Aia; stato faticoso, conflittuale e a lungo dibattuto. La riforma della normativa UE in materia di asilo stata caratterizzata dal tentativo di trovare un compromesso tra due pulsioni fondamentali in contrasto tra loro: da un lato, rafforzare le garanzie dei richiedenti asilo e delle persone che hanno diritto alla protezione internazionale; dallaltro prevenire l'abuso del diritto di asilo da parte di migranti non legalmente autorizzati ad entrare e risiedere nei territori dell'Unione Europea.

 

 

 

Le decisioni che hanno condotto allapprovazione delle nuove norme sono state guidate spesso dal timore: il timore che le persone possano aggirare i controlli di frontiera ed i requisiti per i visti e presentare richieste di asilo infondate; il timore che delle persone possano nascondersi per non essere rimandate in un altro Stato Membro dove non vogliono andare; il timore che delle famiglie possano essere costruite per il solo scopo di ricevere diritti e benefici; il timore che i richiedenti asilo ed i rifugiati possano minacciare la sicurezza degli Stati o turbare l'ordine pubblico; il timore che meccanismi di ingresso legale per migranti nell'UE possano gonfiare il numero di richiedenti asilo; l'esplicito o implicito timore di invasione . Ma dove andato il timore per i diritti umani delle persone, il timore che anche sotto la protezione del CEAS, richiedenti asilo e persone aventi diritto alla protezione internazionale possano vedere violati loro diritti fondamentali? dichiara Christopher Hein direttore del CIR.

 

 

 

I richiedenti asilo potranno infatti ancora continuare ad essere spostati, secondo il Regolamento Dublino III, contro la loro volont ed i loro interessi legittimi, da uno Stato Membro ad un altro. Rischieranno di essere esposti a trattamenti inumani ed al rischio di refoulement quando verranno trasferiti in un Paese che offre condizioni di accoglienza insufficienti e mostra gravi carenze nel sistema di protezione nazionale.

 

 

 

Inoltre, il richiedente asilo potr continuare ad essere detenuto, eventualmente anche su scala pi ampia rispetto al passato, per una vasta serie di ragioni nonostante non sia accusato di alcun crimine.

 

 

 

Il diritto ad un ricorso effettivo, in particolare contro una decisione negativa di richiesta di asilo nell'ambito delle procedure speciali continuer a non essere pienamente garantito. Nonostante le dure contestazioni continuano ad essere presenti nozioni come quelle di paese di origine sicuro, paese terzo sicuro, paese terzo europeo sicuro, paese di primo asilo e ammissibilit di una domanda di asilo .

 

 

 

L'accesso ai territori dell'UE e conseguentemente alla protezione, continuer ad essere estremamente difficile e, per una stragrande maggioranza di persone in cerca di protezione, continuer ad essere possibile l'accesso solo in modo irregolare e non protetto, in condizioni di rischio per le loro vite e sottoposti a forti pagamenti ai trafficanti. Mezzi alternativi di accesso alla protezione non sono previsti, eccetto per un ristretto numero di rifugiati che beneficiano del reinsediamento.

 

 

 

Pur riconoscendo che in confronto alla prima generazione di strumenti giuridici di asilo dell'UE sono stati fatti importanti passi avanti attraverso un sistema comune basato sul rispetto dei diritti umani e del principio di asilo e dei diritti dei rifugiati, e che l'attenzione rivolta molto pi verso le persone vulnerabili ed i loro bisogni speciali, un vero sistema di asilo che garantisca la parit di diritti e standards in tutta l'UE e che preveda la possibilit di accedere alla protezione in modo sicuro, resta ancora da costruire. Ma ora la sfida ora quella di monitorare il recepimento delle Direttive nella legislazione nazionale, di promuovere a livello nazionale, degli standards pi elevati e di garantire che l'attuazione concreta delle norme sia fatta in un modo che sia compatibile  con la CEDU ed I principi stabiliti dalla Corte di Strasburgo. conclude Hein.

 

 

 

 

 

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